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Autore: lithium    12/08/2015    0 recensioni
Prequel, Sequel, Missing Moments dalla mia fiction su Harry Potter "Il caso Mackenzie", una raccolta di one shots che raccontano momenti o eventi che ho solo sfiorato nel racconto principale e volevo raccontare. Si accettano volentieri suggerimenti per il tema dei capitoli successivi. Non è in alcun modo necessario aver letto la storia principale per comprendere il contenuto di questi piccoli racconti. Se fosse necessario un breve riassunto per seguire meglio la storia lo metterò nell'introduzione del capitolo. Le mie storie seguono quanto più fedelmente possibile il canon di JKR e i libri.
Genere: Azione, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hannah Abbott, Hermione Granger, Neville Paciock, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Audrey/Percy, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'Il caso Mackenzie serie'
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Una nuova Slice of Life, nella speranza di farvi sorridere. Ispirata a una recente nascita in famiglia. Buone ferie!

 

CAPITOLO 3

RON – HERMIONE

“ALBUS SEVERUS”

“Albus Severus!” Ron Weasley pronunciò quei due nomi con il tono di chi tenta di digerire un piatto particolarmente indigesto. Invano.

Accanto a lui sua moglie continuò a camminare in silenzio, cercando di mascherare l’accenno di sorriso che si disegnava sulle labbra all’indignazione di Ron, con scarsissimo successo.

“La mia unica sorella si fa otto ore di travaglio e … E lui … Lui … Che, poi, posso anche provare a capire Harry … Voglio dire … E’ cresciuto con quei Babbani e quel bullo per cugino … E poi quel paio di volte che è morto per mano del vecchio Voldy, sono cose che ti segnano, Hermione … Qualche danno celebrale dovrai pur riportarlo, ma mia sorella? Ginny sa tutto di nomi ridicoli! La mia famiglia sa tutto di nomi ridicoli! Ah!” Concluse con un mugulio di frustrazione che all’orecchio di Hermione Granger-Weasley suonò tremendamente simile a “Bilius”.

Lei lo guardò di sottecchi, decidendo che era il caso di lasciar correre e non intervenire a metà tirata. In realtà la strega aveva trovato molto più preoccupante che Ginny avesse deciso di avere anche questo bambino in casa, anziché al San Mungo. In realtà non era così inconsueto nel Mondo Magico. La signora Weasley aveva avuto tutti e sette i suoi figli in casa per esempio. Tutti, compreso quel mezzo gigante tanto indignato che le camminava accanto: per certe donne la maternità era la cosa più naturale del mondo. E poi c’erano quelle come lei.

Ignaro della piega non troppo lieta che avevano preso i suoi pensieri, Ron continuò.  “ Aspetta solo che gli vengano le lentiggini e gli spuntino i capelli rossi, come a James!”

“La nostra Rose ha i capelli rossi e le lentiggini, Ron!” osservò Hermione, un po’ piccata.

“Che c’entra?” Domandò suo marito completamente sincero. “Lei è assolutamente meravigliosa, stupenda, intelligente come sua madre.” Osservò, guadagnandosi un sorriso indulgente da parte di Hermione. La cecità paterna di Ron era una delle qualità che aveva scoperto solo di recente, ma la trovava assolutamente adorabile.

“Albus Severus! Oh sì, già me l’immagino … Sarà davvero una passeggiata quando il soldo di cacio andrà ad Hogwarts … Speriamo solo che il piccoletto prenda da suo zio…”.

“E padrino.” Concluse per lui Hermione.

“Charlie? E chi stava parlando di Charlie?” Chiese Ron prima di notare il sorriso divertito sul volto della moglie, mentre svoltavano a destra superando un negozio di giocattoli.

“Ah non era a lui che ti riferivi?” Osservò lei, guardando il marciapiede con un certo interesse per camuffare il brillio divertito nei suoi occhi. “Beh, in ogni caso sarà sufficiente che tua sorella gli insegni una delle sue fatture Orcovolanti.”

“Già!” Concordò Ron che più di qualche volta si era trovato dall’altro lato del celeberrimo incantesimo di Ginny.

“Albus Severus! Si può sapere chi nel pieno delle sue facoltà mentali chiama un figlio così? Un gatto, forse, ma un bambino?”

“Oh, non saprei, Albus è un bel nome …”

Ron si fermò a metà passo, il piede leggermente sollevato dal terreno, fissandola come se le fossero spuntate vibrisse e orecchie da gatto. Di nuovo “Sì, certo, tesoro, per uno stregone di cento anni che dirige una Scuola di Magia … Non per un neonato!”

