Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Segui la storia  |       
Autore: Gigli neri e ombre    11/08/2015    5 recensioni
Dal Capitolo 13:
"[...]Notò subito però che quei Veliant invece di essere rossi come i soliti, erano rosa. Puntandola sullo scherzoso pensò fossero Veliant di tipo folletto, ma analizzando meglio lo scenario che lo circondava si accorse che non avevano armi e che inoltre uno di loro aveva un gioiello grazioso e brillante a forma di rosa rossa che evidentemente doveva essere una spilla. Il suo primo pensiero fu quello di portarselo per venderlo eventualmente, al fine di fare qualche soldo valido. Tornò a casa incurante di ciò che si lasciava dietro senza farsi troppe domande riguardo le particolarità notate. Menefreghismo assoluto ben previsto da parte sua.[...]"
Presenza di un linguaggio scurrile.
Genere: Azione, Science-fiction, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
– Second Chapter –


Searching





 



Dawn guardava fuori dalla finestra di casa sua, era alquanto pensierosa ed aveva strani presentimenti che non riusciva ad interpretare. Credeva fossero collegati con l'accaduto della notte scorsa. Tutti quei Veliant la facevano meditare impaurita anche perché lei aveva un difetto. Scott, Duncan e Dj –per citarne alcuni– potevano difendersi tranquillamente ma lei non poteva. Non sapeva gestire le sue abilità sovrannaturali in pieno ed in più era contro qualsiasi forma di violenza. Non avrebbe fatto del male per nessuna ragione al mondo nemmeno ad una mosca e lo stesso discorso poteva valere anche per i Veliant. Eppure lo riconosceva, questa cosa influiva negativamente su di lei perché, in quel caso, non solo voleva dire non poter attaccare per difendersi, ma anche dipendere da qualcuno. Non poteva stare da sola in caso di invasioni altrimenti era la fine.
Anche Zoey era più o meno come lei, contro la violenza, però lei si difendeva in casi estremi. Courtney era più combattiva, mentre Heather non si faceva scrupoli ad uscire le unghia con chiunque.
Talvolta la bionda si sentiva un peso.
La sua mente viaggiatrice smise di elaborare pensieri per via dal suono del campanello. Sì diresse ad aprire la porta e trovò nientemeno che il viso sorridente di Zoey. «Ehilà!»
«Zoey! Tu qui?» Dawn rimase sorpresa.
«Sì. Tranquilla, niente robot in giro, siamo al sicuro per ora» Rassicurò Zoey – inutilmente, dato che Dawn non sapeva fino a che punto non ci sarebbero stati i Veliant. «Stasera andremo di nuovo al ritrovo» Informò la rossa. Si sedettero sul divano e continuarono la loro discussione.
«Come mai? Qualcosa non va?» Dawn era sull'attenti.
«Credo che parleremo dei Veliant. Ci ha riuniti Duncan»
La bionda chinò la testa. «Capisco...» Rispose con un filo di voce.
«Ehi» Bella gioia si avvicinò verso di lei, le alzò la testa e le mise le mani sulle spalle in segno di appoggio. «Non essere preoccupata, ci siamo noi» Zoey cercò di darle conforto, capì alla perfezione quale fosse il suo problema. Difatti riusciva sempre a tradurre gesti, sguardi e parole di Raggio di Luna, tuttavia ci riusciva non solo con lei.
Dawn prese fiato e abbracciò l'amica. Non aveva ribattuto per troncare sul nascere altri probabili pensieri negativi, pur accorgendosi che aveva interpretato brillantemente il suo linguaggio non-verbale. «Tranquilla» Disse ridendo la Rossa con quella voce rassicurante che non fallì mai nei suoi numerosi tentativi nel sollevarle il morale.
«Ho...» Sussurrò Dawn ... «Ssh» … ma Zoey la interruppe. «Ti daremo una mano, conta su di noi»
Zoey, la colonna resistente di Dawn.
Si separarono dopo qualche secondo da quel caldo abbraccio.
Bella Gioia cercava sempre di estinguere quella paura – che tra l'altro riteneva insensata– dai pensieri di Dawn. Raggio di Luna riusciva a creare barriere protettive, a curare, a dare energia o essere un sostegno per qualsiasi cosa con chiunque. Lei era capace di rafforzare ognuno di loro durate una battaglia, come fece con Dj e Scott l'ultima volta. Era un po' come un favore: lei aveva bisogno di qualcuno che la proteggesse ma inconsapevolmente proteggeva anche lei nel suo piccolo.
Secondo Zoey, Dawn era più indispensabile di quanto lei stessa non immaginasse – e non era l'unica a sostenerlo.



