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Autore: goddessperrie    14/08/2015    1 recensioni
The Beverly Hills Hotel.
Harry Styles: portiere di notte.
Kendall Jenner: chef del ristorante.
Louis Tomlinson: nuovo addetto al servizio bar notturno.
Camera 251.
"E lui era lì, inerme, tra quelle lenzuola che lo coprivano a metà. E capì che lo desiderava ardentemente, così senza pensarci si avvicinò al suo corpo dormiente e gli lasciò un bacio sulla fronte. Poi toccò alla sua guancia, e infine alle sue labbra. E da lì ebbe inizio la passione travolgente, la liberazione, il proibito. Da quel momento in poi, fu tutto un crescendo, ma per qualcun altro... fu l'inizio della propria rovina."
[LouisxHarry] [HarryxKendall]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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《 Can you convince him? 》

"Due mojito, un daiquiri e una piña colada in arrivo!" sorride affabile, con il suo solito charme degno di un barista di successo, mentre con una mano versa il rum in un bicchiere e con l'altra agita una bottiglia di latte al cocco.

In meno di tre minuti è riuscito a preparare quattro drink, sotto lo sguardo estasiato dei clienti che lo separano dal bancone, come sempre del resto.

Adora il suo lavoro, l'effetto che ha su chiunque posi lo sguardo su di lui mentre svolge la sua professione, ma soprattutto i benefici che trae da quest'ultimo punto.

Molto spesso, - o meglio dire quasi sempre - infatti, finisce a letto con qualcuno, e si ritiene  soddisfatto delle sue scappatelle perché è una brava persona, e non fa fatica ad ammetterlo, quindi di conseguenza riesce a tenersi in contatto con quasi tutti dopo le notti passate insieme.

Giusto per non dar loro l'impressione di essere uno dei tanti de una botta e via, ma che semplicemente ama vivere la vita e le opportunità che gli si presentano.

Appoggia sul bancone i drink, sorride ai clienti nel suo solito modo gentile, e si volta a destra per prendere le prossime ordinazioni.

Il suo turno inizia alle 18 e termina alle 2, massimo alle 3 di notte quando proprio non si riesce a sgomberare il locale.

Gli piace molto l'ambiente, per questo non si è mai lamentato da quando ha iniziato a lavorare lì. Si tratta di uno spazio abbastanza ampio, come quelli che si trovano nei film, ma è accogliente e vi è un'atmosfera di sicurezza e tranquillità. Ed è per questo che tre anni prima, appena trasferitosi, si era precipitato di corsa all'interno avendo visto che si necessitava del personale.

Agli inizi era un disastro totale, avendo zero esperienza in quel campo, ma grazie all'aiuto del suo collega Liam è riuscito ad apprendere molte, troppe cose in un lasso di tempo breve, permettendogli così di non perdere il posto di lavoro.

E adesso, a 23 anni, Louis può ritenersi soddisfatto della vita che è riuscito a costruire con le sue forze, ricominciando da zero e lasciandosi alle spalle ciò che è stato dei suoi 20 anni di vita trascorsi tra crolli emotivi e insicurezze.

Adesso vive in un mini appartamento, visti i prezzi di Beverly Hills è tutto ciò che si potrà mai permettere, che dista circa cinque minuti dal Bar Bouchon, e un lavoro che gli permette di tirare avanti dignitosamente.

Lavora sette giorni su sette, ma nemmeno di questo si è mai lamentato. Sa quanto sia stato fortunato a trovare lavoro alla prima occasione, quindi ha voluto tenerselo stretto ed ecco i risultati: è diventato parte della sua vita e probabilmente l'inizio di una carriera che gli frutterà anche abbastanza bene, se continua così.

E pensare che soltanto pochi anni prima rabbrividiva al pensiero di vivere da solo e contare soltanto sulle proprie forze, trovare un lavoro e mettere su famiglia.

Ma per quest'ultima opzione c'è tempo, si dice, visto che l'argomento amore per lui è tabù.

Non ha mai subito nessun trauma né cuore spezzato, né si è mai innamorato, ma ha questa idea contorta di quel sentimento a causa di ciò che ha visto nei 20 anni precedenti, e se è destinato a fare quella stessa fine, allora no grazie.

Ecco perché adesso, dopo la fine del suo turno, si ritrova sulla spiaggia di Santa Monica, che si trova a circa un quarto d'ora da Beverly Hills, con uno sconosciuto tra le sue gambe.

"Voglio scoparti nel mare" ansima, stringendo forte i capelli dello sconosciuto -Ray, Ryan, non ricorda nemmeno il suo nome- mentre quest'ultimo continua a dargli piacere con la bocca e con la mano sinistra.

Improvvisamente si stacca e lo guarda dal basso con un cipiglio confuso.

"Perché?"

"Perché ne ho una fottuta voglia. Alzati" ordina, per poi trascinare il tizio nell'acqua.

