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Autore: wingedangel    15/08/2015    1 recensioni
Zaira, principessa delle ninfe, poche settimane dopo il suo sedicesimo compleanno finalmente sogna l'uomo destinato a diventare suo marito e re al suo fianco.
Esce dal lago, pronta a soggiogarlo con un'incantesimo e portarlo via con sè... ma su Alan l'incantesimo non funziona, e Zaira è costretta a farlo innamorare 'alla maniera degli umani'.
Zaira è determinata ma il tempo è tiranno, la regina soffre di una misteriosa malattia che la sta lentamente conducendo alla morte, Zaira deve sbrigarsi se non vuole che le sirene riescano a prendere il potere e cacciare le ninfe dal lago...
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo Sette


 

La domenica, appena sveglio, Alan tornò al cimitero, sapeva che doveva cercare di farsi forza, di superare la morte della sua ragazza e andare avanti con la sua vita, ma non ce la faceva; ci aveva provato, ogni volta che andava al cimitero si riprometteva che sarebbe stata l’ultima, eppure il giorno successivo tornava sempre, era più forte di lui…

Era seduto davanti alla tomba di Chloe da parecchio, ricordando i momenti passati insieme a lei con sguardo perso, quando una voce lo riscosse dai suoi pensieri.

“ Ehi, ciao!”

Alan si voltò e vide Zaira in piedi accanto a lui. Il sole dietro di lei creava degli splendidi giochi di luce tra i suoi capelli dorati, sembrava che risplendessero. 'Sembra un angelo' pensò, ma si riscosse subito, non poteva permettersi di fare quel tipo di pensieri.

“Ehi! Come mai qui?” le chiese.

Zaira cercò di inventarsi una bugia meno imbarazzante della realtà, ma non le venne in mente nulla, Alan la stava fissando, doveva rispondere, non aveva scelta.

“Ehm… mi sono persa…” ammise, imbarazzata.

Lui si mise a ridere, lei abbasso lo sguardo e lesse il nome sulla lapide.

“ è lei? La tua ragazza?”

Alan si limitò ad annuire, con lo sguardo triste.

“ Sorridi.” Disse solamente lei.

Lui alzò lo sguardo su di lei, confuso.

“ Come?”

“ Ormai è passato un anno” disse, leggendo la data sulla lapide. “ Penso che Chloe non ce la faccia più a vederti così. Le hai già dedicato troppe lacrime, è ora di dedicarle un po’ della tua felicità, nessuno dice che tu la debba dimenticare, ma cerca di sorridere di più, fallo per lei.”

“ Non posso, Zaira, non ce la faccio.” confessò lui.

A Zaira dispiaceva vedere Alan soffrire, e si sentiva inutile, non sapeva cosa fare per farlo star meglio; voleva stargli vicino ma allo stesso tempo non sapeva come fare. Aveva già provato una volta quella sensazione, quando una delle sue sorelle aveva perso il suo compagno. Anche se alle ninfe bastava un incantesimo per soggiogare un umano, vivendoci a lungo insieme tra di loro si creava un legame, e a volte, come nel caso di Soraya, quel legame diventava amore. Anche se per la sua amica Zaira non era riuscita a fare granchè, voleva che con Alan le cose andassero diversamente. Sapeva che molti umani credevano che i morti non li lasciassero mai veramente, che continuassero a vivere in quello che chiamavano 'paradiso', e decise di sfruttare questa credenza per cercare di spingere Alan a guardare avanti, a superare il suo dolore e a pensare alla sua ragazza con il sorriso.

“ Anche sapendo che questo la farà soffrire?” disse.

Alan le rivolse uno sguardo confuso, ma anche incuriosito, così lei continuò.

