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Autore: De_drums    08/08/2015    2 recensioni
Catfish!Klaine (sms+chiamate+descrizioni)
Kurt Hummel è un semplice adolescente omosessuale di Lima, cittadina chiusa e omofoba nell’Ohio.
Una sera viene aggiunto su Facebook da un certo Blaine D. Brown, ragazzo bello e affermato che vive a Los Angeles, una delle mete principali di Kurt.
Un'amicizia che si trasformerà in qualcosa di più, chat dopo chat.
Bugie, inganni, incontri, promesse, speranze, amore.
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Burt Hummel, Kurt Hummel, Nuove Direzioni, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Uhm, salve a tutti.
Questa cosa è un esperimento totale. Solitamente non scrivo dei Klaine, e tanto meno storie che non siano one shot.
Questa sarà una mini-long, sette capitoli in tutto. Ci saranno un po’ di salti temporali e molte parti saranno scritte sotto forma di chat/sms oppure telefonate, ve lo dico già ora.
Come detto nella descrizione, sarà una Catfish!Klaine –per chi non conosce il programma, sappia solo che ci sono solitamente nelle puntate ci sono inganni e bugie, foto false e profili finti.
Ma tranquilli, non li farò soffrire troppo anche perché è una cosa che va proprio contro le mie capacità lol
Ringrazio Lucrezia che ha letto tutto in anteprima e mi ha sopportata.
E la mia piccola famiglia allargata che mi supporta e insulta sempre e comunque.
Se volete lasciare un commento, siete liberi di farlo. Anche per dirmi che fa schifo, no problem.
Buona –si spera- lettura c:
 
 
Cap.1
 
Era stata un giornata decisamente lunga e faticosa per Kurt Hummel.
Il professor Schuester li aveva tenuti impegnati fino a tardi con gli allenamenti per le Regionali, e avevano dovuto provare e riprovare i passi, i duetti e le esibizioni di gruppo.
Quando erano usciti era ormai buio e nevicava, così Kurt aveva salutato frettolosamente gli altri ed era corso a casa.
 
“Ciao papà!” urlò a suo padre, seduto comodamente sul divano del soggiorno.
“Ciao figliolo, com’è andata oggi?”
“Schuester ci ha massacrati, sono distrutto. Ti dispiace se mi preparo una cioccolata calda e salto la cena? Al momento tutto ciò che voglio fare è dormire in eterno”
“Fa’ pure, Kurt! Buonanotte –anche se sono appena le sei” ridacchiò Burt.
“Buonanotte papà” rispose abbracciandolo, prima di salire in camera.
Si mise il pigiama più caldo e comodo che riuscì a trovare e si sdraiò, tirandosi le coperte fin sopra il naso.
Prese il computer da comodino, canticchiando piano mentre aspettava che si accendesse, e dopo qualche minuto fece il login a Facebook. Era un’abitudine che aveva preso da qualche tempo –connettersi a quel mondo virtuale lo aiutava a svuotare la mente ed a non pensare a nulla per un po’.
Si illuminò quando vide una richiesta di amicizia, perché solitamente nessuno lo aggiungeva- aveva solo gli altri membri del Glee tra gli amici.
Un ragazzo poco più grande di lui, occhi azzurri, capelli biondi ed un fisico mozzafiato -la sua bellezza era quasi irreale.
Nessuna conoscenza in comune, Los Angeles- decisamente troppo lontano.
Kurt scrutò lo schermo corrucciato: perché mai un tipo del genere avrebbe dovuto interessarsi ad uno sfigato come lui? Insomma, viveva in quella cittadina sperduta nell’Ohio che era Lima, andava ancora al liceo, e sicuramente non poteva competere con quel ragazzo che sembrava vivere una vita perfetta.
Non fidarti mai degli sconosciuti, soprattutto su internet – il monito di suo padre riecheggiò nella sua testa.
Ma che male c’era? Dopotutto, se quel tizio lo avesse insospettito in qualche modo o si fosse rivelato ambiguo, poteva sempre bloccarlo e rimuoverlo.
E poi aveva davvero bisogno di conoscere persone nuove -che fosse nel cortile della scuola o dietro ad uno schermo, sentiva che non avrebbe sopportato ancora lungo l’essere escluso da tutto e da tutti.
Forse quel misterioso e bellissimo sconosciuto poteva essere la svolta che cercava, la novità che gli avrebbe stravolto la vita.
Esitò ancora qualche istante, poi premette su “accetta” e attese.
 
