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Autore: Meer    27/01/2009    0 recensioni
La navata di una chiesa. Io, cammino, lentamente, mentre la gente, sentendomi, si volta a guardarmi. Sento, gli occhi di tutti addosso e, nonostante sia abituato a questa sensazione, mi sembra di aver appena migliorato il mio record personale di ansia. Sospiro, puntando gli occhi davanti a me. Sull’altare, vedo, mio fratello e i miei amici.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Willst mich heiraten

Willst mich heiraten?

 

La navata di una chiesa.

Io, cammino, lentamente, mentre la gente, sentendomi, si volta a guardarmi. Sento, gli occhi di tutti addosso e, nonostante sia abituato a questa sensazione, mi sembra di aver appena migliorato il mio record personale di ansia.

Sospiro, puntando gli occhi davanti a me.

Sull’altare, vedo, mio fratello e i miei amici.

 

I testimoni.

 

Mio Dio…, penso,…basta solo la parola “testimone” a farmi venire una strana sensazione alla stomaco, mentre, nel mio cervello, parte una marcia funebre.

 

Deglutisco ancora, poi, cercando di non farmi vedere, getto una veloce occhiata alle mie spalle. Alla porta, dalla quale sono entrato. La stessa porta, dalla quale, volendo, potrei fuggire.

Deglutisco, mentre alcune signore anziane, probabilmente parenti di lei, mi osservano, preoccupate.

“Dici che ci ripensa?” domanda una, convinta di mormorare mentre, in realtà, a causa della sordità causata dalla vecchiaia, sta urlando.

Un secondo.

Tutti si voltano verso di me.

Deglutisco, a fatica, tanta la tensione.

“Da che mondo e mondo, è la sposa che scappa il giorno delle nozze…” risponde subito l’altra.

Tutti gli ospiti, rincuorati dalla risposta, tornano a fissare dinnanzi a loro.

Io, un po’ più calmo, sospiro, aumentando il passo, per allontanarmi il prima possibile.

“…Lo sposo, di norma, scappa prima…” conclude la vecchia signora, alle mie spalle.

Un secondo.

Fissando mio fratello, fermo sull’altare, vedo che inizia a sogghignare. Anche Georg, ovviamente, non ha bisogno di troppo incoraggiamento. Ride. Gustav, di fianco a lui, mi sorride.

Espiro, mentre un sorriso appare anche sulle mie labbra.

 

E’ solo una stupida formalità…, penso.

 

Finalmente, un po’ più tranquillo, raggiungo l’altare. Salgo i gradini, lentamente, temendo di inciampare.

Già mi vedo, lo sposo che, vola, a mo’ di superman, atterrando, con la testa nel tabernacolo.

Un secondo.

Abbasso lo sguardo, aumentando ancora la mia attenzione.

Mio fratello, che mi osserva, intanto, tenta ancora di non ridere.

Arrivato al suo fianco, prendo un altro bel respiro, per poi voltarmi verso l’ingresso.

 

Un minuto.

Due minuti.

 

Niente.

 

Io, preoccupato, mi volto verso gli altri, mentre il terrore si impossessa di me.

 

Non avrà mica deciso di lasciarmi…?!?, mi domando, preoccupato.

 

Cosa diceva la vecchia?” mormora mio fratello, velocemente, nel mio orecchio.

Mi volto, sconvolto, a fissarlo.

Un secondo.

Ricomincia a ridere, poi appoggia una mano sulla mia spalla, rassicurante. “Tranquillo…” esclama un attimo dopo “La vecchia si sbaglia…Le donne scappano dopo… Con i soldi…”

Gli getto un’altra occhiataccia, aggrottando le sopracciglia.

Ok…Come non detto…” conclude, fissando un secondo il soffitto, ignorando il mio sguardo.

Un attimo.

Volta il viso di scatto, sorride “Guarda, uomo di poca fede!”

