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Autore: Gemad    10/08/2015    0 recensioni
"La luce dei raggi solari attraversa pigramente la finestra della camera di un giovane addormentato. Quando si fosse svegliato, da lì a poco, avrebbe realizzato che quel giorno era una data speciale, quella della partenza per Hogwarts."
Provate a pensare ai figli di Harry Potter e dei suoi amici, anzi, ai figli dei loro figli. Ci siete? Bene, ora aggiungete un pericolo incombente, un pericolo che per Harry e i suoi amici è impossibile affrontare. L'unica soluzione possibile per loro è comunicare con i pronipoti, sempre che riescano a trovare un modo per mettersi in contatto con loro.
Genere: Avventura, Azione, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Voldemort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 23


Jackson aprì gli occhi e constatò il fatto che si ritrovava nello studio del Preside Sinister. Era vuoto, non c’era nessuno. Chissà se anche questa volta si era svegliato nel momento in cui il professore di Pozioni aveva ben altro da fare. Si alzò dal comodo e morbido divano e si avvicinò nuovamente alla scrivania e, nonostante si grattò gli occhi diverse volte, vide che quel foglio misterioso che aveva notato l’ultima volta che si era immerso nella mente di suo nonno, era lì, fermo, pronto ad essere preso in mano e portato via. “Se solo conoscessi un incantesimo di duplicazione” pensò il giovane Potter.
All’improvviso, come se una grande lampadina gli avesse improvvisamente illuminato il cervello, ricordò che Gary ne aveva usato per duplicare uno dei filtri d’amore portati ad Hogwarts da Jonathan grazie all’antico negozio dei suoi prozii. Immediatamente, Jackson strizzò le meningi, cercando di ricordare quale fosse la formula di quell’incantesimo che gli serviva assolutamente in quel momento.
–Geminio!- esclamò con la bacchetta puntato verso il foglio di pergamena giallastra. Era quello giusto, era quello che cercava e lo capì grazie al fatto che comparve un altro foglio di pergamena perfettamente identico all’originale; quasi quasi, non riusciva nemmeno a distinguere la copia dall’originale. Prese il foglio ed immediatamente lo nascose nelle tasche della giacca pesante. Come se il fatto lo volesse, puntualmente arrivò il professor Sinister e Jackson fece finta di osservare nuovamente la clessidra posta sopra la grande scrivania.
–Ancora quella vecchia clessidra Jackson?- gli chiese l’uomo.
–Sì professore, non ne ho potuto fare a meno- mentì il ragazzo cercando di essere il più interessato possibile ai granellini di sabbia che scorrevano da soli verso l’alto dopo aver toccato il fondo.
–Lo so, è unica nel suo genere e ne esistono soltanto due di esemplari, anche se penso che la copia esatta di questa clessidra sia sperduta in qualche zona misteriosa ed irraggiungibile del mondo-.
Dopo aver dato un ultimo finto sguardo che esprimeva interesse verso l’oggetto tanto bramato e prezioso all’insegnante, Jackson tornò a sedersi nel divano pronto a raccontare ciò che aveva visto, o almeno, ciò che lui aveva intenzione di raccontare.
–Ti chiedo scusa ragazzo- disse il Preside –Purtroppo sto invecchiando come ogni essere umano e le mie esigenze ed i miei bisogni aumentano…-.
–Non c’è alcun problema professore, posso comprendere- lo interruppe il giovane Grifondoro.
–Bene, se non hai altro da aggiungere, allora, direi che è ora che tu mi racconta ciò che tuo nonno ha voluto che tu vedessi-.
–Ehm, per la verità, questa volta, la visione è durata pochi minuti: ho solo visto mio nonno ed un suo collega che tentavano di raccogliere informazioni su una certa persona-.
–Davvero?- chiese interessato l’uomo –E sapresti dirmi con esattezza chi sia questa persona?-.
