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Autore: Atra    07/08/2015    5 recensioni
Vi siete mai chiesti come sarebbe andata la storia di Final Fantasy VIII se Seifer avesse avuto una sorella?
Beh, io sì e questo è il risultato:
Il sangue è un vincolo.
E dai vincoli non ci si può liberare.
E non si può nemmeno scegliere senza farsi male.
O senza subire perdite.
Cosa scelsi io? Perché scelsi?
Quando avrei potuto cambiare qualcosa, feci tutto ciò che era in mio potere?
Il sangue è un vincolo.
Lo rimane anche quando è versato.
Potrai perdonarmi adesso, Seifer?

Buona lettura e spero che vi piaccia!
Genere: Azione, Comico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Seifer Almasy, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Legami'
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Ci disponiamo davanti a loro in piedi, le mani lungo i fianchi strette a pugno.
Davanti a queste facce così scure non batto ciglio: se devo ricevere una ramanzina, la ascolterò. Poi me la dimenticherò, semplice.
Il preside Cid prende fiato e solleva le sopracciglia; la sua fronte si increspa di rughe profonde e orizzontali:
-Il vostro è stato il tipico esempio di come NON fare un esame- comincia duramente, mentre le labbra della Trepe dietro di lui si assottigliano per dimostrare il suo consenso.
Beh, felice di essere stata d'esempio a qualcuno.
-Vi rendete conto che questo non era un gioco? - sbotta improvvisamente il preside, il suo sguardo che trema di rabbia dietro gli occhiali - Vi rendete conto che avete rischiato seriamente di morire? Questo credete sia la SeeD? Credete sia questo ciò di cui abbiamo bisogno per l'obbiettivo prefisso ai nostri SeeD?- continua con forza, iniziando a camminare di fronte a noi e fermandosi davanti a Seifer, alla mia destra.
-Seifer: tu non hai dimostrato nessuna delle doti del caposquadra. Alla razionalità hai sostituito l'istinto, alla prudenza hai preferito l’avventatezza e infine hai contato solo su te stesso invece che affidarti alla tua squadra.
Gli ordini non possono essere scelti: vanno eseguiti. Finché non lo imparerai, per te la SeeD rimarrà sempre irraggiungibile-.
La mascella di Seifer si contrae, la pelle che si tende sopra l’osso, mentre lui deglutisce duramente l'orgoglio.
Mio fratello stringe i pugni e sposta lo sguardo dal volto del preside alla Commissione dietro di lui, fulminando ognuno di loro con uno sguardo carico di repulsione.
Poi Cid fa un passo di lato e viene davanti a me. Inizio a giocherellare nervosamente con il tessuto della gonna e mi sforzo di non reagire a nessuna delle parole che dirà. Incontro i suoi occhi blu intenso e non abbasso lo sguardo, sfidando la più alta autorità all'interno del Garden.
-Atra: ci hai delusi - queste prime parole mi raggiungono come uno schiaffo in pieno viso, nonostante le mani di Cid siano ancora dietro la sua schiena e nonostante la mia sicurezza - Ti credevamo più forte dall’influenza di tuo fratello. E invece non solo hai abbandonato la tua postazione per raggiungerlo, ma sei anche rimasta con lui invece che correre all’adunata.
Un SeeD non ha affetti: il primo sarà sempre il bene del proprio Garden. Un SeeD non ha orgoglio, se fa bene il proprio dovere. Per questo e solo per questo non hai superato l’esame. Il che è un vero spreco, mia cara-.
Stringo gli occhi e reprimo il bisogno di urlare. Maledizione, io NON SONO come mio fratello. Io HO SCELTO! L’HO SCELTO!
Seifer mi sfiora la mano con le sue dita, piano e una sola volta. Deglutisco amaramente ed espiro con le labbra strette, poi respiro profondamente per calmare il sangue che mi sta ribollendo nelle vene.
