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Autore: Blue_Diamond9    09/08/2015    2 recensioni
Non farti ingannare dalle apparenze: il tuo sogno migliore diventerà il tuo incubo peggiore.
Genere: Angst, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Carla Radames
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Prologo- La Rosa Di Ghiaccio


Paura.
 
Non sa dove si trova. Il suo corpo è indolenzito dalla caduta ed è freddo, terribilmente freddo. Si raggomitola su se stessa e tenta di aprire gli occhi, ma una luce intensa e frastornante la acceca, e ogni suo tentativo di cercare risposte diventa vano.
 
Terrore.
 
Porta le braccia al petto e realizza di essere nuda, completamente nuda. Ora tiene chiusi gli occhi quasi con forza, non vuole più aprire le palpebre per scoprire cosa c'è là fuori, o meglio, chi si cela là fuori. Improvvisamente qualcuno sussurra un nome, una voce maschile, rauca, possente.
 "Ada."
 Lui non smette di ripeterlo, e lei tutto ad un tratto comprende che quello deve essere il suo nome; la chiamano, ma non vuole guardare cosa la aspetta all’esterno di quell’oscurità che la imprigiona.
Ha il batticuore e ansima, un po' per il freddo e un po' per l'angoscia che dentro di lei sta prendendo il sopravvento.
Qualcuno si avvicina a lei, riesce a sentire il rumore dei passi che si amplificano sempre di più, un ticchettio martellante che si propaga nel vuoto, quel vuoto che non è in grado di scrutare.
Tutto ad un tratto piomba il silenzio, e per un attimo prende in considerazione l'idea che, chiunque fosse stato prima a produrre quel rumore, ormai se n'è andato.
O forse si è solo fermato, davanti a lei.
Sente un forte profumo, ma non riesce a riconoscere quale, la sua mente è come un campo di battaglia una volta terminata la guerra: un deserto arido, costeggiato da qualche cadavere o quel che resta dei combattenti insieme alle loro armi, disperse e sotterrate nella sabbia come i suoi ricordi.
Due dita le sfiorano il mento, costringendola ad alzare il viso che poco prima teneva chinato.
Quel contatto la fa rabbrividire.
Ora è stesa su un fianco, e sorregge il busto con la poca forza che le rimane nelle braccia, insieme alle mani che premono sul suolo tremando per il freddo.
Dischiude le palpebre lentamente, mossa dall'istinto e dalla curiosità e distingue una sagoma bianca leggermente sfocata, che con il tempo comincia a delinearsi e ad acquistare forma.
 
Orrore.
 
Un uomo si trova davanti a lei, piegato sulle ginocchia e la osserva, in modo quasi ossessivo. Le sue pupille marrone scuro sono focalizzate solo su di lei, sul suo corpo e sul suo viso.
-Perfetta.- afferma continuando a guardarla.
Lei lo studia attentamente: ha i capelli castani, ben pettinati all'indietro ad eccezione di due ciuffi che gli attraversano la parte superiore della fronte e il viso spigoloso, dai tratti marcati. Indossa una camicia bianca, una cravatta, dei lunghi pantaloni marroni e un camice da laboratorio.
Nella confusione infernale della sua mente, le ricorda qualcuno, una persona piuttosto vicina a lei, ma non sa altro. I suoi occhi incrociano quelli di lui, che accenna un sorriso alquanto sinistro e allunga lentamente una mano verso il suo volto; impaurita, si ritrae dalla sua presa, trascinando il suo corpo privo di forze lontano di qualche centimetro, quel giusto per assicurarsi la salvezza.
Ma lui non cede.
Questa volta non sa più cosa fare. Se si fosse allontanata, l'avrebbe seguita di nuovo.
Lui non si lascia mai scappare ciò che è di sua proprietà.
-Ada.- mormora nuovamente.
Lei solleva lo sguardo, quasi fosse colpita da qualche strana forza, e si imbatte nuovamente negli occhi del cacciatore, vispi e scaltri.
Il suo sguardo è così intenso, profondo e penetrante che comincia a vergognarsi della sua nudità.
Compie un breve scatto e porta un braccio verso il petto, al fine di coprirsi il seno per poi spostare lentamente le gambe verso lo stomaco, chiudendosi come un rosa colpita dal freddo.
Prova a parlare, ma dalla sua bocca escono solo parole incomprensibili, suoni soffocati dalla paura.
-H-ho freddo.- balbetta infine dopo numerosi tentativi.
L'uomo le allunga un telo bianco e, dopo un attimo di esitazione, lei lo afferra e lo avvolge intorno al suo corpo. Sente un leggero tepore, ma non basta a placare quel freddo glaciale che la tiene incatenata a terra.
-Chi sei?- chiede scandendo scrupolosamente le parole.
Non riesce più a sorreggersi, il suo corpo è come impietrito e le sembra di sostenere un fardello così pesante che va oltre le sue capacità. Striscia verso di lui, verso quello sconosciuto, che la afferra poco prima che lei svenga, esausta, tra le sue braccia.
Lui finalmente risponde.
 
-Sono il tuo creatore, Ada.- 
E sogghigna. 
 

Note dell'autore: 
Ho voluto iniziare questa storia per spiegare un po' come la mia mente immagina la relazione tra Derek e Carla, successivamente alla sua clonazione. Ogni volta che penso a questa "coppia", se così si può chiamare, ne rimango sempre più colpita ed innamorata per vari motivi, che spesso fatico a spiegare, forse anche a me stessa. 
Adoro questo Derek bramoso di amore, che vuole tutto subito, che pretende troppo  ma alla fine tutto quello che desidera riesce sempre in qualche modo ad ottenerlo e, allo stesso tempo adoro Carla, che da ragazzina piena di illusioni e speranze, finisce con soccombere al volere della persona che ama e a cambiare se stessa fino a divenire perfida e letale.
Ho scritto questo prologo usando delle frasi minime, evitando i periodi troppo lunghi e usando il tempo presente perchè sono convinta diano un po' più di immediatezza alla storia, e trasmettano meglio le sensazioni di Carla.
In ogni caso, mi sto dilungando troppo, quindi.. 
Buona lettura a tutti e al prossimo capitolo.^^
 
   
 
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