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Autore: bad93    05/08/2015    2 recensioni
In una chiesa, un personaggio misterioso, inginocchiato davanti all'altare, stava facendo una promessa. Accanto a lui, in silenzio, il parroco.
-Ho un desiderio e sono disposto a rinunciare a tutto pur di realizzarlo.-
-È davvero così importante questo tuo desiderio?-
-È la mia priorità assoluta. -
-E sei davvero convinto che rinunciando a ogni cosa lo realizzerai?-
-È l'unica via che posso prendere, non mi è concesso di scegliere. Anche se sarà doloroso, devo farlo e resistere. Sicuramente verrò odiato e qualcuno soffrirà molto a causa mia.- e sospirò amaramente.
"Già soffrirai parecchio, mi ero ripromesso di non fare nulla che potesse recarti dolore, ma purtroppo nella vita non sempre le scelte sono come le vorremmo; il mondo è cambiato rispetto a dieci anni fa. "
-La persona di cui parli è molto importante per te, non è così?
-Che intende dire? Io non intendevo riferirmi a una persona precisa.-
-Non è difficile da capire, mentre dicevi l'ultima frase ti sei rattristato, come se davanti a te ci fosse la persona di cui parlavi. Ti stavi già immaginando la sua reazione di fronte alla tua scelta. Quando ha iniziato ad essere importante per te? -
Tratto dal primo capitolo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axel/Shuuya, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 19:  Tranello.
 
 
 
Axel e Angie erano in macchina, lui decise di rompere il ghiaccio.
 
-Ti sei divertita? - 
 
-Certo. Tu?-
 
-Sì,  non mi lamento. -
 
-Se volevi potevamo andare via prima.-
 
-No, tranquilla. Ho chiacchierato un po' con Byron.-
 
-Ehi, aspetta. Perché giri di qua?-
 
-Voglio vedere una cosa - rispose parcheggiando fuori la loro vecchia casa.
 
-Perchè siamo qui? -
 
-È acora chiusa. Andiamo.- disse ripartendo.
 
 
 
In breve furono a casa e andarono in camera. Axel si mise a letto e lei si sistemava, per poi raggiungerlo.
 
"Per quanto potrò resistere ancora? E dire che tuttoquesto è colpa mia. Perché se la prendono con lei?- si chiese osservandola.
 
-Che c'è? - gli domandò lei confusa.
 
-Nulla, stavo solo pensando.- 
 
-Capisco. Non è che hai dei ripensamenti ora che sono qui?-
 
-Ma no...Cosa ti salta in mente.- "Accidenti se mi conosce bene." -Ora dormi, devi riposare.-
 
-Ma io non ho sonno.-
 
-Fa niente. Dormi.- disse dandole le spalle.
 
"Uffa, più freddo e insensibile di un ghiacciaio." si lamentò sdraiandosi.
 
 
 
La mattina seguente, quando lei si svegliò Axel non c'era. Si alzò e andò a fare colazione. Verso l'ora di pranzo uscì per incontrarsi con Marina, avrebbero passato il pomeriggio assieme.
 
-Allora cono me vanno le cose? - le chiese l'amica.
 
-Credo che sia finita sul serio. Nonostante viviamo di nuovo sotto lo stesso tetto, è come se non fosse successo nulla. È più freddo di prima.-
 
-Capisco, però tu prova a metterti nella sua posizione. Non è semplice per lui comportarsi così. Secondo me ci tiene ancora a te, insomma siete stati insieme dieci anni,  non si butta via tutto come se fossero foglie al vento. Fino a poco fa eri convinta che lui ti stesse mentendo, ti ha lasciato con la scusa di averti tradito, dove è questa donna? Non credi che sia un po' strano che sia tornato da suo padre?-
 
-In effetti è strano. Stasera gli chiedo. Se esiste veramente non avrà problema presentarmela-
 
-Appunto. Tu parlagli e vedrai. Ti ha detto che un giorno ti avrebbe spiegato tutto. Perché ora hai dei ripensamenti? -
 
-Non lo so. Sento che è in pericolo e ci si è messo con le sue mani.-
 
-Guarda è già il tramonto, sarà meglio rientrare altrimenti chi lo sente dopo Axel.-
 
-Vero.-
 
Le due si incamminarono nel frattempo al campo al fiume...
 
-Sistemiamo la faccenda Blaze,  non sono qui per sputtanato.  Non mi interessano i tuoi piani.; voglio solo Angie. Tanto voi due vi siete lasciati, quindi posso prendere la. -
 
-E dopo cosa farai? Se speri che te la ceda così facilmente sbagli.-
 
-Lo so. Infatti so perfettamente che lei con me non ci verrebbe mai. Ma posso sempre fartela pagare per averla fatta soffrire.-
 
In quel momento dieci giocatori si schieraronom dalla parte dell'uomo. 
 
-Ti propongo un accordo, facciamo una partita. Chi vince si prende Angie.-
 
-Sei così codardo da aver bisogno della squadra per batterti? -
 
 
 
A quella provocazione l'uomo lo colpi con una pallonetto allo stomaco.
 