Courntey e Heather giravano per la città, in modo tale da accertarsi che nessun Veliant spuntasse dal nulla. Pura precauzione, che infondo non giovava a molto dal momento che erano tutti consapevoli che quei robot potevano apparire quando pareva a loro senza il bisogno di lasciare l'avviso.
Se fossero spuntanti in quel momento, il programma sarebbe cambiato o ci avrebbero pensato loro stesse, magari all'insaputa dei ragazzi, soprattutto di Dj nonché il più premuroso e altruista del gruppo. Heather odiava la sua volontà di aiutare il prossimo, non tanto per antipatia ma perché non voleva –cosa che possedeva in comune con Duncan– rompiscatole –anche se il Marcio non aveva problemi con l'Orsacchiotto.
«Niente di anomalo in giro, non trovi?» Conversò Courtney.
«Non si direbbe» Confermò Heather, sul chi va là.
«Chissà... forse stasera non ci saranno problemi» Ipotizzò la mora.
«Può darsi» Ribatté glaciale la Calcolatrice.
Le ragazze continuarono a camminare, dirigendosi verso il ritrovo. Loro due da sole.
Si erano prese loro la responsabilità quel giorno di fare da guardia al loro piccolo covo. In realtà facevano spesso a turni: solitamente Dj lo faceva volontariamente senza discutere –ragion per cui si trovava più volte al posto delle ragazze– il tutto, ovviamente, non sempre da solo: si trovava di tanto in tanto in coppia con qualcun'altro che frequentemente era Duncan o Zoey. Per Zoey, anche se non sembrava, quel posto era come una seconda casa. Heather era quella che, potendo, avrebbe rifiutato l'incarico. Non le piaceva, preferiva pattugliare piuttosto che fare la guardia. Al contrario, alla sua compagna era indifferente. Accettava né con troppa gioia né con troppa disinvoltura. Courtney era un po' così: dove la mettevi stava, a patto che fosse lei a stabilire le regole. Invece Heather preferiva comandare e non farsi comandare, ragion per cui agiva ascoltando la sua testa. Malgrado ciò, le due erano simili.
Arrivate lì, si sedettero davanti ad un tavolo. Courtney guardò l'ora spirando rumorosamente.
«Smettila, mi metti ansia» Inveì agra Heather.
«Scusami, sai com'è...»
«Cosa? Parli per stasera?» Intuì la Calcolatrice, ma Courtney le fece capire che sbagliava.
«Ultimamente sono agitata» E questa frase fece provenire dalla bocca di Heather in un fragoroso verso.
«Tirate fuori le palle! Sono robot! Combattete e sopravvivete, oppure siete fuori. Ecco, fine dei giochi! Tra l'altro sopravvivere non è nemmeno il termine più appropriato» Courtney la guardò contrariata. «Credo che la prendi troppo alla leggera...» Disse in seguito, ottenendo una Heather che la scrutava a sua volta seccata. «Lo sai, certe volte mi sembri Zoey»
Courtney rise. «Potevi dirmi di peggio»
«Davvero? Tipo?»
«Tipo...» Court ci pensò su un attimo. «Duncan»
Heather era un po' confusa dall'affermazione «Può darsi, ma Duncan è uno che se ne frega altamente. E non pensa»
«Appunto, non pensa. Il fatto che ieri ha rubato un mezzo ai Veliant ne è la prova» Affermò la mora.
«Ha agito d'impulso, ma ne ha avuto di fegato per compiere un attimo simile» Riflesse Heather ad alta voce.
«Ma alla fine non si è fatto scoprire, quindi va bene» Aggiunse la ragazza alfa.
«Non direi. E' impulsivo, ma ha coraggio, lo dobbiamo ammettere»
«Grazie mille dei complimenti! Ora capisco perché mi fischiavano le orecchie!» Guarda caso, in quel preciso istante Duncan spuntò dalla porta. In più, non si aspettava di ricevere quei complimenti da Heather, se tali poteva definirli.
«Bussare non rientra più nel Bon Ton?» Rimproverò Courtney.
«Non lo so, ma so per certo che parlare male degli altri non lo prevede»
«Non stavamo parlando male» Tentò di difendersi Heather, incrociando le braccia «Stavamo solo commentando la tua bravata»
«Ah, sì! Credo che tra un po' ne parleranno anche i giornali» Controbatté il Marcio sedendosi insieme a loro. «Guardate che vi ho portato!» Duncan mostrò un pacco con dentro delle brioches . Heather le guardò una decina di secondi, puntando poi gli occhi sul ragazzo. «Non sono avvelenate, vero?» Era convinta che fosse l'ennesimo scherzo del ragazzo, come era solito a fare. «Sono assolutamente commestibili» Confermò alzando le braccia.
«Lo spero per te» Minacciò Courtney prendendone una. «Io lo assaggio» E lo fece, scoprendo un sapore incantevole.
Heather, nel vedere Courtney “presa per la gola”, si incuriosì e la seguì senza pentirsene. «Visto? Dovete imparare a fidarvi!» Suggerì Duncan ghignando.
«E ora si può sapere perché ridi?» Chiese Courtney con un filo di freddezza.
«Trama qualcosa, non si vede?» Indicò Heather e la mora la seguì.
«Assolutamente no» Rassicurò Duncan divertito.
«Comunque...» sospirò Courtney «Hai notizie degli altri?»
«Sì, tra un po' viene Dj»
«Giusto, completiamo l'opera giacché ci siamo» Sbuffò Heather. Preferiva la solitudine o la compagnia di massimo una persona, ed era molto selettiva. Molto. Tuttavia sapeva che doveva aspettarselo e dunque si rassegnò all'idea.
«Simpatica, come i calci nei gioielli» Commentò Duncan.
«E tu lo puoi dire, dal momento che ne hai ricevuti diversi» Ribatté Courtney.
Al Punk passò rapidamente la voglia di ridere. «Donne...» Spirò.
Dopo un certo numero di minuti, arrivò Dj pimpante. «Ciao Gente!» Salutò. I tre seguirono con la stessa parola ma detta in maniera più grigia.
«Allora, ragazze, com'erano le brioches?» Chiese ingenuamente, ma le due si guardarono come sospese per aria. «Ehm... buone»
«Lo sapevo che vi sarebbe piaciute! Me ne avevate parlato tempo fa!» Ma lui come faceva a sapere delle brioches? «Sapete: le avevo cucinate qualche giorno indietro e ho pensato di portarvele. Duncan ha fatto la consegna» Quella spiegazione fece luce su tutta la situazione. Non era stata un'idea di Duncan, pensandoci era prevedibile – lui non era dotato di altruismo, a differenza dell'orsacchiotto.
«Tsh... sì, erano buone» Si ricompose Heather tornando fredda più del polo nord.