Anche io mi volto. Sorrido.

 

Lei, avvolta in un meraviglioso abito rosso, avanza, velocemente, per la navata, accompagnata da suo padre e, preceduta, da tre sue amiche.

 

Le testimoni.

 

Piantala, stupido cervello!..., penso io, mentre, per la seconda volta, pensando a quella parola, in sottofondo risuonava la marcia funebre.

 

Lei, si avvicina, talmente veloce che, per l’ennesima volta, vengo colto da una specie di allucinazione.

 

Mi sembra quasi di vederla, raccogliere la gonna ed iniziare a correre verso l’altare, urlando “Prima è, meglio è!”

 

Scrollo un attimo la testa, domandandomi cosa accidenti mi sta prendendo.

Mio fratello mi si avvicina di nuovo.

“Ne ha di fretta, la ragazza…” commenta, la voce divertita “Inizia a pregare che stanotte non abbia altrettanta fretta, altrimenti, fratellino, ti va male…”

Io, immediatamente, sgrano gli occhi, voltandomi di nuovo verso di lui, gettandogli un altra occhiataccia.

Lui, ovviamente, sogghigna come se niente fosse.

 

Finalmente, le sue amiche arrivano all’altare, iniziando a salire. Lei, sorride al padre, poi si volta verso di me.

Sorride anche a me.

Le tre ragazze, intanto, sfilano, fermandosi proprio di fronte a noi.

Un secondo dopo, finalmente, sale.

 

Sorridendo, mi avvicino a lei, lentamente, nuovamente per paura di inciampare, questa volta, nel tappeto.

Le tendo la mano destra. Lei, veloce, la afferra.

Ci fissiamo negli occhi, sorridendoci.

Un secondo.

Dalla navata parte un “Oooooooooooooooooooooooooooooooh” dai parenti commossi.

Un altro secondo.

Noi otto sull’altare, iniziamo a morderci le labbra e a fissarci le scarpe.

Tutto, pur di non ridere.

Quando infine ci siamo calmati, torno a guardare lei. I nostri sguardi si incontrano.

“Non sai da quanto aspettavo questo momento…” dice lei, gli occhi lucidi.

Le sorrido. “Beh, siamo qui finalmente…Io, te, i testimoni (…marcia funebre nel mio cervello), i parenti, gli amici…”

Il sorriso di lei, si allarga “Si!” esclama, felice “Non manca proprio niente!”

Continuiamo a sorriderci, tenendoci la mano, felici.

Un secondo e poi la vedo, circondata da fiori, che brilla, come un diamante.

 

“Ehm…Bill…”

All’improvviso, sentendo la voce di Gustav, sbatto le palpebre, strappato alle mie visioni. Velocemente, mi volto.

Sgrano gli occhi, esterrefatto.

Tom e Georg, piegati in due, si appoggiano uno all’altro, per non accasciarsi al suolo, mentre ridono.

Gustav alle loro spalle, mi osserva. Ride.

Lo fisso, la fronte aggrottata, non riuscendo a capire.

“Ehm…Bill…” ricomincia lui, tentando di trattenere le risa “…Forse, vi servirebbe anche il prete, per sposarvi…”

Un attimo. Georg si accascia, al suolo. Tom, subito, si piega, cercando di tirarlo di nuovo in piedi.

Io, mi volto, senza parole, verso di lei poi, entrambi ci voltiamo verso l’altare.

Vuoto.

“Dove sarà il prete?” domando, la voce preoccupata “Non avremo mica sbagliato giorno, spero…”

Un secondo, lei impallidisce, prima di arrossire. “Vado a prenderlo a casa, se necessario!” esclama, con furore, prima di gettarmi un’occhiata, ed, infine, iniziare a fissarsi le scarpe.

“Sono qui, calma…” esclama una voce.

Ci voltiamo tutti verso l’organo.

Nella penombra, appare una figura, le braccia al petto, tra le mani, un libro.

