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Autore: Flowerina    08/08/2015    2 recensioni
Cosa succederebbe se una normale ragazza, semplicemente guardando una puntata del suo telefilm preferito, si ritrovasse protagonista di una situazione surreale? Leggete e lo scoprirete!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Gwen/Artù, Merlino/Morgana
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 6
 
 “Secondo me, tu sei completamente folle!” disse Merlino, per la milionesima volta dacché avevamo lasciato Meddorr per tornare al castello.
“Non lo diresti, se fossi al mio posto e questo fosse l’unico modo che avessi per tornare a casa” sbottai io.
“Sai che lo dico per te, Milena” replicò il ragazzo. “È troppo pericoloso e quel tipo non mi convince.”
“Non convince neanche me” ammisi io. “Ma abbiamo provato a modo tuo e non ha funzionato. Ed io sono stufa di indossare queste vesti strette e ingombranti” aggiunsi, sfogandomi del fatto che cominciavo a non sopportare quei vestiti che avevo sempre sognato di indossare.
“Va bene, ne parleremo stasera” si arrese Merlino. “Ora vado da Artù, prima che venga a …”
“Merlinooooooooooooo” si sentì urlare lungo gli ampi corridoi.
“Troppo tardi!” commentò il ragazzo.
“Eccoti finalmente, rospo inutile di un servo!” esordì Artù. “Ti cerco da più di mezz’ora, ma come al solito sembri svanito dalla faccia della Terra.”
“Ero con Gaius” si giustificò il mago, “e poi con Milena, qui nel castello. Non ho nulla da farvi, se siete così stupido da non riuscire a trovarmi!”
“Stupido io?!” disse il principe. “Se qui c’è uno stupido, quello sei tu, mio caro Merlino. E non venirmi a rifilare scuse stupide come te, perché non ci casco. Hai lasciato Gaius un’ora fa e poi sei sparito.”
“Ve l’ho detto, testa di fagiolo: ero qui con Milena” insisté Merlino.
“Ero qui con Milena” lo imitò Artù, con sarcasmo. “Ma è proprio questo il problema: TU DOVEVI ESSERE NELLA MIA STANZA AD ESEGUIRE GLI ORDINI!” aggiunse, urlando e scandendo ogni parola.
“Non c’è bisogno di gridare” disse il mago. “E poi, non sarebbe finito il mondo se, per una volta, aveste alzato le mani per fare qualcosa da solo!”
“Fila subito nella mia stanza,  Merlino” ordinò Artù, socchiudendo gli occhi e respirando profondamente per non esplodere. “Fila, prima che ti metta alla forca.”
Merlino non se lo fece ripetere due volte, e si diresse a passo svelto nelle stanze del principe.
Io rimasi sola con Artù, imbarazzata e incapace di parlare per timore di fare qualche altra figuraccia.
“Come ti senti, Milena?” mi chiese il principe, rompendo un imbarazzante silenzio. “Ti sei ripresa dopo ieri?”
“Sì, sto bene, grazie” riuscii a dire, arrossendo.
“Bene” disse lui, guardandosi intorno. “Beh, io … volevo scusarmi per essere svenuto” aggiunse, pronunciando l’ultima parola con tono di voce più basso.
“Non c’è problema, Artù” lo tranquillizzai io. “Alla fine, è andata bene, quindi …”
“… quindi, io sono stato inutile!” concluse lui, abbattuto.
“No, assolutamente” lo contraddissi. “Non siete affatto inutile, principe. Avete steso il primo uomo, e siete stato molto coraggioso ad inseguire quello che aveva preso me. Non avete colpa, perché siete stato colpito a tradimento.”
“Ti ringrazio, Milena” mi disse, sorridendo. Caspita quanto era bello! “Ora vado: meglio controllare tuo cugino, prima che combini qualcosa” aggiunse, strizzandomi l’occhio e congedandosi.
Io rimasi ferma ad osservarlo finché svanì dalla mia vista. Poi mi voltai per tornare negli alloggi di Gaius, ma per poco non mi prese un infarto: dietro di me comparve improvvisamente Meddorr, e il mio cuore saltò un battito.
“Cosa diavolo ci fai qui?” gli chiesi, toccandomi il petto.
“Scusa se ti ho spaventata” mi disse. “Volevo parlare un po’ con te, dal momento che con gli altri devo stare attento a non usare termini moderni.”
“Già” dissi io, che attenta non ero proprio stata. “Facciamo una passeggiata.”
Camminammo per qualche ora, parlando e ridendo come non facevo da giorni.
“Di dove sei?” mi chiese ad un certo punto. “Nel nostro mondo, intendo” aggiunse.
“Sono calabrese” gli rivelai io. “E tu?”
“Di Londra” mi disse.
Quella notizia mi fece impazzire: adoro Londra, e ci accordammo per vederci da lui una volta tornati nel nostro secolo.
Quando si fece ora di pranzo, lo invitai da Gaius per mangiare qualcosa con noi, e lui accettò volentieri. Merlino non ne fu contento, ma accettò quando gli dissi che in quel modo potevamo cercare di scoprire qualcosa di più sul suo conto.
“Allora, cosa hai fatto da quando sei arrivato qui?” gli chiese appena si fu seduto a tavola, contando sul fatto che Gaius si fosse allontanato qualche minuto per posare il tegame con il cibo avanzato.
“Mi sono nascosto nei boschi, cercando di capire come tornare a casa” disse Meddorr, tranquillamente.