 
Blaine –quello era il nome dello sconosciuto- non si fece sentire quella sera né la mattina successiva.
Kurt ne rimase deluso –aveva sperato così tanto in un messaggio, anche un semplice ciao o una di quelle orrende emoticon. E invece no, quel ragazzo che rispondeva al nome di Blaine D. Brown lo aveva aggiunto e poi si era come volatilizzato, solo uno stupido nome tra tutti gli altri.
Kurt scosse la testa, pensieroso; cosa gli stava prendendo? Non poteva certo obbligare uno sconosciuto a parlargli, probabilmente lo aveva aggiunto per sbaglio e gli aveva fatto troppa pena per cancellarlo.
“Kurt!” Tina si fece strada lungo il corridoio con Artie. “Come stai?”
“B-bene” mormorò incerto. Sapeva di essere infantile, ma non riusciva a non pensare al fatto che lo sconosc- che Blaine non avesse accennato nemmeno al minimo contatto. Niente di niente.
“È successo qualcosa a tuo padre?” chiese Artie allarmato.
“Cosa- no no, mio padre sta bene” li rassicurò con un sorriso. “Non è niente, davvero. È solo che il brutto tempo mi mette malinconia”
“So io come tirarti su, allora!” affermò Tina prendendolo sottobraccio. “Party a casa di Rachel oggi pomeriggio, che ne dici?”
“Direi che è perfetto”
“Amico, ti assicuro che dopo la festa di oggi tornerai come nuovo” sorrise Artie.
 
Alle sette erano tutti riuniti a casa di Rachel Berry ed era già il caos.
Puck e Rachel stavano litigando perché lei era restia a prendere in prestito –così aveva detto Puck- gli alcolici dal minibar dei suoi papà.
Finn stava tentando di convincerla, perché “una festa senza alcol non è una festa, andiamo”, mentre Sam vicino a lui annuiva convinto.
Brittany, Santana e Quinn erano in un angolo a parlottare, Artie tentava inutilmente di arrivare ad una mensola troppo in altro per lui e poi c’erano Kurt, Mercedes e Tina, abbandonati mollemente su dei pouf.
“Karaoke!” strillò Rachel all’improvviso, facendo girare dei microfoni rosa. Kurt ne afferrò uno al volo, pensando che cantare lo avrebbe aiutato a distrarsi –e inoltre, era un ottimo allenamento per la gara imminente.
Dopo aver cantato a squarciagola tutto Funny Girl e West Side Story, Puck decise che era tempo per il gioco della bottiglia.
Kurt sbuffò –Io me ne tiro fuori- e si sedette in disparte, seguito da Tina e Mercedes.
“Sei il solito guastafeste, Hummel” disse Puckerman spingendolo leggermente.
“Kurt, è tutto okay? Sei… strano, ultimamente” chiese Mercedes, incerta.
“È solo che- okay, promettete di non prendermi in giro anche se è una cosa stupida”
“Promesso” confermarono loro mettendosi una mano sul cuore.
“Ho conosciuto un ragazzo che-“ le ragazze strillarono eccitate, e lui si affrettò a chiarire le cose. “No, no, non è come pensate!”
“In che senso?” chiese Tina, l’emozione che lasciava spazio alla confusione più totale.
“Mi ha aggiunto ieri sera su Facebook, e speravo in un qualche tipo di messaggio, anche un insignificante ciao. Invece niente” disse sospirando. “È stupido? Insomma, non è tenuto a scrivermi”
“Tesoro, non è stupido. Sarebbe buona educazione presentarsi quando si aggiunge qualcuno, in effetti” lo rassicurò Mercedes. “Lui com’è?”
“È bellissimo. Davvero, è- è perfetto” e mostrò loro una foto di Blaine che teneva sul cellulare.
“Hai delle sue foto sul cellulare!? Qualcuno qui è già innamorato” lo punzecchiò Tina ridendo.
“Non è v-vero!”
“Però hai ragione, è davvero un bel ragazzo. Dove vive?”
“A Los Angeles”
Hell to the no,  Kurt! Non puoi rischiare di prenderti una cotta per qualcuno che vive dall’altra parte del paese”
“Non succederà, ve lo assicuro -cerco solo qualcuno con cui parlare, tutto qui. E poi credo sia interessante scoprire com’è la vita in una grande città come L.A”
“Mh, però fai attenzione. E ricordati che, per qualunque cosa, ci siamo qua noi” concluse Tina abbracciandolo.
 