Quando raggiunge la luce, io, non posso fare a meno di sgranare gli occhi e spalancare la bocca.

 

Sarà Brian Molko dei Placebo, a sposarmi?!?..., penso, esterrefatto.

 

Un attimo.

Mi volto, a guardare gli altri, che ricambiano il mio sguardo, preoccupati.

“Tutto bene?” domanda infine Tom, ripresosi dalle risate.

Io, continuo a fissarlo, senza parlare.

Bill…”

Mi volto, di scatto, verso Brian Molko, fissandolo, tentando, contemporaneamente, di non mostrare tutto il mio stupore.

La cosa mi risulta abbastanza difficile, dato lo strano accostamento della tunica, anni ‘50, e il contorno occhi, sottolineato dalla matita nera.

Bill, sei pronto?” ripete, allungandosi verso di me ed appoggiando una mano sul mio braccio.

Io, ancora sconvolto, annuisco “Si..Bria..Ehm…Si!”

Brian Molko sbatte un secondo le palpebre, ricoperte di nero, il volto stupito, poi accenna un sorriso, iniziando a parlare.

“Fratelli…”

 

Sospiro, cercando di calmarmi, la mano di lei, ancora stretta alla mia. Sollevo lo sguardo. Incrociando quello di lei, sorrido.

Un secondo.

Sgrano di nuovo gli occhi.

 

Si! Si! Lo voglio! Accidenti, cosa aspetti a muoverti, prete?!? Chiedimelo!!! Siiiiii! Lo voglio!!!! Accidenti, se lo voglio! Voglio dire… Bill Kaulitz!!! Bill Kaulitz!!!! Sposerò Bill Kaulitz!!!! Alla faccia tua, Friederike! Altro che, non ho avuto successo… Io sposerò Bill Kaulitz!!!

 

Nel cervello, per un attimo, ho sentito la voce di lei.

Inconsciamente, impallidisco, ritirando subito la mano.

 

In un istante, sento gli sguardi di tutti addosso.

 

“Tutto bene, amore?” dice subito lei, fissandomi, preoccupata.

Io, annuisco, mentre un brivido mi attraversa la schiena.

Lei, tende ancora la mano, afferrando saldamente la mia.

 

Ora sei mio…Non mi sfuggirai, Bill… Mio per sempre!!!

 

Oh, mio Dio!..., penso,…non può essere vero… Non posso sentire ciò che ha pensato…

 

Deglutisco, poi espiro, deciso a fare un’altra prova, per sapere se ciò che ho sentito, era vero.

Lentamente, mi sposto, di modo da riuscire a vedere, con la coda dell’occhio, i mie testimoni (Marcia funebre)

 

E basta!!!, penso, prima di osservare mio fratello.

Tom, ha il viso rivolto in avanti, sorride, accattivante.

 

I matrimoni, occasione perfetta per una buona caccia…!!!

 

Deglutisco, dopo aver sentito la sua voce nel mio cervello.

Consapevole che quello potrebbe essere davvero un pensiero di mio fratello, per esserne sicuro, decido di provare ancora.

 

Scheiße! Ma quanto dura un matrimonio?!? Mi sono dimenticato di chiedere… Ma perché non si muovono, anzi, accelerano il tutto?!? Io ho fame! Proporrò di invertire i tempi! Prima il banchetto, poi, se uno ha voglia, si ferma per la cerimonia!

 

Un altro secondo.

 

Eh, si, Bill, rassegnati… Quello era, senza dubbio, il pensiero di Georg.

 

Sospiro, iniziando a pensare a quando sia il momento migliore per interrompere Brian Molko e dire a lei, che non ho più intenzione di sposarla.

Deglutisco, spremendomi le meningi, finché, vedendo un movimento nelle prime panche, involontariamente, sposto lo sguardo.

Vedo, i genitori di lei.

Il padre, fissa, il viso duro, alle mie spalle.

