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Autore: Atra    10/08/2015    4 recensioni
Vi siete mai chiesti come sarebbe andata la storia di Final Fantasy VIII se Seifer avesse avuto una sorella?
Beh, io sì e questo è il risultato:
Il sangue è un vincolo.
E dai vincoli non ci si può liberare.
E non si può nemmeno scegliere senza farsi male.
O senza subire perdite.
Cosa scelsi io? Perché scelsi?
Quando avrei potuto cambiare qualcosa, feci tutto ciò che era in mio potere?
Il sangue è un vincolo.
Lo rimane anche quando è versato.
Potrai perdonarmi adesso, Seifer?

Buona lettura e spero che vi piaccia!
Genere: Azione, Comico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Seifer Almasy, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Legami'
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#Parte 1. (in cui Raijin diventa un leader)


-Ciao Atra!- mi saluta allegramente Rinoa, sollevando una mano. Rimango immobile sulla porta a fissarla. Si è cambiata ed indossa un vestitino color crema decisamente attillato, con delle scarpe in tinta dal tacco vertiginosamente alto.
Selphie indossa la divisa dei SeeD: camicia bianca e giacca con gli orli d'oro, spalline in blu e cravatta rossa e sotto una minigonna grigio scuro con degli stivali fin quasi al ginocchio. "E le immancabili mostrine" aggiungerebbe un certo Belhelmelhel mutante di mia conoscenza.
-Selphie mi ha detto che vorresti una mano per prepararti, quindi vieni qui che cominciamo subito!- continua Rinoa, non facendo caso alla smorfia di disgusto che mi sta attraversando il viso. Beh, vorrà dire che se ne accorgerà molto presto:
-Io non voglio un bel niente. Vorrei solo che voi due spariste da qui e mi lasciaste un attimo in pace, grazie- mugugno melliflua, scoccando uno sguardo assassino a Selphie.
Piuttosto mi faccio pettinare da un Herbia, giuro.
Selphie avvampa, prima di agitare in aria la sua spazzola:
-Ma Atra, ci teniamo che questa sera tu sia bellissima! Dai, ci metteremo davvero poco!- implora. Alzo il mento e scuoto la testa:
-Ho detto fuori- sillabo, indicando per essere ben sicura la porta della mia camera.
In risposta Selphie stringe i suoi occhi verdissimi:
-Se non accetti il nostro aiuto - ribatte - credo che svilupperò la malsana idea di usare camera tua come base per i miei esperimenti pirotecnici-.
Maledizione, perché una vocina nella testa mi ammonisce che ne sarebbe in grado? (nota dell’ “autrice”: non so...forse perché NE SAREBBE IN GRADO?!)
Deglutisco e spalanco gli occhi, mentre un sorriso si allarga sul visetto innocente di Selphie:
-Molto bene! Adesso fila a fare la doccia!- mi ordina, usando la spazzola come un puntatore.
-Ma io non avevo detto sì!- mi oppongo, cercando aiuto in Rinoa.
Oh, non ne troverò: questa qua ha una faccia ancora più da maniaca, se possibile.
-E io non ho ancora levato da dietro il tuo letto i fuochi d’artificio dorati-.
Selphie mi fa l’occhiolino (nota dell’ “autrice”: io l’avevo detto...).
-Uff, mi arrendo- capitolo alla fine, andando a fare la doccia.
Quando esco, decisamente rinfrescata e rinvigorita, vengo aggredita da una Rinoa sventolante l’uniforme da cameriera con aria scandalizzata:
-Cioè, questo sarebbe stato il tuo vestito per la festa?- strilla, mollando subito dopo la presa su grembiule e compagnia bella, che cadono con un fruscio sul letto, da cui Selphie si allontana disgustata.
Osservo con aria critica il mucchietto di vestiti, finito per metà a terra: grembiule bianco, fiocco azzurro, calze scure...
-...la cuffietta NO!- esclamo, fissando orripilata un mostruoso ammasso di pizzo e laccetti.
-Perché ti volevi vestire da cameriera, allora?- domanda innocentemente Selphie, giocherellando con un fiocchetto dell’inguardabile cuffia.
-Sarebbe la nostra punizione- spiego, sedendomi imbronciata sulla sedia con ancora l’accappatoio addosso.
-Servire alla festa?! - si scandalizza Rinoa, portandosi le mani alla bocca - Ma che brutto!-.
-Per questo non ho intenzione di farlo- borbotto fissandomi allo specchio come un’estranea.
-Ma Atra, tutta la commissione del Garden sarà presente! Vi metteranno in una punizione peggiore!- cerca di farmi ragionare Selphie, gettando sul letto la spazzola e congiungendo le mani.
-Nulla è peggiore di quest’umiliazione. Anche farmi torturare da voi due- ammetto di malavoglia, provocando un accesso di entusiasmo in Rinoa:
-E allora diamoci dentro!- esclama tutta contenta.
Argh. Forse era meglio la cuffietta.

