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Autore: Isobel_Urquart    08/08/2015    0 recensioni
Nel 1973 scomparve una studentessa a Hogwarts.
Sono passati poco più di vent'anni da quel giorno, quando...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Minerva McGranitt, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'Isobel Urquart, Ritorno dal Passato'
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Giro sui tacchi, passo attraverso la porta che Caramell mi tiene ancora aperta e lo seguo fino all'ufficio di Vitius dove Black è rinchiuso.

 

22

 

Isobel

 

Mi sveglio, l'orologio segna le cinque e mezza, ma Severus non è a letto.

Mi alzo, cercandolo nelle altre stanze, ma non c'è. Nel laboratorio l'odore acre di una qualche pozione. Il paiolo è mezzo pieno e un libro è aperto sul bancone da lavoro alla pagina della pozione Antilupo. Accanto al libro un calendario con segnati i cicli della luna.

Che ci fa Sev con un paiolo di pozione Antilupo? Perché si interessa dei pleniluni?

Severus non è un Lupo Mannaro. O sì?

Una morsa mi prende lo stomaco, facendomi venire la pelle d'oca e i brividi lungo la schiena.

Lo nasconde molto bene, se è davvero così.

Sospiro.

Se è uscito ieri sera, dopo che mi sono addormentata, è strano che non sia ancora tornato. Se è uscito stamattina presto, è comunque strano, la mattina dorme sempre il più possibile quel pigrone.

Magari c'è stata un'emergenza e ha preferito non svegliarmi.

Prendo un maglione verde dal suo armadio e me lo infilo sopra il pigiama. Indosso velocemente le scarpe ed esco nel corridoio.

Salgo le scale e cammino fino alla torre più alta del castello. Apro la porta in cima alla torre e, seduto sul davanzale di una delle finestre, Sev guarda fuori, nel buio ancora pesto della mattina.

«Sev...» mormoro avvicinandomi «Tutto bene?»

Volta la testa, sul viso una strana espressione.

Mi siedo davanti a lui, nel posticino lasciato libero sul davanzale.

Lui guarda fuori e io guardo lui.

«Era da tanto che non venivo qua» dice poi all'improvviso, la voce stanca e lontana «Tu mi credi una persona falsa?» mi domanda, con dolore.

«No, Sev. Con me non lo sei, non penso tu lo sia mai stato».

Scuote la testa.

«Perchè me lo chiedi?»

«Perchè tutti, o quasi, lo pensano» mormora «Negli anni subito successivi alla tua scomparsa, mi sono unito ai Mangiamorte, come ti o già detto... Malfoy, Lestrange, Carrow, Dolohow... Mi feci coinvolgere. Serpeverde Purosangue a capo di tutto, i Mezzosangue invece erano da estirpare. Ripudiai le mie radici, me ne andai di casa appena potei. Ti ricordi quando da bambini parlavamo di andare a vivere insieme? Io, te e Lily... Dopo gli esami del quinto anno insultai Lily, dicendole che era una sporca Mezzosangue e lei non mi volle più parlare, diceva che ero cambiato, che loro, i Mangiamorte, mi avevano cambiato e non in meglio. Uscii da scuola con il massimo in tutti gli esami e non ci volle molto per finire nelle grazie del Signore Oscuro» continua «Soprattutto dopo avergli raccontato di una profezia ascoltata di nascosto, su un bambino nato alla fine di luglio... Quando gliela riferii mi resi conto in quale pericolo misi Lils e suo figlio» borbotta «E Potter, ma va be'».

«Lily è stata uccisa per una tua informazione a Voldemort?» domando scettica.

Annuisce piano.

«Ma poi cos'hai fatto? Non sei rimasto con Voldemort, no?»

«No» dice con un po' più di vigore nella voce «Sono andato da Silente, chiedendogli di salvare Lily e la sua famiglia, ma qualcosa è andato storto. Un informatore, il custode segreto di Potter, li tradì e il Signore Oscuro li ha trovati, li ha uccisi tutti, tutti a parte uno...»

«Harry».

«Lui, sopravvissuto per un chissà quale motivo sconosciuto, lo ha sconfitto. Ma non è morto, Voldemort è ancora vivo, da qualche parte, non del tutto umano, ma c'è, lo sento».

«Chi era l'informatore?»

«Black».

«Black? No, impossibile. Sirius e Jamie erano come fratelli!»

«Silente la pensa come te» mormora «Lui crede a Black, e a Potter e alla Granger. Secondo loro, Minus non sarebbe morto e sarebbe stato lui a tradire Lily e Potter».

«Sai, mi sembra quasi più plausibile...» dico, ripensando al piccolo Peter, un ragazzino senza carattere, né carne né pesce, che stava sempre appresso ai due, tre, contando Remus, arrivato al secondo anno.

«Dici?» mi domanda.

«Sì, Peter era un debole. Sirius avrebbe dato la sua vita per Jamie».

«Ma perché Potter avrebbe affidato a Minus il compito di custodire il loro segreto?»

«Probabilmente hanno pensato che Voldemort sarebbe andato da Sirius per estorcergli le informazioni che gli servivano... Chi avrebbe mai pensato a Peter?»

«Forse hai ragione» borbotta tra sé «Forse è stato un bene».

«Cosa? Cos'è successo stanotte, Sev?»

«Ho catturato Black» comincia «Stavo andando a cercare Lupin per dargli... Una cosa. E l'ho trovato, Black, con Lupin e Potter, la Granger e Weasley. Ma poi Black è scappato dalla torre dell'ufficio di Vitius» dice rapido «E niente, tutto qui».

Poi in un attimo lo vedo ripiegarsi su sé stesso, stringendosi il braccio sinistro contro il petto, sul viso una silenziosa smorfia di dolore.