Io non devo dimostrare niente a queste persone: devo solo ricordarmi chi sono io.
Che la pensino un po’ come vogliono su di me. Non ho bisogno di loro per sapere chi essere.
-L’avevo detto che ti avrebbero bocciata- sogghigna il Belhelmelhel-SeeD, tutto soddisfatto.
Quando Cid si volta a incenerirlo con lo sguardo (ah però, il preside è suscettibile per me?!), non perdo l’occasione per fare la linguaccia a quell’antipatico, che si zittisce mugugnando imprecazioni.
Intanto il preside si è posizionato davanti a Dincht, che solleva il mento, pronto ad accettare la sua ramanzina:
-Zell, da te non ci saremmo mai aspettati un’azione del genere. Hai abbandonato i tuoi compagni, che correvano all’adunata, per tornare indietro e aiutare loro due? - Cid ci indica con un gesto sprezzante della mano; Seifer mi afferra le dita con forza, mentre io mi mordo la lingua per non dire cose di cui mi pentirei - Non definirti eroe, perché non lo sei. I SeeD non sono eroi né si guardano indietro. Mi dispiace davvero tanto, ma nemmeno tu sei stato promosso-.
Dincht china la testa, il respiro accelerato. Giurerei che gli è appena scivolata dalla guancia una lacrima di frustrazione.
Io me le risparmio perché non ne vale la pena: cos’è la SeeD, allora? Un gruppo di uomini e donne con il paraocchi? Un gruppo di pecore senza una propria idea da seguire?
Oppure sono solo marionette, dei semplici tramiti, dei mezzi da mandare nel mondo per arricchire e innalzare il prestigio del Garden? E’ questo il loro obbiettivo?
Beh, io non sarò così. Non mi faccio mettere i piedi in testa nemmeno da mio fratello, figuriamoci da mandanti e clienti.
Non sarà il titolo da SeeD a rendere speciale la mia vita. Preferisco prendermi tutti i miei meriti di un’azione, senza doverne rendere conto a nessun altro.
Voglio agire per conto di me stessa. Voglio poter scegliere da che parte stare.
Nel frattempo Cid è tornato alla scrivania e ha riallacciato le mani dietro la schiena in un atteggiamento meno aggressivo e più pensoso:
-I SeeD non portano in guerra l’orgoglio... - mio fratello sussulta con un ringhio all’ennesima occhiata di tutta la Commissione - ...il cuore... - conficco le unghie nei palmi per oppormi alla me stessa che sta per esplodere - ...o la compassione - Zell sbuffa leggermente e la lacrima che ha raggiunto le sue labbra pallide scivola sulla linea della mascella - Un SeeD porta le proprie armi e la propria testa, per sapere quando attaccare e quando ritirarsi...perché un SeeD non è un suicida, ricordatevelo-.
Beh, se hanno bisogno di individui docili e bravi a combattere, avranno sicuramente preso Squall e Selphie. Loro sono stati bravi e sono scappati a gambe levate dalla battaglia del secolo.
Io...mi dispiace, ma non ce la faccio. E non c’entra niente che mio fratello sia con me o meno: io non ho bisogno di lui per sentimi sicura.
Ho bisogno di lui perché è l’unica persona che mi è rimasta e lo difenderò fino alla morte. Del resto non mi importa niente.
Seifer volta appena il viso per incontrare il mio sguardo e vedo nei suoi occhi la stessa determinazione che sento dentro: non finisce qui. Anzi, tutto è appena iniziato.
La Trepe intanto fa un passo in avanti scoccandoci uno sguardo deluso, un angolo delle labbra leggermente più sollevato rispetto all'altro:
-Sarete severamente puniti per la vostra condotta vergognosa - esordisce, mentre io e mio fratello ci scambiamo un altro sguardo risoluto e Dincht inizia a ripetere come una cantilena "nonicessi, nonicessi, nonicessi" - a tutti e tre è vietato uscire dal Garden fino a nuovo ordine. Fino a quando la vostra esaltazione e ambizione non avrà fatto spazio ai giusti valori degni dei SeeD, quali la razionalità e l'umiltà, starete dentro al Garden. Forse così sarete costretti a riflettere...-.