***

Alla fine mi trovo infagottata in un vestito color argento dallo strano tessuto a righe sottili (niente paillettes o tonalità catarifrangenti, altrimenti non l’avrei mai messo), che risale dalle ginocchia fino alla mia spalla sinistra, coprendola tutta fino alla base del collo e lasciando la destra scoperta, seppur con una scollatura accettabile. Per quanto riguarda le scarpe, rifiuto con forza i mostruosissimi tacchi neri lucidi di Rinoa e difendo a spada tratta l’onore di portare delle scarpe basse.
-Con questa sottospecie di grattacieli io cado e muoio - mi lamento, mentre Selphie si diverte a cercare di domare la mia nera chioma di leone - Non posso mettere le scarpe da ginn...-
-Atra! - abbaia Rinoa - Bestemmia ancora una volta e ti do questi “grattacieli” in testa!-.
Uh, ma questa è stata davvero la ragazza di mio fratello?! Come ha fatto a sopportarla?
Selphie scoppia a ridere (avrà visto la mia espressione riflessa nello specchio, ci scommetto) e si rivolge a Rinoa:
-Dalle quel paio di ballerine che mi hai fatto vedere prima. Nere e di vernice: vanno bene lo stesso, no?-.
Rinoa borbotta qualcosa come “vergogna” e “mai al di sotto del dodici”. Si starà riferendo al suo quoziente intellettivo, forse? No mi chiedo solo, eh.
Alla fine Selphie riesce anche a truccarmi mettendomi solo un filo di ombretto (anche perché stavo per divorarle la mano) per risaltare gli occhi blu scuro e un rossetto neanche troppo appariscente.
-Bene, sei soddisfatta?- mi chiedono in coro le due, quando sono sulla porta.
-Sì, vi ringrazio ma...adesso vorreste cortesemente levarvi?- mi trattengo (malamente), ancora turbata di aver ceduto senza neanche combattere un po’. Va be’ che oggi ho combattuto anche troppo, ma che ne è del mio onore di “intoccabile”?
Bah, si vede che sono stanca.
-Ehm... - tento di rimediare alla mia rispostaccia quando loro due mi scoccano uno sguardo offeso - Ci vediamo dopo-.
-Ceeeeeerto, anche perché ci devi dare una mano con il comitato del Festival- dice Selphie, sventolando la destra con fare eloquente. Maledizione mi ha incastrato, quella volpastra!
Sono sicura che è il prezzo da pagare per essermi concessa a fare da Barbie a queste due. Maledizione, sapevo che c’era un inghippo!
Intanto Rinoa se ne va ridendo e sostenendo che deve andare a cercare il suo cavaliere. Uhm...se non è Seifer chi è? Dincht? A-ha! Ecco perché era così contento in treno!
-Oh, vedo arrivare il tuo cavaliere, quindi ti lascio- tuba intanto Selphie, prima di sparire saltellando.
Seifer già qui? Che cosa strana. Mi sporgo dalla porta a guardare e...
-Ciao Atra- mi saluta un Dincht rosso come un peperone. Lo squadro: è tutto infiocchettato in un frac nero, elegantissimo, ma che gli dà un’aria ridicola.
A completare il tutto, l’immancabile cresta bionda. Spero che Seifer non lo prenda troppo in giro stasera...