«Sev!» esclamo preoccupata «Cos'hai?»

«Il Marchio» mormora tra i denti.

Gli prendo il braccio, carezzandogli il viso, mentre i muscoli di tutto il corpo si rilassano e gli occhi si chiudono.

«Andiamo a letto, Sev, così ti riposi un po'».

-

Severus

 

Mi sveglio nel mio letto, completamente intorpidito, la testa dolorante e l'avambraccio sinistro che pulsa. Isobel addormentata al mio fianco, accoccolata contro di me.

Mi alzo, facendo attenzione a non svegliarla.

Mi chiudo nel bagno e in un secondo sono sotto la doccia, l'acqua fredda che mi scivola addosso, il Marchio che brucia, sempre più vivido sulla pelle.

Che sta succedendo? Voldemort non sta tornando... Lui non può tornare, non ora, non ora che lei è tornata! Se torna, nessuno sarà più al sicuro.

-

22 novembre 1973

 

Isobel è scomparsa da cinque mesi ormai.

Nessuna traccia, nessun indizio, nessun motivo per la quale potrebbe essere scomparsa o essere stata rapita.

Cos'è successo? Cosa vogliono da lei? É ancora viva? O è morta? Dovrei arrendermi? Dovremmo arrenderci?

Vorrei poter tornare indietro nel tempo, poco prima della sua scomparsa e salvarla. Potrei accedere al reparto 1 di manufatti magici del Ministero, forse lì potrei trovare qualcosa di utile.

Potrei perdere il lavoro, ma devo tentare.

Il 5 ottobre, dopo il compleanno di Minnie, mi introdurrò nel Ministero.

 

4 ottobre 1973

 

Ho preparato una sorpresa per il compleanno di Minnie, lei dorme ora, fuori è buio ancora.

Appena si sveglierà le porterò la colazione, con una gerbera azzurra, il suo fiore preferito, posata sul vassoio.

La porterò fuori a fare un pic-nick sul lago, dove le ho chiesto di sposarmi la seconda volta, quando accettò. Voglio chiederle di sposarmi, un'altra volta. Voglio che sia di nuovo mia moglie, provare a rincominciare, rinnovare i voti del mio amore per lei.

La sera, quando cominceranno a vedersi le stelle, la porterò al mare, ad ascoltare l'infrangersi delle onde sugli scogli.

Poi torneremo a casa e farò l'amore con lei, come se fosse la prima volta.

 

«Sev?» mi chiama.

Compare sulla porta della camera, avvolta nella coperta di lana che ho usato per coprirla, con l'aria assonata.

«Ciao, scricciolo» sorrido «Dormito bene?»

Annuisce «Tu?»

«Sì...»

«Il Marchio? Ti fa ancora male?» mi domanda, avvicinandosi a me e prendendomi il braccio. Sbottona il polsino della camicia e mi arrotola la manica fino al gomito. Con le dita scivola sul mio avambraccio, sui segni neri che solcano la mia pelle.

Sono passate tre settimane dal dolore improvviso di quella notte.

«No, non fa più male».

Si butta al mio collo e mi abbraccia forte.

«Calma Isy, non scappo mica» mormoro ridacchiando «Così mi soffochi!»

Mi dà un grosso bacio sulla guancia e poi scappa via.

«Dove vai?»

«A lavarmi!» grida dall'altra stanza «Non vorrai mica che puzzi come te!»

Mi ci vuole un attimo per realizzare le sue parole, poi, rapido la raggiungo prima che si possa chiudere in bagno e la butto di peso sul letto, bloccandola con il mio corpo.

Ridendo porto il mio naso verso la sua ascella e con una smorfia scaccio via da davanti al viso una puzza invisibile «Sì sì, hai proprio bisogno di lavarti. Sparisci, mostriciattolo!»

Sgattaiola via dalla mia presa e un attimo prima di entrare in bagno mi fa una linguaccia.

Sospiro con un sorriso nel momento in cui rimango solo nella stanza.

«Sev?» mi chiama dal bagno.

«Cosa?»

«Oggi escono i risultati degli esami, come sono andati?»

«Disastrosi, come sempre» rispondo serio.

La porta di apre. Isobel mi compare davanti, appoggiata allo stipite, con uno dei miei asciugamani avvolto intorno al corpo.

«Davvero?»

Arrossisco vedendola, così bella.

«No, Isy, sono andate stranamente in modo abbastanza decenti, a parte due».

«Chi?»

«Potter» dico con un ghigno «E una certa Urquart».

Mi fa un'altra linguaccia e sparisce nuovamente nel bagno.

-

Isobel

 

Mi avvicino al tabellone con le valutazioni, l'occhio mi cade su Pozioni, dove una “E” svetta tra gli “Oltre ogni previsione” e “Accettabile” del resto della classe. Solo Hermione e una ragazza di Corvonero hanno un “Eccezionale”, oltre a me.

Non sono andati male come pensavo. Accanto a Trasfigurazione, Astronomia, Cura delle Creature Magiche, Difesa Contro le Arti Oscure e Incantesimi è segnata una “E”. Nelle altre materie, Divinazione a parte con una “A”, presentano una tonda e perfetta “O”.

Tiro un sospiro di sollievo.

É finito.

Con questo, l'anno è finito.

-

Vedo tutti quanti preparare i bagagli, pronti per ripartire e tornare a casa, ma io resto qua.

La mia casa è Hogwarts. Con mia madre e Severus.


****

Nota dell'Autrice:
Grazie a voi se siete arrivati fino a qua, a venerdì prossimo, a "Il Gioco delle Parti", a questo indirizzo: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3218442&i=1

Ele

  
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