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Autore: LadyFel    27/01/2009    1 recensioni
"Mio fratello. Edward." Angel è sicura che la sua famiglia sia morta per la spagnola, ma ancora non sa che suo fratello è ancora vivo, seppure non più umano. In un momento di profonda rabbia e tristezza urla il suo nome e a Forks, Penisola Olimpica, un giovane vampiro si sveglia piangendo, tormentato da strani incubi.
Se vi piace fatemelo sapere! Baciotti ;)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Voci dal passato - Vengono per me
Voci dal passato

Capitolo 16. Vengono per me

La settimana passò velocissima. Lo rifacemmo tante volte, ognuna migliore di quella precedente. L'amore cresceva in noi sempre di più, sempre più forte, al punto che Edward dovette abituarsi a vedermi sempre e solo con Embry.
A caccia insieme, a letto insieme. Dove c'era uno c'era sempre l'altro. Non ci lasciavamo mai: mano nella mano, facevamo lunghissime passeggiate per i boschi, o passavamo le giornate sdraiati sui rami degli alberi, a guardare il cielo.
Farmi accettare dal suo branco fu molto più dura. Il giorno che mi portò a conoscerli, non lo scorderò mai.

***

"Amore..."
Una voce dolcissima mi richiamava dall'oblio.
"Embry..."
"Buongiorno Angel, riposato bene?"
"Accanto a te, sempre!"
Si tirò su e mi baciò la pancia all'altezza dell'ombelico.
Gli piaceva svegliarmi così, la mattina: un bacio sull'ombelico. Io ridevo, i capelli lunghi di Embry mi facevano il solletico.
Ci vestimmo e scendemmo di sotto.
"Buongiorno Embry! Fame?" chiese Esme, mostrandogli la tavola apparecchiata.
"Buona come sempre, Esme...Grazie" rispose tenero.
In poco tempo, si era conquistato l'amore di tutta la famiglia. Così diverso dal resto del branco, calmo e tranquillo, aveva conquistato persino la freddezza di Rosalie.
"Ciao Esme!"
"Ciao Angel. Edward, Carlisle, Jasper e Emmett sono a caccia su al nord, torneranno domani...Che avete in programma oggi?"
"Angel...io...io vorrei portarti a conoscere la mia famiglia..." disse Embry, candido come un giglio.
Silenzio di tomba.
"Non ti preoccupare, ti proteggerò io...." si affrettò ad aggiungere.
"Angel, se tu vuoi andare vai.." mi disse Esme con la sua solita dolcezza.
Esitai. Era rischioso, lo sapevo. Mi convinsi.
"Andiamo...sono curiosa di conoscerli..." risposi.
"Stai tranquilla amore, tu sì splendida come solo tu sai essere e li conquisterai, persino quello scorbutico di Sam".
Partimmo nel primo pomeriggio.
Embry riusciva di nuovo a trasformarsi in lupo, così potevamo viaggiare più veloce.
Io avevo lavorato moltissimo sul mio potere, e ora riuscivo a comunicare con lui anche quando era lupo, mi bastava accedere alla parte istintiva del mio subconscio.
Avevo anche messo appunto un sistema per comunicare con Alice, così poteva seguirmi anche quando ero con i lupi.
Quella cosa aveva fatto crollare anche le ultime resistenze di Edward, e ora era decisamente più tranquillo di lasciarmi andare in giro da sola con Embry.

"Andiamo?" mi chiese
"Chi arriva ultimo è un lupo spelacchiato!" risposi, prendendolo in giro e partendo a tutta birra.
"E ma così non vale! Guarda che ti prendo!!!" ribattè, correndomi dietro a tutta velocità.

Questa era la felicità, la vera felicità. Correre liberi per la foresta, senza costrizioni, senza impegni, senza regole. Il paradiso in terra.
Giungemmo al confine di lì ad un'ora. Ci fermammo e Embry si mise in ascolto.
Feci lo stesso e con sorpresa mi scoprii a recepire tutti i pensieri non solo di Embry, ma anche del branco. Nascosi la mia presenza mentale, ascoltando solamente.

"Embry, fratello, siamo felici che sei tornato! Finalmente le sanguisughe ti hanno lasciato andare!" -Jacob-
"Jacob, non sono solo..." -Embry-
"Te la sei portata dietro, la succhiasangue?" -Sam-

Embry ringhiò molto forte, di disappunto.