-Che cosa hai fatto? Sei bordò- gli faccio notare, cosa che lo fa passare a un brillante color prugna. Porca miseria, mi sa che mi schiatta qui...
-Ehm...ritorna rosso per favore, si abbina meglio alla cravatta- gli suggerisco agitando la mano. Lui torna del suo colorito normale e si ferma davanti a me:
-Ciao Atra...ehm...-. Ma è scemo o è davvero scemo? Mi ha salutato un minuto fa!
-Ho un déjà-vu- sospiro ironicamente. Lui si illumina:
-Ah sì, anche a me vengono qualche volta-.
In realtà, a giudicare dal suo sguardo, posso scommettere che si sta chiedendo se sia qualcosa che si mangia, tipo i vol-au-vent. Sempre francese è... (nota impertinente dell’ “autrice”: fate finta che in un universo parallelo esista la Terra e quindi la Francia. Non chiedetemi come qui possano conoscere il francese, però...).
-Comunque, dove hai lasciato la tua uniforme da cameriere?- indago, socchiudendo gli occhi e reprimendo un sorriso canzonatorio.
-Potrei farti la stessa domanda - si difende lui, indicando il mio vestito e diventando contemporaneamente paonazzo - Non che il vestito sia...ergh...-.
Hyne, questa conversazione è un vero e proprio parto.
Sbuffo irritata, osservando il suo viso passare da mille sfumature di rosso ad altrettante di bianco, fino a tornare di un colorito accettabile quando il gallinaccio prende fiato per parlare:
-Comunque, volevo chiederti...- comincia Dincht.
Speriamo che non mi inviti alla festa, come stava cercando di fare prima! Temo che, se gli dicessi di no come ho intenzione di fare, passi a uno spiacevole e inguardabile giallo malsano e che poi mi diano la colpa per averlo ucciso.
Mi salva l'arrivo di Seifer, che squadra Zell e scoppia a ridere, fingendosi deluso:
-Maledizione, gallinaccio! Volevo proprio vederti con il grembiule!-.
-Se vuoi ho la cuffietta da cameriera in camera- intervengo ironicamente, mentre Dincht stringe forte i pugni e li agita contro Seifer:
-Nemmeno tu hai avuto il coraggio di farti vedere in uniforme da cameriere, quindi stai zitto!-.
Seifer ridacchia:
-Mai visto neanche un gallinaccio con la cravatta, a dirla tutta- sghignazza, ignorando le sue parole e allungando la mano a dare un colpetto alla cravatta di Dincht, che gli schiaffa la mano:
-Tu invece sembri più pronto per una serata da discoteca, a dirla tutta- commenta l’altro semplicemente.
Effettivamente Seifer non ha proprio perso tempo con fronzoli vari: niente cappotto, solo una giacca nera con i bottoni d’argento e sotto un paio di semplici jeans scuri. Beh, ha avuto più fortuna di me, questo devo dirlo...
-Io sono pronto a fare da cavaliere a mia sorella e tu le stai dando fastidio, quindi zampetta via prima che ti trasformi in un galletto arrostito!- lo ammonisce mio fratello, prima di chiudere la porta della mia stanza e trascinarmi via.
-Con tutti ma non con lui, eh!- sentenzia mentre ci dirigiamo alla festa, il dito indice puntato verso di me. Scoppio a ridere.
È DECISAMENTE GELOSO!