Successivamente, non tardò ad arrivare uno Scott che con voce incuriosita chiamò. «Venite! Presto!» Obbedirono e lo seguirono.
Scott li condusse fuori, dove trovarono una Zoey intenta a guardare un oggetto indefinito per terra analizzato da Dawn. Ricordava un tubo. Era metallico, grigio, ma aveva 4 strisce che brillavano di rosso. Dentro il cilindro vi erano degli aggeggi tecnologici che, non appena Dawn li uscì dal loro giaciglio, si rivelarono essere dei frammenti di una Scheda Madre. La cosa che più li colpì era che il tubo ricordava in un modo allucinante i Veliant.
«Che motivo avrebbe un “coso” di trovarsi qui» Sibilò Duncan.
«Da' qua» Brusca, Heather lo rubò dalle mani di Dawn e esaminò prima il tubo e poi le schede «Sì, ok, è magnifico ma... noi che ci facciamo con questi?» Osservò.
«Teniamoli, possono tornare sempre utili» Propose Dawn osservando l'asiatica.
«Eh, grazie» Schernì poi la Calcolatrice, trovando la proposta troppo ovvia.
«Duncan, non conosci qualcuno bravo con questo genere di cose?» Chiese ingenuamente Zoey rivolgendosi al Punk?
«E perché?» Seguì lui.
«In modo tale da poter individuare più facilmente la fonte e quant'altro»
Duncan accolse la motivazione di Zoey e quindi sì, penso alle sue conoscenze. Pensò a lungo, ma non individuò nessuno che fosse un genio dell'informatica se non qualcuno che intendesse invece di esserlo. «No, mi spiace» Diede la risposta secca. «Ma è indispensabile?» Alzò un sopracciglio.
Zoey stava per aprire bocca ma si rimangiò quello che stava per dire. «No, non fa niente. Ma mi domando che ci fanno qui» Bella domanda.
Dawn continuava ad osservarlo, anche se Heather lo copriva con le mani. Non sapeva giustificare la sensazione di Deja-Vu che la assalì in quei minuti.
Scott interruppe il silenzio che si formò tra di loro «Perfetto, rientriamo dentro e poi decideremo come comportarci con questo affare!» Suonava più come un ordine che altro.

