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Autore: imallaboutcalumsbass    12/08/2015    4 recensioni
Isabelle è la figlia del ricco e famoso imprenditore Edward Waldner. Fin dalla sua nascita, è abituata a vivere serenamente nella sua enorme reggia, circondata da maggiordomi, governanti e camerieri, che strisciano ai suoi piedi, ad ogni suo schiocco di dita. Crescendo, si rende conto che la vita che conduce è ricca di piaceri, quanto di oppressioni. Si sente schiacciata ed intrappolata in quel mondo che predilige la perfezione, sente come se stesse sprecando la sua vita, non stesse vivendo tutte le esperienze che una ragazza della sua età dovrebbe e non ne avesse il controllo, a causa delle imposizioni che deve eseguire alla lettera per integrarsi in quella società. Quando incontrerà Calum Hood, un modesto venditore di strumenti musicali, la sua vita di accenderà e si incasinerà.
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Tratto dal primo capitolo:
"Perché hai continuato a mostrarmi le chitarre?" Chiese Isabelle, curiosa. Il ragazzo piegò la testa, elaborando la domanda. "Se sapevi che non mi interessava." Spiegò la giovane. Lui alzò le spalle.
"Perché mi piaceva il modo in cui mi guardavi, mentre lo facevo." Le sorrise, facendo colorare le guance pallide della ragazza in un tenue scarlatto.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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"He pretends".

Calum fu costretto a fare qualche respiro per calmare i bollenti spiriti, probabilmente l'avrebbe scaraventata dall'altro lato della stanza, se solo non fosse stata una donna. Con gentilezza forzata, prese i suoi polsi ed allontanò il suo setto nasale deviato dalla sua figura. "Andiamo Big Hood, che ti prende?" Ridacchiò lei, non abbastanza umiliata per essere stata respinta. La preoccupazione del ragazzo in quel momento non era per nulla la biondina che lo stava importunando, ma più che altro per cosa Isabelle stesse pensando in quel momento.
"Non chiamarmi così." Puntualizzò il ragazzo fra i denti. Alissa sbuffò, fintamente scocciata. Un po' di dramma era ciò che voleva, la eccitava.
"Che sei noioso!" Affermò, soffiando sulle unghie smaltate, ma non pensando nemmeno per un momento di togliersi di torno. "Andiamo a farci un giro in bagno." Propose la ragazza, ma era più uscito dalla sua bocca come un ordine. I ragazzi spalancarono la bocca e quasi istintivamente, rivolsero lo sguardo ad Isabelle, che continuava quieta ad ingurgitare quelle patatine, che sembravano piacerle particolarmente. Lei era addestrata, addestrata a non mostrare le sue debolezze, addestrata a far finta che non fosse delusa da ciò che stesse succedendo attorno a lei ed era addestrata a far credere alle persone che tutto quello fosse reale, addestrata così bene che per un momento anche Calum pensò che le fosse scivolato tutto addosso, poi però vide la sua mano cercare il suo braccialetto, sentì il suo respiro irregolare e notò l'azzurro dei suoi occhi divenire lentamente più tenue. "Oh cosa?" Si finse colpevole la biondina. "Sei la sua nuova pseudo-fidanzatina?" Chiese retoricamente rivolgendosi ad Isabelle e ridendo sguaiatamente, una risata di scherno che il ragazzo non poteva sopportare si rivolgesse proprio a lei.
"Basta Alissa." Ordinò fermo Calum, ma lei la utilizzò come una spinta per continuare.
"Ma lei dovrebbe saperlo, tesoro." Annuì fintamente dispiaciuta, interrompendo Michael che le intimava di andare via. "Lui farà finta di essere interessato a te, innamorato anche se vuole fare le cose in grande stile, poi ti scoperà un paio di volte e alla fine, ti lascerà andare verso il tramonto da sola e senza la tua verginità." Spiegò quasi come se stesse raccontando una barzelletta. Calum non aveva nemmeno il coraggio di alzare lo sguardo su Isabelle, carpirne la sua reazione. Avrebbe voluto negare, avrebbe voluto trovare una motivazione valida, ma la verità era che non avrebbe potuto. "E' questo che fa, lui finge." Ripeté poi, perforando il ragazzo con uno sguardo gelido.
"No, sai cosa?" Si alzò improvvisamente Mali-Koa. "Magari lui non potrà darti una lezione perché sei una ragazza..." Premise. "Ma io posso." Concluse, mollandole un pugno sul naso, scatenando nei presenti la medesima reazione sconvolta. Alissa si strinse il naso fra le mani, puntando il dito contro Mali.
"Te la farò pagare." Urlò acutamente, fuggendo via. Il pubblico tornò presto a riazzannare il loro cibo, sul tavolo in questione calò il silenzio.
"Ora dovrà rifarsi il naso." Lo spezzò Ashton, scatenando una risata generale. Tranne in Calum ed Isabelle, ognuno dei due rispettivamente con mille domande e timori differenti. Lui voleva disperatamente sapere cosa le girasse per la testa, qualunque cosa fosse sapeva che non era positiva, dal modo in cui la giovane stava accucciata dal suo lato del tavolo, senza sfiorarlo nemmeno per sbaglio. Calum sapeva che avrebbe dovuto sfiorarle una mano e sussurrarle che le avrebbe spiegato tutto in seguito, ma non lo fece. Lei rimase solo in silenzio, attendendo pazientemente che Mali-Koa finisse il suo cibo, non voleva fare la maleducata ed interromperla nel bel mezzo del suo pranzo per un suo capriccio. Quando anche l'ultimo pezzo di rimasuglio del suo vassoio scomparve, Isabelle si schiarì la voce e si decise a pronunciare la sua prima frase, dopo un lasso di tempo ragionevole.
"Mali-Koa ti dispiace andare?" Chiese gentilmente, nonostante non avrebbe saputo ascoltare repliche. La testa di Calum scattò sulla sua figura, facendola sentire peggio di quanto già non si sentisse. Per la prima volta, quello sguardo su di lei risultava fastidioso. "Si è fatto tardi." Aggiunse per essere più convincente. Mali-Koa sembrò capire il motivo per cui Isabelle avesse tanta fretta e, nonostante le dispiacesse per suo fratello, non aveva altra scelta, considerando che la ragazza si era mostrata così gentile da fornirle un passaggio. D'altronde, quel coglioncello non stava alzando neanche un dito per farle cambiare idea, farla restare, magari chiarire. Se ne stava con la testa abbassata alla sua postazione, immobile, quasi rassegnato. La sorella lo guardò per un'ultima volta e fece un cenno di assenso ad Isabelle, rassegnata allo stesso modo.
"Lasciami solo andare un secondo in bagno." Chiese Mali con tono quasi supplichevole. "Ho un'urgenza." Le sussurrò saltellando sulle gambe. Isabelle non voleva rimanere al tavolo da sola con i ragazzi, perché fino a quel momento, Mali aveva cercato di mantenere vivo lo spirito di quel tavolo, dopo l'accaduto, ma se lei si fosse assentata, sarebbe tutto terminato in sguardi imbarazzati e discorsi a favore di Calum da parte degli amici, che non aveva proprio voglia di ascoltare. 
"Ti aspetto fuori." Decretò infine Isabelle, che si alzò immediatamente dal suo posto e si guardò intorno, per studiare il modo in cui sarebbe dovuta uscire. Il ragazzo doveva chiaramente alzarsi per lasciarla passare, ma lei si rese conto che non l'avrebbe fatto, non di sua spontanea volontà. "Puoi alzarti, per piacere?" Chiese senza mai incontrare il suo sguardo e con la solita gentilezza che la caratterizzava, ma quel pizzico di astio nella voce che Calum carpì forte e chiaro.
"Isabelle..." Sussurrò il ragazzo, in un ridicolo tentativo. Quello era tutto ciò che riusciva a dire. La ragazza si infervorò per il modo in cui lui fosse rimasto apparentemente impassibile.
"Alzati." Ordinò ferma con un tono di chi non ammetteva repliche. Sapeva perfettamente di non starsi riferendo a coloro che erano ai suoi servizi, ma Calum non si trovava nella posizione per contestare e fu sollevata quando il ragazzo si alzò e la lasciò passare. Non fu sollevata perché volesse realmente andare via da lui, lo fu perché non avrebbe sopportato un altro minuto il confronto con lui. Abbandonò il locale ironicamente da sola, quando solo qualche minuto prima lo aveva varcato con la mano incastrata in quella del giovane. 











