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Autore: Veni Vidi Jackie    10/08/2015    1 recensioni
Matilde, amica (o qualcosa di più?) da più di un anno di Jack, ha da tempo dimostrato con lui atteggiamenti aggressivi. Quando lei troverà l'amore in Frank, Jack verrà prima relegato in secondo piano e poi abbandonato dalla ragazza. Ormai libero, la fine del "regime tirannico" di Matilde dovrebbe farlo stare meglio, ma la gelosia lo dilanierà e ben presto lo farà arrivare sull'orlo della pazzia.
In questa situazione, saranno personaggi assai strani a farlo tornare su di morale!
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alla fine tutti i miei nuovi amici latini hanno tentato di giocare a tennis, anche se con risultati molto scarsi. In compenso, il mio maestro mi ha chiesto di farli venire più spesso perchè fanno davvero molto ridere e la cosa attrae molto pubblico. Ora, però, Cicerone ha qualcosa da dirmi. E' già passata una settimana da quando sono piombati nella mia vita e io sto leggermente meglio. Non sto ancora bene, perchè soffro molto, ma sto meglio.

- Jack, dobbiamo chiarire una volta per tutte perchè noi siamo qui – afferma Cicerone. Ci siamo seduti, come l'altra volta, al grande tavolo nella mia sala. I loro volti sono impassibili, come mai li ho visti in questi giorni. Li ho visti spaventati, insicuri, timorosi...ma mai così seri. Cosa vorranno dirmi?

- Innanzitutto, parlaci di Matilde Vinelli – esordisce Tacito. Il solo sentire nominare quel nome mi provoca i brividi. In questi giorni il suo pensiero si era un po' allontanato e adesso ritorna così all'improvviso.

- Cosa volete sapere di lei? - domando, cercando di prendere un po' di tempo per ordinare le idee

- Tutto – risponde conciso Catullo. Dunque, ci siamo: in questi mesi ho sempre nutrito il desiderio di raccontare questa storia a chiunque incontrassi, sperando di ricevere conforto ed aiuto. Adesso loro me lo stanno addirittura chiedendo, meglio di così cosa posso avere? Forse vogliono aiutarmi davvero. Faccio un grande respiro, poi inizio.

- Bene, allora è meglio cominciare dal principio. Circa due anni fa, più precisamente il 13 agosto 2013, ho conosciuto questa ragazza di nome Matilde. Pensai subito che era molto carina e simpatica, ma quella sera di agosto non feci nulla per fare colpo su di lei. Ero con un mio piccolo gruppo di amici e di amiche, le quali avevano invitato pure lei. Io mi comportavo normalmente e lei non faceva che ridere alle mie battute. Rideva, rideva...quanto amai il suono della sua risata! Qualche giorno dopo mi contattò su Facebook e...-

- Faisbok? Cos' è feisbok? - chiede confuso Tacito

- Dopo ve lo spiego. Insomma, mi contattò al computer...-

- Conputer? - chiede ora Seneca

- Santo Cielo! Qualche giorno dopo mi contattò, punto. -

Guardo i miei interlocutori che annuiscono e mi fanno cenno di andare avanti. Bene, finalmente hanno capito.

- Cominciammo a conoscerci meglio ed era evidente che lei era interessata a me, che voleva conoscermi meglio. Dunque le chiesi di uscire e da quel momento in poi ci incontrammo un mucchio di volte...-

Noto che Catullo mi sta guardando con ammirazione e si protende sul tavolo, per ascoltarmi meglio. Forse gli interessa questo argomento? Faccio finta di niente e continuo.

- Uscivamo quasi ogni settimana e io sapevo bene che dovevo farmi avanti e dichiarare il mio amore verso di lei, ma per insicurezza non lo feci. Fu un errore, lo so. Ero troppo spaventato: non ero mai uscito con una ragazza e all'improvviso me ne ritrovo una con cui esco assiduamente...non ci potevo neppure credere. I miei voti a scuola salirono, a tennis migliorai in modo incredibile: fu una vera e propria rivoluzione. -

Faccio una pausa, perchè mi si sta seccando la lingua e raccontare mi diventa sempre più difficile. Combatto contro l'impulso di mettermi a piangere, mentre i miei amici mi osservano con attenzione. Sento il loro sguardo su di me, cosa che mi rende ancora più nervoso.

- Un giorno, poi, mi mandò un messaggio in cui diceva che tra noi non c'era nulla e si scusava per avermi illuso. Dentro di me ero furibondo, ma poi capii: ero io ad aver perso il treno, non era colpa sua...-

- Treno? Cos'è un treno? -

Mi metto le mani nei capelli. E' come parlare con degli stranieri! Poi però mi rendo conto che, forse, duemila anni renderebbero straniero chiunque...

- Oh, insomma! Avevo capito di aver aspettato troppo, non era lei ad avere colpa. Da quel giorno, comunque, le cose cambiarono. Lei divenne sempre più aggressiva con me, cominciò a tirarmi calci e pugni, facendomi piuttosto male. -

Sentendo queste parole, Catullo mostra un grande sorriso e si avvicina ancora di più a me. E' davvero molto interessato adesso. Gli faccio gesto con la mano di allontanarsi un poco, in modo da non baciarlo. Lui si ritrae e poi sussurra piano:

- Il servitium amoris...- Come già in altre occasioni, non capisco cosa voglia dire e fingo di non aver sentito.

- Io – proseguo - malgrado la delusione d'amore, continuai a starle accanto e divenne la mia migliore amica. Ma che dico? Lei per me era mia sorella, il mio unico punto di riferimento. Ci parlavamo sempre, ogni giorno ci telefonavamo...eravamo inseparabili. Il suo comportamento, però, non faceva che peggiorare. Diventò ancora più aggressiva e gelosa: non pretendeva neppure che io parlassi con un'altra ragazza. I suoi atti violenti contro di me aumentarono sempre di più ed iniziò ad illudermi: mi convinse che c'era una possibilità per me di diventare il suo fidanzato, ma poi lo negava subito il giorno dopo. Ultimamente esce con un certo Frank, ma non credo sia nulla di serio. Fatto sta che mi scrive sempre di meno. Mi ha trattato male, eppure mi manca. Sono diventato il suo schiavo d' amore e ...- mi blocco all'istante.

Cosa ho appena detto? Come colpito da un fulmine, ho finalmente compreso la verità. Era sempre stata allo scoperto e io l'avevo da sempre vista, ma non avevo il coraggio di ammetterlo. Adesso, del tutto inconsciamente, l'ho rivelata. Guardo i miei interlocutori: anche loro hanno compreso che ho capito. Annuiscono all'unisono, con un volto impassibile.

- Il servitium amoris...- mormoro.

  
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