090. Hidden expressions/hidden feelings

"Grey stares beneath the moon
Tonight I'll be dreaming of you
People and rhythm instead
And there you'll be there you'll be inside my head"
Intelude, London Grammar

Roy Mustang non scende quasi mai al poligono di tiro. Giusto quelle due volte all'anno obbligatorie secondo il regolamento militare per dimostrare che non è un tale idiota da spararsi alle gambe mentre ricarica una pistola. Tanto lui le pistole non le usa. A cosa gli servono quando ha i suoi guanti alchemici? Il poligono è il posto di Riza; il suo sancta sanctorum; il luogo dove mette in atto la sua magia, dove pur limitandosi a sparare a una sagoma di carta riesce a colpire chiunque. In quel luogo il Tenente è un dio, venerato e temuto.

Oggi Roy Mustang è sceso al poligono per porgere  i suoi omaggi a quella divinità e per mettere ben in chiaro che nessuno, ribadisco: nessuno! può avvicinarsi senza il permesso del suo sommo sacerdote, vale a dire lui medesimo.

Il colonnello ha aspettato dieci minuti da quando il tenente era uscita dall'ufficio per lasciare la scrivania e gli incartamenti vari, che la sera saranno sicuramente ancora lì ad aspettarlo, e si è appoggiato a una colonna in una posizione strategica;da lì può vedere tutto e passare inosservato. Posto perfetto. Virtualmente si dà una pacca sulla spalla.

Non deve aspettare molto. Riza sta arrivando e lo avverte prima ancora di vederla perché tutti si sono girati verso gli spogliatoi e gli uomini hanno tirato dentro la pancia e si sono messi in ridicole pose impettite. Roy sorride di sottecchi al pensiero, rendendosi conto subito dopo con estremo orrore che anche lui sta trattenendo l'aria per rendere tonici gli addominali (nascosti sotto la camicia, nascosta sotto la giacca della divisa) e ha incrociato le braccia al petto in una posa da vero macho. Se solo fosse lui il dio di quel luogo gli occhi di tutti sarebbero puntati su di lui.

Invece l'attenzione è catalizzata su di lei, che passa con sicurezza chiacchierando allegra con il sottotenente Catalina. Ride ad una battuta dell'amica, fa un cenno del capo per salutare chi si è messo sull'attenti in riverenza, scuote la testa per spostare la lunga chioma bionda che evidentemente le dà fastidio. E dio, se è sexy! Chi ancora non era stato conquistato ora sarebbe pronto a farle da zerbino.

Roy Mustang però vanta il primato: lui è stato conquistato solamente cinque anni fa, quando Riza portava i capelli corti e abiti civili. E ci ha messo solamente tre anni a rendersene conto. Ora chissà quanto ci metterà a dichiararsi. Secondo alcuni pronostici potrebbe passare ancora mezzo secolo...

Gli occhi di falco di Riza lo ghermiscono e lo imprigionano per un lunghissimo istante. Uno sguardo del genere sarebbe bastato per innamorarsene, ma Roy è già cotto da un pezzo, può solo amarla di più, più forte.

Lei non lo saluta, continua la sua parata verso i bersagli, chiacchierando con Rebecca e con il sorriso più ampio. Quando questa sera tornerà in ufficio butterà un'allusione con il suo solito tono neutrale: «È per caso passato per il poligono oggi, Colonnello?».

Certo che sono passato, Riza! Come potevo perdere l'occasione di vederti muovere nel tuo elemento naturale? Di venerarti e adorarti? Perché sei perfetta, Riza. Perfetta. Nei miei sogni, nelle mie fantasie, ma ancora di più nella vita reale. E mi piaci con i capelli lunghi, mi piace quando il sole batte sui tuoi capelli e riesco a vedere tutti i riflessi dorati. Impazzisco quando sposti i capelli dal collo con le mani e attorcigli qualche ciocca tra le dita per noia. E vorrei poterti venerare alla luce del sole. Vorrei poterti dire che io ti...

«Può essere. Ho fatto un giro per sgranchirmi un po' le gambe».

Ma non posso. Mi limito a fare giri per sgranchirmi le gambe e a crogiolarmi in sentimenti che per il momento devo nascondere. Per il momento...