 

Oh, mio Dio! Qualcuno mi dia la forza… Ma cosa diavolo ha in testa mia figlia?!? Mio Dio! Lo sposo, si… Ok, si, ce la posso fare… Ma suo fratello… Mio Dio! Ma che capelli ha?!? Non sarà mica un drogato! Con quell’orrendo piercing… In che guai ti sei cacciata, piccola?!? Mio Dio!

 

Espirando in fretta, la rabbia che mi invade, velocemente, sposto lo sguardo, ora sulla madre.

 

Lo sposo mi sta guardando! Oh, ma che carino!!! Ha davvero buon gusto mia figlia!!! Altroché! Solo, magari… Ma come è magro, accidenti! Non è che volerà via, se spira un po’ di vento?!? Ma ci penserò io! Un po’ di cucina casalinga e ti salverò dall’anoressia!

 

Questa volta, non potendo evitare di rabbrividire, sposto lo sguardo.

 

Mio Dio! Ma cosa sto facendo?!?..., penso.

 

Mentre espiro ancora, riportando lo sguardo su Brian Molko, ora decisissimo ad interromperlo, involontariamente, lo appoggio sulle testimoni (Marcia Funebre!)

 

Madonna mia, lo sposo mi sta fissando! Ha la faccia da stralunato! Ma starà bene?!? O vomiterà per l’ansia?!? E così pallido! Forse dovrei… Ehy! Però, niente male, il fratello… Proprio il mio tipo… Quand’è che finisce ‘sta cerimonia?!?

 

Un matrimonio! Che bello!!! Sono così felice, emozionata!!!! Chissà quante volte, avranno parlato della formula per la fusione nucleare, prima di arrivare a questo passo!!! Come sono fortunati!!!!

 

Sull’ultima battuta, non posso fare a meno, di sgranare di nuovo gli occhi, poi, sento gli sguardi di tutti i presenti puntati su di me.

Bill?”

Mi volto, verso Brian, che mi sta osservando, incuriosito.

“Brian! Io non voglio! Non posso farlo!!!

Brian, mi fissa, stupito, poi il suo viso, si indurisce “Ma tu, comunque devi, Bill…” risponde subito.

“Cosa?!?” esclamo allibito, mentre mi sembra che tutto intorno svanisca, velocemente “Io non posso Brian! Davvero! Non posso!!!

Ma Bill…Tu non capisci…Come faremo…?”

Io, scuoto il capo “…No… No…”

Ma Bill…” ricomincia Brian, afferrandomi per le spalle, iniziando a scuotermi, mentre la sua voce si fa piagnucolosa “Come faremo, Bill?!? Come faremo con la torta?!? Eh, Bill?”

 

 

“BILL!!! BILL!!! BILL!!!”

 Apro gli occhi, di scatto, scosso da brividi.

Tom, sopra di me, smette di scuotermi, ma non di fissarmi.

“Era solo un sogno, vero?” domando, preoccupato, asciugandomi la fronte dal sudore freddo.

Mio fratello, tornando al suo letto, annuisce. Lo osservo, in silenzio, mentre torna a sdraiarsi.

Silenzio.

Tom…Ho preso una decisione…” mormoro, poco dopo, la voce ancora tremante “Credo che non mi sposerò… Ho già dato…”

Un secondo. Mio fratello, scoppia a ridere “Hai già dato?!?” ripete, la voce allegra “E quando?”

“Stanotte…”

Un altro secondo di silenzio, poi Tom, si rigira nel letto, dandomi le spalle. “Tranquillo, Bill, quando troverai quella giusta…”

Sospiro, un po’ più tranquillo, mentre l’incubo si allontana “…forse…” interloquisco.

Un fruscio.

Tom si volta di nuovo verso di me “Ed io, farò in modo che quel giorno, Brian Molko, non abbia altri impegni!”

 

 

Fine.

  
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