Successivamente l'essere rientrati, posarono l'oggetto in un posto sicuro, un cassetto per la precisione e, essendo tutti presenti, cominciarono a parlare dell'argomento per il quale si erano riuniti. Heather, Courtney, Duncan e Zoey si accomodarono sulle sedie davanti al tavolo circolare, Dawn e Scott erano seduti sul divano mentre Dj era il malcapitato a restare in piedi.
«Allora, Duncan, di cosa volevi parlare?» Avviò Dawn.
«Secondo te? Ho scoperto cosa cercano i Veliant» Sentendo quella frase rimasero quasi tutti stupiti e sgranarono gli occhi. Alcuni, perché Heather, Scott e Dawn sembrava che non erano visibilmente incuriositi dalla notizia. Courtney non negava lo stupore ma voleva sentire ciò che aveva da raccontare.
«Sei sicuro, fratello?!» Dj era sorpreso e entusiasta. «Dicci tutto!»
«Ne sono sicuro, e vi posso dire che stanno cercando noi» Dopo lo stupore, un'atmosfera incerta circondò la stanza.
La più scettica di tutti fu Heather che guardava Duncan diffidando dalle sue parole. Potevano essere vere, ma cosa lo confermava? «E dì, Duncan, come l'hai scoperto?» Interrogò.
«Meglio non rivelare le mie fonti»
Heather girò lentamente la faccia dall'altro lato e sorrise convinta che ci fosse sotto la fregatura. «Perché?» Continuò la calcolatrice.
«Senti, imperatrice della Cina, è meglio così e basta» Scoppiò Duncan ricomponendosi «Ma vi giuro che è vero» E difficilmente il Marcio giurava.
«Bene...» Mormorò Heather «Allora non ci credo»
A Duncan non fece ne caldo e ne freddo. «Fai quello che vuoi» Ormai la conosceva.
«Stavi dicendo? Continua pure» Zoey ripristinò la situazione. Allora Duncan riprese a spiegare la situazione.
«Aggiungo anche che non siamo gli unici ad avere poteri paranormali. Oltre noi, altri saranno sparsi per chissà quale buco del culo del mondo e altri, ne sono più che certo e mi gioco qualsiasi cosa, sono stati presi dai Veliant»
Heather non negava di essere attratta da quelle affermazioni ma continuava a non crederci. Non perché non credesse a Duncan –quello è un altro discorso– ma per una questione di principio. Per quale motivo non poteva rivelare il nome della sua fonte? Chi era? Sapere chi era era il trucco per sapere se ciò era vero.
«Altri come noi?» Dj ci stava seriamente riflettendo su.
«Quindi è possibile che i Veliant non sono qui perché probabilmente staranno cercando altrove» Intuì Courtney con la massima serietà.
«Sicuro»
«E come fa ad esserne così sicuro, Marcio?» Interruppe Scott con la sua solita posizione.
«Che cazzo... era un modo di dire, Iena» Sospirò Duncan girandosi verso il ragazzo.
In realtà Scott non la pensava come Heather però non si sbilanciava più di tanto.
L'ultima dei tre a non essere sorpresa era Dawn ma non perché non credesse al punk, ma perché lei, invece di ascoltare il ragazzo, ascoltava la sua aura per via di una questione di abitudine. E lei era certa che non mentiva, la sua aura confermava che diceva la verità. «Qualcuno ti ha detto tutto questo, vero?» Chiese convinta di se.
«Sì, qualcuno. Come lo sai?» Duncan prevedeva la risposta.
Prese una sigaretta e la accese.