 
 
Quando tornò a casa quella sera, Kurt aprì subito Facebook.
Nonostante tutto, sperava ancora in quel messaggio –per qualche motivo desiderava che Blaine gli scrivesse.
Digitò impazientemente la password e i suoi occhi si spalancarono quando vide che, effettivamente, c’era un messaggio. Ed era proprio di Blaine.
Con le mani che tremavano leggermente, cliccò sull’icona e lesse.
 
(Blaine D. Brown, 21.30)
Hey dolcezza :)
 
Kurt sorrise e il suo stomaco fece una capriola- nessuno lo aveva mai chiamato così.
Era strano e bello allo stesso tempo, lo faceva sentire importante.
Rispose immediatamente, pregando che Blaine lo leggesse, considerato che gli aveva scritto due ore prima.
 
(23.45)
Ciao a te, straniero!
 
(23.46)
Ho sentito le tue cover e la tua voce è qualcosa di fenomenale.
 
(23.48)
Oh. Wow. Grazie.
 
(00.00)
Come mai così sorpreso?
 
(00.01)
Se ti dico che nessuno mi fa mai i complimenti, a parte i miei amici del Glee, ci credi?
(00.03)
Anzi, a volte pure loro hanno da ridire sul fatto che sia troppo alta.
 
(00.04)
… non ci credo. Ma ti hanno ascoltato bene?
(00.05)
Seriamente dolcezza, sei perfetto.
 
(00.08)
E tu ti stai prendendo troppa confidenza, straniero. E sei esagerato.
 
(00.10)
Oh, scusa :(
 
(00.11)
No, scusami tu. Non sono abituato ai complimenti.
(00.12)
E nemmeno agli sconosciuti che vivono a kilometri di distanza e aggiungono un povero sfigato come me.
Da dove sei saltato fuori?
 
(00.15)
Smettila.
 
(00.16)
Cosa?
 
(00.18)
Non sei uno sfigato, perciò smettila di auto commiserarti in questo modo, okay?
 
(00.19)
Non mi conosci, non puoi saperlo.
 
(00.20)
Lo so e basta. E per rispondere alla tua domanda, in effetti stavo vagando alla disperata ricerca di qualcuno che sembrasse un minimo interessante. E poi ti ho trovato ;)
 
(00.21)
Pff. E perché sarei interessante?
 
(00.24)
Canti, hai uno spiccato senso per la moda –oh e il sarcasmo, lo amo.
 
(00.30)
Com’è vivere a L.A?
 
(00.32)
Cambio di argomento improvviso, okay. Uhm, sarò di parte perché ci sono nato, ma è bellissima.
Sempre piena di cose da vedere, gente, colori. Dovresti venirci una volta.
 
(00.33)
È una delle mie mete principali –sempre che riesca ad andarmene da qui.
 
