Ritsuko
aveva approfittato della presenza di Sigmund per fare un paio di sedute
con lui
Ne stava parlando con MIsato e, alla fine, la bionda non
potè trattenersi dal
dire: “Mamma”
Per
Misato quelle parole furono il segnale che attendeva da tempo. Aveva
quantomeno
intuito che l’amica provasse una forte nostalgia per la
figura materna e ora ne
aveva la prova
MIsato:
“NON vergognarti a desiderare tua madre accanto a te. Ora
vieni, per questa
notte sarò io la mamma”
Ritsuko
sussultò: “grazie” e si strinse al seno
dell’amica. Sembrava proprio una
bambola, sembrava piccola e tenera come una bambina. Passò
una notte
meravigliosa, piena di coccole e di affetto
Ritsuko aveva infatti parlato con Sigmund dei suoi
problemi riguardanti
la figura materna e il dottore le aveva consigliato di non ignorarli,
ma di
affrontarli. Era positivo che avesse già iniziato, di sua
spontanea volontà, ad
affrontarli con Toskiki, ma era necessario
che si affidasse anche ad una figura femminile
Ma
anche Shinji faceva progressi e, a quella seduta, su richiesta del
dottore,
partecipò anche Kaji
Sigmund:
“Vedi Shinji, in questa prima fase abbiamo lasciato campo
libero alle donne
perché era necessario che affrontassi i problemi con le
figure femminili. Ma
ora devi affrontare il lato maschile. Come tutti i ragazzi, a questa
età, devi
intensificare il tuo rapporto con tuo padre e con gli uomini, anche se
per te
non è facile data la tua vita”
Shinji:
“capisco”
Sigmund:
“Non essere così difensivo e dimmi, consideri Kaji
come tuo padre?”
Shinji:
“Si”
Sigmund:
“NON è un si convinto. LO so che lo consideri un
padre, ma con la p minuscola,
perché è solo una figura paterna. Ora si tratta
di considerarlo un vero padre,
con la p maiuscola. Credi di riuscirci?”
Shinji:
“Non ancora”
Sigmund:
“Forse dovresti aprirti, vedere il suo vero affetto per te.
Vedi, il rapporto
con una madre è carnale, è innato,
c’è già.
Con un padre bisogna costruirselo E tu devi costruire
ancora di più Credi
che il signor Kaji ti voglia bene
veramente? Hai la volontà di farti abbracciare e coccolare? Ti sei mai
chiesto come la
prenderesti se morisse?”
A quest’ultima
domanda Shinji si sentì come
pugnalato al cuore, non sapeva che rispondere, ma provò
comunque una forte
paura
Sigmund gli rispose che
quella paura era già
una risposta
IL ragazzo non volle
proseguire con la seduta
e se ne andò
Kaji:
“E’ stato inutile?”
Sigmund:
“Già l’averci pensato è stato
un inizio.. aspettiamo e vediamo”
Shinji
passò alcuni giorni standosene in casa in solitudine, aveva
bisogno di
riflettere Poi tornò da Sigmund e gli disse: “Il
solo pensiero che il signor
Kaji possa morire mi fa star male, eppure non riesco ad
arrendermi all’idea che possa volermi bene
come un padre”
Sigmund:
“Sembri dire che non riesci ad accettare l’idea che
qualcuno possa volerti bene
come un padre?”
Shinji
abbassò la testa pensieroso e sottilmente piccato per essere
stato capito così
in fondo
Sigmund:
“DA quello che mi hanno detto nemmeno Gendo accettava
l’idea di poter piacere
ad un altro essere umano.. ma devi smettere di soffrire e di far
soffrire ed
accettare di essere amato, altrimenti non ne verrai fuori
più”
Dopo
un lungo silenzio, Sigmund proseguì: “Vuoi farti
abbracciare?”
Shinji,
in un sussurro: “Perché no? In fondo mi sono molto
affezionato anche al dottor
Tokugawa che vedo come uno zio e un po’ anche
a lei, dottore”
Shinji
si lasciò prendere tra le braccia di KAji e si
abbandonò a quel calore.
Sembrava diventare così piccolo in
quell’abbraccio, sul petto di Kaji
Provava uno strano senso, come di tradimento
verso Gendo, ma volle sussurrare lo stesso: “papà
Rioji”