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Autore: ikigailou    06/08/2015    1 recensioni
" Mi sentivo uno stupido ragazzino viziato che poteva avere tutto con il semplice schiocco delle dita, ma sentivo che qualcosa ancora mi mancava. Non era qualcosa di materiale, ma bensì era qualcosa di intangibile, qualcosa che probabilmente avrebbe comportato dei sentimenti. E, i sentimenti, comportano sempre dei guai."
Genere: Angst, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Quella notte mi addormentai con la felpa di Louis; mi stava leggermente stretta, ma adoravo il profumo che emanava, aroma di menta mescolata al tabacco. Due odori insoliti, ma che abbinati stavano magnificamente.

Ripensai per tutta la notte alle parole di Louis, al fatto che mio padre avrebbe dovuto pagare un' enorme cauzione per il mio rilascio e che avremmo dovuto fuggire.

Ripensai anche all' incontro con quel ladro dagli occhi azzurri che mi aveva spinto con forza sull' auto, quelle sue maniere forti e dure mi avevano fatto sentire debole e sottomesso... ma poi, quando scoprii la sua vera natura, i suoi gesti così premurosi e gentili e soprattutto la sua storia, finii per provare qualcosa verso di lui.

Nella mia mente, tutte quelle parole ed immagini si stavano mescolando tra di loro, poi finalmente chiusi gli occhi ed incominciai a dormire.

_____

《Harry, svegliati!》una voce famigliare accompagnata da una lieve pacca sulla spalla mi fece aprire gli occhi.

《Louis... che succede?》avevo chiesto preoccupato.

《Dobbiamo andare.》bisbigliò Louis porgendomi le mani ed aiutandomi ad alzarmi.

《Andare dove?》chiesi. Avevo paura.

《Non lo so Harry, so solo che dobbiamo andarcene... Darren vuole portarti via da qui.》il mio cuore smise di battere a quelle parole e sentii il sangue gelarsi nelle mie vene.

Louis aveva messo alcune cose in uno zainetto e lo stava chiudendo freneticamente.

《Louis...》bisbigliai rimanendo immobile.

Lui si voltò verso di me, mentre una lacrima iniziò a rigare il mio volto.

《Perchè? Ho paura.》dissi guardandolo negli occhi. Lui si avvicinò e prese il mio viso tra le mani, fissando le sue iridi azzurre nelle mie.

《Non avere paura, Harry. Ce la faremo.》sussurrò per poi lasciarmi un piccolo bacio sulle labbra, al quale si mescolarono anche le mie lacrime.

Louis mi trascinò fuori dalla stanza e mi prese per mano; corremmo fino a circa metà corridoio ed imboccammo un altro corridoio molto stretto alla fine del quale c' era una piccola porta di metallo un po' arrugginita. Louis spostò il chiavistello arrugginito ed aprì la porta che cigolò un poco; si voltò verso di me e afferrò la mia mano con forza, trascinandomi verso di lui e chiudendo lentamente la porta dietro di sé.

Ci ritrovammo all' aria aperta, nella notte buia e fredda. Louis cominciò a correre, tenendo stretta la mia mano: corremmo velocemente fino a quando non ci inoltrammo in un piccolo bosco.

《Siamo abbastanza lontani...》disse Louis sciogliendo la presa e adagiandosi per terra, cercando di riprendere fiato. Mi appoggiai ad un albero e potei sentire il mio cuore esplodere per la corsa disperata che avevamo appena fatto.

《Harry, vieni.》Louis mi fece cenno di avvicinarmi. Sgattaiolai carponi accanto a lui dato che la corsa mi aveva sfinito.

Mi sedetti accanto a lui, che mi strinse contro il suo corpo.

《Andremo a Nord, c'é una vecchia casa disabitata.》disse Louis indicandomi la minuscola bussola che aveva estratto poco prima dalla tasca laterale dello zainetto.

《Saremo al sicuro?》chiesi ingenuamente.

Louis tacque e mi guardò negli occhi; mi accarezzò la guancia con il dorso della mano e poi sorrise.

《Sì, non devi preoccuparti.》mi rassicurò. Amavo il suo tocco. Riusciva a tranquillizzarmi e sentivo di provare qualcosa di diverso per lui e questa cosa era alquanto rischiosa.

Ricominciammo a correre tra la foschia del bosco ed il buio della notte che ci garantivano protezione. Improvvisamente Louis si fermò e mi guardò sorridendo; prese la mia mano ed avanzammo lentamente fino a quando non intravidi una casa di legno un po' malridotta, ma che aveva ancora tutti i serramenti a posto. Il pavimento di legno del patio scricchiolava ad ogni nostro passo e dopo alcuni tentativi, Louis riuscì ad aprire la porta.

Prese il suo accendino dalla tasca e quella piccola fiammella illuminò debolmente la stanza, permettendomi di intravedere un candelabro appoggiato su un vecchio mobile tutto impolverato. Lo porsi a Louis che accese la candela e la appoggiò nuovamente sul mobile.

《Vado a cercare delle coperte.》disse Louis allontanandosi verso il corridoio buio.

《Fai presto.》lo implorai.

Sebbene Louis mi avesse garantito che saremmo stati al sicuro, sentivo ancora il terrore e la paura incastrarsi tra le mie ossa e i pensieri ricominciarono a tormentare la mia mente.

《Ho trovato due coperte, sono un po' polverose ma meglio di niente... Harry... Hey Harry.》Louis si avvicinò e mi mise una mano sulla spalla. Alzai lo sguardo dal pavimento che stavo fissando e lo vidi guardarmi con aria preoccupata.

《Tutto apposto?》mi chiese adagiando le due coperte sul pavimento di legno ed accarezzandomi il viso con l' altra mano.

《Eh? Sì... sì tutto apposto.》balbettai. Louis prese una delle coperte e l' avvolse attorno alle mie spalle, poi prese l' altra e la portò sopra le sue spalle, sedendosi accanto a me.

《Riposati Harry.》bisbigliò accanto al mio orecchio. Appoggiai la testa contro il muro e lo guardai sorridermi, mentre si stringeva nella sua coperta. La sua mano accarezzò lentamente il dorso della mia, per poi incastrare le sue dita con le mie.

《Non avere paura.》sussurrò tra le nostre labbra; i nostri visi erano vicinissimi e si era creato un calore indescrivibile tra di essi. Fissai le sue labbra mentre pronunciava quelle tre parole e desiderai di poterlo baciare, ma nemmeno il tempo di pensarlo che le sue labbra calde erano già appoggiate alle mie. Si staccò lentamente e il suo respiro caldo si appoggiò sul mio collo; chiusi gli occhi, cercando di riposare ma il mio pensiero era fisso: la paura per la nostra fuga invece di diminuire, cresceva sempre di più, come se avessi un demone nello stomaco che mi stesse tormentando.

   
 
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