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Autore: Debry91    28/01/2009    3 recensioni
Ho mischiato un pó della mia vita e un pó di fantasia in questa storia. Non tutto ció che leggerete è vero e non tutto è finto.. Buona lettura :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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15 cap Un mese.

Un mese da tutto quello che è successo.
La città non era cambiata, era la stessa da quando ci avevo messo piede per la prima volta. Grigia, fredda, ma con un fascino e un eleganza che la distinguevano.

In compenso, la vita era cambiata molto.
Sono finalmente tranquilla e felice, e per me è strano. Una cosa del tutto nuova per il mio cuore.

Marcus ormai vive qui da me. Scende da sua madre solo per suonare il piano, per il resto sta qui.
Anche Giulia passa molto tempo da noi.

Senza rendercene conto, avevamo tutti trovato un equilibrio.
Marcus era andato a trovare suo padre. Non lo vedeva da mesi.

"Papà...lei è la mia principessa, Debra!"aveva detto stringendomi.

Suo padre, con quegli occhioni verdi, come il figlio, mi sorrise e tese la mano verso di me.

"Che sei carina!"disse il padre guardandomi.
Vedendo la casa, circondata da bottiglie, avevo capito che aveva problemi di alcool. Forse era stata questa la causa scatenante la separazione.

Giulia, aveva trovato lavoro nella redazione di un giornale locale realizzando così il suo sogno. Lì aveva conosciuto Andreas e dopo neanche un mese, si erano già messi insieme.

Anna, si era iscritta a un gruppo di ricamatrici. Adorava cucire, infatti ogni settimana mi regalava centrini a uncinetto e tovagliette a punto croce.
Ormai ho la casa piena di queste diavolerie fatte a mano.

Jo è stato arrestato, proprio quel giorno che l'ho portato in commissariato per recuperare Marcus. Per provare l'innocenza del mio ragazzo, ha dovuto auto-accusarsi e così è stato condannato a 3anni di galera per tentato stupro, aggressione e falsa testimonianza.
Suo zio ha venduto il negozio e indovinate un pò??L'ho comprato io!
Io e Marcus passiamo le nostre giornate lì. La clientela non manca per fortuna.

Luciana ha abbandonato gli studi, per seguire il suo sogno. Non ne poteva più e così ha mollato tutto e si è arruolata nella marina militare, seguita dal fidanzato.
A sua madre è venuto un embolo, quando l'ha saputo, ma adesso si è abituata all'idea.

Mia madre è riuscita a promuovere i suoi articoli sportivi, diventando marchio registrato distribuito in tutta Italia.
Era il suo sogno da tempo. Ci aveva provato con diversi articoli, ma quando ha iniziato con i porta scarpette da danza, è stato un successo dopo l'altro.

Volete sapere di me???
Bè...ho inconsapevolmente provato lo stesso pezzo per tutto questo mese, accompagnata da Marcus al pianoforte.
E adesso, che cammino verso il palco del Country, ho in mente tutto quello che è successo nell'ultimo periodo. Molti dubbi, ma una certezza. Scappare non è sempre una soluzione, ma non è sempre un errore.
Venire a Milano è stata la cosa migliore che avessi potuto fare. E ora che salgo gradino per gradino, assaporando il respiro del pubblico come facevo tanto tempo fa, ne sono sicura.

Vedo Marcus seduto al piano che mi sorride. La luce dei riflettori comincia ad accarezzarmi, mentre penso che nel pubblico ci sono Anna, Giulia e persino Luciana che non voleva perdersi il mio ritorno alla musica. Lei è lì con la sua uniforme bianca e un sorriso dolce sul viso.
Sento Pit e Joanna, sospirare di sollievo, quando arrivo al centro del palco.

Ed ecco che due secondi dopo la musica dilaga nella sala, bella come sempre, come la ricordavo.

Afferro il microfono con sicurezza e lascio che i miei occhi siano colpiti dalla luce. Il cuore batte a tempo con le mani di Marcus che scorrono veloci sui tasti.

