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Autore: hapax    29/01/2009    1 recensioni
Fanfiction ispirata ai romanzi della serie Mallory di Carol O'Connell. Kathy Mallory, giovane, bellissima e sociopatica detective della sezione Crimini Speciali della polizia di New York, indaga sulla morte di un senzatetto in uno dei quartieri più eleganti della città. Quello che sembrava un caso di poca importanza porterà Mallory a scontrarsi con persone intoccabili e insospettabili, trascinando lei e chi le vuole bene in un gioco molto pericoloso.
Genere: Azione, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mallory5 Capitolo Quinto

Al Brenton, conosciuto da tutti come Spotty, stava raccattando un panino smangiucchiato e due biglietti della metro da un cassonetto quando udì una voce dietro di sé.
- Sei tu Spotty? -
Il barbone restò senza fiato nel vedere la magnifica figura di una bionda dagli occhi innaturalmente verdi; poi si accorse del cannone nella fondina a spalla di Mallory e il distintivo della polizia, e distolse gli occhi.
"Da dove diavolo è spuntata questa?" pensò.
Mallory sapeva muoversi senza far rumore: glielo veva insegnato Markowitz.
- Ti ho fatto una domanda. Sei tu Spotty? -
- Non conosco nessuno con questo nome. - rispose il barbone.
Mallory si avvicinò ulteriormente all'uomo, fino a piazzarsi a pochi centimetri dal suo volto.
- Ho chiesto in giro di te: non mentirmi...potresti pentirtene. -
- Io non so nulla. -
L'uomo era sulla difensiva, e quella poliziotta lo stava letteralmente terrorizzando.
- Si tratta di Sam Porter. Mi hanno detto che eravate amici. -
Spotty spalancò gli occhi e si guardò attorno, come se avesse paura di essere spiato.
- Amici è una parola grossa: in questo mondo ognuno fa per sé. -
Mallory annuì: conosceva perfettamente la dura legge della strada.
- Però... - continuò Spotty a bassa voce - ...abbiamo condiviso molti pasti e rifugi per dormire, ed era uno di cui mi fidavo. -
- E lui si fidava di te. Dimmi quello che sai. -
Spotty tacque, ma era evidente che avrebbe voluto dire qualcosa.
- Avrò bisogno di protezione. -
- L'avrai. -
- Bene. Domani mattina, alle nove. Dove vuole lei. -
- Domattina è troppo tardi. -
- Devo sistemare delle faccende. Prendere o lasciare. -
A Mallory non piacevano questo tipo di alternative, ma Spotty sembrava piuttosto deciso e decise di assecondarlo.
- Ok. Venga a questo indirizzo. - disse porgendogli il biglietto da visita con l'indirizzo di Charles.

Al terzo squillo del telefono, Mallory aprì gli occhi: l'orologio segnava l'una e tre quarti.
- Pronto. -
Nessuna risposta.
Poi un grido strozzato.
"Spotty!"
La telefonata si interruppe di colpo.
Kathy si vestì in pochi secondi e chiamò Riker al cellulare.
- Dannazione, Riker, rispondi. -
Al decimo squillo Mallory capì che il collega doveva essere troppo sbronzo a quell'ora, e chiamò Charles.
Questa volta non attese molto: una voce assonnata rispose - Sì?...Chi è? -
- Charles, svegliati. Ho bisogno del tuo aiuto. -

Charles Butler non era abituato a girare per le strade peggio illuminate della città alle due di notte, ma per Mallory avrebbe anche scalato l'Empire State Building se fosse stato necessario.
- Sono qui. - disse una voce nel buio.
Charles cercò di calmare i battiti del suo cuore e fece finta di non aver perso quasi dieci anni di vita per lo spavento.
- Mallory, che è successo?. -
- Dobbiamo trovare un cadavere. -
Charles non obiettò e rispose - Ok -, come se cercare un cadavere in piena notte fosse la cosa più normale del mondo.
- Ho parlato con Spotty proprio qui, stasera, e gli altri barboni dicono che non si sposta mai molto. -
- E...per curiosità: come sai che è morto? -
- Perché il suo assassino ha pensato di farmi ascoltare la sua morte in diretta telefonica. -
Dal tono di voce, Mallory sembrava quasi annoiata da quel dettaglio, che invece fece sbiancare Charles.
- Vuoi dire che sei stata presa di mira da un pazzo assassino? -
- Assassino di sicuro, pazzo non credo. -
La precisazione non fu di conforto a Charles, che si chiese se Kathy fosse in grado di provare paura per qualcosa.
- Charles, da questa parte. -
Per quasi mezz'ora i due perlustrarono i vicoli lì attorno, ma di Spotty nessuna traccia.
Ad un tratto la torcia di Charles illuminò una serie di schizzi scuri sulle pareti di una casa.
- Mallory, che cos'è? -
Kathy toccò quel liquido denso con due dita.
- E' sangue. Sembra uno schizzo uscito da un'arteria. Siamo vicini. -
Illuminarono la strada: altro sangue si trovava a terra, calpestato; impronte di scarpa si allontanavano da quel luogo, e i due le seguirono per una decina di metri.
Lì stava il cadavere di Al Brenton, conosciuto da tutti come Spotty.

Riker osservò il viso di quel povero disgraziato mentre veniva chiuso dentro un sacco di plastica.
Non c'era alcun dubbio sulla causa della morte: un enorme squarcio sul collo aveva reciso la giugulare. Il poveretto era riuscito a fare appena pochi metri prima di cadere a terra morto.
Questa volta gli uomini della scientifica erano al lavoro, e nessuno si sarebbe sognato di dire a Mallory che dell'omicidio di un barbone non interessa a nessuno.
Il capo della Scientifica fece un cenno a Riker, che lo raggiunse.
- Hey, Heller! Che avete trovato? -
- Per ora poco. E' chiaro che è stato ammazzato in piedi; l'assassino l'ha preso alle spalle, così gli ha tagliato la gola senza neanche sporcarsi. Le uniche tracce che abbiamo trovato appartengono alla vittima. -
Riker diede un colpetto sulla spalla di Heller e andò verso Mallory e Charles.
- Cristo, bambina, avresti dovuto chiamarmi! -
- L'ho fatto. -
Riker si annotò mentalmente di evitare di bere dopo mezzanotte.
- Così quel bastardo ha il tuo numero. - la preoccupazione nelle parole di Riker era palpabile, ma Kathy sembrava non preoccuparsene.
- Non è questo il punto. Quello che mi chiedo è: come fa a sapere che sono io ad occuparmi del caso? -
Charles e Riker si guardarono negli occhi.
- Forse c'è una talpa... - disse Kathy parlando più a sé stessa che ai suoi interlocutori.
Fu Riker a parlare: - In realtà abbiamo scoperto qualcosa sul conto dei due federali che si occupavano di Porter. Crediamo che... -
- Credete che Coat sia corrotto. - concluse Kathy - E difatti lo è. Ma non è lui il nostro uomo. -
- E tu come lo sai? -
Mallory non rispose.
- Oppure mi hanno vista parlare con lui oggi. Qualcun altro lo stava tenendo d'occhio. -
Kathy Mallory strinse forte i pugni, premendo con le lunghe unghie sulla carne: Spotty sapeva molte cose ed era morto prima di poterle raccontare a qualcuno. "E' colpa mia".
  
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