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Autore: applestark    12/08/2015    1 recensioni
Lily Luna Potter frequenta il suo penultimo anno ad Hogwarts, dove, anni prima, è stata smistata nei Serpeverde. Nonostante quella notizia l’abbia da subito sconvolta, ormai si è integrata perfettamente in quell’ambiente. Corre invece l’ultimo anno per Albus Potter, Rose Weasley e Scorpius Malfoy che, spinto dal suo desiderio irrefrenabile di ottenere ciò che più gli è proibito, si avvicina pericolosamente alla piccola Potter.
Nel frattempo, un’oscura minaccia sembra destabilizzare la vita di Malfoy, ed inevitabilmente anche quella di Lily, che nonostante gli avvertimenti dei suoi fratelli, non riesce a non cacciarsi in un guaio.
||New generation|| ScorpiusxLily
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Famiglia Malfoy, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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IX.
 
Ministero della magia.

 
Hermione Granger camminava spedita per il corridoio che portava alla sala degli interrogatori. Era da due giorni che gli Auror stavano interrogando a più non posso un uomo indagato per complotto ai danni del Ministero.
Si trattava di Draco Malfoy, e proprio per questa ragione lei si sentiva ansiosa e preoccupata come mai. Le tremavano le ginocchia e delle goccioline di sudore imperlavano la sua fronte, ogni volta che vedeva il suo migliore amico, Harry Potter, ed ovviamente suo marito, alle prese con quell’uomo biondo, elegante e sempre composto, che sedeva su una poltrona in pelle reclamando la sua innocenza.
Lei gli credeva, ciecamente. Era ormai da un po’ che la loro relazione incestuosa era terminata, per i soliti motivi che portano questo genere di amori al capolinea (i figli, il matrimonio, la difficoltà di gestire una situazione del genere), tuttavia, sapeva che lui non avrebbe mai e poi mai complottato contro il Ministero.
Quel Ministero che gli aveva dato fama come diplomatico, e dove tutte le impiegate non facevano che ronzargli intorno, ammaliate.
Ed in effetti Hermione non poteva biasimarle, quelle donne; il tempo non aveva scalfito nemmeno un po’ la bellezza di Malfoy, che anzi era ancora più affascinante con il suo sguardo maturo, i modi di fare di un leader e il solito completo scuro.
La donna scosse la testa a quei pensieri, era giunta fuori la porta della stanzetta lurida dove svolgevano gli interrogatori, così si ricompose, mostrando il solito sorriso deciso.
Non bussò nemmeno, ed entrò immediatamente, avvicinandosi a passo felpato ad Harry.
Draco la sfiorò con lo sguardo, seduto ancora su quella poltrona, la giacca posata sulla scrivania e le maniche della camicia arrotolate al gomito. “Come fa ad essere bello anche in questo momento?” pensò Hermione, prima di parlare ai due Auror.
-Allora, come va?-
-Si ostina a dire di essere innocente- bofonchiò Ron, spazientito.
-Già- lo seguì Harry, alzando gli occhi al cielo. –La questione è che ci sono delle prove schiaccianti contro di lui, come delle lettere inviate ad ex Mangia Morte ad Azkaban-
-Io non ho scritto quelle dannate lettere, Potter. Ve lo posso giurare- esclamò esasperato il biondo, e i suoi occhi grigi incontrarono quelli scuri di Hermione, che sorrise appena.
-Dovremmo ascoltarlo, e se magari qualcuno sta cercando di vendicarsi con i Malfoy?-
Harry scosse la testa, indeciso.
-E tu, ti fideresti di questo?- rimbeccò Ronald, guardando in modo sprezzante prima sua moglie e poi l’imputato.
-Non vedo perché non dovrebbe dire la verità- fu la risposta caustica di Hermione.
In realtà, durante alcuni dei loro incontri clandestini, era stato proprio Draco a raccontare alla donna come ormai lui fosse cambiato. Certamente, non avrebbe mai abbandonato i suoi modi arroganti, perché una persona non può essere cambiata, ma sicuramente non avrebbe più preso un cammino tortuoso e oscuro come aveva fatto in gioventù. Non desiderava più emulare Lucius, voleva semplicemente farsi valere, mostrare la sua superiorità su un terreno sicuro.
Ed Hermione era certa che ci fosse riuscito, perché era un brillante uomo d’affari.
-Potremmo provare a fargli del male, magari sarà costretto a dire la verità- propose Harry con fermezza.
