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Autore: Stella_cometa_2000    10/08/2015    1 recensioni
La mia storia è concentrata su Kim e Jason ma ovviamente ci sono anche altri personaggi che li accompagneranno durante la loro storia. Io amo questa coppia e spero che vi faccia emozionare anche con i miei capitoli, preparatevi ad un amore accompagnato dall'interesse per la danza e del canto.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Kim
Rimasi immobile davanti al suo viso, eravamo così vicini che una breve mossa avrebbe permesso alle nostre labbra di toccarsi. Jason si alzò molto lentamente e mi aiutò a mettermi in piedi, tutti ci fissavano, vidi Becky sorridere e dare una gomitata a Sam . Guardai per un attimo Jason poi distolsi lo sguardo e andai alla postazione iniziale, non volevo provare ancora quei passi, non dopo la figuraccia che avevo fatto. Jason si passò una mano tra i capelli e sospirò poi per fortuna la professoressa ci disse che la lezione era finita e fissando il pavimento me ne andai. Dopo essermi cambiata misi tutto nell’armadietto e quando lo chiusi mi ritrovai Jason davanti e feci un sussulto per lo spavento.
« Ei piccola, ti va di pranzare con me? » sussurrò Jason avvicinandosi sempre di più.
« S-si » balbettai e insieme andammo verso la mensa, ogni volta che dovevamo oltrepassare una porta lui l’apriva e faceva passare prima me, era proprio gentile. Ancora però dovevo smaltire l’imbarazzo della mia quasi caduta e perciò dopo aver preso da mangiare mi sedetti al tavolo senza dire una parola. Mentre mangiavo il panino, vidi Jason che mi scrutava e sorrideva, forse mangiavo in un modo bizzarro? Oppure avevo i capelli fuori posto? A quel punto decisi di scoprirlo.
« Perché mi guardi in quel modo? » dissi appoggiando il panino sul piatto.
« Niente solo che mi sembra strano non averti mai notata, io vengo in questa scuola da due anni proprio come te e forse non lo sai ma frequentiamo anche lo stesso corso avanzato di canto al pomeriggio » rispose lui guardandomi dritto negli occhi. Ora cosa gli potevo dire? Raccontargli la verità o mentire? Ci conoscevamo da così poco eppure non so per quale motivo le mie parole uscirono senza fermarsi.
« Credo che tu non mi abbia notata perché fino a poco tempo fa pesavo quasi 100 Kg , mi ero ritirata e per un po’ ho studiato a casa » dissi imbarazzata.
« Aspetta quindi tu sei ….. no davvero? Non ci credo che sei tu! Sei cambiata tantissimo! » rispose facendo un grande sorriso.
« Beh si come vedi …. Ma tu come fai a sapere che seguiamo lo stesso corso avanzato di canto? » chiesi curiosa.
«Fino a poco tempo fa facevo solo il corso avanzato di danza ma poi ho deciso di fare anche quello di canto e quando ieri sono andato ad iscrivermi ho  visto che il tuo nome era nella lista dei ragazzi che frequentavano il corso. E quando ti sei presentata ho collegato tutte le informazioni che avevo e ho fatto due più due » rispose scrollando le spalle. Ripresi il panino e gli diedi un morso, ora che avevamo finito gli argomenti di conversazione, tra noi si formò un silenzio imbarazzante che durò per alcuni minuti, poi Jason lo spezzò.
«Allora ….. per caso tu hai un gruppo o qualcosa del genere? Sai hai talento nel ballo e mi piacerebbe anche sentirti cantare » disse sorridendo, quasi mi strozzai con il panino.
« Davvero? Ehm si certo oggi forse al corso avanzato canterò qualcosa quindi mi sentirai sicuro » risposi cercando di rimanere seria, ma era impossibile, mi aveva appena fatto un complimento.
« Kim scusa se te lo chiedo ma, secondo te io sono all’altezza per fare la vostra coreografia? Non te lo chiedo perché voglio sentirmi dire che sono bravo, ma perché veramente non lo so » sussurrò e vidi il suo viso diventare triste e cupo.
« Jason …. tu sei bravissimo e un ottimo ballerino la coreografia è stupenda e solo perché io sono inciampata non vuol dire che tu sia mediocre. Se sono caduta è soltanto colpa mia e della mia sbadataggine » risposi sorridendo.
« No, se sei quasi caduta è colpa mia, dovevo aspettare a mostrarti quei passi, eri stanca avevamo provato molto e io non sono riuscito a capirlo subito » disse diventando sempre più cupo, ma è proprio cocciuto questo ragazzo eh?
« Jason smettila facciamo che non è colpa di nessuno? Così siamo tutti felici e ci godiamo queste ultime due ore di scuola » risposi alzandomi per buttare via la carta del panino e il tovagliolo, ma Jason mi prese il polso.
« Grazie » mormorò e io sorrisi, poi lui staccò la presa e io andai al bidone, quando tornai guardai l’orologio alla parete e vidi che mancava poco alla lezione di Inglese, così ringraziai Jason per la compagnia e corsi in classe. Mi sedetti e tirai fuori i libri, dopo dici munti guardai l’orologio impaziente che finisse l’ora, passarono altri dici minuti e ricontrollai, non ascoltavo minimamente il professore ero impegnata a riflettere e ad aspettare con ansia il corso di avanzato di canto.
 
