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Autore: AnnaB99    09/08/2015    1 recensioni
Un ragazzo troppo giovane per la battaglia. Una ragazza misteriosa. Un nemico ancestrale si è risvegliato. Una terra sull'orlo della crisi. Una setta di assassini che venera un dio spietato. Solo l'Eletto potrà salvare Igladhash. Ma non sarà semplice trovarlo, non sarà semplice combattere una guerra già persa in partenza. Chi si salverà? Igladhash finirà in mano alle tenebre?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: La mia vita
Sono passati ormai 12 anni da quell’incursione in cui sono diventato un adulto. Odio il fatto che lo sia diventato così in fretta. Mi occupo di mia madre che da anni è caduta in una specie di depressione. Mio padre e lei erano molto legati. La sua morte l’ha distrutta, come una malattia che ti uccide da dentro, corrodendoti. Io sono Sigmund, o Sid, come mi chiama mia madre. Lavoro in una bottega di un mercante di stoffe, a Vicnus, una delle più importanti città della mia terra. La terra dove viviamo si chiama Igladhash, in onore della divinità che l’ha creata. Questa divinità si dice abbia sconfitto i demoni che la abitavano e che dalla terra mischiata con il sangue dei demoni e il suo abbia creato gli uomini, dalla corteccia delle betulle gli elfi, dalla pietra i nani e dalla sabbia i tritoni. Dopo questo Igladhash creò dall’acqua una giovane e bellissima donna, Zulina, che poi prese in sposa. La capitale, infatti, ha il suo stesso nome. Ma si dice che un demone sia sopravvissuto per appropriarsi delle anime degli uomini. Per questo scopo utilizzava il corpo di un umano qualsiasi. Tutto questo capita ogni 100 anni. E fatalità quest’anno dovrà capitare. Chissà che sembianze prenderà, quante persone ucciderà, si chiedono gli uomini del villaggio. Quando sentivo queste stupidate andavo in bestia: “Ma che sparate?!” mi esce di bocca. “Nessuno è mai vissuto abbastanza per raccontarlo. Chi ce lo dice che forse è un modo subdolo e cretino della Setta per ottenere più seguaci e vittime sacrificali??”. Esattamente. Io penso che sia tutto uno scherzo. Ma quando vedo le loro facce serie mi rabbuio. Possibile che ci credessero? Così mia madre ha deciso di mandarmi in un’accademia militare. Per 3 mesi, prima che quello scellerato anno arrivasse. Li mi sono allenato e sono diventato forte, tanto da essere rilasciato prima dei tre mesi. Quando tornai dalla capitale decisi di mettermi al lavoro per aiutare mia madre che nel frattempo peggiorava. Come prima ho detto, lavoro per un mercante. È stata la mia vicina di casa a consigliarmi quel posto. Dice che essendo un bel ragazzo, sicuramente le vendite sarebbero aumentate. Non avevo compreso le sue parole ma quando vedevo che le ragazze del posto (e addirittura del circondario) avevano una qualsiasi scusante per comprare un pezzo di stoffa o un ago, allora compresi. “Mi chiedo cosa trovino di bello in me quelle ragazze”, mi chiedevo spesso. Mi sono innamorato poche volte nella vita. Ma mi sono reso conto di quanto quegli amori fossero futili. Insensati. Alla fine amavano la voglia di essere amate e non me. Così finii per diventare freddo e distaccato, misterioso per certi lati e questo sembra far andare fuori di zucca le ragazze. Guardavano i miei pettorali scolpiti che si intravedevano dalla camicia sbottonata, speravano che io le aiutassi a prendere un rotolo di stoffa in alto o che mi chinassi per raccogliere qualcosa per osservare della mercanzia più interessante. Alcune fanno addirittura finta di svenire. Insomma, il mercante era così felice e ricco che un giorno mi diede una sacca di rune in più. Anch’io ero contento perché finalmente mia madre aveva ripreso il sorriso. Mi parlava e a volte rideva. Ma ho capito troppo tardi quello che stava succedendo. Mia madre aveva cominciato a sentire la morte al suo fianco, pronta a portarla da suo marito. Ecco perché era contenta. E quando si spense aveva un sorriso così raggiante che abbagliava. La mia vita non cambiò di una virgola. Le ragazze continuavano a farmi la corte, non avevo amici e i vecchi del villaggio continuavano a premere sul fatto che mi dovessi sposare. “E chi penserà poi alla mia famiglia se dovessi morire mentre proteggo il villaggio?? Verrà il momento adatto, che non è questo” rispondevo loro. Non sono mai stato un ragazzo bellicoso. Di certo non ero un santo ma nemmeno un vandalo. Aiutavo tutti, ero gentile ed introverso, cosa che alle donne del villaggio sembrava dare fastidio. Anele, una bassa e paffuta signora, mi adorava e spesso mi chiedeva se avessi già una fiamma. Quando scuotevo la testa, lei alzava lo sguardo al cielo mormorando:” Grande Zulina, aiutaci!” e allora scoppiavamo a ridere. Amavo quella dolce nonna. Mi arrivava allo stomaco, era tonda, con le guance rubiconde, gli occhi scuri e attenti, i capelli grigi e ricci, la pelle morbida e rugosa. La pelle, che in ogni umano è scura, cominciava a sbiadire. Gli uomini hanno la pelle color nocciola, in quanto creati dalla terra, gli elfi (che nessuno ha mai visto) si dice abbiano la pelle bianca come il latte, i nani hanno la pelle grigiastra e dura, i tritoni di quell’azzurrino che caratterizza la sabbia delle spiagge di Igladhash. Il nostro è un unico regno, dove però le popolazioni che lo abitano tendono a non creare villaggi misti. Gli elfi vivono sperduti nella grande foresta prima del mare, i nani sulle montagne a sud-ovest della capitale e noi umani abitavamo il territorio rimasto libero. Io sono sempre stato tentato di vedere un elfo, un nano… Ma questo, diciamo che mi è reso impossibile. Siamo governati da un gruppo di matti, che non ci stanno proprio di testa. Ogni volta che vedono qualcuno che non viaggia con carretto pieno di merci o con una famiglia a seguito è destinato a diventare un seguace di quella Setta. Adorano Igladhash, e sperano che venga di nuovo sulla terra per eliminare tutti e tutto. Tranne loro. Che razza di esaltati. Insomma, quel fatidico anno arrivò. Senza che accadesse nulla. Poi mentre tutti abbassano la guardia cominciarono le disgrazie. E io ascolto tutto con inquietudine… Com’era possibile? No, non sta succedendo. No. Non di nuovo. Parecchi villaggi erano stati distrutti da incendi dopo che le persone erano state brutalmente uccise e squartate. Spesso si vedeva una figura nera percorrere i dintorni. E non sembrava né un demone né un uomo. Chissà… Nel frattempo ero stato chiamato all’accademia per essere inserito nell’esercito che avrebbe difeso la città. Pian piano i racconti si sono fatti strada in me e devo ammetterlo… Ho paura. Credo che non ce la faremo. Se quell’uomo ha un demone in sé… Nemmeno uno stregone ce la farebbe. Mi sento stupido a dar corda alla mia paura. Secondo me sono tutte coincidenze. SPERO che lo siano.
 
   
 
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