“Non vedevo l’ora di conoscerti.” Disse Jared, guardando rapito Sam, tenendogli la mano.

“Lo so.” Rispose Sam, “Nonostante stia dentro di noi, non sappiamo mai veramente niente della nostra anima.”

“È per questo che da me sei sempre fuggito? Perché non ti capivo?”

“No, Jared, non è per questo. È stato perché amavo Jensen di più. Anche più di te, di me stesso. non potevo fermarmi. Penso che puoi capirmi. È reciproca la cosa, visto che quando te hai incontrato Jensen, non ti sei preoccupato dei miei sentimenti.”

“Mi dispiace, io…”

“Va tutto bene, Jared. Non sentirti in colpa. Io non l’ho fatto. Quando incontri il vero amore, è sciocco pensare di poter amare sé stessi, più di lui. Non può accadere. Mi dispiace se ti sei sentito abbandonato.”

“Io…credo di essere stato molto geloso di te, quando ho scoperto la verità. Tu hai avuto Jensen per tutto quel tempo, fin da bambini…e io…”

“Ancora l’illusione del tempo. Anche tu hai avuto Jensen. È solo che non te lo ricordi. Questo avviene perché siamo separati. Una cosa su cui stiamo lavorando e quando succederà, avrai una concezione nuova. Non avvertirai più la concezione della divisione, della perdita o dell’abbandono.”

“No, questo no, non ora che ho Jensen.”

Sam sorrise.

“Però…è strano. Da un lato vorrei riaverti indietro, per sempre, dall’altro lato non voglio che tu…lo faccia..non voglio privarti…”

“Di cosa? Di Jensen? Oh, Jared. Io riunendomi a te, vi riavrò entrambi.”

Jared stette zitto, pensieroso.

“So che per te è difficile riunire in un essere solo, una dualità. Era difficile anche per me all’inizio, perché la convivenza con Jensen, mi aveva fatto pensare ormai con l’ego, ma questo è un’illusione della mente. Noi siamo un unico essere.”

“Sei così saggio…e forte…a volte mi chiedo cosa se ne fanno le anime dei corpi. Sono inutili, di intralcio, sono fragili, rotti.” Disse Jared con gli occhi lucidi.

Sam si fermò. “Questo non è vero. Innumerevoli volte, i corpi hanno dimostrato di essere più forti delle anime. Quante innumerevoli volte, un’anima ha desiderato che il suo cuore smettesse di battere e di morire? Il corpo se ne frega di quello che vuole. Il cuore continua a pompare ossigeno, i polmoni a respirare, il corpo a vivere… innumerevoli volte le anime desiderano di morire, ma i corpi non li accontentano. Quante anime che hanno salvato! Tu non hai idea!”

Jared sentì un pizzicore agli occhi. “Anche io..ho desiderato di morire…a volte…”

“Lo so. Tutte le volte che dicevano che eri uno strano a scuola…” disse Sam.

“Ricordo una volta che Jensen mi respinse..perchè…uhm…non ricordo..non ricordo perché lo fece. C’entrava un bacio, ma non riesco a ricordare.”

“Perché è un ricordo di anni fa. Io e Jensen eravamo ragazzini. Lui mi baciò e io quasi ebbi le convulsioni.” Disse Sam.

“Oddio…non lo ricordo.”

“Perché non sei ancora pronto.” Disse Sam.

“È strano come…il corpo sia tanto forte, quanto limitante.” Disse Jared.

“Eh, dillo a me. Ogni volta dovevo lasciare Jensen per tornare da te. So bene quanto è limitante! E tu non ti giudichi molto forte!” disse Sam, portandolo in un’altra bolla di luce.
 

Jensen sentiva tutti i loro discorsi come se ci fossero stati degli altoparlanti con delle grandi casse.

Li seguì nella luce.