Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |       
Autore: Belieber_Jasmine_98_94    12/08/2015    0 recensioni
Alesha, una ragazza di 17 anni, piomberà nella vita del grande e famoso Justin Bieber, suo padre.
Tratto dal primo capitolo:
-Wilson dove mi manderà?.- Chiese col tono di voce più preoccupato che potesse avere.
-Mi dispiace...so che hai sempre voluto evitarlo, ma dobbiamo, tuo padre deve prendere le sue responsabilità.-
-No, no, giuro che non mi drogherò più, non ruberò più nulla, me ne starò buona ma non mandarmi da Bieber, ti prego.-
**.
Tratto dal capitolo 24:
-Mmh..- Si alzò, facendo cadere lo sguardo sul polso rotto.-Sei bellissima, sono preoccupato, quanti ragazzi proveranno a portarti via da me?- L'attirò verso di sé, appoggiando la fronte contro la sua.
Sorrise.-Nessuno mi porterà via da te.-
-Davvero?-
-Sì.-
-Promettimelo.- Avvolse le braccia attorno al suo corpo, annusando il suo profumo.
-Te lo prometto, ti voglio bene.-
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I'm the daughter of Justin Bieber.

'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'

10/01/2014

Quasi quasi mollo tutto e divento felice.
(thatsvane, Twitter)


 

Justin sorrise, porgendole per la seconda volta la forchetta piena di insalata.-Devi mangiare anche l'insalata Alesha, su, apri.-

Lei sbuffò, socchiudendo di poco le labbra.-Brava bambina, finiscila tutta.- Ridacchiò, imboccandola.

-Non sono una bambina.- Borbottò continuando a masticare.

-Non parlare con la bocca piena.-La rimproverò picchiettandole il naso con la parte posteriore della forchetta.

-Sei antipatico, voglio il dolce.- Continuò a parlare, con la bocca oramai vuota.

-Il dolce si mangia alla fine tesoro, non all'inizio. Prima c'è l'antipasto, poi il primo..-

-Sì, me lo hai già detto, ma io voglio il dolce adesso.- Incrociò le braccia al petto, guardandosi attorno per la quinta volta in pochi minuti.

Il ristorante era di lusso, dipinto di bianco, con l'arredamento abbinato alla perfezione.

-Il dolce lo mangi dopo, non si discute e niente broncio, vieni qui.- Justin si morse il labbro inferiore, tirandolo con i denti.

-No, non voglio.-

-E dai piccolina, sai quanto ti voglio bene.-

-Io no.- Mentì voltando lo sguardo a destra.-Antipatico.- Aggiunse in un mormorio, cosa che lo fece ridere, guadagnandosi brutte occhiate.

-Sei bellissima, la più bella tra tutte.- Alesha alzò gli occhi al cielo nel sentire quel complimento.-Me lo dicono tutti, riprova.- Disse facendo un gesto con la mano.

-Alesha?- Sussurrò il ragazzo, accarezzandole i capelli.-Stai dormendo?- Lei mentì, scuotendo debolmente la testa.-No.-

Si era appisolata da più tempo sul petto del padre, ascoltandolo parlare della sua carriera discografica.-No?- Sorrise, stringendola di più contro di sé.-A me sembra che tu ti stia addormentando. Torniamo a casa.- Si sistemò meglio sulla panchina, spostandola meglio al centro delle sue gambe.

-Uumh.- Brontolò qualcosa di incomprensibile, nascondendo ancora di più il viso nella giacca di pelle nera.-Però non mi alzo.-

-E allora come torniamo a casa tesoro?- Le domandò dolcemente, intenerito dal suo dolce viso.

-Mi prendi in braccio...- Gli consigliò prima di cadere in un sonno profondo. Justin tirò su col naso, senza smettere di accarezzarla neanche per un minuto.

Finalmente era felice,felice di poter riavere tra le braccia sua figlia, la sua bambina, ormai le apparteneva e quella volta sarebbe stato per sempre.

-Aww, la mia piccolina dorme.- Justin non riusciva ad evitare di sorridere, nell'infastidire la figlia, che cercava costantemente di dormire in pace.

-Ti mangerei questo bel nasino.- Aggiunse mordendogli quest'ultimo, ridendo ancora più ad alta voce per le smorfie sul suo viso.

