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Autore: erierica    09/08/2015    1 recensioni
"Non ho che te" mi dice mentre guardiamo sorgere il sole dalla finestra della sua camera.
"Come scusa?"
"Sei l'unica cosa vera che mi sia rimasta, l'unica persona per cui darei tutto, l'unica che riesce a farmi aprire veramente. Io non ho che te"
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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"Dai Vale, ripetimi l'ultimo paragrafo e andiamo a mangiare"
Sono al mare con Greta, la mia migliore amica e sto studiando per l'esame di recupero che sarà tra una settimana.
Le ripeto tutto e finalmente mi porta al bar del mio stabilimento balneare.
"Un pezzo di pizza" chiedo al barista appena arriva il mio turno.
Ci sediamo ai tavolini e inizio a mangiare.
"Bello il barista, vero?" mi chiede Greta.
"Già" 
In effetti è un ragazzo bellissimo, capelli marroni ed occhi anche, un fisico che si intravede dalla camicia bianca, orecchino all'orecchio sinistro, non l'avevo mai visto prima, di solito ci stava una ragazza al bar.
"La smetti di fissarlo?" mi dice sotto voce Greta.
"Cosa?" 
Non me ne sono neanche accorta.
"Saranno cinque minuti che lo fissi"
"Eh"
"Dai muoviti, torniamo a studiare"
"Che palle"
"Ti mancano ancora venti pagine e conoscendoti ti ridurrai all'ultimo giorno per studiare"
"Non è vero"
"Vuoi davvero rischiare di essere bocciata per colpa di quella stronza di italiano?"
"Okay okay, vado a prendere il libro, aspetta qua"
Torno dopo poco con il libro in mano e il ragazzo al bar mi segue con lo sguardo.
"Ripetimi la parte che hai studiato prima"
Inizio a ripetere, poi passiamo al paragrafo successivo.
Dopo un'oretta ci si avvicina il barista e ci porta un piatto pieno di patatine e due bicchieri di estathè. 
"Pensavo che una pausa facesse comodo" dice sorridendomi.
"Ehm grazie"
Dico riprendendo a studiare e mangiando una patatina ogni tanto.

"Okay basta" dico appoggiando la schiena alla sedia e chiudendo il libro.
"Si, non ce la faccio più a sentire sempre le stesse cose"
"Andiamo a fare il bagno?" chiede Greta. 
"Arrivo" 
Mi alzo e porto il piatto e i bicchieri al bancone.
"Finito di studiare?" mi chiede il barista.
"Per oggi si"
"Ah e grazie per le patatine" aggiungo. 
"Di nulla" dice sorridendomi.
"Comunque piacere, Francesco" aggiunge.
"Valentina" dico sirridendogli.
Torno da Greta e andiamo in acqua.

Usciamo e trovo i miei genitori con mio fratello e mia sorella sotto l'ombrellone.
Ho un fratello più grande, Edoardo, che ha ventidue anni e vive da solo e una sorella più piccola, Camilla che ha quattro anni.
Rimaniamo spesso a cena al mare quando i miei non lavorano, di solito ceniamo con la famiglia del mio migliore amico, Mattia, i nostri genitori sono molto amici ed io e lui ci conosciamo da quando avevamo due anni.

Greta saluta tutti e torna a casa.
"Vale mi porti a fare il bagno?" Mi chiede mia sorella tirandomi il laccio del costume.
"Si scricciolo" prendo i braccioli dalla borsa di mia madre e torno in acqua con mia sorella.