–No signore- mentì il ragazzo tentando di assumere una faccia delusa e scoraggiata –Purtroppo ho solo visto ciò che mio nonno ha osservato coi suoi occhi ma non sono riuscito a sentire nulla e non ho idea dl perché: insomma, mio nonno, nei sogni precedenti, mi ha fatto ascoltare tutto-.
–Molto strano davvero- disse Sinister assumendo un’espressione pensante. Jackson era bravo a mentire; era una delle poche cose che riusciva a compiere da solo. Però, se c’era una persona che riusciva a capire quando lui mentiva, oltre ad Andrew ed i suoi genitori, era proprio il Preside di Hogwarts.
–Cos’hai letto nelle informazioni che tuo nonno ha letto?-.
–Ho letto che era una donna e che si chiamava… Merope- mentì nuovamente dicendo la prima cavolata che gli capitò per la testa.
Quando enunciò quel nome femminile, Sinister rimase sorpreso e se ne interessò maggiormente; voleva saperne di più. Insisteva con le domande sulla vita di quella donna ma Jackson riuscì a cavarsela dicendo che era sposata con un certo Tom e che non aveva partorito in un ospedale.
–Penso che ci stiamo avvicinando sempre di più al nostro obbiettivo Jackson- disse con un sorriso soddisfatto sulle labbra il professor Sinister –Ricorda di rimuginare su quello che hai visto finora: la prossima volta che potremo vederci è ancora ignota, siccome ho molte faccende da sbrigare, ma cercherò di farti sapere al più presto. Ora puoi andare-.
–Bene allora arrivederci- disse Jackson.
–E buona fortuna per la partita di domani- aggiunse.
–Grazie signore, me ne servirà-.
“Non vedo l’ora di farmi una bella dormita” pensò il ragazzo appena si lasciò alle spalle il gargoyle del terzo piano. Appena varcò la porta e si affacciò nella Scalinata Principale, vide quella che sembrava una piccola e graziosa figura femminile con una chioma bruna. Vide che Andrew stava passeggiando per le scale ed i corridoi del Castello senza che nessuno la disturbasse.
Gli studenti erano assenti e, probabilmente, erano tutti nei loro rispettivi Dormitori a salutare coloro che sono tornati dalle vacanze, a riabbracciarli e a rimpatriarsi: Jackson non avrebbe avuto un’occasione migliore per potersi chiarire con quella che per lui è la sua migliore amica. La pedinò e vide che non aveva alcuna intenzione di andare verso il settimo piano, perciò aspettò che potesse giungere in un luogo più “appartato”.
Jackson era arrivato al quarto piano quando notò che la ragazza tornò improvvisamente sui suoi passi, indietreggiando e camminando a passo spedito e rapido verso Jackson. Quest’ultimo entrò nel panico, perché se i loro sguardi si sarebbero incrociati, lei sarebbe sicuramente scappata lontano da lui, eliminando ogni chance di poter parlare con lei. Il giovane Potter, vide che c’era uno stanzino delle scope perfetto per nascondersi e non ci pensò due volte: entrò.
Gli venne un’altra idea brillante: appena Andrew passò davanti alla porta, lui la prese alla sprovvista, tappandogli la bocca e portandola all’interno dello stanzino con sé. Certo, non era un modo che ogni gentiluomo avrebbe praticato ma, secondo lui, erano l’unico modo per evitare che lei potesse scappare a gambe levate. Lei cercava di urlare quanto poteva, probabilmente spaventata.
–Sshh!- gli disse Jackson illuminando il suo volto con la punta della bacchetta che lei riconobbe immediatamente, calmandosi.
–Ascolta, so che tu scappi ogni volta che mi vedi a causa del fatto che è avvenuto a Natale- disse Jackson –Ma voglio solo dirti che le cose non cambieranno e che tu resterai la mia migliore amica sempre e comunque-.
