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Autore: zaynseyes_    11/08/2015    3 recensioni
"Tu--tu non assomigli ad un angelo" esclamai stupidamente. Il ragazzo aveva tatuaggi lungo le braccia e un abbigliamento poco consono all'aspetto di un angelo. Che poi, come diavolo si vestiva un angelo?
Lui fece spallucce "Che ti aspettavi? Non tutti gli Angeli sono uguali"
"E a me doveva capitare quello che assomiglia al tatuatore in fondo alla strada?"
*
Si avvicinò e mi sfiorò la guancia con il naso, accarezzandomela delicatamente e respirando pesantemente sulla mia pelle.
"Sei la persona più bella che abbia mai visto in tutta la mia vita" le parole mi uscirono dalla bocca senza il mio consenso.
La logica e il corpo di Zayn più vicino del dovuto, a quanto pare non andavano molto d'accordo.
.
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| Dove Zayn è un Angelo Custode un pò particolare e Charlotte una ragazza molto realista e affatto sicura di se stessa |
#Accenni Larry, se non vi piace il genere evitate di leggere o in alternativa di saltare le parti inerti ad esso. Grazie dell'attenzione.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Le labbra di Harry erano incredibilmente morbide e piene, come me le sarei aspettate.

In un primo momento Harry si irrigidì, probabilmente non aspettandosi un gesto del genere da parte mia, soprattutto non dopo aver rifiutato il suo bacio neanche pochi minuti fa.

Anch'io ero piuttosto tesa, non avendo mai provato una sensazione così intensa e allo stesso tempo così delicata. Semplicemente pressavo le mie labbra sulle sue, non sapendo bene cos'altro fare, ma avere delle labbra a contatto con le mie era una sensazione strana ma piacevole.

Harry sembrò ritornare alla realtà e mi mise una mano sul fianco, portandomi più vicina al suo corpo.

Le mie mani, dal suo viso, scivolarono poi sulle sue spalle, aggrappandomi saldamente a lui essendo ancora in punta di piedi. Harry schiuse leggermente le labbra e intrappolò il mio labbro inferiore tra le sue, accarezzandolo poi delicatamente con la lingua.

Io ero immobile, bloccata, congelata nel mio posto, e l'aver sentito la lingua di Harry contro le mie labbra mi avevano fatto fare una piccola capriola al cuore e allo stomaco.

Harry sembrava sapere esattamente cosa fare, come se fosse già esperto in questo. Io, a differenza sua, non avevo idea di quello che stava succedendo.

Fece scivolare l'altra mano sulla mia guancia e lentamente liberò il mio labbro, allontanandosi e guardandomi in viso con un piccolo sorriso.

"Era il tuo primo bacio?" chiese, quasi in un sussurro.

Arrossii imbarazzata e borbottai un "si" in risposta.

Invece che ridermi in faccia per la mia assenza di esperienza o per la mia incredibile goffaggine nel bacio, mi sorrise genuinamente, accarezzandomi la guancia.

"Sono contento che sia stato io il primo." rispose sinceramente Harry "Come ti è sembrato?"

Sorrisi, facendomi pensierosa "È stato...uhm, leggero? Cioè, voglio dire delicato. E morbido. Le tue labbra lo sono. Morbide, intendo"

Lui ridacchiò "Beh, grazie. Anche le tue non sono niente male" rispose malizioso.

Dopodiché si allontanò definitivamente, mettendo un pò di distanza tra i nostri corpi, e si scompigliò i capelli con entrambe le mani.

"In realtà questo non era un vero e proprio bacio. Questo era solo uno sfioramento di labbra, ecco" mi guardò divertito, con un angolo della bocca sollevato in un sorriso sghembo e con una scintilla ad illuminargli gli occhi.

Diventai rossa come un peperone e distolsi lo sguardo dal suo "Non sono un esperta in questo campo, ma so cosa significa baciare un ragazzo, Harry" roteai gli occhi divertita.

Lui mi guardò un'ultima volta con un sorriso ad accendergli il viso, per poi farmi cenno verso il camioncino dei gelati.

Ci dirigemmo verso la stradina più trafficata del parco e prendemmo i tanti attesi gelati, che Harry pagò per entrambi come un vero gentiluomo. Poi ci sedemmo in una dette tante panchine del parco, quella più vicino all'erba fresca e appena tagliata del prato.

Parlammo del più e del meno, ci conoscemmo meglio e di tanto in tanto ci raccontammo degli aneddoti divertenti della nostra infanzia.