«Lo vedo dalla tua aura» Esattamente come lui immaginava. Non parlava molto con Dawn eppure molte volte si sentiva stupido a fare certe domande.
«Dici la verità» Disse Raggio di luna una frase a favore per il ragazzo dalla chioma colorata, che sorrise leggermente.
«In ogni caso, come ci comporteremo?» Quella domanda uscita dalla bocca di Zoey mise in difficoltà il Punk abolendo quel sorriso dalle sue labbra.
«Non lo so...» Rispose calando il capo liberando una nuvola di fumo.
«Non sai nient'altro? Origine dei Veliant, chi li crea... nulla?» Chiese Dj guardando Duncan come se fosse un guru.
«No» Rispose nettamente, avviando dolcemente la sigaretta verso la sua bocca. «Ma mi inventerò qualcosa...» Esalò un altro sospiro grigio di fumo.
«No, Duncan» Lo fermò Dj dandogli una pacca sulla spalla «Ci inventeremo qualcosa»
«Ah sì, ovvio, era sottinteso» E al povero Dj caddero le braccia per terra per via della risposta che assolutamente non si aspettava.
«Continuo a non capirti» Parlò Heather appoggiando i gomiti sul tavolo e posando lievemente la sua mano sotto il mento osservando con la massima attenzione Duncan. «Come puoi fidarti di questo informatore?»
Il punk portò nuovamente la sigaretta nel lato sinistro delle labbra aspirando un'ulteriore boccata di fumo.
«Semplice Heather» Rilasciò il fumo. «È l'unico che abbiamo e non vedo perché dovrebbe prenderci per il culo» Tornò ad aspirare la sigaretta.
A quel punto l'asiatica si alzò e sbatté le mani sul tavolo
«Sì, certo. E se dovesse essere un impostore?! Poniamo che è vero tutto ciò che hai detto. Se questo tuo informatore dovesse avvicinarsi a noi lo sai che saremmo tutti quanti fottutti?! L'hai calcolato questo, o sei troppo impegnato a fumare come una ciminiera scassata?!» Urlò alterando gli animi.
«Va bene, allora facciamo una cosa» Sussurrò il Marcio fumando.
«Sentiamo un'altra perla!» Lo sfidò la calcolatrice.
A quel punto Duncan alzò gli occhi guardando i presenti dal primo all'ultimo e infine concedendo i suoi occhi a Heather, che puntavano le sue iridi nere infuriate. «Ve la farò conoscere» Suggerì alterando ancora di più l'animo della ragazza. «MI PRENDI PER IL CULO?!» Sbraitò lei.
«No» Rispose molto semplicemente Mr.Cresta Verde.
«NON DOVEVA RESTARE ANONIMO?!» Giustamente osservò Heather.
«Era una mia scelta, conoscendola»
«DINNE UN'ALTRA!»
«Questa È la verità» Anche Duncan si alzò alla pari di Heather che arrivò al limite della rabbia e scagliò una lancia di ghiaccio affilata creata in poco tempo contro il Punk, sciolta da alcune fiamme bluastre create da Scott, il quale si è alzato in maniera tempestiva anche se Dawn –molto agitata– stava preparando una barriera protettiva per Duncan.
«Ora basta Heather, calmati...» Le sussurrò Courtney cominciando a massaggiarle le spalle. La rabbia di Heather apparve placarsi, si sedette guardando un punto impreciso della stanza tenendo le braccia incrociate continuando a sbuffare.
Questa volta fu Courtney a scacciare un sospiro di sollievo e osservare Duncan con un aria serissima.
«Facci conoscere la tua informatrice e finiamola con questa farsa» Fu la prima e l'ultima frase della mora.
«Sarà fatto» Obbedì la vittima della furia di Heather.