Due istanti più tardi è la mia voce ad allietare i sensi dei presenti. Limpida, cristallina, forte esce dalla mia gola come un fulmine a ciel sereno. Come la pioggia, bagna tutto ciò che incontra facendo sorridere la gente.
Scendo dal palco, mi muovo fra i tavoli, sorrido, coinvolgo il pubblico, la Debra che ero, è uscita dopo tanta reclusione forzata.

Finisce il pezzo.
Mi ritrovo al centro del locale, la gente in piedi solo per me.
Mi inchino al mio pubblico, lascio cadere il microfono sul tavolo più vicino e corro fuori. Ho voglia di gridare, mi sento esplodere dentro. Un fuoco si è impossessato delle mie vene.

Arrivo in mezzo alla strada.
Non c'è nessuno, a parte qualche passante. Guardo sù, il cielo nero della notte.
Apro le braccia mentre guardo ancora sù.

"Musica!!!!!!Sono qui!!!"grido, mentre le lacrime iniziano a scorrere sulle mie guance.

"Sono io!!!!"grido ancora, mentre una piccola goccia mi cade in fronte.

Abbasso le braccia e guardo di fronte a me, aprendo una mano verso il cielo. La pioggia si fa più potente, mentre scorgo con la coda dell'occhio, la figura di Marcus sulla soglia del locale.
Non mi viene incontro, si limita a guardarmi. Lui è sempre stato così, mi osserva da lontano e solo quando grido aiuto, viene a salvarmi.

Ma non volevo aiuto in quel momento, mentre la pioggia mi bagnava del tutto, ero solo felice.
Apro di nuovo le braccia e guardando sù, comincio a girare su me stessa. Le lacrime riprendono il loro corso mente grido ancora.

"Musica!!!!Perdonami!!!!"

Mentro piango, comincio a ridere senza un motivo preciso. Forse perchè la musica mi ha perdonato, finalmente sono di nuovo fra le sue braccia.
Lei mi stringe, mi accarezza.

Giulia e Luciana, escono dal locale e mi vengono incontro, saltellando felici. Mi abbracciano, facendosi bagnare dalla pioggia.
I miei lunghi capelli erano fracidi e attaccati al mio corpo. La frangetta premuta sulla fronte. Dalle mani scendevano le gocce veloci e le lacrime continuavavno a rigarmi il viso, come a volerlo tagliare in tante parti. Ma forse per la prima volta nella mia vita, non erano lacrime di dolore, ma di gioia. Tutto mi sembrava più bello.

Sento Marcus sorridere felice. Di sicuro pensa che adesso potrà conoscere la vera Debra, quella che lui ama.

All'improvviso quella vecchia canzone, che tanto mi piaceva iniziò a risuonare nella mia mente e uscire dalla mia gola.

"Whenever your close to me, you're like the sun,
you feel like the sun...
And everyday you telling me,
i'am the one,
i'am the one...who makes you shine..."

La pioggia batteva sul mio volto. Giravo su me stessa, e cantavo.

Cantare, l'unica cosa che aveva senso e importanza nella mia vita.

Adesso sono felice, ora che sono di nuovo musica...piacere di conoscerti.




FINE


                                                                                    __________________________________________________________________


E anche questa fic volge al termine.
Non posso nascondere la delusione per la scarsità di recenzioni, tanto che non credo ci sarà un seguito. A meno che voi lettori non mi facciate cambiare idea.

Detto questo, spero che la storia sia stata interessante e coinvolgente. Spero che la fine non vi abbia deluso e mi scuso per gli errori.
Ringrazio tutti quelli che hanno seguito e che hanno recensito. E anche quelli che hanno messo la fic tra le preferite.

Date un occhiata a THE TEARS OF AN ANGEL, la mia new fic. Parla sempre di musica, ma soprattutto d'amore.

Un bacio a tutti e grazie ancora!!

Ps. Se ci sarà un seguito, dipenderà solo da voi.

                                                                                                                                                                                      Debra:-)
  
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