Harry era una persona socievole, simpatica e davvero alla mano, come mi era sembrato fin dall'inizio. Era piacevole parlare con lui. Trasmetteva una sorta di spensieratezza e felicità che mi metteva di buon umore. Era come parlare con un vecchio migliore amico. A parte il fatto che l'avevo baciato.

Io, Charlotte Barker, avevo baciato un ragazzo.

Beh, non proprio baciato, ma era pur sempre un passo in avanti per me.

Mi riscossi dai miei pensieri e dal mio piccolo e segreto orgoglio per aver fatto quel passo così importante e ritornai ad ascoltare Harry, che stava parlando di quando lui e Louis trovarono un coniglio ferito per strada e lo medicarono senza l'aiuto di nessuno.

"Da quanto vi conoscete, tu e Louis?" chiesi curiosa.

"Da davvero tanti anni." ridacchiò lui "Posso dire con orgoglio che lo conosco anche meglio dei suoi genitori"

"Sembrate molto...affiatati. Si vede che vi volete bene" sorrisi affettuosamente.

"Già" rispose lui, guardando di fronte a sé i ragazzini che giocavano a palla "È davvero come un fratello per me. È-- è un buon amico, sono fortunato ad averlo con me. Senza di lui probabilmente non avrei tutta questa sicurezza in me stesso, o questo carattere aperto e socievole. Lui fa uscire la parte migliore di me, capisci? Riesce a farmi uscire dalle mura che costruisco intorno a me e prendere confidenza con il mondo esterno. Lo so, sembra stupido" disse lui, voltandosi appena per sbirciare la mia espressione.

Corrugai la fronte "Non è stupido. Louis è il tuo migliore amico per un motivo, e questo è esattamente il perché. Non devi credere che tutto quello che pensi sia stupido, credo che invece sia una cosa bellissima. Vorrei tanto avere un migliore amico come voi due" sospirai triste, pensando a quanto fossero uniti Louis e Harry e a quanto io invece fossi sola.

"Ehi, non fare così." esclamò Harry, mettendomi una mano sulla gamba "Tutto verrà da sé, vedrai. Non avere fretta, troverai ciò che cerchi" sorrise rassicurante.

Annuì, non molta convinta, e sospirai. Cercai di cambiare discorso, odiavo essere oggetto di discussione.

"Quindi, Louis e Rachel! Quei due sono così carini" esclamai, facendo un sorriso teso.

La sua espressione cambiò impercettibilmente e tolse la mano dalla mia gamba. Cercò poi di mascherare il suo viso leggermente corrucciato che nessuno avrebbe notato-- ma non un'attenta osservatrice come me-- in una di finta felicità.

"Oh, si! Sono davvero-- davvero carini insieme. Si vede che Louis ci tiene a lei"

Annuì, non molto convinta del tono di voce di Harry, ma decisi di non indagare oltre. Forse non le piaceva molto Rachel ed aveva evitato di ammetterlo ad alta voce per paura che io lo riferissi alla ragazza e che rovinassi così il rapporto di amicizia con lei e inevitabilmente anche quello con Louis.

Feci spallucce, come a scacciare quei pensieri dalla mente, in quanto non era affar mio la leggera tensione tra Harry e Rachel.

"Come si sono conosciuti? Rachel non me ne ha mai parlato" riflettei ad alta voce.

Lui alzò le spalle "Neanche Louis me ne ha mai parlato"

"Tu e Louis non parlate di queste cose?" chiesi, aggrottando le sopracciglia "Pensavo che foste quei tipo di ragazzi che si raccontano tutto, che non hanno segreti tra loro"

Harry scosse la testa e prese a guardarmi dopo quella che considerai un'infinità di tempo.

"No, non siamo così. Louis non mi parla delle sue fidanzate, ed io non parlo delle mie, questo è uno di quegli argomenti di cui non nessuno dei due accenna nulla. Non c'è un motivo ben preciso, in realtà. Abbiamo fatto sempre così e la cosa non ci pesa più di tanto"

Annuì e lo guardai. Con la coda dell'occhio vidi dietro di lui dei genitori che portavano via i loro bambini dal parco e anziani che si dirigevano verso l'uscita.

Mi guardai intorno e notai che si era già fatto buio e probabilmente Emily si stava chiedendo che fine avessi fatto.

Inevitabilmente pensai a Zayn, che non si era fatto sentire e vedere dall'ultima discussione che avevamo avuto.