Dawn si trovava in un vicolo buio. Era notte e vedeva in lontananza la strada, qualche luce emanata da dei lampioni sparsi. Si rese conto di essere terrorizzata oltre che nascosta tra qualche scatola e bidoni della spazzatura. Era in pericolo, per di più sola, aveva capito solo questo.

Fu una questione di minuti. Sentì dei suoni –gli stessi delle armi dei Veliant–, delle luci rossi cominciare a venire verso di lei e brevemente le fu tutto cristallino come l'acqua. Loro erano lì.
Cominciò a rannicchiarsi e singhiozzare continuamente, finché i robot non si posizionarono non molto vicini ma nemmeno lontani da lei. Le lacrime cominciarono a farsi strada giù per il suo viso, le sue mani sulla sua testa ormai calata –si rifiutava di guardare i suoi assassini.
Si stava preparando ad urlare, se non fosse per un particolare che la salvò ma che allo stesso tempo la lasciò perplessa e ancora impaurita.
Fu la stessa cosa che eliminò in meno di subito i robot.

Ebbe il piacere di vedere la sua salvatrice.

Vide solo una luce turchese a salvarle la vita.”

Sì sveglio tutta sudata e ansimando rumorosamente. Il suo acchiappasogni non aveva funzionato, fu la prima volta.
«Dawn!» Zoey saltò giù dal suo letto di fronte a quello di Raggio di luna, accese la luce e si piombò verso di lei.
La bionda si rese conto di non essere nella sua stanza bensì in quella della rossa, e quindi nessun acchiappasogni era presente. «Cos'è successo?!» Interpellò Bella Gioia agitata quasi quanto lei.
«U-un...» balbettava, riuscendo a malapena a parlare. Piangeva. «... un in-ncubo» E furono lacrime a scorrere come fossero un fiume in piena.
Senza perdere tempo Zoey abbracciò fortemente la ragazza «Sssh, tranquilla, è tutto finito.» Le accarezzò i capelli cercando di tranquillizzarla. Ma lei continuava ad ansimare.

 


 

Black Corner:
Parto ringranziando ancora di tutto cuore a chi ha recensito e chi ha messo la storia nelle seguite.
Mi avete dato un motivo in più e serio per continuare questa storia. Oltre a motivarmi.

Sono assolutamente consapevole della noia che trasmette il capitolo ma l'ispirazione purtroppo è poca, e volevo fare un capitolo d'effetto e diverso dal precedente (non voglio che sembri una scusa). Ho fallito?
Se sì, vogliate scusarmi e ovviamente darò meglio del mio meglio nel prossimo capitolo che questa volta ho in mente.

Non spoilero nulla comunque.
'Spe, ho già dimenticato cosa dovevo dire...
Ah.
Volevo segnalarvi delle cosette: 
I) Ovviamente, vi invito a recensire. Lo so che nel capitolo precedente la mia presentazione è stata rude, ma tranquilli, potete recensire senza problemi, se il problema sono io.
II) Potreste per favore parlarmi dell'IC dei personaggi? Nel senso di farmi notare se ci sono personaggi che vi sembrano OOC. Sia in questo capitolo che nei prossimi.
III) Errori, ma non serve neanche che vi avvisi. 
IV) Recensioni costruttive, grazie.
Bene, volevo dirvi solo questo.
Ringrazio ancora tutti voi.
Recensite, eh.
Niente, ora vado a fanculo per la vostra gioia.

Yours, truly.

Nero.




 

 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: Gigli neri e ombre