Hermione decise di tener per sé il fatto, piuttosto ovvio, che anche il Professor Silente era stato un bambino un tempo.

“Che Potter abbia zero fantasia in fatto di nomi è un dato di fatto, il nostro figlioccio ne è la prova vivente … Ma il nome di Piton? Questo si chiama raschiare il fondo del barile, Hermione!”

“Beh, Ron, abbiamo scoperto che il Professor Piton era un uomo incredibilmente coraggioso …” Tentò lei.

Il marito la guardò male. “Piton era un essere sgradevole e non c'è dose di eroismo o coraggio o shampoo che mi possa far dimenticare come si è comportato con noi … Con te a scuola.” Sentenziò con un tono che non ammetteva repliche.

Hermione non si fece scoraggiare. “Sai Ron se solo il suo amore fosse stato corrisposto, magari…”

Lui sbuffò. “ Sì, sì, ok … Ha avuto una vita di mer…” Lo sguardo di lei lo fermò a metà parola “Difficile e ha fatto una fine orribile, ma ciò non toglie che … O miseriaccia, e se il povero piccolo prendesse qualcosa da lui? Non potrei sopportarlo!”  Ron assunse una espressione visibilmente preoccupata.

“Oh, sono sicura che Ginny gli insegnerà l’igiene personale…”

Ron la ignorò, ingoiando il vuoto. “Sento che … Mi ci vuole … C’è bisogno di un palloncino, Hermione. Quel poveretto ha decisamente bisogno di un palloncino!”

** * **

Provvidenzialmente, come nelle migliori storie, c’era uno stand che vendeva palloncini solo qualche incrocio più in là, in una piazzetta a pochi passi dal numero 5 di Grimmauld Place. La coppia si fermò per acquistarne al nipote uno con un bel orsetto disegnato.

“È sicuro di non volerne uno con il nome di suo nipote?” Chiese il venditore collaborativo quando Ron gli spiegò qual’era l’occasione.

Per tutta risposta, lui strabuzzò gli occhi allontanandosi di qualche passo, come se il pover’uomo l’avesse canzonato.

“Non badi a mio marito.” Lo rassicurò Hermione, salutandolo. “È l’emozione di essere di nuovo zio … Gli gioca sempre brutti scherzi.”

** * **

Il numero 5 emerse scenograficamente sotto gli occhi della coppia, incuneandosi tra il 6 ed il 4 con la stessa prepotenza di sempre.

Dopo la Seconda Guerra Magica il ritratto della Signora Black s’era finalmente arreso all’evidenza ed aveva lasciato che Harry lo rimuovesse dalla parete, al suo posto troneggiava un imponente ritratto della famiglia Potter, uno in le cui figure sorridenti e salutanti avrebbero al più presto necessitato dell’ultima addizione.

Harry scese le scale raggiante, i capelli scompigliati e gli occhiali un po’ storti sul naso, andando incontro agli amici di sempre.

“Oh, siete arrivati! E avete anche portato un palloncino, che pensiero gentile! Venite, venite, Ginny e vostra madre sono di sopra con i bambini! Dovete vedere quanto è bellino! E James si sente già un perfetto fratello maggiore.” Spiegò Harry, facendogli strada su per le scale.

Molly li aspettava sulla soglia della camera da letto.

“Oh cari, siete arrivati, finalmente … Venite,  Venite … È veramente un bambino grazioso e con un nome così … Così … S-P-E-C-I-A-L-E.” Scandì la matriarca con una certa enfasi tutta rivolta al suo ultimo figlio maschio, pronta a fulminarlo con lo sguardo e non solo con quello al minimo accenno di dissenso.

Hermione e Ron entrarono nella camera, salutando e captarono subito il piccolo volto rosa sotto un berretto azzurro tra le braccia di una Ginny sorridente, benché stanca. Eccola lì, l’ultima addizione alla famiglia. James se ne stava appollaiato sul letto accanto alla madre con l’espressione di chi si era già stufato della novità e avrebbe volentieri giocato con un nuovo giocattolo.

“Lo stavo giusto dicendo ad Hermione, mentre venivamo qui!” Rispose Ron a sua madre. Riuscendo con infinita abilità a parere della moglie a pronunciare quell’enorme bugia senza strozzarsi e colorandosi appena di rosso sulle orecchie.

Quanto a lei, nascondendo una risata in un singhiozzo non troppo credibile, Hermione Granger – Weasley afferrò il palloncino dal palmo rilassato del marito e porgendolo a Ginny esclamò “Noi … Ecco, abbiamo portato un regalino per Albus Severus!”.

 

 

   
 
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