Smoker fumava seduto alla scrivania del suo ufficio, con il sigaro tra i denti scrutava fuori dalla finestra pensieroso. Il cielo di Rogue Town non era mai
stato così bello col suo tenue azzurro, le nuvole bianche e il sole perso in chissà quale punto dall'altro lato dell'edificio: dopo i cocenti raggi che aveva
sopportato ad Alabasta non poteva che essere sollevato di trovarsi nella frescura della sua città, senza sabbia né dromedari.
Tashigi bussò alla porta qualche minuto più tardi, o meglio, la sfondò a suon di pugni per poi spalancarla con un calcio: eh, si, era proprio sua
allieva.
"Cos'é questa storia della promozione?" sbottó non appena l'ebbe localizzato, furente e scioccata.
"Quello che ti ho fatto recapitare nel rapporto, o non sai leggere?" rispose calmo lui.
"Certo che so leggere!" ribatté adirata avvicinandosi a grandi passi e sbattendo il fascicolo col rapporto del Quartier Generale della Marina Militare
sulla scrivania "Ma non lo trovo affatto giusto, non stiamo stati noi a sconfiggere Crocodile!" quasi urlò in preda ad un ira cieca.
"Tu, chiudi la porta ed esci!" ordinò Smoker al Marine che aveva inseguito Tashigi per tutto il corridoio nel tentativo di calmarla; lui fece il gesto di
saluto e si chiuse la porta alle spalle "Questo lo so benissimo anche io, così come lo sanno loro" la informò piegando il busto in avanti "Stanno cercando
di insabbiare la faccenda di Cappello di Paglia dando il merito agli unici membri della Marina presenti lì, non lo capisci?" sputò disgustato "Neanche io
lo trovo giusto ma cosa dovrei fare, dare le dimissioni?"
"Beh, io lo farei!" sbottò lei carica d'ira. A quel punto Smoker si alzò in piedi, le afferrò il braccio e se la tirò vicino "Vedi di darti una calmata,
non è così che risolveremo i problemi"
Risolveremo. Aveva parlato al plurale e ciò significava che era rimasto dello stesso parere; lei era la sua unica allieva, l'unica
persona che poteva considerare una spalla, se l'era trascinata ovunque e l'allenava strenuamente giorno e notte quindi era inevitabile che qualunque scelta
avesse fatto uno anche l'altro l'avrebbe seguita. Oramai erano una squadra.
"Siediti" la lasciò andare e lei si abbandonò sulla sedia di fronte, incrociando le braccia "Cappello di Paglia ha sconfitto Crocodile, questo lo sappiamo
noi così come lo sa l'intera Alabasta e i piani alti della Marina; il resto sa che siamo stati noi a farlo" cominciò dopo aver ripreso posto "La Marina
intende prendersi il merito almeno di questo visto che quel ragazzo e la sua banda è riuscita a svignarsela, altrimenti avrebbero preso due piccioni con
una fava. E qual'è il modo migliore di dimostrarlo se non promuovendo i responsabili di questa pioggia di gloria? Ma non è solo questo, credono di poterci
corrompere con questa successione di grado per far rimanere la verità sotterrata" terminò accendendosi il secondo sigaro "A proposito, si può sapere cos'è
successo davvero laggiù?" chiese poi accigliandosi "Nel rapporto che hai fornito c'era scritto solo che la Ciurma di Cappello di Paglia se l'era data a
gambe dopo lo scontro... ma come hanno fatto se voi eravate già lì è loro erano 'stremati dalla battaglia'?"
Tashigi ora si osservava i guanti, con gli occhi bassi e l'espressione colpevole.
"Cos'é successo laggiù, Tashigi?" ripeté, stavolta con più calma mentre rivolgeva lo sguardo alla finestra
"Ecco, io... li ho lasciato andare" mormorò con fatica "Li abbiamo trovati nella piazza di Alubarna privi di coscenza ma... non ho permesso che li
catturassero" concluse. Smoker non rispose per un paio di secondi, poi domandò: "La ritieni una cosa giusta?"
"Come?" chiese lei confusa.
"Ti ho chiesto se hai ritenuto fosse la cosa giusta da fare" scandì bene.
"Beh, credo di si..." rispose incerta.
"Allora non vedo dove sia il problema" concluse lui... ma lei non capiva.
"Che cosa intende dire? Non capisco"
"Se tu l'hai ritenuta la cosa giusta da fare allora era la cosa giusta da fare" spiegò con semplicita "E credo anche la più corretta"
aggiunse. Tashigi lo osservò perplessa per tutto il tempo in cui stettero in silenzio, infine abbassò lo sguardo sulle proprie ginocchia e mormorò quello
che l'aveva tormentata tutta la notte, il pensiero fisso che non l'aveva fatta dormire: "Ma è mai la cosa giusta?"
Smoker si voltò completamente a fronteggiarla, senza alcuna preoccupazione o segno d'impazienza: Tashigi era solo una ragazza, aveva vent'anni e tutto da
scoprire; quello non era che il primo passo, in futuro avrebbe dovuto fare scelte ben più pressanti e se sbagliava le sarebbe rimasto il dubbio o il
rimorso per tutta la vita.
"Non esistono cose completamente giuste o sbagliate a questo mondo, dipende da chi vede la cosa: se un gruppo di pirati libera un paese dal loro punto
di vista è giusto, per la Marina è sbagliato. Tu invece l'hai trovato giusto, ciò vuol dire che hai capito ciò che avevano a fatto e non hai voluto arrestarli
perché..."
"...non lo ritenevo giusto" terminò lei cominciando a capire.
"Adesso va a riposarti, è stata una lunga settimana" sospirò, lei annuì e si alzò diretta alla porta ma si fermò sulla soglia e si voltò verso di lui, che
ora era girato di tre quarti verso la finestra.
"Signore?"
"Si?" rispose lui, girandosi.
"Per lei... è giusto?" domandò. Smoker la guardò seriamente, poi si rilassò ed annuì.
Questo bastava.