-Non farlo- disse subito la Granger, posando una mano sul braccio dell’amico.
-E perché no?- domandò il rosso alle loro spalle.
Draco, seduto sulla poltrona alle loro spalle, non poté fare a meno di sorridere beffardo, al pensiero di Hermione che si metteva contro i suoi amici per proteggerlo.
E così, per non metterla in una strana ed imbarazzante situazione, si schiarì la voce e parlò.
-Sono pronto, Potter. Fammi tutto il male del mondo, io difenderò la mia innocenza-
-Beh allora…- il moro stava per estrarre la sua bacchetta dalla tasca quando una donna bassina e dai tratti orientali fece ingress dalla porta.
-Signor Potter, è arrivato il ragazzo-
-Tra cinque minuti qui- mormorò Harry, passandosi una mano tra i capelli e guardando Draco.
-Sfiorate solo mio figlio e sarete finiti, Potter e Weasley- sentenziò a denti stretti quest’ultimo, non appena aver udito che il figlio sarebbe arrivato entro poco tempo.
-Perché il ragazzo?- disse a bassa voce Hermione, rivolgendosi agli Auror.
-L’avrei evitato, ma è la prassi…- fu la risposta del migliore amico, ma poi Ron aggiunse qualcos’altro.
-Aveva mandato una lettera al padre dicendo che era  stato minacciato da uno sconosciuto nella Foresta Nera, e questo sconosciuto ha detto di essere un amico del padre, quindi c’è un legame tra quanto successo al ragazzo e le lettere che Malfoy scriveva per Azkaban-
-Non ho scritto quelle lettere- ripeté Malfoy, e proprio in quel momento entrò dalla porta un ragazzo biondo e slanciato.
Hermione lo osservò, aveva un portamento elegante e gli occhi azzurri e spaventati, a vederlo poteva dire di essere ritornata indietro nel tempo.
Scorpius Malfoy era identico a suo padre, e lei non poteva proprio biasimare sua nipote Lily, per essersi presa una sbandata proprio per lui. (Rosie le aveva raccontato tutto la sera prima, mentre erano a cena, facendole giurare di non proferire parola con Ginny).
-Papà- disse il ragazzo, correndo verso l’uomo seduto sulla poltrona per abbracciarlo.
La Granger sorrise lievemente, pensando che oltre ad essere un uomo brillante, Draco era anche un fantastico padre. Persino Harry sembrò commosso da quella scena, tuttavia doveva svolgere il suo lavoro, quindi tossì.
-Ciao Scorpius, come stai? Complimenti a voi Serpeverde per aver vinto la stagione invernale di Quidditch- esclamò, per cercare di tranquillizzare quel giovane, coetaneo di suo figlio Albus.
-La ringrazio- disse atono, e poi si accomodò accanto al padre, come se solo lì potesse avere delle certezze.
Hermione si sentiva a disagio lì, lei non si occupava degli interrogatori, e delle mansioni degli Auror, tuttavia avrebbe voluto sentire ogni cosa, per aiutare a provare l’innocenza di Draco, per scagionare quel povero ragazzo da quell’interrogatorio.
Tuttavia, alla fine decise di uscire fuori, ma rivolse al Malfoy più grande uno sguardo di affetto sincero, talmente profondo che lui le sorrise, nonostante si trovasse in una situazione piuttosto difficile.
Camminò in fretta diretta verso una delle finestre del corridoio, per prendere una boccata d’aria. Solo pochi minuti e poi sarebbe rientrata, aveva troppa ansia e preoccupazione.
Appoggiata al muro del corridoio, notò una bellissima donna, magra e vestita elegantemente in nero. Stringeva tra le mani un fazzoletto ed i capelli, scuri come il legno, erano raccolti in una coda bassa e ordinata.
La riconobbe subito, era Astoria Greengrass, la moglie di Draco. L’aveva incontrata solo a qualche serata organizzata dalle sfere alte del ministero, oppure quando accompagnavano i ragazzi ad Hogwarts; lei non frequentava  gli stessi luoghi di suo marito, ne l’aveva mai vista comparire negli ultimi tre giorni di interrogatorio, tuttavia quella volta si trovava lì.
Nonostante a volte Hermione avesse odiato ed invidiato quella donna così elegante, sposata  con un uomo brillante ed affascinante, le si avvicinò con un altro fazzoletto tra le mani.
-Tutto bene?-
La vide stupirsi, quando Hermione si avvicinò a lei, ed infatti spalancò le iridi verdi.