Mio fratello la interrompe scoppiando in una fragorosa risata, mentre io mi limito a un sorriso di scherno:
-Ma con chi credete di avere a che fare? - sbotta poi Seifer, continuando a ridere di gusto - Con dei bambini? Forse farebbe meglio a chiuderci nelle nostre camerette a doppia mandata, maestra!- continua, facendo una smorfia canzonatoria e sottolineando con l'inflessione della voce l'ultima, pesante parola rivolta alla Trepe.
La prof. non si scompone, limitandosi a stringersi al petto con più forza la sua inseparabile cartellina e ad alzare il tono della voce per contrastare quella di Seifer, riprendendo come se nulla fosse:
-...poi abbiamo preso una decisione, devo dirvi a malincuore, contro voi due, Atra e Seifer-.
Io e mio fratello ci irrigidiamo al nostro posto: non vorranno mica separarci?! Sollevo nervosamente una mano tremante a toccare la superficie liscia della mia targhetta, percorrendone l'incisione sulla punta delle dita.
Con la coda nell'occhio vedo Seifer fare istintivamente lo stesso, sfiorando proprio quell'oggetto che ci aveva uniti quando per l'unica volta ci eravamo separati.
Intanto la Trepe continua, dopo aver osservato la nostra reazione:
- ...per l'imbarazzante contraddizione fra il vostro operato di oggi e i valori che vi siete impegnati di propugnare attraverso la vostra attività a scuola... - fiuu, sembrerebbe di no, l’abbiamo scampata bella! - il vostro Comitato Disciplinare finisce qui, ragazzi- conclude la Trepe, azzerando i nostri sospetti...ma sferrandoci un pugno in pieno stomaco.
E in questo momento Seifer esplode totalmente:
-Come vi permettete?! - ringhia, agitando un pugno - Non sapete niente di come gestiamo il Comitato ed eravate d'accordo sul fatto che sarebbe rimasto un organo indipendente dalla direzione scolastica!-.
Il preside solleva una mano per interromperlo:
-Non quando sono i membri stessi a violare il principio che ne sta alla base: il rispetto delle regole- risponde pacificamente, mentre la Trepe assume un'aria contrariata di fronte alla reazione esagerata di mio fratello.
Ma questo, ne sono sicura, è solo l'inizio.
-Me ne frego del rispetto degli ordini! - esplode infatti Seifer, tagliando l'aria con la mano fremente di rabbia - Ho accettato tutto, ma questa non la lascerò passare!-.
-Seifer, possibile che non ti entri in testa mai niente?- lo rimbrotta Shu, incrociando le braccia al petto. Oh, ci risiamo!
Mio fratello è sempre quello che non capisce mai, che non impara mai, che sbaglia sempre! Possibile che, per una volta, non possano essere loro a capire?!
È giunto il momento di non mordersi la lingua, né di imporsi freni:
-Adesso basta - intervengo in difesa di mio fratello - È da quando siamo entrati che ci state giudicando come se sapeste tutto di noi. E adesso vi mettete ad affibbiarci punizioni per...farci riflettere? - scoppio in una risata divertita a cui si accoda anche Seifer, che annuisce vigorosamente - Non sapete inventarvi nient'altro per imporvi su di noi? Credete che togliendoci tutto noi saremo migliori?- mi arrabbio poi, stringendo i pugni fino a quando non sento farmi male le dita.
La Trepe spalanca gli occhi e il preside socchiude la bocca impressionato, mentre Shu mantiene ancora la sua solita faccia tosta per rispondermi:
-Oh un modo ce l’abbiamo, non preoccuparti Atra - sorride, pregustando già la sua vittoria su di noi - Stasera voi tre parteciperete al ballo in qualità di camerieri. Per una volta mettetevi nei panni dei perdenti, se ancora non vi siete guardati allo specchio- conclude, gli occhi ridotti a una linea sottile.