"Uno, due, tre" la lancio in acqua.
"Ancora, ancora"
Saranno dieci minuti che le faccio fare i tuffi.
"Ehi" sento una voce maschile dietro di me, mi giro ed è il barista, cerco di non spalancare la bocca vedendo il suo fisico.
"Ehm.. ciao"
"Chi è questa piccoletta?"
"Sono Camilla" dice lei tutta contenta.
"Ciao Cami, anche io ho un fratello"
"È bello come te? Perchè sennò io divento la fidanzata"
"No, io sono il più bello di tutti"
"Ma stai zitto" dico schizzandolo.
"Come osi fare questo a me?"
"Cosa? Questo?" dico schizzandolo ancora di più, effettivamente l'acqua è fredda e non è piacevole sentirsela addosso improvvisamente.
Iniziamo a schizzarci tutti quanti, anche mia sorella si aggiunge.
"Okay basta, avete vinto" dice alzando le mani, è tutto zuppo.
"Dai vai a lavorare" dico.
"Mi dispiace per te ma ho fatto"
"Vale ho freddo" dice mia sorella.
"Aspettami qui" dico a Francesco prendendo mia sorella in braccio e portandola da mia madre.
Mentre torno in acqua vedo che è arrivato Mattia, così prendo la rincorsa e gli salto addosso.
"Ciao" dico salutandolo con un bacio in guancia.
"Aspetta ma tu conosci questo essere?" chiede a Mattia.
"Certo, da quindici anni" gli risponde.
"E tu come fai a conoscere sto coso che se la tira quanto un cocainomane?" chiedo a Mattia facendo ridere Francesco.
"Veramente l'ho conosciuto una settimana fa"
"Ah"
"Comunque io me ne andrei a mangiare" aggiungo.
"Strano, dici che hanno finito di preparare?" mi chiede Mattia.
"Non ne ho idea, ma semmai li aiutiamo"
"Mh, okay andiamo"
Usciamo tutti e tre dall'acqua, Francesco aiuta il proprietario dello stabilimento a chiudere gli ombrelloni e mettere apposto i lettini, mentre io e Mattia andiamo nel nostro tavolo.
"Stavo giusto per venirvi a chiamare" dice mia madre mettendo le ultime cose in tavola.
"Uoo cibo" urlo mettendomi a sedere e iniziando a mangiare.
Amo il cibo.

