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Autore: galvanix    08/08/2015    3 recensioni
Un'oscura presenza rischierà di mettere in serio pericolo la vita della piccola Bra, soltanto per vendicarsi del Principe dei Saiyan.
Riuscirà Vegeta a proteggere sua figlia?
A volte l'angoscia e la paura possono essere cattive consigliere...
“Ti conviene tornare a casa in fretta Vegeta, altrimenti tua figlia rimarrà davvero male del tuo comportamento, soprattutto nel giorno del suo compleanno” concluse il saiyan voltando le spalle all’amico per andarsene.
Goku riuscì a fare soltanto due passi bloccandosi alla rivelazione dell’altro:
“Ho una strana sensazione Kakaroth, riguardo Bra e non mi piace per niente” disse Vegeta con tono angosciato.
“Di cosa stai parlando, Vegeta?” chiese seriamente Goku.
“Ho come l’impressione che qualcosa stia per accadere…”
Genere: Drammatico, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Bulma, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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                            CAPITOLO UNDICESIMO 
                                    Pronti all'Attacco



 

 


Dopo essersi sfogato a dovere, Vegeta si sentiva decisamente meglio.
In realtà voleva evitare di piangere di fronte alla moglie, ma il peso degli eventi lo stava schiacciando e sentiva il bisogno di liberarsi, in qualche modo.
Ovviamente preferiva pestare Nemesis, ma sapeva che quel confronto con Bulma, prima o poi, sarebbe arrivato ed infatti così era stato.
Rimandava quel momento da troppo e alla fine si era reso conto che era più semplice arrendersi alle proprie emozioni, invece che combatterle.
Probabilmente, un tempo, non si sarebbe comportato in quel modo, ma ora le cose erano cambiate e, con esse, anche lui.
Non era semplice accettare questo lato del suo carattere, mutato grazie alla sua famiglia, ma lentamente si stava abituando a questo piccolo cambiamento e, tutto sommato, non gli dispiaceva, anche se non lo avrebbe mai ammesso.
Mentre rifletteva su quanto accaduto, Vegeta era seduto sul letto con i piedi appoggiati al pavimento e al suo fianco si trovava la compagna addormentata.
Probabilmente la stanchezza e lo stress accumulato recentemente l’avevano colta all’improvviso, non sapendo resistere.
Dandole le spalle, il saiyan non si era accorto che, in realtà, la scienziata era già sveglia da qualche minuto e lo stava osservando in silenzio.
Ripensò al momento in cui il suo uomo aveva ceduto al pianto non riuscendo più trattenersi e si sentì tremendamente in colpa sapendo quanto ne avesse avuto bisogno.
Si considerava una vera egoista perché non aveva dato il giusto spazio al dolore del compagno.
Aveva pensato soltanto al suo e questo la faceva sentire terribilmente in torto.
L’unica nota positiva era il viso di Vegeta più rilassato anche se si poteva ancora intravedere la sua preoccupazione per Bra.
Quella non sarebbe scemata finché non avrebbe potuto riabbracciarla e lo stesso discorso valeva per lei.
Vedendolo pensieroso decise di avvicinarsi a lui abbracciandolo da dietro e appoggiando il viso sulla sua possente spalla.
Rimasero in silenzio per qualche minuto per godere di quel momento ed infine la scienziata gli sussurrò dolcemente:
 

