Capitolo
12 - Rivelazioni -
La
bambina dai capelli ramati fissava gli occhi sconvolti e
tristi di una donna, questa le stringeva nella mano una scatolina, il
suo
carillon...
“Porta questo e ricordati che la mamma ti vuole bene. E te
ne vorrà per sempre. Ma ora corri Ellen, corri!”
Compresi di essere nella
mia camera da letto, ancora viva, eppure scoppiai in un pianto
silenzioso: il
volto della mia vera madre ben impresso nella mente.
Quello
del mio padre
adottivo un po' sfocato... dicendogli addio, la mia memoria aveva
istintivamente rimosso i suoi contorni, i suoi lineamenti; a stenti
ricordavo
la forma del naso, la sfumatura di verde in quegli occhi nocciola...
Costernazione,
desolazione, ecco cosa provavo; non volevo dimenticarlo, mi aveva
allevata,
accudita, educata: era mio padre.
La porta si aprì
all'improvviso e una testa fece capolino, sulla soglia d'ingresso.
Un
Ayato visibilmente
preoccupato entrò in camera.
“Ciao Tavoletta!”
cominciò lui, per sdrammatizzare, accomodandosi sul bordo
del materasso.
Mi asciugai le lacrime,
tirando su con il naso.
“C-cosa è successo?”
chiesi, con voce arrochita dal pianto.
Nonostante all'inizio
strabuzzai gli occhi, subito dopo sentii il cuore alleggerirsi.
“Come?” domandai.
Pensavo
che i vampiri
fossero immortali, come potevano averla uccisa?
“Ti stavo cercando, ma
non c'era traccia di te nella villa. – spiegò
Ayato – allora sono uscito e a me
si è unito Raito. Quando siamo arrivati in giardino, Subaru,
precedentemente
informato da Shu, aveva già allontanato Isabelle da
te.” cacciò quelle parole
con un enorme sforzo, forse voleva essere lui il vero e proprio
“salvatore”.
Mi
disse una vocina
perfida.
“Poi
io e Subaru
l'abbiamo uccisa e Raito le ha dato fuoco.”,
annunciò, con una scrollata di
spalle.
Dopo questo macabro
dettaglio, mi sarei dovuta lasciar prendere dal panico e guardarlo con
sdegno e
orrore, invece la mia voce risuonò pacata e decisa.
“Tu sei mia e nessun
altro può toccarti.” affermò il
giovane, avvicinandosi al mio viso.
Questa storia cominciava
a stufarmi.
“Ayato, sai che...”
“Lo so. –, la voce del
vampiro mi precedette – Non sei un giocattolo.”
La mia bocca minacciò di
spalancarsi, non ero sicura di avere di fronte “l'Oree-sama1”
di sempre.
Dovevo aver battuto la
testa.
“Ci sei arrivato,
finalmente.” dissi, con una punta di esasperazione nella voce.
“Ciò nonostante, sappi
che continui ad appartenermi.”
No,
d’accordo, è l'Ayato di sempre…
pensai fra me e me.
Eppure sembrava sincero,
forse aveva davvero capito che non ero solo qualcosa con cui nutrirsi.
Mi sfuggii un sospiro di
sollievo; poi ricaddi sul letto come un peso morto, priva d'energie,
dimenticavo di essere stata malmenata.
“Immagino avrai bisogno
di riposo. – intuì Ayato – se ti servono
dei medicinali sono in bagno, qui c'è
qualcosa da mangiare.” concluse il rosso e uscì
dalla camera.
Sorseggiai il tè sul
comodino e spiluccai qualche biscotto dal vassoio.
Con una smorfia,
constatai che erano gli stessi biscotti insapore che avevo trangugiato
qualche
ora prima.
Scaldata dalla bevanda e
rifocillata con lo spuntino, mi accoccolai nel letto e caddi in un
sonno
profondo.
Controvoglia,
abbandonai
il tepore del letto per dirigermi verso l'armadio, strascicando le
gambe indolenzite.
Decisi d'indossare un
vestitino magenta, lungo fin sopra le ginocchia.
Provai anche a domare i
miei ricci ribelli.
E
ti pare poco?...
In
effetti non erano
angioletti, ciò nonostante, avrebbero potuto uccidermi senza
ripensamenti e,
anzi, mi avevano salvato la vita.
Forse non molto, ma una
briciola d'affetto nei miei riguardi ce l'avevano tutti quanti. Nello
stesso
istante che pensavo a questo, ebbi un'altra rivelazione: anche io
tenevo a
loro.
Da tempo conoscevo la
verità, però, ogni volta che veniva fuori,
tentavo di reprimerla in un angolo
remoto della mia testa.
Ora, invece, lo sapevo:
ora non cercavo più di negare l'evidenza.
Per tutti provavo
affetto, seppur in modo diverso.
Richiusi la porta della
camera da letto alle mie spalle e, con passo veloce, andai in giro per
la
villa, dovevo ringraziare qualcuno.
ANGOLO
AUTRICE:
Ciaooo
a tuttiii!!
^___^ *particolarmente
gioiosa*
Ed
eccoci ad un altro
capitolo!! So che è un po' corto e non avviene nulla di
particolare, ma ormai
siamo quasi alla fine (Anche se questo non significa che vi libererete
di me e
di Mitsuko!
Mitsuko/Ellen:
Ed io che
c'entro?!
Nephertiti:
E' la tua
storia, sei la protagonista!!
Mitsuko:
Si, ma sei tu
che rompi le scatole alle persone...
Nephertiti:
Dettagli u.u)
Ma
passiamo ai
ringraziamenti!!
*Ha
gli occhi lucidi*
siete sempre di più a seguire la mia ff e sono commossa!!
Il
primo capitolo ha
ottenuto più di mille visiteee *w*
E
quindi, voglio
ringraziare voi cari lettori con un bonus(?). Quando recensirete, non
sarò io a
rispondere, ma loro *punta il dito contro i Sakamaki*
Sakamaki:
o_O M-ma perchè
non ci lascia in pace?!
Nephertiti:
Perchè mi
diverte u.u *risata malvagia*
Sakamaki:
E poi siamo noi
quelli sadici -.-”
Nephertiti:
Zitti e non
vi lamentate. e.e
Dicevo...
Quindi alle
recensioni, insieme a me, risponderà il Sakamaki che
preferite, non è
stupendo?! ^___^
Sakamaki:
No.
Nephy:
Non vi ho chiesto
il permesso *gli getta un'occhiataccia*
Detto
questo, vi
ringrazio ancora, mandandovi un bacione ^3^
-Nephertiti-