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Era una tranquilla giornata sull'isola di Bluruvia, e andando in giro per la cittá si potevano scorgere molte signore vestite di tutto punto chiaccherare tra di loro.
"Orribile, per fortuna che non fanno uscire di casa quello scherzo della natura"
Ma torniamo a noi, i Sanders erano la famiglia piú ricca della cittá, e il Signor Sanders era a capo della base della Marina dell'isola.
La loro villa era costruita su una collina e aveva un enorme giardino.
Disse Jade convinta incrociando le braccia e dipingendo sul viso il broncio che la caratterizzava quando qualcosa non le piaceva.
La figlia infatti era tutto l'opposto, capelli rossi, occhi verdi, lentiggini, il sogno di diventare pirata e l'innato potere di metteresi nei guai.
“Certo, per poi restare sempre chiusa in casa per via dei capelli!”
“Adesso basta! Diró ad Erik di venire qui dopodomani, e ti sposerai con lui,che ti piaccia o no.” Replicò la signora Sanders stizzita con una piccola venuzza visibile sulla fronte per via della rabbia.
“Non puoi farlo!”
“Certo che posso, sono tua madre”
“Il nonno non sarebbe daccordo!” Jade ormai era sul punto di esplodere, odiava quel genere di situazioni.
“Beh, quel fuorilegge di tuo nonno é partito e non credo tornerá mai.”
concluse la donna tornando ai suoi affari.
La ragazza ormai annoiata dal genere di discussione che ormai andava avanti da all'incirca un anno, tornò a sognare ad occhi aperti appoggiando il mento bianco alla scrivania: sul serio non ne poteva davvero più. Quello che la riscosse dai suoi pensieri piuttosto lugubri fu la voce del padre che la avvisava dell'arrivo dell'insegnante storia per dare inizio alle consuete lezioni pomeridiane. Rispose con uno strascicato “Arrivo papà” dopodichè si diresse in sala grande preparandosi mentalmente al supplizio che la attendeva. Era davvero arrabbiata con sua madre e doveva trovare il modo di non dargliela vinta.
E ci sarebbe riuscita, eccome se ci sarebba riuscita.
Entró nella sala e rispose in modo sgarbato e come al solito strafottente al saluto dal professore dal sorriso schembo, ricevendo così un'occhiataccia da parte del padre. “E ti pareva” si ritrovò a pensare tra sé e sè
“Bene, Signorina Sanders; riprendiamo da dove avevamo lasciato l'altra volta.”
Jade camminò verso la sedia davanti a un piccolo tavolo di legno marrone e si sedette aprendo il quaderno degli appunti che, ovviamente, era completamente vuoto.
Marina si imposero sui pirati.."
“santissimo Joe che noia.. non vedo l'ora di poter mettere mano alla mia spada" Si ritrovò a ripensare la ragazza mentre le parole dell'insegnante per così dire “le entravano da un orecchio e le uscivano dall'altro”
Anzi, Silver Joe era stato il piú grande pirata di tutti i tempi e aveva raccolto il tesoro piu grande del mondo.. anche se nessuno l'ha mai trovato.
Un ora dopo.
“Bene,per oggi abbiamo finito, la ringrazio per l'attenzione Signorina Sanders.”
“Finalmen.. ehm.. alla prossima!”
All'udire quella semplice frase la giovane si risvegliò dal momentaneo torpore e si mise a correre sorridendo verso la sala dove prendeva lezioni di spada, erano le uniche lezioni che le piacevano, anche se per ordine dei suoi “adorabili genitori” il mastro non le faceva fare mai nulla di nuovo.
Jade aprí la porta e trovó il maestro giá pronto nella sala vuota
esclamò agitato dandole una parrucca marrone e un lungo vestito rosa di seta
“Ma cos..”
“Sbrigati!”
“Vado,vado!” affermò prontamente per non incappare in ulteriori ire del padre, per poi replicare a bassa voce “che rottura di scatole!”
Una volta finito si guardó allo specchio.
“Questo vestito é orribile! E prude anche!”
Disse cominciando a grattarsi
“Per non parlare della parrucca.. bleah.”
Nel corridoio aveva visto facce nuove, a quanto pareva erano stati aggiunti nuovi servi.
Arrivata in salotto vide un uomo dai capelli bianchi abbastanza lunghi e ricci, era vestito con una giacca blu e dei pantaloni bianchi.
Il signor Sanders e il commodoro cominciarono a parlare tranquillamente, e la giovane si premurò di calarsi in viso un palese sorriso forzato.
Però da lì a qualche secondo sopraggiunse un piccolo problema: il vestito prudeva troppo. Una minuscola gocciolina di sudore le scese dalla fronte mentre cercava di resistere all'impulso primordiale di grattarsi.
“No dai.. non lo fará davvero”
“Non stavoltà...”
“Non accadrà..”
Mentre i nuovi guardavano sbalorditi, insieme al signor Sanders e al commodoro
“..Che c'è? Perché guardate?”
chiese perplessa.
Fortunatamente ci pensó il padre della giovane a provare a salvare l'ormai probabilmente irreparabile situazione
“Ehm.. cara, accompagna la contessa al piano di sopra, probabilmente vuole rinfrescarsi."