Lei non aveva intenzione di alzare lo sguardo. –Io voglio vederti sorridere Andrew, voglio vedere la tua perfetta dentatura essere messa in luce, voglio vedere i tuoi occhi esprimere felicità e determinazione. La nostra amicizia durerà per sempre, perché non importa cosa dice il passato; tu sei la mia migliore amica e se tu vuoi essere felice e tranquilla ma sei triste a causa mia, allora mi farò da parte da questo momento-.
Andrew alzò lo sguardo e lo fissò. Dopo qualche secondo lei lo abbracciò calorosamente –Scusami! Scusami! Scusami!- disse lei svariate volte con le lacrime agli occhi –Sono stata una sciocca ed una bambina impertinente e ho pensato soltanto a me stessa!-.
–No, no non dire così- tentò di rassicurarla Jackson abbracciandola più forte che poteva.
–Mi dispiace- disse ancora lei.
–Senti, facciamo finta che non è successo nulla, d’accordo?- gli chiese lui.
–D’accordo- rispose lei sorridendo –Ma prima, devi dirmi chi è a fortunata-.
Lei non cambierà mai, pensò il giovane Grifondoro. Ormai, Jackson aveva preso la sua decisione sul fatto che sarebbe stato meglio rendere ufficiale la sua relazione tra lui e la Serpeverde e così non si fece alcun problema nello rivelare il nome della sua ragazza.
–Kaendra Chambers-. –Picchi a sangue i Serpeverde e poi vai insieme alle loro ragazze?- chiese sorpresa e divertita Andrew.
–Ehm, io…- tentò di dire lui senza riuscire a dire una parola.
–Tranquillo idiota di uno scimpanzé, andiamo in Dormitorio-.
I due amici, finalmente tornati quello che erano e che dovevano continuare ad essere, passeggiarono insieme fino al settimo piano, tornando a parlare di ciò di cui avevano sempre parlato. Jackson poteva notare qualche piccola nota di amarezza e delusione nella voce e nel volto di Andrew ma pensò che, in questo caso, doveva essere lei a superare ed accettare che aveva una relazione con una Serpeverde. Erano arrivati al Dormitorio e Jonathan non poté che non sorridere nel vederli finalmente insieme e riappacificati anche se preferiva che i due stessero sotto un’altra luce.
–Devo parlarti- gli disse Jackson al suo migliore amico. Si diressero verso i loro letti ed il giovane Potter mostrò a Jonathan il misterioso foglio nella quale il suo nome era posto al centro dentro un cerchio in inchiostro rosso.
–Non ci capisco un accidente- disse Jonathan che cercò di leggero in qualsiasi posizione possibile.
–Questo era nell’ufficio di Sinister e secondo me bisogna assolutamente far luce su questo mistero e togliermi qualsiasi dubbio- gli disse Jackson che stava cercando di capire come potesse riuscire a decifrare quel foglio di pergamena.
–A me sembrano quegli strani simboli studiati durante la lezione di Aritmanzia- suggerì Jonathan –Anche se però potrebbero essere nomi di stelle e costellazioni ed in questo caso dovremo rifarci all’Astronomia-.
–Mi è venuta un’idea- disse Jackson –Cancelliamo il mio nome e mettiamoci quello di un animale e poi passiamolo a Gary che magari riuscirà a capirci qualche cosa-.
–Sei un genio amico!-.
Presero una gomma e cancellarono il nome “Jackson sostituendolo con quello di un Drago qualsiasi. –Gary?! Puoi salire un momento?!- urlò Jonathan. Immediatamente si udirono dei passi rapidi che salivano frettolosamente le scale.
–Mi avete chiamato?- chiese Gary.
–Sì, ehm- Jackson stava cercando di inventarsi una scusa –Il professor Abercrombie mi ha punito e mi ha assegnato questo compito da svolgere, solo che non riesco a capire che significhi- gli disse passandogli il foglio di pergamena.
–Mmh, sei sicuro che il compito ti sia stato affidato dal professor Abercrombie?- chiese sospettoso Gary.
–S-sì, perché?-.
–Bè, a prima vista questi non sono numeri da leggere e per profetizzare il futuro, ma sembrano delle complicate Rune Antiche-.
