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Autore: eleCorti    12/08/2015    3 recensioni
E se Bardack approdasse nel futuro? Che cosa accadrebbe? Incontrerà finalmente suo figlio? E Goku come la prenderà? Cercherà di rispedirlo nel passato o lo accoglierà a braccia aperte?
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bardack, Goku, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati diversi mesi da quando Bardack era approdato nel futuro e aveva incontrato suo figlio, ed entrambi si erano conosciuti meglio, Goku aveva scoperto che in fondo Bardack era buono e non l’uomo spietato che credeva fosse, mentre quest’ultimo scoprì che il figlio, era un vero guerriero sayan: orgoglioso e che ama combattere.
Questi mesi li avevano passati ad allenarsi insieme e Bardack era anche diventato più forte, grazie all’aiuto del figlio, ma purtroppo le cose belle durano poco, e presto i due avrebbero scoperto che il tempo a loro disposizione era, purtroppo, finito.
Infatti, una sera, a casa di Son Goku arrivò una telefonata…
“Pronto?” rispose la moglie del sayan.
“Ciao, Chichi, sono Bulma, posso parlare con Goku?” domandò la scienziata.
“Goku è fuori ad allenarsi ti faccio chiamare quando torna ok?” le rispose la donna.
“Ok, ciao Chichi” disse l’altra.
“Ciao” rispose la mora e riattaccò.
Nel frattempo, come aveva detto Chichi, Goku era nel bosco ad allenarsi con il padre e con i due figli.
Erano lì dalla mattina presto e si erano fermati solo per pranzare, perché, ovviamente, da bravi sayan qual erano, morivano di fame.
“Per oggi può bastare” esclamò Goku, sedendosi a terra e ritornando normale.
“Già, ho una fame!” replicò il padre.
“Pure io papà!” disse il più piccolo fra tutti.
E così i quattro si avviarono verso casa, non sapendo che ad attenderli vi era una notizia spiacevole, specie per due più grandi.
Quando Goku entrò in casa, difatti, Chichi lo chiamò in disparte.
“Goku ha chiamato Bulma prima” esordì la donna.
“Bulma? E che voleva?” chiese, sorpreso, il sayan.
“Non lo so, ma mi ha detto che voleva parlare con te” rispose la moglie.
“Ok ora la chiamo” disse l’uomo dalla folta capigliatura.
E così il guerriero sayan si diresse verso l’apparecchio telefonico per chiamare la sua amica, conoscendo già la notizia che lo attendeva, ma in cuor suo sapeva che, prima o poi, questo giorno sarebbe arrivato, anche se lui sperava che giungesse il più tardi possibile.
“Pronto?” rispose una voce femminile dal telefono.
“Bulma sono Goku” esordì lui.
“Ah Goku, grazie per avermi richiamata, ti avevo cercato per dirti che finalmente ho completato la macchina del tempo, quindi tuo padre può tornare nella sua epoca” disse la donna dai capelli blu.
E Goku sussultò, già sapeva la notizia che avrebbe dovuto ricevere, ma sentirla dire dall’amica, lo scosse parecchio, non rispose, restando immobile, con il telefono all’orecchio, con la donna, che dall’altra parte della linea telefonica, era preoccupata per l’amico.
“Goku, Goku ci sei?” chiese, difatti, agitata.
E il moro parve, per fortuna, riprendersi.
“Sì ci sono Bulma” rispose, però, con un'aria afflitta.
“Qualcosa non va?” domando l’amica, accorgendosi del tono del sayan.
Che cosa dirle? Si chiese Goku, chissà se avrebbe capito… decise, comunque, di tentare.
“Ecco Bulma in questi mesi passati insieme a mio padre, ho imparato a conoscerlo ed ecco io non so se…” s’interruppe, non sapendo se continuare.
“Se lo vuoi rimandare indietro nella sua epoca” finì per lui la donna.
“Esatto, non so che fare” confessò il moro.
“Non ti preoccupare prenditi tutto il tempo che ti serve, poi fammi sapere quello che hai deciso” lo rassicurò l’amica.
“Grazie Bulma sei un’amica” rispose lui, contento.
“Di niente Goku, a presto” disse lei.
“A presto” e riattaccò.
All’improvviso si sentì sollevato, come se si fosse tolto un peso di dosso, o quasi, certo ora aveva più tempo per stare con il padre conoscerlo ancora di più, ma non poteva far aspettare Bulma in eterno, per cui una decisione l’avrebbe dovuta prendere comunque, ma qual’era quella giusta? Non poté fare a meno di chiedersi.
Andò in sala da pranzo, dove si erano riuniti tutti per la cena, e lì incontrò lo sguardo di Bardack, anche lui aveva capito.
Rimasero a fissarsi per qualche minuto intensamente, nessuno dei due staccava gli occhi di dosso dall’altro, nessuno proferiva parola.
Il silenzio fu interrotto.
“Qualcosa non va?” si decise a domandare il padre, voleva sapere.
“No tranquillo è tutto apposto” rispose il figlio, sedendosi a tavola.
“Che cosa voleva Bulma?” s’intromise la moglie.
“Niente” replicò il marito.
“Come niente? Mi aveva detto che aveva bisogno di parlarti!” esclamò stupita.
“Sì ma non era niente d’importante” disse l’uomo.
“Forse riguarda il fatto della macchina del tempo” s’intromise il secondogenito della coppia.
“E così Goku?” domandò Chichi per conferma.
“Sì” rispose lui, abbassando la testa.
“Quindi immagino che per me sia giunta l’ora di tornare nella mia epoca” disse Bardack.
“Beh, in realtà Bulma mi ha dato del tempo per decidere” ammise il figlio.
“Ah!” si limitò a dire suo padre, era stupito, forse più del figlio.
Gli era grato, per questa sua esitazione, perché significava che ci teneva a lui, che in questi mesi avevano istaurato un rapporto padre-figlio, che aveva un posto speciale nel suo cuore; e gli sarebbe piaciuto rimanere qua, perché se fosse tornato nella sua epoca, significava che sarebbe morto per mano di Freezer e non avrebbe potuto conoscere mai suo figlio.
Però, la decisione spettava a Kakaroth, quindi se lui avesse deciso di rispedirlo nel passato, lui non avrebbe sbattuto ciglio e se ne sarebbe andato in silenzio, ma con il cuore spezzato, perché anche i sayan hanno un cuore.
  
 
 
   
 
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