-Sta zitto...- La sua voce uscì in un leggero mormorio, mentre si dimenava tra le sue braccia, tentando di liberarsi inutilmente.

-Ti mangeri tutta sai? Letteralmente.-

-Basta..Justin, per favore, se no ti picchio, lo giuro.-

-Mi picchi? Aw, non ho mai sentito una cosa più tenera di questa, dammi un bacino.- Rise di gusto, sporgendosi per baciarle la punta del naso, ma stavolta, ricevette una sberla sul suo di naso.

-Heyy, sei cattiva.- Uscì dalle coperte e le stampò un grosso bacio sulla fronte.-Buona notte principessa.-

-Zitto...-

-Alesha! Rimanere così a lungo a letto non va bene, devi imparare ad alzarti presto la mattina, come farai quando sarai più grande? Che impressione darai ai tuoi figli..- Alesha sbuffò, coprendosi col cuscino.-Parli troppo, decisamente troppo. Per favore..-

-Niente per favore.- La imitò bruscamente, togliendole le coperte per la terza volta in cinque secondi.-Alzati, devi andare a scuola.-

-Ma non mi vaa.- Mugolò provando a ricoprirsi non appena il gelo l'avvolse.-Fa freddo.-

-Non c'entra niente, se tra cinque minuti non sei chiusa in bagno ti trascino fuori casa così come sei.- La avvertì minaccioso, sbattendosi la porta alle spalle.

-Sei irritante!-


 

-Devi mangiarli, non dormirci sopra.-

-Uhmm...sei così cattivo stamattina, rilassati.- Allungò il cucchiaio verso di lui, ponendoglielo di fronte alle labbra.-Mangia, ti farà sentire meglio.- Disse per poi spingerlo e ridacchiare.-Sei così carino.- Rise, alla vista della smorfia sul viso del papà.-Voglio i cereali colorati la prossima volta coi pezzi di cioccolato, degli smarties e anche le fragole.- Fece girare in senso antiorario il cucchiaio nella tazza, alzandosi per recuperare la cartella.-L'unica cosa positiva è che potrò sbavare dietro al professor Colin.- Annunciò facendo qualche passo verso la porta.

-Chiederò di cambiarti corso.- Borbottò prendendole la mano.-Perchè so che potresti farci sesso non appena siete soli.-

-Non è vero!- Strillò trattenendo una risata.-Non voglio cambiare corso, il prof mi adora, gli altri no.-

Una volta entrati in garage, Justin le lasciò la mano, per aprirle la portiera.-Non ti cambio il corso, entra in auto e non rompere.-

-Ho fame.- Ruppe il silenzio creatosi in auto, massaggiandosi il ventre piatto.-Me la compri la colazione?-

-No, hai già mangiato.-

-No, non è vero.-

-Ripassa il programma, non ti ho vista studiare neanche un minuto in questi giorni.-

-Io non studio, io improvviso.- Disse fiera di sé, osservando il panorama fuori dal finestrino.-Soprattutto durante il Vero o Falso.-

-Non va bene fare così Alesha, devi studiare, sparando a caso non riuscirai a diventare nessuno.-

-Io sarò qualcuno.- Replicò offesa.

-Non continuando in questo modo, devi impeegnarti di più per essere qualcuno nella vita. Cosa vuoi diventare? Infermiera? Cuoca? Insegnante? Pediatra?-

-I-io..- Balbettò insicura.-Non lo so...- Non aveva mai pensato a quello, non ne aveva avuto il tempo.

-Hai visto? Tra un po' finirai la scuola...-

-Ugh...sei un antipatico, basta parlare.-

-No, dobbiamo parlarne. So che la verità fa male, ma lo devi accettare-

-Justiiiin, ho sempre dovuto pensare a come andare avanti, a mantenermi, non a cosa sarei diventata. Prima il presente, poi il futuro-

-Uhm...sì, mi dispiace, hai ragione, avrei dovuto pensarci prima di parlare...però ora puoi farlo, allora? Cosa ti piacerebbe diventare?-

-Non lo so, tu cosa mi consigli?-

-Qualcosa che ti piace...Non so cucinare? Disegnare? Cantare?-

-Mi piace cucinare, ma non voglio diventare una cuoca o robe simili. Amo i vestiti, ma fare la stilista sarebbe noioso. Uhm, credo di doverci pensare meglio, dammi un po' di tempo.-

-Va bene, però me lo dovrai dire ok? Dammi un bacio.- Alesha sorrise, accorgendosi solo in quel momento di essere arrivata a destinazione.