“Come ti senti saiyan?
La donna, comprendendo il motivo del suo silenzio, aggiunse in modo sarcastico:
“E’ tanto ricevere un grazie?”
“Mi sembra ti averti già detto, più di una volta, che parli troppo, donna” rispose lui ghignando.
“Io parlo quando è necessario”.
“Ma ora non lo è” ribatté sogghignando il Principe, voltandosi, per poi sdraiarsi velocemente su di lei senza che la compagna avesse il tempo per reagire ed infine la baciò con passione.
Dopo il bacio lui sussurrò compiaciuto:
“A quanto pare questa è l’unica soluzione per farti stare zitta e devo ammettere che funziona ogni volta”.
“Sei sempre il solito... Ora, seriamente, come stai?” chiese la scienziata curiosa.
“Fai troppe domande” replicò secco il saiyan allontanandosi da lei per poi sdraiarsi accanto.
“Andiamo è soltanto una semplice richiesta”.
“A cui non voglio rispondere. Credo di essermi esposto abbastanza oggi, non ti pare?” obiettò l’uomo con tono autorevole.
“Almeno dimmi se ti sei calmato. Questo voglio saperlo” aggiunse duramente la scienziata sedendosi a gambe incrociate sul letto.
Il Principe assunse la stessa posizione della compagna e, con un gesto veloce, l’attirò a sé per poi sussurrarle con voce profonda:
“Ora sono abbastanza calmo, ma se dovesse ripetersi di nuovo la scenetta appena accaduta con il mago, io lo faccio fuori e nessuno potrà impedirmelo.
Non mi importa se ti stava soltanto consolando anche se
in realtà c’è una cosa che mi stupisce…che tu glielo abbia permesso”.
“Ero solo disperata e non mi sono neanche resa conto del suo gesto. Ti chiedo scusa se in qualche modo ti ho mancato di rispetto perché non era assolutamente mia intenzione” disse lei con tono sincero.
“Ti credo” proferì lui inaspettatamente.
“Davvero?” domandò la donna perplessa.
“Ti sembra che stia scherzando?”
“No. È solo che riesci sempre a sorprendermi, nel bene e nel male” annunciò lei con tono più sereno.
Il compagno accennò ad un tenue sorriso e, stringendola ancora a sé, le annunciò:
“Ti prometto che quest’incubo finirà presto e che riporteremo nostra figlia a casa sana e salva”
“A proposito di lei…Nemesis mi ha detto che si è trasformata in super saiyan” gli riferì eccitata la donna.
Notando quanto l’uomo non fosse sorpreso, lei aggiunse sorridendo:
“Tu lo sapevi, non è vero? Perché non me lo hai detto?”
“Tanto, prima o poi, lo avresti scoperto”
“Sei orgoglioso di lei, ti si legge in faccia”
“È mia figlia e prima o poi sarebbe successo” esclamò con fierezza l’uomo.
“Vuoi conoscere il motivo per cui si è trasformata?” lo sollecitò la scienziata.
“Perché il mago ti ha detto anche questo?”
“Certo. Mi ha riferito che si è trasformata per difendere la tua persona e sono sicura che lo farebbe di nuovo, se ne avesse la possibilità. Quella bambina ti adora” affermò lei con tenerezza.
“Non doveva. Ora ci sta rimettendo la vita” ribatté serio il compagno allontanandosi dalla donna.
“Non sentirti in colpa. Arcadia aveva già in mente di farle del male e mi dispiace soltanto che ci sia riuscita” replicò amareggiata la compagna.
“Non preoccuparti, quella strega avrà ciò che merita e mi assicurerò che abbia la giusta punizione” proruppe lui adirato.
“Quale tipo di punizione?” lo interrogò attentamente la scienziata.
“Lo scoprirai presto. Ora andiamo dagli altri e cerchiamo di organizzarci al meglio” concluse sostenuto l’uomo.

Entrambi lasciarono la camera per recarsi dal gruppo e coordinare insieme il piano d’attacco.
Il resto della compagnia stava discutendo nella cucina per accordarsi sui ruoli che avrebbero ricoperto una volta messo a punto il piano.
Una volta avuto accesso alla stanza, Bulma e Vegeta notarono tutti seduti attorno ad un tavolo, tranne Trunks appoggiato alla parete.
Goku, vedendoli entrare, prese la parola cercando di metterli al corrente dei loro progetti:

“Ehi ragazzi, abbiamo appena messo a punto il piano ed ora Gohan vi spiegherà tutto. Avanti figliolo, parla pure” lo incoraggiò il padre.
“Si, subito.  Vi informo che, tra poco, io e Nemesis ci addentreremo nel castello. Lui cercherà di far ingerire ad Arcadia la pozione di cui abbiamo parlato e io mi assicurerò che lo faccia.
Nel frattempo mio padre e Goten tenteranno di distrarre le guardie ai cancelli in modo da permettervi di entrare nel castello e recuperare Bra. Trunks vi guarderà le spalle, ma dovrete sbrigarvi perché la durata della pozione è di soli 15 minuti. Quando l’effetto di quest’ultima cesserà, la strega richiamerà senz’altro il suo esercito e a quel punto interverremo tutti.
Allora, cosa ne pensate?” propose il giovane riferendosi ai coniugi Brief.
Dopo qualche minuto di silenzio, Vegeta intervenne con tono deciso:
“Lo avevi messo a punto tu questo piano, vero Gohan?”
“Si, perché?” rispose timoroso il ragazzo per paura di aver sbagliato qualcosa.
“Si vede che c’è il tuo zampino. Lo trovo geniale.
Avrei voluto dirtelo anche prima, ma non ne ho avuto più la possibilità. Tuttavia c’è solo una cosa che vorrei rettificare” aggiunse determinato il Principe.
“Di cosa si tratta?” chiese curioso Goku.
“Di Arcadia voglio occuparmi personalmente e su questo punto non discuto. Sono irremovibile”.
“Va bene, interverremo soltanto se sarai a tu a richiedere la nostra presenza” proferì Goku con tono rassicurante.

