Axel e Angie erano in macchina, lui decise di rompere il ghiaccio.
-Ti sei divertita? -
-Certo. Tu?-
-Sì, non mi lamento. -
-Se volevi potevamo andare via prima.-
-No, tranquilla. Ho chiacchierato un po' con Byron.-
-Ehi, aspetta. Perché giri di qua?-
-Voglio vedere una cosa - rispose parcheggiando fuori la loro vecchia casa.
-Perchè siamo qui? -
-È acora chiusa. Andiamo.- disse ripartendo.
In breve furono a casa e andarono in camera. Axel si mise a letto e lei si sistemava, per poi raggiungerlo.
"Per quanto potrò resistere ancora? E dire che tuttoquesto è colpa mia. Perché se la prendono con lei?- si chiese osservandola.
-Che c'è? - gli domandò lei confusa.
-Nulla, stavo solo pensando.-
-Capisco. Non è che hai dei ripensamenti ora che sono qui?-
-Ma no...Cosa ti salta in mente.- "Accidenti se mi conosce bene." -Ora dormi, devi riposare.-
-Ma io non ho sonno.-
-Fa niente. Dormi.- disse dandole le spalle.
"Uffa, più freddo e insensibile di un ghiacciaio." si lamentò sdraiandosi.
La mattina seguente, quando lei si svegliò Axel non c'era. Si alzò e andò a fare colazione. Verso l'ora di pranzo uscì per incontrarsi con Marina, avrebbero passato il pomeriggio assieme.
-Allora cono me vanno le cose? - le chiese l'amica.
-Credo che sia finita sul serio. Nonostante viviamo di nuovo sotto lo stesso tetto, è come se non fosse successo nulla. È più freddo di prima.-
-Capisco, però tu prova a metterti nella sua posizione. Non è semplice per lui comportarsi così. Secondo me ci tiene ancora a te, insomma siete stati insieme dieci anni, non si butta via tutto come se fossero foglie al vento. Fino a poco fa eri convinta che lui ti stesse mentendo, ti ha lasciato con la scusa di averti tradito, dove è questa donna? Non credi che sia un po' strano che sia tornato da suo padre?-
-In effetti è strano. Stasera gli chiedo. Se esiste veramente non avrà problema presentarmela-
-Appunto. Tu parlagli e vedrai. Ti ha detto che un giorno ti avrebbe spiegato tutto. Perché ora hai dei ripensamenti? -
-Non lo so. Sento che è in pericolo e ci si è messo con le sue mani.-
-Guarda è già il tramonto, sarà meglio rientrare altrimenti chi lo sente dopo Axel.-
-Vero.-
Le due si incamminarono nel frattempo al campo al fiume...
-Sistemiamo la faccenda Blaze, non sono qui per sputtanato. Non mi interessano i tuoi piani.; voglio solo Angie. Tanto voi due vi siete lasciati, quindi posso prendere la. -
-E dopo cosa farai? Se speri che te la ceda così facilmente sbagli.-
-Lo so. Infatti so perfettamente che lei con me non ci verrebbe mai. Ma posso sempre fartela pagare per averla fatta soffrire.-
In quel momento dieci giocatori si schieraronom dalla parte dell'uomo.
-Ti propongo un accordo, facciamo una partita. Chi vince si prende Angie.-
-Sei così codardo da aver bisogno della squadra per batterti? -
A quella provocazione l'uomo lo colpi con una pallonetto allo stomaco.
-Stai zitto, noi tiriamo i palloni e tu li respingi. Semplice come regola no? -
-Sì, è le altre? -
-Non c'è ne sono.-
La sfida iniziò e Axel aveva la peggio, gli avversari gli lanciavano i palloni quasi contemporaneamente, ed erano più quelli che lo colpivano e lo buttavano a terra. Dopo due ore lui era stremato, ma ancora si rialzata, non avrebbe mai ceduto.
-Non ti arredi eh?- chiese l'avversario lanciando un pallone contro di lui.
L'oggetto fu deviato da un calcio e alcune figure comparvero davanti ad Axel.
-Ragazzi cosa ci fate qui?- chiese lui sorpreso.