(00.34)
Lima è davvero così brutta?
 
(00.35)
Un incubo. Soprattutto se- mh no, non voglio annoiarti con i miei problemi.
 
(00.36)
Puoi dirmi qualunque cosa.
 
(00.38)
Io sono gay, Blaine. Sono gay e nessuno lo accetta, sono tutti così chiusi mentalmente… è estenuante. Te lo assicuro, non ce la faccio più. Vorrei solo scappare via, lontano da tutti.
 
(00.40)
So come ti senti.
 
(00.42)
No, non lo sai.
 
(00.45)
Sì, invece. Sono gay anch’io, Kurt. E per anni ho vissuto in una cittadina chiusa e omofoba molto simile a Lima, perciò so cosa vuol dire essere esclusi e giudicati costantemente. Lo so, devi credermi.
 
(00.48)
Io –mi dispiace, Blaine, non potevo immaginare. Scusami davvero.
 
(00.49)
Nessun problema, dolcezza. Ormai è acqua passata.
 
(00.52)
Come hai fatto? Voglio dire, come ne sei uscito? Perché davvero, mi riesce impossibile credere che un giorno tutta questa merda finirà.
 
(00.53)
Devi avere molta pazienza- e reagire. Se stai zitto e subisci è peggio, lo sai? Magari ti faranno del male, ma almeno potrai dire di aver provato a cambiare la situazione. E appena ne hai la possibilità, prendi e segui il tuo sogno, qualunque esso sia.
 
 
(00.58)
Vorrei diventare un attore di Broadway. Sai, i musical, la magia del teatro, l’ansia da palcoscenico.
Quello è il mio sogno.
 
(00.01)
Era anche il mio sogno, sai? Volevo essere una star, cantare, recitare. Poi il destino mi ha portato a Los Angeles e sono finito a fare il modello.
 
(00.04)
Non stento a crederlo, con il fisico che ti ritrovi.
 
(00.06)
Ci stai provando, dolcezza?
 
(00.08)
No! Però dico davvero, sei… wow. Solo questo.
 
(00.14)
Disse l’angelo sceso dal cielo.
 
(00.16)
Non sei divertente.
 
(00.18)
Mi contraddirai ogni volta che ti farò un complimento?
(00.19)
E comunque non volevo essere divertente, ero solo sincero. Sei bellissimo.
 
(00.24)
Grazie a dio c’è uno schermo tra di noi, sto arrossendo terribilmente.
 
(00.25)
Scommetto che sei adorabile.
 
(00.28)
Chi è che ci sta provando, straniero?
 
(00.30.)
Okay, okay, lo ammetto. Ma sei interessante, Kurt, sto solo provando a conoscerti meglio.
(00.31)
Se ti va, ovviamente.
 
(00.32)
Ho tutta la notte.
 
Chattare con Blaine si rivelò la cosa più facile del mondo –si sentiva bene come poche volte gli era successo in diciannove anni.
Gli raccontò tutto –del bullismo, del Glee, dell’ansia per le Regionali, dei problemi al cuore di suo padre e della morte di sua madre.
Blaine, invece, gli parlò del suo passato, del suo trasferimento in California, di suo fratello Cooper, delle incomprensioni tra sua madre e suo padre.
Era come se tutti i muri che Kurt aveva costruito per proteggersi dal resto del mondo fossero improvvisamente crollati –e non riusciva a capacitarsene, perché tutto ciò era accaduto grazie ad un perfetto estraneo che sembrava capirlo davvero, senza giudicarlo.
Era una sensazione nuova ma bella -si sentiva leggero, come se tutte quegli anni di dolore e preoccupazioni fossero svaniti.
Sorrise, lo sguardo rivolto al soffitto, e sospirò felice, mentre il pop della chat gli annunciava l’ennesimo messaggio di Blaine.
Aveva scoperto che erano molto simili; entrambi amavano la musica e diamine, Blaine era bravo! Era riuscito a convincerlo a mandargli un messaggio vocale in cui cantava qualcosa –aveva scelto “Perfect” di Pink, e Kurt ne era rimasto totalmente ammaliato.
Aveva una voce calda, rassicurante, si sentiva in pace quando lo ascoltava.
 