-E io che c'entro?- si lamenta Dincht, sbuffando.
-C'è anche da chiederlo, Zell?- sbotta la Trepe, mettendolo al suo posto con uno sguardo, mentre l’altra SeeD si morde un labbro quando l’occhiata fulminante del preside la inchioda al suo posto.
Ah, mi sa che questa volta Shu ha proprio esagerato!
Perdenti, noi? Solo perché abbiamo preferito fare di testa nostra? È veramente ridicolo, ma...va bene. Se proprio vogliono, ci guarderemo ben bene allo specchio stasera. Dimostreremo di essere dei perdenti, ma a modo nostro.
Sul viso di Seifer vedo allargarsi un piccolo sorriso furbo, nel momento stesso in cui la prospettiva di stasera mi costringe a soffocare una risatina divertita.
Lo sapevo, sta pensando quello a cui penso io. Ed è d’accordo con me.
La commissione si scambia degli sguardi poco amichevoli, prima di tornare a dedicarci l’onore della loro attenzione:
-Fra poco avrà inizio il ballo. I SeeD promossi oggi sono qui fuori al secondo piano: fate loro le vostre congratulazioni e poi filate a cambiarvi. Troverete l'uniforme da indossare sui vostri letti-.
La voce del preside ci fa sussultare, mentre io e Seifer eravamo presi dal nostro silenzioso scambio di sguardi e sorrisini tattici.
Maledizione, ho sentito bene? Fare le congratulazioni ai promossi, che si faranno belli davanti a noi? Questa è decisamente la peggiore giornata della mia vita. E non è ancora finita, maledizione.
Cid ci fa segno di andare e io e mio fratello ci fiondiamo fuori, per respirare un po’ di aria fresca. Seifer mi circonda le spalle con un braccio:
-Fare le congratulazioni ai promossi è giusto, sorellina. Non fare quella faccia scocciata- mi rimprovera dolcemente, schiacciando il pulsante dell’ascensore. Lo so, mio fratello è un gran deficiente, ma è sempre rispettoso verso il valore, soprattutto verso quello altrui.
Non che io non lo sia, ma il mio orgoglio è un osso duro da vincere...che dire, ognuno di noi combatte le proprie battaglie interiori.
Ora che anche questo confronto è alle nostre spalle, sento mio fratello rilassarsi piano piano contro di me. E anche io sono meno tesa: nonostante il momento di tensione appena trascorso, non hanno separato me e Seifer, che era ciò che temevo di più non appena hanno parlato di un provvedimento contro me e mio fratello.
Per quanto riguarda il Comitato...continuerà ad esistere, che la direzione scolastica lo voglia o meno. Noi continueremo ad affibbiare punizioni a destra e a manca, che provino solo a impedircelo, quegli stronzi despoti!
E per il divieto alle uscite...ci inventeremo qualcosa da fare qui al Garden.
Dopotutto, non ci è andata poi così male...a parte stasera.
Intanto sento Dincht trascinarsi dietro di noi:
-Credo mi abbiano gettato circa cinquanta chili di merda addosso- borbotta mogio, grattandosi il collo non appena ha finito di dirlo, per scaramanzia credo.
-Insomma, gallinaccio! Non dire queste cose di fronte a una ragazza!- si scandalizza Seifer, premendo il tasto per il secondo piano.
-Ah sì? - lo schernisco incrociando le braccia - Come mai allora ho sentito cose peggiori dette proprio dalla tua casta boccuccia?-.
Dincht fa un verso che significa “te l’avevo detto” e si appoggia alla parete dell’ascensore. Mio fratello tossicchia:
-Io sono tuo fratello ed è un mio disgraziato dovere insegnarti il linguaggio dei scaricatori di porto- filosofeggia, con un gesto di sufficienza della mano.