Quest’ultimo conosceva perfettamente il carattere dell’amico ed era meglio non contraddirlo, soprattutto se si metteva in discussione la sua forza.
Vegeta preferiva morire piuttosto che chiedere aiuto e questo, Goku, lo sapeva bene.
Quindi decise di lasciarlo fare e tenere sempre sotto controllo la sua aura, in modo da intervenire in caso di vero bisogno.
Goku sapeva che non sarebbe stata una battaglia come le altre.
Lo leggeva nel volto disperato di Bulma, in quello nervoso di Trunks e nell'espressione furiosa di Vegeta.
Non doveva essere facile, per loro, affrontare questo dolore specialmente se presa di mira una bambina così piccola. Probabilmente anche lui sarebbe impazzito.
Riuscire a mantenersi calmi era davvero una dura prova da superare, ma c’era in gioco una posta molto alta e non potevano permettersi colpi di testa, specialmente in questa missione.
Tuttavia Goku confidava nelle potenzialità dell’amico.
Quando era rientrato in cucina lo aveva visto più rilassato anche se traspariva, malgrado tutto, la sua preoccupazione per la situazione in atto.
Sicuramente Bulma lo aveva aiutato ad aprirsi, a sfogarsi nel giusto modo e saperlo meno nervoso lo faceva sentire più sollevato.
Tuttavia decise di tenerlo sotto controllo per evitare ulteriori problemi.
Nel frattempo, mentre tutti si stavano preparando per attuare il piano, Vegeta si avvicinò al mago lentamente per chiarire l’accaduto.
Nemesis lo vide arrivare e si preparò ad un eventuale diverbio.
Sapeva che, prima di lasciare quel luogo, sarebbe successo, così arrestò la sua avanzata verso l’uscita e lo aspettò davanti al portone dell’entrata.
Il Principe, una volta raggiunto l’uomo, gli domandò sarcasticamente:

“Per caso possiedi anche il dono della preveggenza? Come sapevi che dovevo parlarti?”
“Lo sospettavo e tuttavia, un tempo, possedevo quel potere, ma l’ho donato ad un vostro simile. Un forte combattente, ma che non è stato creduto, quando ha annunciato la fine della vostra razza” proferì il mago saggiamente.
“Ti riferisci a Bardack, vero?
Allora sei tu quel mago di cui lui parlava tanto” replicò stupito il saiyan.
“Esattamente”
“La tua punizione ci è costata parecchio, troppo” enunciò rabbioso, Vegeta, stringendo i pugni.
“Sarò sincero con voi, come lo sono sempre stato.
Il vostro popolo ha saccheggiato ed ucciso la mia gente.
Io non sono un abile combattente e questo era l’unico modo che avevo per vendicarli.
Ho agito seguendo il mio istinto e non posso farmene una colpa” aggiunse serio il mago.
“Anche con la mia donna hai agito d’istinto qualche ora fa?”
Nemesis rimase colpito in quanto non si aspettava una domanda così schietta. Tuttavia quest’ultimo non si fece intimorire e prontamente ribatté sincero:
“Si, ho agito d’istinto. L’ho vista molto triste e mi è venuto spontaneo consolarla. Io non volevo mancare di rispetto né a voi né alla vostra compagna. Vi chiedo scusa se, in qualche modo, vi ho offeso. Non era mia intenzione, nella maniera più assoluta”.
Il saiyan percepì chiaramente la lealtà nei suoi confronti, ma per sicurezza, ribadì di nuovo il concetto già espresso precedentemente:
“Accetto le scuse, ma se ti azzardi soltanto a sfiorarla di nuovo io ti distruggo e nessuno potrà fermarmi.
È tutto chiaro?” proferì il Principe con finta calma.