E il resto è storia.

~~~~~

Harry inserisce le chiavi nella toppa della porta di casa, cercando di limitare al possibile i movimenti dato che sono appena le sette del mattino e Kendall sta ancora dormendo.

Chiude con cautela la porta alle sue spalle, poggia le chiavi sul ripiano alla sua sinistra e si incammina in punta di piedi verso la camera da letto.

Si spoglia lentamente e svogliatamente, la stanchezza della notte precedente che inizia a farsi sentire. Nonostante ciò, piega con cura gli abiti e li sistema sul cassettone, dopodiché si infila sotto le coperte e fa aderire il suo petto alla schiena calda della sua ragazza, portando le braccia a stringerle il piccolo torso. Immerge il viso nei suoi capelli che profumano di buono, ancora indescrivibile al suo olfatto, ma sa che si avvicina a qualcosa di simile a casa.

Le lascia un soffice bacio sulla spalla nuda, per poi chiudere gli occhi lasciandosi cullare dal torpore delle ore precdenti.

~~~~~

"Mh" mugula Harry, ancora gli occhi chiusi, mentre sente un respiro caldo sul viso. Istintivamente sorride, gli era mancato il suo tocco, così decide di afferarla per i fianchi e ribaltarla sul materasso, trovandosi adesso sopra di lei. Apre gli occhi e si ritrova ad affondare in quelli nocciola di Kendall.

Dio, le sue lentiggini la rendono ancora più bella di primo mattino.

"Buongiorno" biascica Harry mentre le lascia una scia di baci sul collo mentre lei sorride genuinamente.

"Mi sei mancata" continua, per poi far incontrare le loro labbra in un bacio che sa di amore e passione e- si fermano per non spingersi oltre, dato che il turno di Kendall inizia tra un'ora esatta ed è ancora tra le lenzuola.

"Anche tu, piccolo" gli risponde, alzandosi per baciargli il naso. Harry le lascia un ultimo bacio a stampo per poi rotolare di nuovo sul suo lato, permettendo alla sua ragazza di alzarsi e prepararsi per andare a lavoro.

Dopo 40 minuti Kendall si avvicina al letto, pronta per andarsene, lasciando un bacio sulla guancia ad Harry, che non riesce ad aprire gli occhi ma le dice "Ti amo" per poi sentirsi rispondere "Anche io" prima di udire la porta chiudersi.

~~~~~

"È stato fantastico... Dovremmo farlo di nuovo!"

"Ryan - finalmente si è ricordato il suo nome - ti avevo già avvisato, sai come funziona...no?" cerca di suonare il più convinto possibile mentre spiega in modo gentile alla sua ennesima scopata che non se ne fa niente.

Per cui "Questo è il mio numero, possiamo essere amici se vuoi" gli dice, scrivendolo su un foglietto e dandolo a Ryan, che aggrotta le sopracciglia.

"Sei serio?"

"Certo, perché non dovrei?" e questa volta è il turno di Louis per aggrottare le sopracciglia.

"Sei proprio un coglione, Louis Tomlinson." sbotta Ryan, per poi scuotere la testa e strappare il foglietto. "E comunque mi chiamo Randy, per la cronaca. Addio." conclude, allontandosi borbottando - probabilmente - altri insulti verso Louis.

Quest'ultimo rimane di stucco, apre bocca con l'intenzione di urlargli "Beh, non sono mai stato bravo con i nomi!" ma ci rinuncia, e si incammina verso casa.

Sono ormai quasi le 5, considerando che aveva finito il turno alle 3, più il tempo impiegato per arrivare sulla spiaggia e per fare... cose.

È stanco morto, per questo quando arriva nel suo appartamento non pensa nemmeno a farsi una doccia per lavare via la salsedine, bensì si spoglia - gettando i vestiti alla rinfusa - e si mette a letto.

Sono le 6:54 quando sente un fastidioso ronzio, una vibrazione.

Il dannato cellulare.

Parole non molto carine escono dalla sua bocca, prima di afferrare l'aggeggio dal comodino e rispondere senza nemmeno vedere di chi si tratti.

"Chi cazzo è?" mugula, ancora ad occhi chiusi.

"Ehm - tossisce - parlo con Lewis Tomlinson?"

"Louis, la 's' finale è muta. Con chi parlo?"

"Oh, mi scusi. Sono Trevor McKinney, e chiamo per conto del direttore Ford."

Secondi di silenzio. Louis aggrotta le sopracciglia, apre gli occhi e si sistema meglio sulla spalliera del letto.

"E chi cazzo è?" risponde con nonchalance.

"Ma che- ma sto parlando con Louis Tomlinson? Che lavora al Bar Bouchon e che attira perennemente l'attenzione della clientela perché fa magie con le mani? Mi sa che ho sbagliato-"

"Certo che sono io!" esordisce Louis, sbalordito dai complimenti.

"Beh, pensavo fosse abbastanza qualificato ma a quanto pare mi sbagliavo. Buona giornata-"

"Aspetti! Mi dica chi è questo direttore Ford e vada dritto al dunque. Mi scusi per il linguaggio usato prima ma sono reduce da un turno di 9 ore e ancora non sono riuscito a riposarmi del tutto" decide di rispondere, usando la carta della pietà sperando di essere compreso. Non sa a chi appartenga quella voce, ma il fatto che abbia menzionato un direttore indica qualcosa di serio.

"Oh- oh. Allora mi scusi. Comunque dicevo, il direttore Ford è proprietario del Beverly Hills Hotel. Io mi occupo semplicemente dell'assunzione di personale. So che non ha mai spedito qui un curriculum, ma ci è stato detto - e abbiamo anche constatato vedendola - che se la cava parecchio bene come barista, e siccome pensiamo che sia sprecato lavorare in quel bar da quattro soldi, vogliamo offrirle un posto qui, al Beverly Hills Hotel, come addetto al servizio bar notturno. La paga è il triplo di ciò che guadagna al Bouchon, e il turno ricopre le ore 21-6. Che ne dice?"

Loui spalanca la bocca e sgrana gli occhi.

Il Beverly Hills Hotel.

Il fottuto Beverly Hills Hotel.

Uno dei più prestigiosi di Beverly Hills, a cinque stelle.

E gli hanno offerto un posto di lavoro. A lui. Louis Tomlinson.

Nel Beverly Hills Hotel.

"Pronto? È ancora lì?"

"Ehm - si schiarisce la gola - sì. Ok. Posso avere un po' di tempo per pensarci su?" farfuglia, passandosi una mano tra i capelli.

"Certo, la richiamo domatt- nel pomeriggio, così eviterò di disurbarle il sonno - ridacchia - , va bene?"

"Va benissimo, grazie della proposta e a domani!"

"Arrivederci"

Louis stacca la chiamata e ripone il cellulare sul comodino. Resta per alcuni minuti a fissare il soffitto, dopodiché decide di rimettersi a dormire. Ci penserà dopo.