***

Nel salone si sta ballando il valzer. Seifer afferra un drink da un vassoio che gli sta passando accanto, lo beve tutto d'un fiato, lo rimette al suo posto e mi trascina a ballare, mentre io cerco di puntare i piedi:
-Lo sai che non ballo, idiota!- strillo. Lui mi afferra le mani:
-Il primo e l'ultimo ballo sono miei, sorellina- afferma. Eh no. Scuoto la testa:
-Non voglio ballare con te quando sarai ubriaco marcio- faccio. Lui scoppia a ridere:
-E va bene, allora mi concederai solo questo, musona che non sei altro- mi apostrofa.
Balliamo il valzer a modo nostro: io non sono per niente capace e lui è troppo preso a chiacchierare per badare a dove mettiamo i piedi.
Risultato? Troppe risate e quattro coppie che ci perseguiteranno finché scamperemo per essergli finiti addosso.
Problema: una coppia erano il preside e la Trepe.
-Voi due! - ci riprende la prof., mentre io e Seifer tentiamo maldestramente di darcela a gambe - Dico a voi, Almasy!-.
Ci giriamo, ancora mano nella mano, assumendo un’aria innocente e tentando a stento di trattenerci dallo scoppiare a ridere come se non ci fosse un domani.
-‘Seeeera, prof.! Bel vestito- esordisce Seifer, ammiccando alla Trepe.
La prof. indossa un vestito verde smeraldo lungo fin quasi ai piedi e...sì, è di una bellezza mozzafiato. Tranne per la sua espressione: quella rimane sempre arcigna come al solito. Che sia il nostro bel faccino a farle quest’effetto?
-Taci, Seifer. Dove sono le vostre uniformi?- lo rimbrotta lei, facendo tintinnare i suoi orecchini pendenti perché scuote la testa peggio di una belva assassina.
Seifer fa la faccia ebete di uno che casca dalle nuvole e mi lancia uno sguardo stranito, spalancando gli occhi e piegando verso il basso gli angoli delle labbra:
-Uniformi?! Ma...ma noi non le abbiamo mica trovate! Vero, Atra?-.
Dalla sua voce roca e leggermente tremante si capisce perfettamente che sta trattenendo una risata così grossa da buttare giù mezzo Garden.
Credo che se liberassi la mia, butterei giù l’altra metà...però mi impegno a rispondere:
-Verissimo - asserisco, sollevando il mento - Ho ribaltato persino il materasso del letto, ma ho trovato solo i fuochi d’artificio di Selphie-.
-Hai trovato...cosa?- si acciglia la Trepe, squadrando contrariata la mia faccia solenne.
Scuoto la testa con un sorriso:
-Oh, niente. Comunque, niente uniforme- concludo velocemente, beccandomi un’occhiata confusa da parte della prof., che però si riprende velocemente:
-Va bene, vi credo - io e Seifer ci lasciamo sfuggire un sospiro di sollievo - Ma questo non vuol dire che non possiate svolgere il vostro compito! Laggiù ci sono dei vassoi: prendeteli e cominciate a lavorare. Guardate che io vi osservo-. La Trepe solleva una mano e si indica gli occhi con fare eloquente, mentre con l’altra ci fa cenno di andare.
Ahi, colpiti e affondati.
Ci trasciniamo mogi verso il tavolo su cui sono posizionati alcuni vassoi di bicchieri di birra e di vino.
Improvvisamente la Trepe viene distratta da un insegnante, che inizia a chiacchierare con lei e questo non sfugge al mio occhio di falco:
-Seifer, possiamo farla franca! - bisbiglio concitata, mentre mio fratello esamina con le sopracciglia aggrottate alcuni bicchieri - Allontaniamoci da qui!-.
Tiro mio fratello per una manica e ci confondiamo tra la folla. Il sospiro di frustrazione della Trepe ci raggiunge comunque, segno che la prof. non si arrenderà tanto facilmente.
Infatti tempo due minuti e quell’arpia ci placca nuovamente, questa volta tenendo già in mano due vassoi:
-Trovati! - esulta, tendendo le braccia per consegnarci gli attrezzi del mestiere - Ora andate a scontare la vostra punizione o sarò costretta a incollarvi questi addosso con lo scotch!- ruggisce inviperita. Sarà il suo cipiglio agguerrito, sarà la minaccia terribile...fatto sta che io e Seifer non esitiamo oltre e afferriamo i due vassoi, annuendo vigorosamente.
La Trepe si allontana prima di poterci vedere all’azione perché chiamata da un altro insegnante e a questo punto io rimango a osservare disgustata il vassoio con sopra tre bicchieri di vino.
Anche mio fratello lo squadra un po’, prima di afferrare uno dei bicchieri e...scolarselo tutto.
-Seifer, questo sarebbe il tuo “scontare la punizione”? - ridacchio, mentre mio fratello schiocca le labbra soddisfatto, prima di scoccarmi uno sguardo offeso:
-Un cameriere deve sapere se ciò che sta servendo al suo cliente è di qualità o no!- si difende, afferrando prontamente anche l’altro bicchiere.