"Okay, sono piena" dico appoggiando la schiena alla sedia e toccandomi la pancia.
"Vale mi porti a fare la nanna?" chiede Camilla. 
"Certo, andiamo a prendere il passeggino" dico andando in cabina e prendendo i miei vestiti e il suo passeggino.
Solitamente non lo usiamo spesso, però quando la dobbiamo far addormentare che siamo fuori casa l'unico rimedio è questo.
"Dai sali" dico.
"Vuoi che venga con te?" mi chede Mattia appena raggiungo il tavolo dove stavamo mangiando.
"No, torno subito"
Inizio a camminare e dopo dieci minuti si addormenta, così decido di tornare indietro, ma mi sento chiamare.
Mi giro ed è Francesco. 
"Ehi" dico sorridendo.
"Che ci fai qua?"
"Cercavo di farla addormentare"
"Ci sei riuscita"
"Modestamente io ci so fare"
"Pft ma stai zitta"
"Vuoi continuare a camminare?" aggiunge.
"Mh si dai"
Così riprendiamo a camminare.
"Allora che devi studiare?" mi chiede.
"Italiano"
"Maddai è semplice"
"Certo, se non avessi una prof alla quale stai sul cazzo e cerca in tutti i modi di bocciarti"
"Quella è sfiga"
"Già"
"Che scuola fai?"
"Alberghiero"
"E devi andare in che classe?"
"Teoricamente a settembre dovrei iniziare il quarto se quella stronza mi fa passare"
"Uo sei piccola"
"Beh sentiamo, quanti anni hai?"
"Ventuno"
"Hai solo quattro anni in più di me, non gasarti"
"Resti piccola lo stesso diciasettenne"
"Diciamo ancora sedicenne, li compio a settembre gli anni"
"Dovrò anche farti gli auguri"
"Non penso di volerli da te"
"La gente pagherebbe per riceverli da me"
Scoppio a ridere.
"Non mi hai ancora detto che ci fai tu qui" dico.
"Ero venuto con l'intenzione di andare a fare una passeggiata, poi ti ho incontrata"
"Ah, vieni spesso qua?"
"La sera solo quando non ho niente da fare, tipo prima"
"Mh okay"
"Vuoi tornare indietro?"
"Si, così mi faccio anche la doccia"
Così torniamo nel mio stabilimento e vado a farmi la doccia.
Quando torno trovo Francesco seduto al mio posto che ride e scherza con i miei genitori e quelli di Mattia, vado a mettermi dei vestiti asciutti e torno al tavolo.
"Vedo che vi state divertendo" dico.
"È troppo simpatico sto ragazzo" dice il papà di Mattia.
"Oh e come mai hai iniziato a lavorare qua?" gli chiede mia madre.
"Il proprietario dello stabilimento è mio zio e cercavano un barista al posto della ragazza che ci stava prima, mi sono offerto ed eccomi qua"
"Una specie di raccomandato" dico sedendomi.
"Diciamo che ho culo e poi sono sia figo che bravo" dice mettendosi una mano tra i capelli tirandoli indietro, adoro quando lo fa.
"Ehh avrai tutto tu"
"Comunque stavo qua anche l'anno scorso, venivo sempre la sera a chiudere gli ombrelloni e dare una mano a mio zio" 
Peccato che io l'anno scorso fossi sempre impegnata a farmi prendere per il culo da un coglione e in questo stabilimento non ci venivo mai perchè a lui non piaceva.
"Ma Vale l'anno scorso aveva di meglio da fare" dice Mattia.
È sempre stato geloso del mio ex, ancora non accetta il fatto che io sia stata fidanzata con quello per un anno.
"Anche tu se non sbaglio" 
In effetti era sempre in giro a scoparsi una ragazza diversa ogni giorno.
"Almeno io non mi facevo prendere per il culo"
Ci rimango male, davvero tanto, non mi sarei mai aspettata che dicesse una cosa del genere, sapeva come ci ero stata, lo sapeva meglio di tutti.
Mia madre fulmina Mattia con lo sguardo. 
"Scusatemi" dico alzandomi da tavola e andando verso l'acqua, inizio a camminare e non mi accorgo neanche che Francesco mi ha seguita.
"Ehy fermati" mi urla.
"Cosa vuoi?" dico asciugando le lacrime.
"Sapere perchè stai piangendo"
"Non sto piangendo" dissi voltandomi verso di lui e facendogli un sorriso, che più finto di così non si può.
"Vedo che bel sorriso, bello proprio" dice avvicinandosi a me.
"Senti, potresti lasciarmi in pace un attimo?"
"No"
Mi siedo sulla sabbia, arrendendomi.
Si siede accanto a me e inizia a fissarmi.
"Okay. Sono stata per un anno con un ragazzo, Marco, due mesi fa ho scoperto che mentre stavamo insieme si è scopato cinque o sei ragazze e ad ognuna di loro diceva che io non sapevo farci a letto, che facevo schifo, mi prendeva per il culo insomma"
"E l'hai lasciato?"
"No ci sto ancora insieme. Certo che l'ho lasciato, scemo"
"E Mattia che c'entra?"
"A Mattia non è mai stato simpatico Marco, quando ha saputo che mi ci ero messa insieme ha iniziato a farmi le peggio scenate di gelosia, abbiamo litigato e non ci siamo parlati per quattro mesi, lui nel frattempo scopava con una ragazza diversa ogni giorno e quando ha saputo quello che era successo non ha iniziato a festeggiare, ma quasi.
Però è stato con me ogni giorno, lui e Greta erano tutti i giorni a casa mia che cercavano di farmi stare meglio"
"E ora piangi perchè non ti saresti mai aspettata che Mattia ti dicesse una cosa del genere, vero?"
"Vero"

Non so neanche io perchè gli ho raccontato tutte queste cose, lo conosco da oggi pomeriggio e non ho mai fatto così con nessuno.
Da quando è successa quella cosa mi fido molto meno dei ragazzi, tanto so che tutti prendono per il culo.

   
 
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