Il mago fece un cenno affermativo con il capo e ciò soddisfò particolarmente Vegeta.
In fondo incutere terrore gli riusciva ancora alla perfezione e questo, tutto sommato, lo inorgogliva decisamente.
La Terra poteva averlo un po’ cambiato, ma i suoi modi sarebbero rimasti sempre gli stessi.
In fondo restava sempre il Principe dei Saiyan e questo non sarebbe mai mutato.
Nemesis, dopo aver chiarito con il saiyan, aprì il portone e fece per andarsene, ma si bloccò quando udì di nuovo la voce autorevole dell’altro:
“Aspetta, c’è ancora un’altra cosa che voglio dirti”
“Vi ascolto” rispose attento il mago.
“Mi sembra di aver capito che se Bra è ancora viva è anche merito tuo.  Non sono il tipo da ringraziamenti, ma ho deciso di sorvolare su quanto accaduto con Bulma, soltanto perché ti sei preso cura di mia figlia”.
“Questo è il vostro modo per ringraziarmi?” chiese stupito, sinceramente, il mago.
“Ti conviene fartelo piacere” ribadì seccato il saiyan.
“Lo accetto volentieri” riferì frettolosamente Nemesis per timore che Vegeta cambiasse idea.
“Un’ultima cosa, mago. Io mi sto fidando di te, ma se scopro che stai mentendo ti giuro che ti farò tanto di quel male che mi implorerai di ucciderti” disse il Principe con tono basso, ma minaccioso.
“Avete la mia parola che potete fidarvi di me”
“Sarà meglio. Ora puoi andare” concluse duramente il saiyan.

Poco dopo furono raggiunti da tutti gli altri ormai pronti per la nuova missione.
Prima di uscire la scienziata incapsulò ogni cosa sperando di non dover più far ritorno in quel posto.
Scese le scale velocemente per poi ritrovarsi nel cortile.
Si avvicinò al suo compagno notandolo particolarmente scuro in viso.
Sapeva che quel momento sarebbe arrivato, ma a questo punto si domandava se erano veramente pronti nel vedere le reali condizioni della propria figlia.
Probabilmente non lo sarebbero mai stati, quindi decise di farsi coraggio mostrandosi forte e impavida.
In realtà la impensieriva maggiormente Vegeta.
Aveva paura di ciò che sarebbe potuto accadere in quell’istante, della sua violenta reazione perché era proprio questo che sarebbe successo quando avrebbero riabbracciato Bra.
Da un lato, persino lei, voleva vedere la strega soffrire lentamente, ma dall’altro aveva un brutto presentimento…
Nonostante ciò, pregava soltanto che tutto finisse al più presto, così che quest’incubo divenisse solo un vago ricordo.
Vegeta, notando la compagna pensierosa, le chiese preoccupato:

Donna, tutto ok?”  
“Si, perché?” replicò lei esitante.
“Hai paura, vero?”
“Un po’, ma non per me”
“Lo so, ma è proprio ora che non devi mollare, intesi?” la spronò il saiyan accarezzandole una guancia.
“Hai ragione” ribadì lei con tono determinato.
“Allora, siamo tutto pronti? È giunto il momento di attuare il nostro piano” intervenne deciso il giovane Gohan.

Tutti risposero affermativamente e a quel punto si innalzarono in volo per raggiungere il castello di Arcadia.
Vegeta strinse a sé la sua donna e, in un attimo, si ritrovarono a sorvolare il cielo di Arlia.
Quel giorno il tempo non preannunciava niente di buono e invece di tingersi del solito colore rossastro, aveva assunto delle tinte simili al grigio.
Tra poco sarebbe scoppiato un violento temporale, ma questo non avrebbe fermato i nostri eroi.
In lontananza iniziava a scorgersi l’immensa dimora della strega.
Tutti sapevano che tra pochi istanti sarebbe scoppiata una vera guerra senza esclusioni di colpi.
Vendetta… era l’unico concetto che frullava nella testa del Principe e che presto avrebbe messo in pratica.
Arcadia aveva i minuti contati…

 
                                                                                                                         
                                                                                                                                                         CONTINUA…









ANGOLO DELL'AUTRICE

Eccomi, come promesso, con il seguente capitolo.
Mi scuso per aver postato dopo l'una di notte, ma prima non ho avuto il tempo necessario per farlo.
Da come avrete letto è ormai rimasto pochissimo allo scontro con Arcadia e, detto tra noi, non vedo l'ora di pubblicarlo! ;)
La resa dei conti si sta avvicinando e con essa anche la fine di questo racconto.
Sono rimasti pochi capitoli e spero davvero che il finale non vi deluda.
Non ho inserito Bra perchè altrimenti il capitolo sarebbe risultato troppo lungo, comunque non temete perchè la ritrovere nel prossimo.
GRAZIE davvero di cuore per le vostre recensioni e anche ai lettori silenziosi.
A Presto!
Un Abbraccio.

GALVANIX



 

  
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