“Wise men say only fools rush in
But I can't help falling in love with you
Shall I stay
Would it be a sin
If I can't help falling in love with you
Like a river flows surely to the sea
Darling so it goes
Some things are meant to be
So take my hand, and take my whole life too
'Cause I can't help falling in love with you”
But I can't help falling in love with you
Shall I stay
Would it be a sin
If I can't help falling in love with you
Like a river flows surely to the sea
Darling so it goes
Some things are meant to be
So take my hand, and take my whole life too
'Cause I can't help falling in love with you”
-“Can’t help falling in love with you”;
by A*teens
by A*teens
Ci sono persone che sono destinate a stare assieme.
Non si tratta sempre di quelle più affini, di quelle che a una prima occhiata diresti compongano un matching perfetto. Mi riferisco a quelle coppie la cui parola d’ordine è la coerenza, la perfetta identità di ogni singolo aspetto traslata in due sessi diversi.
Certo, per queste l’amore è più che comprensibile: non è che la logica conseguenza del rispecchiarsi nell’altro e riconoscersi.
A volte, però, sono proprio le persone più dissimili quelle che non possono evitare di incontrarsi e ritrovarsi di nuovo assieme.
Anche se così diverse da stare agli antipodi, almeno in teoria.
Spesso sono persone che mai diresti possano stare a meno di cinque centimetri l’una dall’altra senza litigare, rimbeccarsi e stuzzicarsi.
Quasi odiarsi.
Possono anche farsi molto del male, reciprocamente.
Eppure, sono loro le persone legate da un vincolo ancora più profondo dell’amore: quello del destino.
Sono persone le cui anime, nel marasma del mondo, ai reciproci occhi spiccano come stelle luminose che brillano nella notte. E risplendono sempre più forte ogni volta che per qualche ragione si avvicinano, spesso e soprattutto quando pensavano di essere oramai solo comete destinate alla deriva.
Sono persone le cui strade sembrano correre una affianco all'altra, come i binari di un treno, piuttosto che incrociarsi in un punto, eppure procedono unite; non si fermano, come due rette parallele, che certo non si incontrano, eppure mai si perdono di vista davvero.
Sono persone riducibili a due battiti incrociati che, per quanto distanti, si sincronizzano.
Persone le quali, come astri che nell'oscurità della notte hanno perduto la loro traiettoria e non si orientano, restano senza punti d’appoggio finchè non si incontrano di nuovo, ritrovando nell’altro il fulcro della propria esistenza.
Possono percorrere strade diverse, rappresentare paradigmi differenti di vita: ma nulla di tutto questo può porre ostacolo al loro coordinato e ciclico incontrarsi, sostenersi, accompagnarsi.
E non c’è una ragione precisa per cui questo accada.
Al diavolo il concetto che gli opposti si attraggono! Il fato unisce senza un perché preciso e definito, lo fa e basta; e nel mentre, il cuore unisce gli individui spingendo verso vie che non si sapeva nemmeno esistessero e che non si immaginava neppure di poter percorrere un giorno.
E quanto eventi che si incrociano in sincronismo creano una strada capace di raccontare un’unica storia, allora i protagonisti di essa non possono che essere persone di questo tipo: unite dal destino.
Restano unite incondizionatamente a partire dal momento del loro primo incontro, come Gellal ed Erza, i quali, anche se il mondo intero si sforza di separarli, restano legati dai medesimi sentimenti.
Oppure, a dispetto delle apparenze, nonostante le premesse della partenza, sono persone destinate a crescere l’una nell’altra e a non separarsi mai più, come Gajeel e Levy.
Saranno proprio questi due i protagonisti della presente storia, la cui parola d’ordine sarà la chiave del loro stesso destino:
Meant to be:
destinati a esistere
destinati a esserci l’uno per l’altra
destinati a esistere
destinati a esserci l’uno per l’altra
Capitoli:
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