(02.00)
Conosci “Baby it’s cold outside”?
 
(02.04)
Ovviamente.
 
(02.05)
Mandami un audio in cui la canti, voglio fare una cosa.
 
(02.06)
Solo se la canti anche tu.
 
(02.08)
Non preoccuparti, lo farò. Tu manda e basta.
 
(02.15)
Messaggio vocale.
 
(02.20)
Ti ho già detto che sei fenomenale?
 
(02.23)
Solo una decina di volte, oggi :)
(02.24)
Non mi hai ancora detto cosa stai facendo.
 
(02.26)
Dammi due minuti.
 
(02.27)
Okay.
(02.40)
Blaine…?
 
(02.43)
File.
(02.44)
Scusa dolcezza, ma il computer non collaborava. Aprilo.
 
(02.52)
… oh mio dio. Blaine, è- come diavolo hai fatto? E le nostre voci sono così- non so cosa dire.
 
(02.54)
Sono felice che ti piaccia, dolcezza. Dovremmo cantare insieme davvero, una volta.
 
Kurt premette di nuovo play, e la sua voce fusa a quella di Blaine risuonò ancora e ancora negli auricolari.
Era qualcosa di assurdo –sembrava fossero nati per cantare insieme, le loro voci si armonizzavano alla perfezione e creavano qualcosa di spettacolare.
Cominciò a piangere, ma erano lacrime di gioia –aveva finalmente trovato qualcuno che lo faceva sentire apprezzato, capito, amato.
 
(03.15)
Kurt, ci sei?
 
(03.16)
Scusami, stavo solo pensando.
 
(03.18)
A cosa?
 
(03.19)
A noi. Non nel senso che- oh dio, perché non penso prima di parlare?
(03.20)
Al fatto che non mi sono mai sentito così.
(03.21)
Sai, accettato per come sono, capito e tutto il resto.
(03.22)
Questo discorso non ha senso, ma okay. Dimmi che hai capito cosa intendo.
 
(03.24)
Ho capito benissimo dolcezza, stai tranquillo. È lo stesso per me.
 
(03.25)
Davvero?
 
(03.26)
Davvero.
(03.26)
Dovresti andare a dormire, sono le tre e mezza del mattino.
 
(03.28)
Non voglio. Posso stare qui con te a parlare per tutta la notte?
 
(03.30)
Mi piacerebbe Kurt, davvero, ma non voglio che tu domani sia stravolto per colpa mia.
 
(03.34)
Promettimi che quando ti cercherò sarai ancora qui.
 
(03.36)
Ci sarò sempre. Buonanotte, dolcezza.
 
(03.37)
Buonanotte, straniero.
 
Kurt si rigirò tra le coperte, restio a spegnere il PC.
Non voleva smettere di parlargli - si conoscevano da appena un giorno, ma era come se si fossero ritrovati dopo una vita intera passata a cercarsi.
Forse era esagerato, addirittura sbagliato affezionarsi così tanto a qualcuno in dopo poche ore, soprattutto se viveva dall’altra parte del paese.
Ma era successo e lo faceva stare bene, perciò decise di vedere come andava, senza preoccuparsi della distanza e di cosa avrebbero potuto dire gli altri.
Un messaggio improvviso lo riscosse dai suoi pensieri.
 
(03.50)
Non la smetterai mai, eh? Di chiamarmi ‘straniero’, intendo.
 
(03.52)
Come tu non smetterai di chiamarmi ‘dolcezza’, presumo.
 
(03.54)
Touché.
(03.55)
Va’ a dormire, Kurt.
 
(03.56)
Buonanotte, straniero ;)
 
  
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