ATTENZIONE: NULLA PRESENTE IN QUESTA FANFICTION SI RIFERISCE AD AVVENIMENTI REALI. Il cielo scuro. Lo fisso, immobile, senza vederlo realmente. La mia mente è lontana. Anche se il mio corpo di bambino è qui, seduto sul divanetto che dà sulla finestra, la mia mente è altrove, come il mio cuore. Mi sembra impossibile. Un fiocco bianco di neve danza nell’aria, prima di aggiungersi ai suoi “fratelli” che giacciono ovunque.

...La dolce voce di Nena, risuona, nelle mie orecchie mentre me ne sto, seduto contro il muro, al buio, rinchiuso in una stanza. 99 Luftballons... ...La dolce voce di Nena ancora nelle mie orecchie, ripensandoci, deglutisco, trattenendo le lacrime... ...Era stato il primo palloncino che avevo ricevuto, di un brillante color arancione. Metteva allegria, il mio primo palloncino, ed io ero felice, quando quella persona me l’aveva donato. Nel mio cervello significava semplicemente “Bill, voglio che tu sia felice, perché ti voglio bene…”... ATTENZIONE! Il Bill di questa storia non è il classico Bill, nel senso che lui non conosce nessuno degli altri membri. Per quanto riguarda la canzone che fa da titolo, è di esclusiva proprietà dell'autrice. Grazie e buona lettura!

Mädchen. E’ stata una parola che adoravo, fino all’età di 12 anni. Era dolce, alle mie orecchie, il suo suono… Non avrei mai pensato che, un giorno, avrei desiderato non sentirla mai più…

Gustav se n’è andato perché era arrivato il momento. Il suo amore per la musica non era mutato, lo sapevo, ma aveva scoperto, che la sua priorità, improvvisamente era diventata un’altra. Con la sua “ritirata”, in noi, era cambiato qualcosa NB. Il protagonista è Bill.

Un piccolo aeroplano. Le ali, gialle e nere. Un piccolo aeroplano, nulla di più di questo. Un aeroplano, ecco cos’ero io. Un piccolo aeroplano come mille altri. Copia tra le copie, costruito in una grande fabbrica. Un piccolo e insignificante aeroplanino almeno finché non arrivò “lui”.

Anni ed anni di vita. Tu, ferma davanti a quella finestra, guardando fuori, aspettavi che qualcosa cambiasse, mentre tutti ti giudicavano sbagliata, stupida. Ti deridevano. Inutile sognare…, dicevano. E tu, a quelle parole, non potevi che abbassare la testa e restare in silenzio. Incapace di rispondere, ti attaccavi maggiormente a ciò che sognavi. Se non sogni, quale sogno, potrà mai avverarsi?!?

Le spalle contro la roccia, in questa caverna così scura. Mi guardo attorno, distinguendo a malapena il contorno delle cose. Il mio sguardo, involontariamente cada su di “lui”, il Dio della grotta, quella stupida lampada che proprio tu, hai portato qui. Il Dio della grotta, illuminava le riunioni dei poeti estinti. Tu, Neil, illuminavi le nostre vite

La navata di una chiesa. Io, cammino, lentamente, mentre la gente, sentendomi, si volta a guardarmi. Sento, gli occhi di tutti addosso e, nonostante sia abituato a questa sensazione, mi sembra di aver appena migliorato il mio record personale di ansia. Sospiro, puntando gli occhi davanti a me. Sull’altare, vedo, mio fratello e i miei amici.

Quello, sono davvero io?!? Quello è davvero il Bill Kaulitz, ambito da tante ragazze di tutto il mondo?!? Quello definito da molte, un gran bel ragazzo?!? Mi sento uno schifo. Come non mi sentivo da molto tempo. Uno schifo. Ho paura. Un brivido mi attraversa la schiena. Tanta paura. Non voglio, essermi giocato tutto. Non voglio.

Il suo viso, circondato da capelli dorati, era stupendo, il suo sorriso, meraviglioso ed i suoi occhi… I suoi occhi erano qualcosa da quale, difficilmente, una donna sana di mente, poteva staccare lo sguardo. “Chi siete?” mormorai ancora, la voce in un sussurro. “Un uomo che vuole solo farvi piacere…” rispose ancora lui, prima di scendere di nuovo su di me. Così è stato. Quella notte d’amore con lui non potrò mai scordarla, finché avrò vita. La mia unica notte con Tom Giovanni

“Qual è la cosa che ti spaventa di più?” La giornalista, il microfono in mano, dopo avermi posto questa domanda, mi sorride, incoraggiante. Il suo sorriso, ha l’aria di dire,…Aprimi il tuo cuore, Tom… Piccola premessa, che so ovvia, ma che reputo importante ribadire: tutto ciò che appare nelle mie fanfiction, sono solo mie riflessioni. Non hanno alcun fondamento. Buona lettura!

Ho sempre avuto uno strano rapporto con la neve, come con il mare. Un rapporto che spazia dal puro odio, ad un amore sviscerale, anche se, non ho mai voluto ammetterlo. Il fatto poi, che siano legati a delle particolari esperienze, è puramente casuale, no?!?