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Autore: Chocolat95    14/08/2015    1 recensioni
"Aprendo un cassetto per riporre dei fogli trovo un quadernetto rosa. Lo riconosco subito, il diario che scrissi quando facevo la scuola media.
Quanti ricordi mi tornano subito in mente vedendolo, ricordo quasi perfettamente ogni cosa che avevo scritto al tempo e soprattutto perché avevo cominciato.
Lo prendo in mano e faccio scattare la piccola serratura di quel diario che sarebbe dovuto in teoria essere segreto, e mi tuffo in un passato felice, nel quale io ero una persona assai diversa…"
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Versione rivista e corretta di una mia vecchia storia in cui, una giovanissima Oscar al tempo delle scuole medie si ritrovò innamorata persa di un suo compagno di classe.
Tra giorni spensierati passati in allegria e in compagnia di tanti amici, si svolge questo romantico sogno ad occhi aperti.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: André Grandier, Hans Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes, Rosalie Lamorlière, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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24 marzo


Ti vedevo e volevo che te ne andassi, non c’eri e ti volevo vicino…
Che casino…



Gli eventi del diario sono datati a quando avevo 14 anni, ma in realtà la cosa era iniziata quasi due anni prima, quel pensiero l’ho scritto proprio pensando al primissimo inizio, però solo in seguito li avevo messi per iscritto… forse per rendermi ben conto anch’io di cosa stesse capitando… o forse semplicemente perché dovevo svuotare la mente… sono passati più di 5 anni ormai… comincio a non ricordare bene tutti i processi mentali di una me più giovane e spensierata…
Ricordando il passato più passato quindi vado avanti.



Tante notti mi mettevo sotto le coperte sperando di sognarti, ma niente.
Una notte invece, ti sei affacciato al mio inconscio…



Eh via coi sogni! Questo era il secondo, dei tre che rispolveravo per capire com’era iniziato tutto.
Mamma mia…! Ero proprio fissata per bene se mi concentravo a voler sognare qualcosa e ci riuscivo pure…! Avevano ragione i Greci a dar loro tanta importanza a quanto pare… vediamo dunque cosa accadde quella volta…



Eravamo con i nostri compagni, alcuni di essi, a giocare a mosca cieca in camera mia. Era però un modo diverso di giocare; la stanza era completamente buia, solo la porta era aperta, e non era bendata la “mosca” ma le “prede”.
Così io giocavo bendata senza sapere dove andavo, ma contemporaneamente, come succede solo nei sogni, cedevo la gente intorno a me, ad un certo punto mi viene incontro qualcuno poi accade tutto velocemente, mi prende per le spalle e mi bacia… non mi ricordo come ho capito che eri tu, nella mia mente, sempre come succede solo nei sogni, si è figurata una tabella in cui era evidenziato il tuo nome. Inizialmente mi sono spaventata ma poi credo di aver risposto al tuo bacio.



Ero proprio innamorata persa… già sognavo di baci e romanticherie varie… ed era solo l’inizio quasi…
Il terzo e ultimo risaliva a qualche notte prima che io scrivessi quella pagina



Eravamo appena tornati dalla gita a Versailles.
Tornata a casa, stanca e stravolta mi sono sistemata velocemente nel letto e il sonno non ha tardato a venire a ti ha riportato da me…
Una bella sala luminosa, un palazzo o un teatro, e tutti noi con abiti eleganti. Era arrivato il momento dei balli, avrei voluto chiederlo a te, ma tante altre avevano avuto la mia stessa idea, così ho vagato in giro da sola. Mentre passavo da una stanza all’altra ti ho visto seduto per terra con una nostra compagna proprio vicino alla porta, così, non so se l’ho fatto apposta, o mi era venuta una voglia improvvisa, ho cominciato a volteggiare vicino a voi, uscendo poco dopo.
Sono passati solo due giorni da questo sogno



Ah ecco, erano due giorni esatti… quanto ero precisa e meticolosa…



…e già comincio a dimenticare dei particolari. Ricordo che dopo un po’ mi era venuto il coraggio di chiedertelo e con un accordo silenzioso ce lo eravamo promesso (il ballo). Raggiunto il luogo dell’incontro non ti ho trovato e preoccupata ho chiesto in giro di te.
Mentre provavano a telefonarti io ero già corso a cercati altrove.
Quando entrai in una stanza, ti trovai lì. Alla mia vista hai messo giù il telefono perché anche tu mi stavi cercando, e io ti sono corsa tra le braccia, baciandoti senza sosta mentre ero sul punto di piangere.
Nuovamente la paura di perderti mi aveva assalita.


Da quando ti conosco da quando ti penso sempre, ti ho incontrato la notte solo 3 volte.
Se tu leggessi queste righe, potresti sentirti sconcertato, pieno di dubbi o al contrario senza sapere cosa pensare…
Non puoi immaginare come mi senta io a scriverle, è quello che sento dentro, ma se le rileggo mi sembrano scritte da un’altra persona…




Se al tempo avevo solo l’impressione che quelle parole fossero scritte da qualcun altro, adesso ne ho la certezza. Perché so per certo che quella persona ha il mio stesso nome, ma tutto il resto è cambiato. Certo sapevo che quelli erano solo sogni, destinati a non durare a svanire nel giro di una notte, ma non avrei mai immaginato che anche quella che consideravo la realtà, da lì a qualche anno,  sarebbe mutata inesorabilmente.



 

  
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