–E cosa te lo fa pensare?- chiese Jonathan.
–Bè, questo simbolo che assomiglia ad una semplice “F” con le linee orizzontali rivolte verso il basso, è il simbolo “Ansuz” che tradotto nella nostra lingua si legge col termine di “Messaggero”. Oppure questa specie di “C” indica il simbolo “Perth” ovvero “Iniziazione”-.
–E, per caso, hanno un significato complessivo queste Rune o sono scollegate fra di loro?- chiese insistente Jackson, ansioso ed affamato di risposte.
–Penso che questa potrebbe essere una profezia o un testo che ha un suo significato logico e collegato, però non sono ancora un grande esperto di questa roba, quindi temo che non potrei riuscire a tradurlo: troppo complicato- sentenziò Gary mortificato e restituendo il foglio nelle mani del suo proprietario.
–Grazie comunque Gary- ringraziò Jackson che fissava intensamente quel foglio. “Se solo ci fosse qualcuno che conosco al di fuori del contesto scolastico che possa tradurmi queste stramaledette Rune!” pensò frustrato.
–Ci penseremo più avanti Jackson- disse Jonathan –Insomma, non ha senso andare avanti per tutto il pomeriggio per ricavarci un bel niente!-.
–Già hai ragione, penso che ora dovrei scrivere ai miei genitori che sono arrivato ad Hogwarts e rassicurarli- rispose Jackson.
–Anch’io; per un po’ staranno a casa dei miei nonni paterni, perciò la posta non arriverà prima di due o tre settimane a causa della loro lontananza-.
–Un momento- disse il giovane Potter che ebbe una rivelazione improvvisa –Stavi parlando di Ron ed Hermione?-.
–Ehm, sì- rispose il giovane Weasley che non capiva.
–Perfetto!- esclamò Jackson felicissimo –Ora possiamo trovare le risposte che cerchiamo.
–Spiegati meglio- disse confuso l’amico.
–Nell’ultimo ricordo ho sentito che tuo nonno ha detto al mio che tua nonna sa tradurre le Rune Antiche!-.
–Sul serio?-.
–Sul serio!-.
–Gli mando subito la lettera!-.
Il rosso andò subito a sedersi sulla sua scrivania e, dopo aver estratto piuma ed inchiostro nero, prese un foglio di pergamena qualunque ed immediatamente si mise a scrivere, affiliando il misterioso foglio appartenente a Sinister. 
–Bene, ho tirato fuori la scusa che sono stato punito e che ho bisogno di una mano in questo compito- disse Jonathan dopo aver abbassato la penna sporca d’inchiostro. Così, Jonathan scappò, diretto alla Guferia a cercare un gufo pronto a partire per “la Tana”. Jackson, così, poté rilassarsi e pensare alla gara di domani contro i Corvonero, ma entrò una ragazzina del primo anno che lo distolse dai suoi pensieri.
–Ehm, c’è una lettera per te Jackson- gli disse timida la ragazzina.
–Grazie mille Agnes- rispose con un sorriso sulle labbra il ragazzo.
“E’ una lettera di Kaendra” pensò il ragazzo che riconobbe la deliziata scrittura in inchiostro viola. Strappò la lettera e la bruciò per evitare che qualcuno potesse trovarla e leggerla. Diceva che lo aspettava in Sala Grande. 




Angolo dell'autore: Vi starete chiedendo che cosa fosse quello "strano biglietto", vero? Bè dovrete aspettare e vi terrò un pò sulle spine :) Poi, per il resto, sapevate tutti che le Rune sono a portata di mano o, dovrei dire, di traduzione per la nostra cara e, ormai, vecchia Hermione. 
Poi, per il nostro giovane Potter, si prospetta un appuntamento con la bellissima Andrew :)

P.S.: se voi controllate in qualsiasi sito Internet pa parola "Geminio" è un incantesimo veramente pronunciato nella saga.
   
 
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