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Autore: snowflakesliam    06/08/2015    2 recensioni
QUESTA STORIA NON E' MIA, MA UNA TRADUZIONE
"Che cosa hai intenzione di dipingere?"
"Te."
------
o quella in cui Zayn è un artista di strada senzatetto e Liam è un uomo d'affari di successo.
Zayn decide di colorare la sua vita fuori dai bordi e, mentre lo fa, Liam scopre che Zayn ha più arte di quanto avesse pensato.
(zaynandliam)
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il cuore di Liam iniziò a battere in maniera più rapida del solito. I suoi palmi erano sudati e appiccicosi mentre camminava per il corridoio al quindicesimo piano. Casualmente salutava delle persone con un cenno del capo o un sorriso, cercando di nascondere la sua irrequietezza dietro i suoi denti bianchi.

Nel momento in cui la sua segretaria era entrata nel suo ufficio dicendogli che Dean Philips, il presidente della compagnia, aveva bisogno di avere una importante conversazione con lui, il suo cuore perse un battito. Liam le sorrise e annuì, ma nel momento in cui chiuse la porta, sbatté la testa violentemente sulla sua scrivania. Questa non poteva essere la fine, non ancora. Stava andando bene, era in pari col lavoro. Zayn non lo stava più distraendo come prima.

Mio dio, Payne. Pensò. Perché devi essere così scettico?  Non è che Mr. Philips ha intenzione di licenziarti. Giusto?

Scosse la testa mentre si avvicinava sempre di più alla porta di legno di Dean. Su di essa, un'etichetta molto carina diceva Presidente - Dean H. Philips. Fece un bel respiro prima di bussare e aspettare l'approvazione di Dean per entrare.

Ma invece di una voce profonda che gli dicesse di entrare, la porta si spalancò e, dietro di essa, c'era Dean con un sorriso. "Liam!" esclamò felice e gli diede una pacca sulla spalla.

Liam rise nervosamente, non molto sicuro della ragione per la quale Dean era così felice. Non è che non era un uomo felice, non era uno di quei vecchi capi scontrosi che sembravano voler far diventare la vita di tutti un inferno, lui era sempre gioioso e pieno di risate. C'erano momenti in cui diventava severo, ma era solo per motivi di affari e era completamente accettabile.

Abbracciò Liam e lui ricambio in maniera imbarazzante. Dean si scostò e sospirò felice, dandogli delle pacchette sulla guancia. "Mi ricordi così tanto tuo padre." disse e Liam gli sorrise. "Entra, entra!" esclamò tirandolo dentro l'ufficio e chiudendo la porta. Tirò fuori una sedia per Liam e lo fece sedere. Liam annuì come per dire 'grazie'.

Dean si sedette, appoggiando i gomiti sulla scrivania. Fissò Liam con un sorriso orgoglioso fino a che non la situazione non cominciò a diventare inquietante. Liam si schiarì la gola. "Avevi bisogno di parlarmi?"

Mr. Philips annuì prima di parlare. "Ti ricordi quando ti ho detto che saresti diventato un grande uomo di successo un giorno?" chiese.

Liam ridacchiò e annuì. "Beh, signore. E' successo più di sedici anni fa ma mi sembra di avere quel ricordo incastonato nella mente.

Dean annuì, appoggiandosi allo schienale. "Beh, possiamo spuntare grande e di successo. Ma devo dirti qualcosa che potrebbe aggiungere qualcosa alla parte di successo." Tirò fuori un pacchetto di sigarette da un cassetto della scrivania, scegliendone casualmente una e accendendola. "Vedi, Liam. Sin da quando ho incontrato tuo padre, ho saputo che era un uomo responsabile senza alcun problema che avrebbe potuto rallentarlo." Si mise l'oggetto cilindrico in bocca, inalando il fumo e  esalandolo subito dopo. "Sapevo che il giorno in cui avrebbe avuto dei figli sarebbe stato il giorno in cui una nuovo leader determinato e responsabile sarebbe entrato nel mondo. Quel leader sei tu-" lo indicò. "-Liam."

"Solo guardandoti mi porta una grande quantità di orgoglio e gratitudine, perché, senza di te, questa compagnia sarebbe stata un completo disastro." disse, rattristandosi. "Ecco perché ho deciso di andare in pensione l'anno prossimo e lasciarti la compagnia."

Gli occhi di Liam si spalancarono. "M-ma signore, pensavo che sarebbe rimasto per minimo altri cinque anni. Perché così presto?" Era sorpreso e grato per tutto quello che Dean aveva appena detto su di lui. Aveva imparato a guardalo come un secondo padre, un grande esempio e voleva essere proprio come era lui ora quando avesse avuto la sua età. Ma Liam non era pronto a sostituirlo nella guida della compagnia. Almeno, non ancora pronto.