Le porte dell’ascensore si aprono, soffocando il grugnito di protesta di me e Dincht.
Ci troviamo davanti Squall, Selphie e Nida, circondati da una folla di studenti acclamanti.
Saranno le nostre facce scure, sarà la fama di attaccabrighe tipica degli Almasy, fatto sta che il corridoio si svuota in un batter d’occhio. Noi tre andiamo incontro ai novelli SeeD, cercando di mettere su le migliori espressioni del repertorio.
-Congratulazioni-.
Maledizione, è Seifer ad aver parlato? O è uno che ha la sua stessa voce?
Gli occhi di Squall e Selphie si spalancano, mentre Nida diventa rosso come un peperone, raggiunto dall’occhiata solidale di Dincht.
Mio fratello intanto, non notando una mia reazione, si affetta a rifilarmi una gomitata, che questa volta va a segno. Sbuffo e alzo il mento, prima di masticare un “Complimenti” che a stento esce dalla mia bocca.
Squall solleva le sopracciglia, impressionato e annuisce con un cenno della testa, mentre Selphie saltella davanti a noi, congiungendo le mani:
-Mi dispiace così tanto, ragazzi. Saremmo stati una bella squadra insieme - mormora con un’espressione sinceramente costernata sul viso - Però rimarremo lo stesso amici!- esclama alla fine, gettando il braccio in alto e ridendo, improvvisamente allegra.
Amici?! Cos’è, un gioco di società?!
Dincht e Seifer scoppiano improvvisamente a ridere, quest'ultimo mettendomi una mano sulla spalla:
-A mia sorella non piace questa parola- ridacchia Seifer, prendendomi poi sottobraccio.
Cerco di divincolarmi, mentre Selphie scoppia a sua volta in una risata spensierata:
-Chissà come mai, ma me lo aspettavo!- dice, facendomi l’occhiolino.
Riesco finalmente a sottrarmi dalla presa di mio fratello:
-Cos’è, siete diventati tutti esperti in Atralogia, per caso?- sbuffo sarcastica e incrociando le braccia al petto, offesa.
Squall decide che questo siparietto idiota non fa bene alla sua vita sociale inesistente e ci sfila accanto, raggiungendo a grandi passi l’ascensore.
Mentre mi passa vicino, lo sento sospirare distintamente:
-Non è difficile, Almasy-.
Ma quanto è stronzo?!

Alla fine ci disperdiamo tutti per andare a questa stupida festa.
Selphie mi ha lasciato con un: “ti aspetto in camera per la tua mise!”.
MISE?! Ma questa non mi molla un attimo! E poi che ci vuole: una maglietta, un paio di jeans...scarpe...da ginnastica...no eh?!
Maledizione alle feste e a chi ne è responsabile, quindi ai SeeD promossi oggi.
Sì, lo so che sono molto simpatica.
Inutile dire che sia Seifer sia Dincht sono scoppiati a ridere a crepapelle...maledetti schifosi, sempre a divertirsi alle mie spalle.
Finalmente anche Dincht ha deciso che è meglio andarsi a fare una doccia, piuttosto che stare in corridoio a prendermi in giro (cosa mai saggia), così rimaniamo solo io e Seifer, deciso ad accompagnarmi in camera.
-Voglio vederti in grembiule, Atra!- mi canzona lui, premendo l'interruttore dell'ascensore. Gli scocco uno sguardo scocciato:
-Appena arrivo in camera lo brucio, quindi dovrai sbrigarti-.
Seifer scoppia a ridere in ascensore e la sua voce rimbomba sulle pareti strette e trasparenti:
-Sei davvero la mia degna sorella!- sghignazza, osservando il primo piano avvicinarsi a noi.
-Comunque voglio vederti anche io in grembiule - lo schernisco, beccandomi una sua gomitata senza che lui smetta di ridere - Anche se so già come andrà a finire, Seifer-.
