06/08/2015
1 recensioniDedicato a
Zoey, una delle persone che tiene di più a questa storia e
che mi sprona tutti i giorni a continuarla... grazie :)
Yoshi-Leonardo, Raphael, Donatello e Michelangelo
25 Dicembre 2002
"Ehi,
piccoletto! Oggi è il giorno di Natale anche per te, no?
Festeggiare ci farà bene, ne sono convinto." dico al bambino
di poco più di 5 mesi, che mi guarda dal fasciatoio, mentre
lo vesto. Yoshi-Leonardo, Raphael, Donatello e Michelangelo
25 Dicembre 2002
"Papà, papà!" mi chiama Leonardo, tirandomi i pantaloni e guardandomi dal basso con i suoi occhioni blu.
"Leo, cosa c'è? Aspetta un momento, sto preparando Mickey per l'arrivo degli O'Neil e dei Mason." rispondo, accarezzandogli la testolina bionda per un momento, prima di riprendere a cercare di capire come funziona la tutina che voglio mettergli. Sono una frana con queste cose e già per Donnie ci ho messo un'eternità! Non ho più tempo da perdere prima del pranzo.
"Papà, devi venire subito!" riprende a chiamarmi il maggiore dei miei figli, tirandomi più forte per i pantaloni.
"Leo, per favore smettila! Devo prima finire qui, poi arrivo." lo sgrido, iniziando ad esasperarmi: non riesco a concentrarmi così!
"Ma è importante! Raph è in pericolo!" continua lui, guardandomi. Solo ora noto la preoccupazione nei suoi occhi così mi affretto, con Michelangelo mezzo vestito in braccio, verso la stanza dove avevo lasciato i più grandi a giocare. Appena entrato vedo subito Donatello sul tappeto che guarda verso la finestra e, quando sposto il mio sguardo in quella direzione, mi sento cadere il mondo addosso: Raphael è in piedi a cavalcioni della finestra e sta giocando con lo scure incurante di tutto. Non riesco neanche a chiedermi come sia potuto succedere, visto che avevo sigillato la finestra, riesco solo a cercare una soluzione il più in fretta possibile.
"Oh Dio... Raph, cosa fai lì?" mentre mi avvicino al bambino, cerco di mantenere un tono il più possibile calmo e dolce per non spaventarlo. Continuo così finchè non sono abbastanza vicino da afferrarlo con il braccio che non regge l'altro bambino.
"Dio Raphael, non farlo mai più, capito? Non farlo mai più." dico, mentre lo abbraccio, lasciano uscire le lacrime che ho trattenuto dalla morte della mia Eliza per il sollievo.
***
3 Aprile 2005
"Sì,
la febbre non gli passa da stamattina. Ha preso freddo e... io..."
rispondo all'infermiera, che sta compilando i moduli per il ricovero di
Michelangelo, con un tono abbastanza preoccupato e colpevole. Questa
mattina siamo andati tutti e cinque al lago ma siamo stati presi alla
sprovvista da un acquazzone e, nonostante siamo tornati subito alla
macchiana, il piccolo si è sentito male subito dopo essere
arrivato a casa. Ho sperato che stesse meglio ma purtroppo non
è stato così perciò ora eccoci qui, un
altra volta. 3 Aprile 2005
"Non si preoccupi, Signor Hamato, ci occuperemo noi del piccolo e si rimetterà presto." mi rassicura lei chiudendo la cartelletta.
"Possiamo vederlo?" chiede subito Raphael, avvicinandosi a noi due con un'espressione preoccupata.
"Dovrebbero aver finito di sistemarlo nella sua stanza, se vuoi ti posso accompagnare a vederlo ma non potete venire tutti, purtroppo." parlando la ragazza mi guarda per un momento, come chiedendomi il permesso. Io annuisco avvicinandomi agli altri due, che stanno osservando la scena seduti sulle sedie poco distanti dal bancone dell'accettazione. Non posso lasciarli soli e fin da quando era piccolo Michelangelo ha mostrato una predilizione per Raphael più che per gli altri, gli farà bene vederlo.
Ehilà :)
Eccomi qui con il tanto promesso capitolo su Yoshi Hamato!
Non so, credo che questo capitolo sia un po'... agrodolce?
Yoshi mi è sempre parso un uomo che c'è l'ha messa tutto per crescere da solo i suoi figli ma l'ho sempre immaginato anche un po' imbranatiello... troppe cose da fare e a cui pensare e troppo poco tempo. La scena di Raph che gioca con lo scure in realtà è ispirata ad una cosa che è successa a me, se mio fratello non avesse chiamato i miei adesso non sarei qui -.-''
Vabbè, ci sentiamo presto, con la speranza che vi piaccia,
un bacione :*
Eccomi qui con il tanto promesso capitolo su Yoshi Hamato!
Non so, credo che questo capitolo sia un po'... agrodolce?
Yoshi mi è sempre parso un uomo che c'è l'ha messa tutto per crescere da solo i suoi figli ma l'ho sempre immaginato anche un po' imbranatiello... troppe cose da fare e a cui pensare e troppo poco tempo. La scena di Raph che gioca con lo scure in realtà è ispirata ad una cosa che è successa a me, se mio fratello non avesse chiamato i miei adesso non sarei qui -.-''
Vabbè, ci sentiamo presto, con la speranza che vi piaccia,
un bacione :*