-Ho ricevuto una telefonata e ho avvertito Jude e Mark, che hanno chiamato Scott, Shawn, Kevin e Jack. - rispose Byron.
-Capisco. Grazie ragazzi. Ma chi vi ha chiamato? -
'-lo saprai dopo. Ora sistemiamo questi tizi.- asserì Jude.
-E così hai i rinforzi Blaze, bene cambio di programma. Ora si fa sul serio.-
-Sei solo un codardo Worchester. Undici contro uno è sleale !- esclamò Mark
Dopo poco la sfida riprese, questa volta a favore del grande imperatore, intanto alle panchine Marina e Angie osservavano la scena indisturbato, Axel non si era accorto di loro.
-Non dovremmo fermarli? - chiese preoccupata Angie.
-No, da questa sfida potresti capire molte cose. Soprattutto per chi batte il cuore di Axel, e certamente è per te. Altrimenti non starebbe qui a lottare.-
-Lo so, ma sono preoccupata. Ok guardo ancora un po -
Sentendosi con le spalle al muro Worchester diede un segnale è lui assieme ad altri tre compagni si avventarono su Axel, infortunandolo alla gamba sinistra. Axel cadde a terra e provò a rialzarsi ma la gamba cedeva.
-Axel fermati, non puoi continuare.- gli disse Byron aiutandolo a stare in piedi assieme a Kevin.
-Siete sleali, questo non è corretto- esclama va Mark arrabbiato.
-Mark calmati, era il suo obiettivo fin dall'inizio . Sapeva già di non poter vincere.- disse tranquillo Jude.
Intanto gli avversari si allontanavano.
-Axel !-
-Angie...Cosa ci fai qui?- le chiese sconvolto vedendola corrergli incontro.
-Passavo per andare a casa e ho visto quello che ti stavano facendo così Marina ha chiamato Byron.-
-Quindi hai visto tutto, stai tranquilla non è nulla di grave.-
-Invece lo è, ho chiamato tuo padre e ha detto che arriva subito. -
-Non era necessario.- disse sedendosi sulla panchina.
Nel frattempo i ragazzi salutano e andarono via. Angie si sedette accanto a lui.
-Perchè lo hai fatto? -
-Avrei dovuto cederti a lui?-
-Non lo so. Ma avresti potuto fermarti -
-Lo fatto-
-Dopo che ti hanno fratturato una gamba-
-Fa niente, che vuoi che sia. Potevano anche rompermi la testa, non avrei ceduto in ogni caso.-
Lei sorrise, in quel momento il padre di Axel arrivò.
-Allora cos'hai combinato razza di Imbecille. Ti avevo detto di stare buono.-
-Grazie, molto confortante. Nulla di grave, mi sono solo rotto una gamba.- rispose con non chalance
-Non sottovalutare la cosa.- disse severo il padre portandolo in macchina.
Dopo essere andati in ospedale tornarono a casa e Axel fu messo subito a letto. Angie restò con lui e non volle mangiare, usando la scusa che aveva già cenato.
-Ora me la dici la verità? - gli chiese.
-No aspetta.-
-Cattivo.-
-Su su, non mettermi il broncio. Un accordo è un accordo.-
-Ok. Però ho capito una cosa.-
-E quale?-
-Ti non mi hai mai lasciato realmente. Ora ne ho la certezza.- affermò mettendosi a cavalcano su di lui.
-Non scherzare col fuoco, potresti anche bruciarti. Inoltre sono anche infortunato. -
-E allora? -
-Mi provochi? - chiese malizioso iniziando a spogliarla, lei fece lo stesso con lui. In breve tempo erano entrambi nudi, Axel si apprestava a incominciare, era passato troppo tempo dall'ultima volta, ora non c'è la faceva più.
Ma dopo la prima spinta dovette gridare dal dolore e fermarsi.
-Che succede amore?-
Nel frattempo tutta la famiglia si precipitò nella stanza.
-Che succede Axel?! Perché hai urlato? - chiese trafelato suo padre.
Lui per risposta arrossì e non proferì parola.
Continua...