~~~~~

Quando Harry si sveglia, sono appena le 14. Si stiracchia, abbandona le lenzuola e si chiude in bagno, per poi uscire 20 minuti dopo avvolto in un accappatoio.

Questo è probabilmente il momento migliore della sua giornata, si dice, mentre è intento a prepararsi del caffè direttamente dalla macchinetta acquistata pochi mesi prima, insieme all'appartamento.

Sono le 14 e sta bevendo del caffè, ma gli sta bene. Agli inizi non è stato facile, infatti gli ci sono voluti quasi due mesi per abituarsi a quella routine, ma adesso è pienamente in controllo della sua vita ed è capace di suddividere la sua giornata senza tralasciare nessuno, specialmente Kendall.

Mentre si sta vestendo, sente il suo cellulare squillare. Saltella fino all'ingresso - dato che si sta infilando gli skinny - dove lo ha posato quando è rientrato.

"Trevor?"

"Ciao, Harry! Mica ti ho svegliato?"

"Per niente, anzi stavo finendo di prepararmi per uscire. È successo qualcosa?"

"Nulla di grave, non preoccuparti. Volevo solo avvisarti che probabilmente da domani in poi avrai di nuovo una compagnia per la notte!"

Harry aggrotta le sopracciglia, confuso.

"Hai trovato una sostituta per Daisy?" la ragazza che si è licenziata pochi giorni prima perché 'non ce la faccio con questi orari', non sapendo che inconsapevolmente ha fatto un piacere ad Harry. Durante il suo turno di notte gli piace leggere, leggere, e ancora leggere. Quindi si è sentito sollevato alla notizia della sua dipartita. Ma adesso, si sente di nuovo giù. Già un'altra?

"Sì! Cioè, forse. E tecnicamente, è un ragazzo. Magari ti troverai bene con lui e-"

Harry sbuffa, roteando gli occhi.

"E io che speravo avessi buone notizie..."

"Ma è fantastico, cosa dici? Così non ti sentirai più solo!"

Harry cerca di trattenersi, ormai si è reso conto che Trevor è stupido. Ma stupido forte.

"Sì, sì... adesso devo andare, ci vediamo appena-"

"Non vuoi sapere nemmeno come si chiama? Magari puoi cercarlo al Bar Bouchon e convincerlo-"

No, assolutamente no.

"Come si chiama?" sbuffa, passandosi una mano in viso.

"Louis. Louis Tomlinson. Appena metti piede lì non potrai non notarlo, ha un certo fascino e-"

"Sì, ok. Ci vediamo dopo, ciao" e senza nemmeno aspettare una risposta dall'altro lato, chiude la chiamata.

Louis Tomlinson, Bar Bouchon.

Si prospetta una giornata di merda.

   
 
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