Hi cutieees!
Si, sto cercando di iniziare questo spazio in modalità portatrice di pace nel mondo, per provare ad attenuare la collera delle maledizioni che mi lancerete dopo aver letto il capitolo. In tutta onestà, questa gita al mc doveva andare liscia nel mio programma iniziale, ma poi ho pensato che fossi stata buona per fin troppo tempo, quindi ho deciso di sconvolgere tutte le vostre convinzioni. Non siate arrabbiate, oggi è un giorno felice: dopo anni di scervellamenti, trollate, teorie improbabili e di gente che incolpava Aria perché fa "ssh" nella sigla, abbiamo finalmente scoperto chi si nasconde dietro il cappuccio nero di A, ma non spoilererò nulla, perché magari c'è qualcuno che segue Pretty Little Liars e non ha ancora visto la puntata (ho i miei dubbi) or sort of. Io per prima, per non incorrere in eventuali spoiler, dalla diretta delle due fino al momento in cui sono usciti i sub così che potessi vedere la puntata, mi sono estraniata dai social network e chiusa nella mia solitudine. Chi non lo segue mi odierà, perché oggi non si fa che parlare d'altro e penso che vi sia uscito anche dal buco del biiiiiiiiip. Cerco di fare la finta raffinata, It's No Lie, tanto per rimanere in tema di PLL. La smetto in questo preciso istante di parlare di cose non inerenti al capitolo e vi chiedo di espormi la vostra opinione riguardo ad esso, perché sono curiosa di sapere come avete voi inquadrato la situazione, cosa ne pensate di questa storia di cui parla Alissa? Se è falsa, perché Calum non reagisce? Se è vera, perché Mali difende il fratello, pur evidentemente trovandosi nel torto? A questo punto, dovrei aggiungere lo spoiler del prossimo capitolo, ma siete nella giusta modalità di sapere che le cose potrebbero andare peggio di così? Suppongo che questa frase sia già uno spoiler da sé, ce se vede!
   
 
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