-E non ho dubbi che tu stia pensando a quello che penso io- sorride lui, mentre le porte si aprono.
Dopo che siamo usciti dall’ascensore al primo piano, Seifer inizia in tono innocente:
-A proposito, hai già...qualcuno con cui andare alla festa? - mi chiede guardingo.
MI STA CHIEDENDO SE HO UN RAGAZZO O COSA?!
-No perché magari potevamo andarci insieme...da fratello e sorella voglio dire...-.
MI STA CHIEDENDO DI ANDARE ALLA FES...ehm, ok sì penso si sia capito. Ma perché è così imbarazzato?
-Sì, pensavo fosse ovvio - gli rispondo sollevando un sopracciglio - Ma ti imbarazza così tanto invitarmi?- gli chiedo. Lui alza le mani:
-Magari il gallinaccio mi aveva battuto sul tempo, dato che ci stava provando già prima- ipotizza.
-IO NON AVREI MAI ACCETTATO DI ANDARE ALLA FESTA CON QUEL...QUEL...- mi impappino per la rabbia (GIURO: non per l'imbarazzo).
-Quel...?- mi schernisce Seifer, un poco risentito dalla mia reazione.
Sbaglio o è geloso?!
-Lasciamo perdere! Piuttosto ci andrei con un Rub Rum Dragon- affermo. Seifer fa uno sguardo molto impressionato. Ehi, credo di sapere cosa sta accadendo nella sua testaccia!
-E non provare a immaginarti la scena!- lo anticipo. Lui cambia in fretta espressione e si fa serio. Troppo serio. La faccia di chi ti sta prendendo esplicitamente per il culo.
-Va’ al diavolo, cavaliere di ‘sta cippa- lo apostrofo, con tanto di gesto eloquente, prima di avviarmi in camera, trascinando i piedi, le gambe e tutto quello che è fisicamente possibile trascinare del mio corpo.
Apro la porta con uno sbadiglio e per poco non crepo d’infarto.
Davanti a me ci sono Selphie e Rinoa, l’una con una spazzola in mano, l’altra con quello che sembra un vestito.
E le loro facce non promettono nulla di buono.




NON LINCIATEMI, VI PREGO! POSSO SPIEGARE TUTTO!
Innanzitutto: il prossimo capitolo parlerà DEL BALLO, ve lo prometto!
E no, non sono una di quelle scrittrici sadiche che godono nel far aspettare i loro lettori fino all'esasperazione...semplicemente sono una di quelle scrittrici che hanno poco il dono della sintesi e si immaginano troppe scene da descrivere!
Ma pensate un attimo a come sarebbe un colloquio del genere fra la direzione del Garden e due tipetti come Atra e Seifer...insomma, credevate davvero che avrebbero ascoltato delle punizioni del genere senza scomporsi minimamente? Io credo proprio di no. E poi il preside non poteva proprio glissare su un fattaccio del genere: insomma, l'hanno combinata grossa e devono essere ben strigliati (che poi equivalga a parlare ai muri...non importa!).
Il povero Dincht mi sa tanto che è stato penalizzato più per la cattiva compagnia che per il resto...bah, lo sappiamo che a Cid & Co. non piacciono gli Almasy...e la cosa è reciproca, eh!
Dai ragazzi, tra poco vedremo il trio delle meraviglie (?!) alle prese con vassoi vari...dite che si presteranno a questa pagliacciata, oppure andranno contro le regole come al solito?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo, che FINALMENTE tratterà del ballo! E state pronti perché ne vedrete di tutti i colori (nel vero e proprio senso della parola...).

Questa volta niente ricordo perché credo che questo capitolo sia già abbastanza intenso! Però arriva presto anche quello, quindi...stay turned (again!) !
Vi ringrazio per l' ENORME pazienza e vi do appuntamento al Ballo!
Mi raccomando, non dimenticatevi il grembiulino, eh!


   
 
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