Dean sospirò, guardando Liam negli occhi con un'espressione triste ma orgogliosa. "Sono passati quasi sei anni della morte della mia seconda moglie e uno da quella di mio figlio. Sono stanco e sto invecchiando ogni giorno, sento come se dovessi spendere gli ultimi pochi anni della mia vita con le poche persone che amo." spiegò, "Ma so che ti prenderai cura della compagnia quando non ci sarò più. Mi fido di te, Payno."

Liam annuì, anche se rattristato dal fatto che Dean se ne andasse dalla compagnia. Ma sapeva che sarebbe stato capace di diventare un gran presidente. 

Aveva intenzione di non deludere Dean.

-*-

Zayn era seduto sul divano mentre continuava a cambiare canale, uno dopo l'altro. Finalmente ne trovò uno che lo fece ridere.

"Woah, rilassati amico."

Rise alla scena stupida ma divertente. Continuò a guardare lo show fino a che non sentì le palpebre iniziare a chiudersi.

Scosse la testa e rifiutò di addormentarsi prima che Liam tornasse a casa, si sarebbe sentito in colpa se non lo avesse aspettato sveglio.

Zayn guardò l'orologio: 21:35. Sospirò. Liam avrebbe dovuto lavorare fino a tardi quel giorno. Affondò nel divano, ridendo sommessamente alle barzellette mentre cercava di fare in modo che il sonno non avesse la meglio su di lui.

Mentre stava finalmente per chiudere gli occhi, il telefono suonò, facendo fare a Zayn un piccolo salto di sorpresa. Fissò l'oggetto per un po', decidendo se rispondere o no.

Forse è Liam. Pensò.

Si alzò e prese il telefono, guardando lo schermo per vedere chi stava chiamano: Numero Privato. Si accigliò mentre il suo dito si avvicinava al pulsante verde. Doveva rispondere?

Ma giusto prima che lo premesse, il telefono smise di suonare e Zayn sospirò di sollievo.

Ma iniziò a suonare di nuovo.

Zayn si leccò le labbra e premette velocemente il bottone, portandosi il telefono all'orecchio. "Pronto?" disse, insicuro.

Sentì dei respiri e si accigliò. Forse era una sorta di scherzo telefonico. Ma prima che potesse mettere giù, una voce parlò.

"Perché sei con lui?" La sua voce era bassa e rauca, il tono terrificante.

Zayn deglutì, "Mi scusi?"

"Non fare lo stupido con me. Perché sei a casa sua?" Era stranamente familiare e a Zayn questa situazione non piaceva per niente perché sapeva che quest'uomo non gli aveva fatto del bene in passato.

Zayn non sapeva cosa rispondere, era troppo spaventato. Quindi balbettò qualcosa prima di mettere giù il telefono. Si passò le dita fra i capelli e ansimò. Chi era quell'uomo?

La vibrazione e la suoneria si sentì ancora, lo schermo verde del telefono si accese ancora una volta mostrando Numero Privato. Rispose. "Cosa vuoi?" disse aspramente.

"Ti troverò, fosse l'ultima cosa che faccio, Zayn."

Zayn iniziò a respirare con difficoltà e scosse la testa deciso. "Cosa vuoi da me?" lo implorò.

L'uomo ridacchiò, "Zayn, non sono dell'umore giusto per questi giochetti."

"C-come conosci il mio nome?"

"Dammi quello che è mio al più presto o dopo che ho finito con te, ucciderò anche il tuo amato Liam!" urlò.

Zayn mise giù il telefono di nuovo e si morse il labbro tremante. Che cosa voleva da lui? Perché stava minacciando di uccidere Liam?

Lo schermo verde si illuminò ancora e ancora e ancora e ancora, così tante volte che Zayn ormai aveva perso il conto. Continuò a guardare il telefono vibrare, ascoltando la suoneria troppo forte e irritante.

Rispose di nuovo. "Smettila o chiamerò la polizia." disse severamente, anche se la sua voce tremava ancora.

Ridacchiò e Zayn non era sicuro se stava tremando di rabbia o paura. Stava per urlargli contro e dirgli di lasciarlo in pace, ma l'uomo riagganciò.

Zayn sospirò di sollievo. Tenne il telefono in mano, aspettando che richiamasse. Ma non lo fece, e Zayn pensò che avesse ricevuto il messaggio.

Zayn sentì la porta aprirsi e fece un salto. Vide una figura scura avvicinarsi e urlò.

"C'è qualcosa che non va?" chiese Liam togliendosi la giacca.

Zayn mise immediatamente il telefono sul divano e scosse la testa. "No, sto bene." disse un po' troppo tremante, gli occhi spalancati.

Liam si accigliò e piegò la testa. "Allora perché hai-" Fu interrotto dalle braccia di Zayn che gli avvolsero fermamente la vita.

Si raggomitolò sul suo petto. "Devi essere stanco. Andiamo a letto." Lo guardò con grandi occhi innocenti, anche se le sue parole non avevano secondi fini.

Liam dimenticò velocemente la sua domanda e annuì.

Era così preso da Zayn.
  
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