-Stai zitto, noi tiriamo i palloni e tu li respingi. Semplice come regola no? -
 
-Sì,  è le altre? -
 
-Non c'è ne sono.-
 
La sfida iniziò e Axel aveva la peggio, gli avversari gli lanciavano i palloni quasi contemporaneamente, ed erano più quelli che lo colpivano e lo buttavano a terra. Dopo due ore lui era stremato, ma ancora si rialzata,  non avrebbe mai ceduto. 
 
-Non ti arredi eh?- chiese l'avversario lanciando un pallone contro di lui. 
 
L'oggetto fu deviato da un calcio e alcune figure comparvero davanti ad Axel.
 
-Ragazzi cosa ci fate qui?- chiese lui sorpreso. 
 
-Ho ricevuto una telefonata e ho avvertito Jude e Mark, che hanno chiamato Scott, Shawn, Kevin e Jack. - rispose Byron.
 
-Capisco. Grazie ragazzi. Ma chi vi ha chiamato? -
 
'-lo saprai  dopo. Ora sistemiamo questi tizi.- asserì Jude.
 
-E così hai i rinforzi Blaze,  bene cambio di programma. Ora si fa sul serio.-
 
-Sei solo un codardo Worchester. Undici contro uno è sleale !- esclamò Mark
 
 
 
Dopo poco la sfida riprese, questa volta a favore del grande  imperatore, intanto alle panchine Marina e Angie osservavano la scena indisturbato,  Axel non si era accorto di loro.
 
-Non dovremmo fermarli? - chiese preoccupata Angie.
 
-No, da questa sfida potresti capire molte cose. Soprattutto per chi batte il cuore di Axel, e certamente è per te. Altrimenti non starebbe qui a lottare.- 
 
-Lo so, ma sono preoccupata. Ok guardo ancora un po -
 
 
 
Sentendosi con le spalle al muro Worchester diede un segnale è lui assieme ad altri tre compagni si avventarono su Axel, infortunandolo alla gamba sinistra. Axel cadde a terra e provò a rialzarsi ma la gamba cedeva.
 
-Axel fermati, non puoi continuare.- gli disse Byron aiutandolo a stare in piedi assieme a Kevin.
 
-Siete sleali, questo non è corretto- esclama va Mark arrabbiato.
 
-Mark calmati, era il suo obiettivo fin dall'inizio . Sapeva già di non poter vincere.- disse tranquillo Jude.
 
Intanto gli avversari si allontanavano.
 
-Axel !- 
 
-Angie...Cosa ci fai qui?- le chiese sconvolto vedendola  corrergli incontro.
 
-Passavo per andare a casa e ho visto quello che ti stavano facendo così Marina ha chiamato Byron.-
 
-Quindi hai visto tutto, stai tranquilla non è nulla di grave.-
 
-Invece lo è, ho chiamato tuo padre e ha detto che arriva subito. -
 
-Non era necessario.- disse sedendosi sulla panchina.
 
Nel frattempo i ragazzi salutano e andarono via. Angie si sedette accanto a lui.
 
-Perchè lo hai fatto? -
 
-Avrei dovuto cederti a lui?-
 
-Non lo so. Ma avresti potuto fermarti -
 
-Lo fatto-
 
-Dopo che ti hanno fratturato una gamba-
 
-Fa niente, che vuoi che sia. Potevano anche rompermi la testa, non avrei ceduto in ogni caso.-
 
Lei sorrise, in quel momento il padre di Axel arrivò.
 
-Allora cos'hai combinato razza di Imbecille. Ti avevo detto di stare buono.-
 
-Grazie, molto  confortante. Nulla di grave, mi sono solo rotto una gamba.- rispose con non chalance 
 
-Non sottovalutare la cosa.- disse severo il padre portandolo in macchina.
 
Dopo essere andati in ospedale tornarono a casa e Axel fu messo subito a letto. Angie restò con lui e non volle mangiare, usando la scusa che aveva già cenato.
 
-Ora me la dici la verità? - gli chiese.
 
-No aspetta.-
 
-Cattivo.- 
 
-Su su, non mettermi il broncio. Un accordo è un accordo.-
 
-Ok. Però ho capito una cosa.-
 
-E quale?-
 
-Ti non mi hai mai lasciato realmente. Ora ne ho la certezza.- affermò mettendosi a cavalcano su di lui.
 
-Non scherzare col fuoco, potresti anche bruciarti. Inoltre  sono anche infortunato. -
 
-E allora? -
 
-Mi provochi? - chiese malizioso iniziando a spogliarla, lei fece lo stesso con lui. In breve tempo erano entrambi nudi, Axel si apprestava a incominciare, era passato troppo tempo dall'ultima volta, ora non c'è la faceva più.
 
Ma dopo la prima spinta dovette gridare dal dolore e fermarsi.
 
-Che succede amore?-
 
Nel frattempo tutta la famiglia si precipitò nella stanza.
 
-Che succede Axel?! Perché hai urlato? - chiese trafelato suo padre.
 
Lui per risposta arrossì e non proferì parola.
 
 
 
 
 
 
 
Continua...
 
  
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