Jason
Finalmente suonò la campanella e fiero di me andai al corso avanzato di canto, quando entrai nell’aula vidi Kim seduta in seconda fila, la raggiunsi e mi misi a sedere nel banco affianco al suo. Appoggiai lo zaino a terra e poi alzai lo sguardo su Kim, dovevo ammettere che era proprio bella, i capelli neri gli scendevano lungo le spalle e la divisa della Kirin le stava di’incanto. Feci un sorriso quando Kim si accorse di me e lei ricambiò il gesto, poco dopo entrò il professore seguito da un ragazzo, era di statura media con i capelli biondi, sicuramente tinti e gli occhi marroni scuro quasi neri. Lo seguii con lo sguardo e vidi che prese posto nel banco dietro a quello di Kim, lei lo guardò e lui sorrise, Kim subito diventò paonazza e distolse lo sguardo. Già quel tipo non mi piaceva e non doveva assolutamente intromettersi tra me e Kim o almeno tra quello che stava nascendo. Il professore iniziò a parlare e ci disse che avrebbe chiamato alcuni ragazzi alla cattedra per fargli cantare un loro inedito. Pregai che non chiamasse me, perché essendo la mia prima lezione non avevo preparato niente. Per fortuna chiamò un altro ragazzo, vidi alzarsi quello di prima e capii che era lui.
« Bene PJ ora cantaci il tuo pezzo » disse il professore e PJ fece partire la base, era una canzone d’amore, molto sdolcinata e ad un certo punto mi accorsi che la stava dedicando a Kim, rimasi sconcertato e strinsi i pugni per la rabbia. Lei sorrideva e arrossiva mentre quel fasullo cantava la canzone e non riuscivo a sopportarlo. Quando finì, il professore gli diede il massimo dei voti e lui tornò a posto, d’istinto alzai la mano e parlai.
« Vorrei cantare anche io professore » dissi serio, il professore annuii e andai alla cattedra, prima di iniziare guardai PJ con aria di sfida e lui capì cosa avevo in mente e ricambiò il mio sguardo. Mi sedetti al piano e molto delicatamente appoggiai le dita sui tasti, poi mi feci trasportare dall’ispirazione. Iniziai a cantare, era un pezzo lento ma allo stesso tempo trasmetteva energia, mi voltai e guardai Kim dritto negli occhi, le parole mi uscivano di bocca come per magia ma poi mi resi conto che erano tutti per lei. La mia canzone parlava di lei, di come era fatta, della sua risata e del suo modo di fare, finii la canzone, mi alzai e mi voltai verso il professore in attesa del voto.
« Molto bene Jason anche a te do il massimo, per essere la tua prima lezione sei andato molto bene» disse e io soddisfatto tornai al mio posto, Kim aveva ancora le guance rosse per l’imbarazzo e io sorrisi vedendola in quel modo. Purtroppo il professore non fece cantare più nessuno e non potei sentire la voce di Kim ma notai però che PJ la fissava continuamente e questo mi fece impazzire. La lezione finì, feci per raggiungere Kim, ma il professore mi fermò per parlarmi e la vidi andare via con PJ che la chiamava e la seguiva.
 
Kim
Uscii dalla classe e sentii PJ chiamarmi, gli dissi che stavo andando all’armadietto e lui mi accompagnò, mi fissava mentre io riponevo i libri dall’armadietto allo zaino.
« Lo sai Kim che sei bellissima vero? » disse PJ avvicinandosi, io mi scostai e molto velocemente finii di mettere via la mia roba. Chiusi l’armadietto e lo vidi sempre più vicino, per caso voleva baciarmi? Ma come si permette non lo conosco nemmeno, cercai si scostarmi, ma andai a sbattere contro altri armadietti, ero bloccata. PJ si avvicinò a me sempre di più le sue labbra erano un centimetro dalle mie, ma all’improvviso vidi PJ schiantarsi a terra con il sangue che gli colava dal labbro e Jason di fianco a me con il pugno ancora a mezz’aria.


RIECCOCI CON UN NUOVO CAPITOLO! SPERO VI PIACCIA A PRESTO <3
   
 
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