Ero ancora arrabbiata con lui, quindi forse sarebbe stato meglio evitare di chiamarlo. Non volevo parlargli adesso. Probabilmente mi stavo comportando come una bambina ingrata, ma poco importava.

Mi resi conto che ancora una volta mi ero chiusa in me, facendomi silenziosa e pensierosa, e sospirai.

Harry notò il mio umore e corrucciò le labbra e "Che succede?" chiese.

"Devo-- devo tornare a casa" risposi, guardandomi attorno.

"Oh, okay. In effetti anch'io dovrei andare, mia mamma mi aveva mandato a fare la spesa e invece..." ridacchiò, passandosi una mano tra i ricci.

"Harry Styles," spalancai la bocca fintamente indignata "sei davvero un cattivo ragazzo a non seguire gli ordini di tua madre!"

"Si, sono davvero un cattivo ragazzo." rise e si morse il labbro "Mi merito una punizione" si avvicinò sensuale.

Arrossii vivacemente e lo spinsi via con la mano "Ciao Harry"

"E non mi dai neanche un bacino?" fece il broncio come un bambino.

Risi divertita "Volevi una punizione, no?"

Lui ghignò "Non intendevo proprio questo per punizione," incrociò le braccia al petto.

Indietreggiai e velocemente mi allontanai. Quando fui abbastanza lontano, mi voltai e alzai la mano, salutandolo con un sorriso divertito, con ancora le labbra formicolanti e il ricordo del nostro bacio vivo nella mia mente. Lo vidi scuotere la testa e alzare un angolo della bocca.

Speravo vivamente che non me l'avrebbe fatta pagare.

◆◆◆◆◆◆◆

Varcai la soglia di casa e sentì provenire dal salotto delle voci indistinte e dei forti rumori dovuti ad una sparatoria. La televisione era accesa ed Emily sicuramente era seduta sul divano a guardarla. Chiusi brevemente gli occhi e cercai di dirigermi il più silenziosamente possibile in camera mia.

Non mi ero dimenticata di certo la discussione di un paio di giorni fa, e per questo decisi di evitare discussioni imbarazzanti o che potessero portare ad altri litigi.

E poi non volevo affrontarla adesso, anche se in teoria sarebbe dovuta essere lei quella a scappare per evitare un confronto con me.

A quanto pare la fortuna non era dalla mia parte perché Emily comparì nell'uscio della porta con un leggero sorriso di circostanza.

"Sei già qui!" esclamò Emily sorpresa.

"Sì, come qualsiasi altro umano dotato di vista avrebbe potuto notare" risposi ironica roteando gli occhi.

"Charlotte," rispose, passandosi una mano sul viso stanco "durerà ancora per molto questo teatrino?"

"Non lo so," dissi pensierosa, mettendomi un dito sul mento "magari te lo farò sapere quando frequenterò di nascosto un ragazzo e mi fidanzerò con lui"

"Quante altre volte devo ripeterti che mi dispiace?" sospirò sconfitta "È stata una cosa improvvisa, non me l'aspettavo nemmeno io che mi chiedesse di fidanzarmi con lui, ma te ne avrei parlato! Avevo solo bisogno di tempo per trovare le parole giuste, non è cosi facile come sembra"

"Forse potevi iniziare il discorso dicendo che andavi a degli appuntamenti segreti con un tuo caro amico ? Credo che fosse un buon inizio, mh?" incrociai le braccia al petto irritata.

Sta calma, Charlotte. Falle spiegare le sue motivazioni, poi potrai usare quanta ironia vuoi e dire la tua.

Trattenni il fiato.

Zayn.

Mi ritrovai spiazzata per un paio di secondi, per poi recuperare il mio contegno e concentrarmi nell'ascoltare la risposta di Emily.

Solo la sua voce mi faceva questo effetto, e non era un buon segno.

Forse tutti gli Angeli possedevano questa voce melodiosa e leggermente roca, che a volte poteva trasformarsi in una dolce e morbida e altre in dura e profonda.

Forse solo Zayn la possedeva.

Forse Zayn possedeva troppe cose che lo facevano sembrare umano, quando invece non lo era.

Lui era morto, freddo, senza più un cuore che batteva. Era sepolto da qualche parte nella Gran Bretagna ed era off limits. Adesso era in possesso di Dio o qualsiasi altra cosa ci fosse nell'aldilà. Non aveva spazio per altro, non poteva provare nulla per gli Umani se non era legato a loro da qualche strano e magico filo. Era un Angelo, dannazione.