"Embry, fratello, lo sai che è così...Non puoi negarlo, quella è la sua condizione" -Sam-
"Sam, non farmi arrabbiare: anche se sono un bastardo, non per questo devi denigrarmi così, me e le mie scelte. Sono MIE, non tue. MIE!!" -Embry, furibondo-
"Non ti arrabbiare così..." -Jacob-
"Embry, io non ho mai creduto che tu fossi un bastardo, non l'ho mai pensato...E sai che non posso mentire..." -Sam, cercando di calmarlo.-
"Falla venire...sono curioso di conoscerla..." -Jared-
"Ciao Jared!" -Embry-
"Ciao fratello, ben tornato! Ci sei mancato!" -Paul-

La discussione mentale finì e Embry si voltò verso di me, facendomi leggere quello che si erano detti. Annuii, e attraversammo il confine. Giunti al limitare della foresta, si ritrasformò.
Mi venne vicino, abbracciandomi.
"Mi dispiace per quello che hanno detto di te..." sciogliendosi dall'abbraccio, capo chino.
"Non è colpa tua. Allora, come sto?" gli chiesi, facendo un piccola piroetta.
"Sei abbagliante Angel...bellissima..." baciandomi.
Mano nella mano, uscimmo dalla foresta. Davanti ad una casa di legno abbastanza grande attendevano, in piedi, nove ragazzi. Di diverse altezze, erano accumunati dalla carnagione abbronzata e da occhi e capelli neri.
Embry mi lasciò un momento, avanzando da solo.
Il più piccolo, un ragazzino magro che poteva avere tredici o quattordici anni, gli corse incontro, abbracciandolo.
"Embry!!"
"Ciao Seth, ti vedo cresciuto! Vuoi mica superarmi?" scompigliandogli i capelli corti.
Sam si fece avanti a sua volta, abbracciando il compagno. Via via, gli altri sette ragazzi fecero lo stesso. Poi Embry si volse verso di me: era abbagliato, lo vedevo.
"Sam, Jacob, Quil, Jared, Paul, Seth, Leah, Emily, Kim...lei è Angel, la mia Angel" presentandomi ai suoi fratelli e sorelle.
Emily mi venne incontro, e mi abbracciò, lasciandomi di stucco. Risposi all'abbraccio, sfiorandola appena. Era umana, non era resistente come Embry.
"Sono davvero felice che Embry abbia trovato qualcuno...mi preoccupavo per lui, ma vedo che non ne ho più motivo. Vieni dentro..."
"Emily...sai che cos'è?" le chiese tossicchiando Jacob.
"Si Jacob. Angel è l'imprinting di tuo fratello..." predendomi sottobraccio e portandomi dentro la casa.
Fuori, Embry si prendeva le critiche dei suoi fratelli.
"E' una di loro, come è possibile? Come è possibile che uno di noi abbia l'imprinting con una di loro, un nemico?" chiese Paul, esagitato.
"Paul, come faccio a spiegartelo...Lei è come il Sole, come l'ossigeno...Non posso vivere senza....Sam, tu sai di cosa parlo..."
"Si lo so Embry...e ti capisco...ma non approvo, sappilo. Non ti imporrò di rifiutarla, so bene che non puoi...Solo, stai attento...Comunque.." cominciò poi si interruppe.
"Comunque?" incalzò Embry, sfidandolo.
"E' bellissima, un vero angelo..." concluse, permettendo a Embry di respirare nuovamente.
"Sarà la benvenuta tra noi fratello!" lo abbracciò Jacob, ridendo.

***

Quella giornata era iniziata bene. Ero uscita a caccia con Alice e Rosalie. Si erano quasi abituate alla presenza di Embry, che ormai faceva la spola tra la riserva e casa nostra. Di notte dormiva in camera mia, di giorno stava con i suoi fratelli.
Stavamo rientrando dalla caccia, quando Alice trasalì e si voltò verso la foresta.
"Alice, che succede?" chiese Rosalie, preoccupata. Ci fermammo.
"Arrivano...sono tre...ci hanno sentite cacciare...uno...uno è Marius..."
"Alice ma come? Che vengono a fare qui?"
"Vengono per me..." sussurrai, correndo via verso casa.
Marius stava arrivando, per me. Avrei protetto la mia famiglia fino alla fine...Questa volta sarebbe andata diversamente.
  
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