-Non direi- rispose, tra i singhiozzi.
-Hai paura per tuo figlio?- domandò, con un tono dolce e comprensivo. “Solidarietà materna”, pensò, ed in effetti Astoria temeva proprio il peggio per il suo Scorpius.
-Sì, sì, dimmi che non gli succederà niente- la pregò la donna, soffiandosi il naso.
-Le prometto che Scorpius starà bene, tornerà ad Hogwarts dopo le vacanze di Natale senza alcun problema- la rassicurò Hermione, certa che si sarebbe impegnata in quella “Missione”.
“Ed anche Draco starà bene” pensò, ma dovette tenerlo per sé.
-Lui è solo un ragazzo, ed è innocente, ed anche Draco lo è, non fategli del male- continuò Astoria, e questa volta allargò le braccia per poter ricevere un abbraccio consolatorio da Hermione, che dapprima indietreggiò e poi strinse la esile donna per tranquillizzarla.
Non aveva mai visto abbraccio più strano, la moglie e l’amante (o meglio, ex-amante) dello stesso uomo, che si abbracciano.
-Sa una cosa, Astoria? Vado proprio adesso a controllare che sia tutto apposto. Tu torna pure a casa, Scorpius non farà tardi- disse alla fine Hermione, sciogliendo l’abbraccio e sorridendo appena.
-Ti ringrazio, Hermione Granger-
Quest’ultima lasciò l’intero pacchetto di fazzoletti ad Astoria, poi le diede le spalle e ritornò nella sala dell’interrogatorio, con una preoccupazione tale da farle martellare il cuore nel petto.
Trovò la stessa situazione di prima, ma con Malfoy più spazientito, entrambi i Malfoy spazientiti, e quasi la fece ridere la somiglianza tra i due, negli atteggiamenti, oltre che nel fisico.
-Novità?- domandò a suo marito, avvicinandosi cauta a lui.
-Il ragazzo dice di non conoscere questo sconosciuti, e non fa che difendere il padre- sussurrò il rosso, scrollando le spalle.
-Beh allora forza dovremmo cercare un’altra pista-
-Zitta- la ammonì Ron, scuotendo la testa perché sconvolto dalla benevolenza di sua moglie.
-Signor Potter guiro che sono spaventato per quell’uomo, tanto. E non sto coprendo mio padre, io semplicemente dico la verità- diceva il ragazzo, ed Hermione lo guardava con uno sguardo materno negli occhi, ripensando a sua madre che piangeva.
-Scorpius dobbiamo indagare meglio, ma per me puoi andare…è la Vigilia di Natale anche te, d’altronde-
-Lo è per tutti- intervenne Hermione. –Forse, anche l’imputato merita di stare con la sua famiglia- intervenne Hermione, e si ritrovò immediatamente gli sguardi di tutti addosso.
Ron sbuffò, Draco era ammaliato da lei, suo figlio semplicemente colpito da quella gentilezza, mentre Harry annuì.
-E va bene. Ma Malfoy, sappi che sei sotto osservazione- intimò Potter, mentre indossava il soprabito grigio per uscire dalla stanza.
Hermione scrutò il biondo di sottecchi, e lui ringrazio Salazar per quell’incontro di sguardi, nel quale poté sussurrare un piccolo “grazie”, che le riempì il cuore di gioia.
Una volta usciti tutti dal ministero, proprio sulle scale che portano all’uscita, Harry si avvicinò cauto al giovane Malfoy, e gli sorrise sornione.
-Scorpius, non riguarda l’interrogatorio, è una curiosità personale.-
Il giovane si bloccò, mentre un solo pensiero gli alleggiava nella mente: “Potter è il padre di Lily”; non “sto parlando con il famoso Harry”, oppure “Lui ha salvato il mondo magico”, piuttosto “Quest’uomo, è il padre della ragazza che mi piace”.
-Dica-
-Per quale motivo tu e Albus… ve le siete date di santa ragione?- chiese, ma mostrando una simpatia tale nel porre quella domanda, che in effetti gli faceva ridere, che Scorpius si guardò intorno imbarazzato.
-Sono cose che capitano signor Potter-
-Hai ragione, chiederò meglio a Lily- scherzò, ma Scorpius spalancò gli occhi.
-Lei lo saprà sicuro- mormorò, e poi salutò con la mano Potter, ricordando che quell’uomo voleva incastrare suo padre, e raggiunse Malfoy che lo attendeva, pronti a tornare finalmente a casa. 
  
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