-E cosa mi dice del vino, esperto?- lo canzono, osservandolo tracannare anche l’ultimo bicchiere a una velocità impressionante. Seifer solleva le sopracciglia e fa una faccia poco entusiasta:
-Dico che il migliore se lo stanno tenendo gli insegnanti per i loro festini privati- sentenzia, agitando il vassoio per farsi aria.
-Capo!- lo chiama improvvisamente qualcuno che sembra proprio Raijin.
Ah, anche qui deve venire a rompere?!
Tempo tre secondi e il brutto muso dello scimmione, seguito dall’inseparabile Fujin, si para davanti a noi con uno sguardo ancora più stupido del normale:
-Atra, ma cosa ci fai con un vassoio in mano?- mi chiede perplesso.
Uh, se non fosse che il rimbombo che produrrebbe attirerebbe troppo l’attenzione, mi verrebbe proprio da tirarglielo su quella sua testaccia vuota...
Invece mi viene un’idea ancora più geniale e mi affretto a rispondergli melliflua:
-Raijin! Stavamo giusto parlando di te!-.
Mio fratello comincia a ridacchiare, intuendo subito dove voglio andare a parare.
Raijin invece no, dato che è stupido e (fortunatamente) non è mio fratello, e così arrossisce vistosamente e inizia a tormentarsi le dita:
-Ah, sì? E posso sapere cosa dicevate di me?-.
-Stavamo parlando della tua straordinaria capacità di essere sempre al posto giusto al momento giusto... - un sorriso furbo inizia a comparirmi sul viso, mentre vedo Seifer che cerca di reprimere le risate - ...sempre con la determinazione giusta, sempre capace di obbedire agli ordini...-.
Gli occhi di Raijin iniziano a brillare sempre di più, mentre io accenno a Seifer con il mento:
-...così, visto che Seifer ha ormai terminato il suo compito...-.
Raijin inizia a saltellare come uno stupido da un piede all’altro, mentre io proseguo imperterrita:
-...abbiamo deciso di assegnarti il titolo di leader...-.
-OH SÌÌÌÌÌ!- esulta Raijin, proprio nel momento in cui io completo la frase:
-...del reparto camerieri-.
-Oh Raijin, tanto entusiasmo mi commuove, davvero!- interviene prontamente Seifer, schiaffando una vigorosa pacca sulla schiena dell’amico, che perde tutto il suo entusiasmo e sembra essere appena stato investito da un Archeosaurus in motorino.
Cosa credeva Raijin? Di poter diventare leader del Comitato Disciplinare così in fretta? Lo sappiamo tutti quanti, anche Seifer, che se lo sogna di notte, ma non ha speranze...gliele ho appena infrante tutte io!
-BRAVO!- esulta intanto Fujin, che ovviamente non ha capito niente e si limita a dare piccole pedate affettuose agli stinchi di Raijin.
-Contiamo che il lavoro sia fatto bene, eh- mi raccomando, consegnandogli solennemente il mio vassoio.
-Ci vuole passione, questo è il segreto!- sussurra tutto preso Seifer, un occhiolino a concludere la frase.
-Ma...ma...- si impappina Raijin sconvolto, sorreggendo come un macaco ingobbito il vassoio.
-Niente “mah”! Te lo sei meritato!- sorrido sorniona, prima di venire trascinata via da Seifer, che mi circonda le spalle con un braccio e con l’altro saluta spensieratamente la coppia, raccomandando a entrambi di renderlo fiero di lui.
In risposta, il sorriso sul volto di Fujin svanisce, ma noi siamo ormai troppo lontani per voler sentire obiezioni.
Quando ci siamo confusi per bene tra la gente, ci diamo il cinque:
-Bel lavoro, sorellina!- si complimenta Seifer, sghignazzando.
-E ci siamo anche fatti due risate!- sorrido soddisfatta, afferrando un drink da un vassoio vicino. Inizio a guardarmi attorno, colta da uno strano presentimento nato dal non avere ancora incontrato una certa persona...
Ma, ovviamente, quando si parla del diavolo...spunta con tanto di sguardo a raggi infrarossi!
Nella folla vedo improvvisamente Selphie, che scruta la sala come un segugio:
-Occavolo, nascondimi!- mi agito, usando Seifer come scudo.




Ho deciso di dividere il ballo in due parti perché se no mi veniva un capitolo lunghissimo! Comunque la seconda arriverà presto, giusto per staccare un po'.
E così ci siamo: Atra e Seifer NON si sono prestati alla pagliacciata di fare i camerieri (per la gioia di Quistis) al ballo e hanno persino scaricato l'incombenza a Raijin e Fujin! Però devo dire che li hanno intortati per bene, eh!
E adesso Atra dovrà vedersela con Selphie che la sta cercando...occhio perché ne vedrete di tutti i colori...(in tutti i sensi, di nuovo...ma avete visto la faccia di Dincht?!).

Stavolta niente ricordo, giusto per farvi ridere un po' con questo e il prossimo capitolo!
Noi ci risentiamo prestissimo...stay turned, mi raccomando! Ciao!
   
 
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