“E cosa ti fa credere che io e Milena possiamo aiutarti?” domandò il mago.
“Non lo so” confessò lui. “Ma quando ho capito che a Milena era successa la stessa cosa, sentendola parlare stamattina con te e Gaius, ho pensato che insieme potessimo riuscire a tornare nel futuro.”
“Cosa ci facevi stamattina nel luogo del delitto?” domandai io, intervenendo nella conversazione.
“Cercavo Merlino” rivelò Meddorr. “Pensavo che la sua magia potesse aiutarmi.”
In quel momento arrivò Gaius, e dovemmo interrompere l’interrogatorio.
Il pranzo seguì tranquillo, anche se Merlino continuò per tutto il tempo a guardare Meddorr in cagnesco. Alla fine, lui tornò da Artù e io e Meddorr uscimmo per chiacchierare un po’.
“Verrai stasera?” mi chiede, ad un certo punto.
“Ci sto ancora pensando” confessai io.
“Devi fidarti di me” disse lui.
“Non so” gli rivelai, abbassando gli occhi.
Lui mi prese il mento e mi sollevo il viso, cosicché i nostri sguardi si incrociarono.
“Devi fidarti di me” mi ripeté. “Non ti farei mai del male.”
Io osservai i suoi occhi azzurri: sembrava che fossero sinceri, e mi infusero una certa tranquillità.
“Allora, verrai?” mi chiese di nuovo.
“Va bene, voglio fidarmi” decisi.
“Ti aspetto stasera” mi disse. “Non tardare” aggiunse, e mi lasciò il viso.
Continuammo a camminare lungo il castello, visitando dal vivo tutti i luoghi che avevamo sempre visto in tv; scoprii, infatti, che anche lui era un appassionato del telefilm.
“Sai che ho visto il drago” gli rivelai, sapendo che la notizia lo avrebbe entusiasmato.
“Davvero?” disse lui. “Porta anche me” aggiunse.
“Non so se è il caso” gli dissi, non sapendo ancora se potessi fidarmi di lui. “Ci vorrebbe Merlino. Meglio di no.”
“Perché no?” replico lui. “Ci impiegheremo solo qualche minuto.”
“No, Meddorr” ribadii io. “Merlino non vorrebbe che andassi senza di lui.”
“Ma non lo saprà mai” disse lui, sempre più insistente.
Io stavo per ribattere ancora, ma poggiai male il piede e una fitta molto dolorosa mi trafisse la caviglia. Stavo per cadere a terra, ma Meddorr riuscì a prendermi in tempo.
“Ti sei fatta male?” mi chiese.
“No, credo di no” dissi io, ansiosa di liberarmi dalla sua presa. L’insistenza che aveva mostrato nel voler vedere il drago mi aveva spaventata e, per un momento, mi sembrava di aver visto un bagliore crudele nei suoi occhi.
Provai ad alzarmi, ma il piede non ne volle sapere e ricaddi all’indietro tra le braccia di Meddorr.
“Deve essere rotto” sentenziò. “Ti porto da Gaius.”
Mi sollevò e si diresse verso gli alloggi del medico. Io tentai di ribellarmi, ma era così piacevole stare tra le sue braccia calde e forzute.
“Che è successo?” ci fermò la voce di Merlino.
“Ha inciampato e si è fatta male al piede. La sto portando da Gaius” gli spiegò Meddorr.
“Vieni” gli fece strada il mago.
Gaius mi controllò il piede e disse che avevo solo una piccola contusione. Dopo qualche minuto, Meddorr ci lasciò ricordandoci l’appuntamento per la sera.
“Non se ne parla, Milena” urlò Merlino, non appena il ragazzo se ne fu andato. “Continuo a non fidarmi.”
“Neanche io mi fido tanto” gli confessai io. “Ma dobbiamo andare in fondo a questa storia. Tu hai la magia, e lui non può farci niente.”
“Non ne sarei tanto sicuro, Milena” mi rivelò lui. “Secondo me, ha un piano ben preciso. E tu non sei nelle condizioni di affrontarlo.”
“Ma dobbiamo vedere cosa ha intenzione di fare” gli dissi.
“Andrò io” decise lui.
“Non permetterò che tu vada da solo” ribattei.
“Mi farò accompagnare da Artù” mi disse. “Gli ho detto di Meddorr e dei miei sospetti, tralasciando i particolari che non potevo rivelare.”
“No, Merlino” replicai. “Sono stata io ad accettare l’appuntamento, e non ho intenzione di lasciare andare voi due.”
“Non avrai scelta” mi disse lui.
“Sei pronto, Merlino?” chiese Artù, entrando in quel momento.
“Solo un attimo” rispose il ragazzo.
“Hai difficoltà nel trattenere Milena?” domandò il principe.
“No, nessuna difficoltà” disse lui, ridacchiando.
Io non riuscivo a capire cosa volesse dire, ma d’improvviso fui colta da un profondo torpore.
“Merlino” riuscii a dire, ricordando che il ragazzo mi aveva fatto bere un intruglio poco prima, dicendo che era per il dolore al piede.
“Buonanotte” mi salutarono Merlino e Artù, prima di uscire dalla porta e scomparire nei corridoi.
Io mi maledii, pensando che ero stata ingannata dallo stesso trucco usato da Gaius con Artù in una puntata della serie. Poi, crollai distesa.  
   
 
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