-Mi vieni a prendere tu?- Chiese prima di avvicinarsi per salutarlo con un bacio a stampo sulle labbra.

-Oggi non posso proprio, sono indietro col lavoro, passerà a prenderti Ryan, ok?-

-Perchè non posso tornare con l'autobus?- Brontolò incrociando le braccia al petto. -Non mi sta simpatico Ryan.-

-E dai amore, vuole recuperare i momenti che avete perso, promettimi che farai la brava.-

-Io SONO brava.-

-Non è vero, sei malefica quando vuoi. Voglio che mi dica che sei stata brava, educata e dolce con lui.-

-Mi risulterà impossibile, ma ci proverò, a più tardi.-

-Ciao piccolina, fa attenzione in classe e stavolta scrivi tutti i compiti sul diario.-

-Non toccarmi ho detto- Alesha schiaffeggiò la mano di Jaxon, voltandosi arrabbiata.

-Ti ho detto che mi dispiace, la mamma mi ha praticamente costretto a rimanere a casa, giuro, non volevo deluderti.- Stava chiaramente mentendo, ma non poteva dirle la realtà, altrimenti lo avrebbe detto a Justin e lì si che sarebbero stati guai.

-Non mi interessa.- Disse riprendendo a mangiare il pranzo che le aveva dato Justin. Consisteva in due panini estremamente imbottitti e del succo d'arancia.

-Dio.. perchè devi fare la difficile? Non è colpa mia.- Provò a difendersi tentando di farsi perdonare.-Guarda, ti ho portato delle rose.- Mormorò aprendo lo zaino e tirando fuori un paio di rose rosse.

-Non le voglio, non mi piacciono, tienile e dalle alla nonna, magari la prossima volta non ti farà fare i compiti.-

-Alesha...per favore, posso recuperare, possiamo ricominciare da capo, ti prego, non mollarmi per questo.-

Prima che potesse rispondere in modo brusco il suo cellulare iniziò a vibrare intensamente. Si alzò dal suo posto , dirigendosi velocemente fuori dalla mensa.

-Pronto?- Rispose, sedendosi su una delle panchine vuote.

-Hey piccolina, come sta andando?-

-Uhm... bene.- Mentì, portando lo sguardo su un ragazzo seduto su una sedia a rotelle

-Capisco che stai mentendo tesoro, che succede?-

-Jaxon mi ha chiesto scusa.- Mormorò aggrottando la fronte. Il ragazzo che stava fissando si era incastrato.

-Sul serio? E tu lo hai perdonato?-

-No, ho approffitato della tua chiamata per andarmene.- Si alzò, raggiungendo il ragazzo.-Justin, un ragazzo si è bloccato con la sedia a rotelle, ci vediamo più tardi?-

-Sì, ricorda di comportarti bene con Ryan, io sarò a casa verso le sei di sera. Hai in programma di uscire oggi?-

-Sì, non ho voglia di stare a casa. Ti prometto che farò tutti i compiti prima, ciao, ti voglio bene.- Concluse sbrigativa la chiamata, infilando il telefono nella tasca davanti.

Senza dire niente afferrò le parti posteriori della sedia, spingendo forte così da poter farla uscire dalla piccola buca.

-G-grazie.- Balbettò lui passandosi la mano tra i capelli castani scuro.-Prego.- Alesha gli sorrise, mettendosi di fronte a lui.-Io sono Alesha.- Si presentò porgendogli la mano.

-Blaze.- Sussurrò arrossendo violentemente.

Blaze era un ragazzo timido, capelli castani tagliati a caschetto, occhi azzurri e lentiggini sparse un po' ovunque.

-Beh, ti va di pranzare assieme? Così ci facciamo compagnia a vicenda.- Propose sorridendo alla vista dei suoi occhi azzurri farsi più chiari.-Certo, mi farebbe molto piacere.-

-Posso spingerti?-

-Sì.-

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: Belieber_Jasmine_98_94