“ ..si, certo. Mi segua contessa” Rispose ancora sotto shock la donna avvicinandosi a Jade, abbassandole il vestito, prendendola per un braccio e trascinandola via chiudendosi la porta alle spalle. E lì si che arrivò il peggio.
Urlò quasi al colmo dell'isteria.
“Perché prudeva” Rispose invece tranquillamente la rossa
“Ma non sono modi!”
“Ma cosa mi frega dei modi,se prude prude!”
“Visto questo tuo comportamento stasera andrai a letto senza cena!”
"..non ci faccia caso signor commodoro, la contessa é un po' stressata in questo periodo"
"Ehm.. certo.."
Rispose il commodoro con un espressione perplessa dipinta in viso, non era mai stato in una situazione simile.
Figuriamoci se la furba ragazza previdente non teneva cibo nella sua stanza! Infatti Jade stava tranquillamente mangiando pane e marmellata affacciata alla finestra della sua camera canticchiando
“yohohoho yohohoho yohohoho yohohoho, yohohoho yohohoho yohohoho yohohoho,
Porto il liquore a Binks, veleggiando sopra il mar, vento in poppa arriverò glielo consegneró, tutti insieme lo berrem, e poi ci divertirem, mentre il sole cala già gran festa si fará..”
Adorava quella canzone di pirati, le metteva nostalgia, la cantava spesso con suo nonno prima che lui partisse.
“Uff.. io non voglio più stare qui.. voglio viaggiare..”
si ritrovò a dire sottovoce mentre con occhi sognanti guardava il cielo.
Esclamò con un sorrisetto furbo.
Posò la marmellata e il coltello sul davanzale della finestra spalancata, poi prese dei fogli, la penna d'oca e con la scrittura più disordinata possibile per non farsi riconoscere scrisse su ognuno:
"Cerco una ciurma di pirati, per chi vuole unirsi, l'incontro é domani alle 17, al porto."
“Comandante, abbiamo trovato questi volantini per formare una ciurma pirata sparsi per tutta la città. Le sue istruzioni?”
“Probabilmente é un bluff, nessuno sarebbe così stupido da attaccare questi volantini con lo scopo di trovare una ciurma e nessuno così stupido da presentarsi lí."
Ragionò il signor sanders mentre Jade gli lanciava un'occhiata torva.
“Quindi cosa dobbiamo fare?”
“Per precauzione fatevi trovare lí alle 17. E' tutto!”
“Sì signore!”
“Il momento é giunto finalmente.” Disse sicura e sempre più determinata ad andare fino in fondo.
Si spogliò e si mise dei pinocchietti a cavallo basso e una camicia bianca smanicata, senza curarsi di abbottonare i primi due bottoni.
Si piazzò davanti al letto, si chinò e sollevò un asse di legno, dove al di sotto c'era una spada dalla fodera viola con la punta dell'elsa gialla.
Jade la prese, rimise l'asse a posto ed estrasse lentamente la spada dalla fodera.
Aveva la lama nera, era una spada molto particolare.
“La spada del nonno non puó mica stare qui ad arrugginire”
La mise in uno dei passanti dei pinocchietti dove sarebbe dovuta andare la cintura, si mise il suo elastico per capelli portafortuna al polso e scese dall'albero davanti alla finestra, correndo poi verso il porto.
L'altro ragazzo, che invece doveva avere qualche anno più di lei, era un tizio con degli anomali capelli afro ed una sigaretta spenta tenuta tra i denti. Il suo abbigliamento non poteva considerarsi molto meglio rispetto a quello della ragazza dato che portava dei pantaloni neri a zampa e maglietta arancione a maniche corte un po' strappate.
Si presentò la rossa in tono sfacciato e oltremodo arrabbiato per il fatto di avere come componenti di ciurma due probabili svitati. E solo due persone per l'appunto.
“Tsk, sei una ragazzina, pensi di fare il capitano? Fare il pirata non é roba da femminucce” Replicò sdegnato l'afro, che in meno di un secondo si ritrovó con una spada puntata alla gola e una pistola puntata alla tempia.
“ ..ma per voi si puo fare un eccezione, naturalmente.”
si sbrigò a correggersi.
Eh, si. Ai tre mancavano davvero solo i marine alle calcagna
“Non ne ho navi! Prendiamone una a caso!” Rispose la rossa con l'adrenalina che le scorreva nelle vene.
“Aspettate ma.. QUELLA É MIA FIGLIA!”
“Guarda papá! Sono un pirata!”
Il signor Sanders a quella vista svenne tra le braccia del marine accanto a lui.
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Eeeee questi sono gli scleri di me e MartyAce XD.
Non potevamo fare a meno di mettere Binks Sake, amiamo quella canzone.
Un giorno mi è venuta l'idea di scrivere qualcosa sui pirati e, avendo in mente le scene, ma scrivendo come un analfabeta di ottantordici anni, ho chiesto aiuto a MartyAce che ha scritto (e scriverà, spero o.o) i capitoli.
Beh, che dire, questa è la storia che abbiamo fatto insieme, su Efp i nostri account sono Evimity (il mio) e MartyAce.
Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una recensione!
P.S. A ogni capitolo metteremo un disegnino di uno dei personaggi. Anche se non sappiamo disegnare.