Vidi l'espressione di Emily tramutarsi in una di pura rabbia e senza pensarci due volte mi rispose, alzando un pò il tono di voce.

"Non devo dare spiegazioni a nessuno, per di più non ad una ragazzina. Sono grande e vaccinata, e scusa tanto se ogni tanto voglio uscire e divertirmi con qualcuno che non sia un adolescente viziata che si crede grande e pensa che tutti siano ai suoi ordini. Grazie ma no, non devo spiegazioni nè a te nè a nessuno. Sono uscita con un ragazzo, cosa c'è di male? È una cosa così grave? Nessuno mi aveva detto come prendermi cura di una ragazzina quando avevo solo diciotto anni. Non ho vissuto la mia adolescenza per stare ventiquattro ore su ventiquattro con te, ho dovuto abbandonare tutti i miei progetti per il futuro per te, e se voglio andare a letto con un ragazzo non vedo il perché dovrei dirtelo. Anch'io voglio vivere la mia vita, Charlotte. Tu non eri messa in considerazione come responsabilità a cui badare. Io non volevo niente di tutto questo"

Concluse il discorso con gli occhi rossi e lucidi di pianto. Io ero inerme e la osservavo come se stessi osservando una sconosciuta appena incontrata per strada. Ero ferita e delusa dalle sue parole, dal suo tono di voce.

Era colpa mia. Lei pensava fosse colpa mia.

"Non-- cosa diavolo sta dicendo?! È così difficile dare delle motivazioni e scusarsi del proprio comportamento?" chiese stranito Zayn "Doveva solo dire il perché di tutto quello, non peggiorare tutto!"

Ignorai Zayn e, cercando trattenere l'imminente pianto, mi rivolsi ad una Emily fuori di sé.

"Mi sento quasi un estranea con te. Non--" trattenni un singhiozzo che stava per nascermi in gola e abbassai lo sguardo "Non credevo pensassi fossi solo un peso per te. Pensavo che dopo nove anni ti fossi affezionata a me, a quella che ormai è diventata a tutti gli effetti tua figlia" risi senza divertimento. Scacciai poi con rabbia una lacrima che stava scendendo dalla mia guancia e ritornai a guardarla "Se sono un peso così grande per te, non vedo perché non dovrei andarmene. Non voglio vivere in casa con un estranea o peggio ancora, con una madre che si sente obbligata a crescere la figlia dell'uomo che amava"

"Dio, perché le cose non vanno mai come voglio io?" sospirò stanco con un velo si tristezza a dare tono alla sua voce "Umani, davvero troppo imprevedibili"  borbottò a voce bassa.

Emily ricambiò il mio sguardo di astio e prima che potessi voltarmi per uscire mi afferrò per un braccio.

"Dove credi di andare?' chiese minacciosa.

Guardai il punto in cui aveva appoggiato la mano e ritornai a guardarla in viso.

"Non fingere che ti importi, adesso. Mio padre non c'è, puoi anche smetterla con questa messinscena"

Strattonai il braccio e mi liberai dalla sua presa. Aprì la porta di casa e senza guardarmi indietro o solo ripensare una seconda volta alla mia decisione, uscì di casa, prima di poter notare le lacrime che scivolavano silenziose sul viso di Emily e il suo sguardo ferito.

 

__________________

Si, adesso starete sicuramente pensando che Emily sia una grandissima stronza. Forse avete ragione, lol.

MA, mettetevi nei suoi panni, voi cosa avreste fatto? Si ha esagerato, ma cosa ci si poteva aspettare dalla sincera e diretta Emily?

So che non c'entra niente con il capitolo ma, il ballo che ha dato Louis per le bambine che soffrivano di gravi malattie! Ceh, boh, sono così orgogliosa di quello che ha fatto per loro, e continua a fare, che sono senza parole. Poi si chiedono perchè dovrei considerarli i miei 'idoli'. E nonostante tutto ci sono persone che hanno il coraggio di insultarli e prenderli per ricchi viziati, e mi chiedo con quale coraggio lo fanno. Odio questi tipi di persone, che parlano senza sapere nulla di quello che loro hanno fatto e tuttora fanno per gli altri. Ma è più facile insultare le persone che capirle, no?

Okay, piccolo sfogo, non fateci caso ahahah

Alla prossima xx


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Io amo la bromance Zouis, quindi vi ossessionerò con questi due, pace e amore.

 

  
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