“ Ti racconterò una cosa. Un paio di anni fa, una delle mie migliori amiche ha perso suo marito, ricordo che era distrutta, non c’era niente che potessi fare per farla stare meglio, mi sentivo frustrata e completamente impotente. Ero disposta a fare qualsiasi cosa per lei, ma doveva uscirne da sola. Soffriva lei e soffrivo io; e anche se non conoscevo molto suo marito, mi sentivo persa quasi quanto lei. Quello che voglio dire è che si, Chloe è morta, ma dovunque lei sia, penso che stia soffrendo almeno quanto te a vederti così. Quindi, anche se so che è dura, devi andare avanti, devi cercare dentro di te anche un solo motivo per sorridere, e aggrappartici con tutte le tue forze, in modo che anche Chloe, guardandoti, possa sorridere. Okay?”

Alan la guardò, incapace di ribattere, non aveva mai visto la cosa da quel punto di vista, e doveva ammettere che se Zaira aveva ragione lui stava facendo soffrire l'unica donna che avesse mai veramente amato. Non poteva permetterselo, non voleva che lei soffrisse per colpa sua, e se per farla sorridere doveva essere felice, ci sarebbe riuscito, anche se non sarebbe stato affatto facile sapendo che non avrebbe più potuto rivedere il suo sorriso.

“La tua amica… poi ce l’ha fatta ad andare avanti?” chiese.

Un sorriso colmo d’affetto comparve sul volto di Zaira ripensando all’amica; le mancava molto, non vedeva l'ora di tornare al castello, ma prima doveva compiere la sua missione.

“ Si, ne è uscita più forte di prima.”

Alan sorrise, finalmente convinto.

“ Sai, ho passato l’ultimo anno a sentirmi in colpa ogni volta che mi capitava di essere felice, mi sa che ho sbagliato tutto.”

Zaira ridacchiò, felice di vedere una nuova determinazione nel suo sguardo.

“ Lo penso anche io.”

Alan si alzò e si voltò verso di lei sorridendo. Conosceva così poco quella ragazza, ma in un momento aveva fatto così tanto per lui, le era davvero grato, non sapeva come ringraziarla.

“ Zaira… Grazie.” disse, sincero.

“ Mi piaci di più quando sorridi, sai?” gli rispose.

' Come fa ad essere così bella e così dolce? Perchè ogni volta che la guardo non riesco a smettere di sorridere?' pensò Alan. In quel momento, Alan non pensò più a Chloe, perse la cognizione del mondo intorno a sé, anche se la sua mente gli gridava di darsi una calmata, che non poteva invaghirsi di lei, mentre la guardava nulla contava più. Sentiva solo il battito del suo cuore, e fu in quel momento, dopo solo cinque giorni, che si rese conto che era fottuto, si era innamorato di quegli occhi, di quel sorriso, della ragazza 'strana forte' conosciuta un giorno in riva al lago.

Certo, forse era tutto sbagliato, forse era troppo presto, forse aveva preso solo troppo sole, ma lei era li, davanti a lui e gli aveva appena dato una speranza mentre lui era perso nel suo dolore.

Poi non pensò più. Le prese il viso tra le mani, e prima di riuscire a rendersi conto di quello che stava facendo, la baciò.


 

Lui l’aveva baciata, Zaira non riusciva a crederci, era felice, lui si stava innamorando di lei, finalmente stava per raggiungere il suo obiettivo, sapeva che per ora era solo un'infatuazione, che se gli avesse detto la verità lui sarebbe scappato, ma appena il suo amore per lei si fosse consolidato, sarebbe potuta tornare da sua madre e dalle sue sorelle, insieme ad Alan.

Eppure, sebbene le mancasse la sua famiglia, quel pensiero le mise tristezza, per la prima volta si rese conto delle ripercussioni che il suo egoismo avrebbe avuto sulla vita di Alan. Lei sarebbe diventata regina con lui al suo fianco, ma lo avrebbe costretto ad abbandonare la sua vita, i suoi amici, si rese conto che non era questo ciò che voleva per lui. Lei voleva che lui fosse felice, e sapeva che se l’avesse seguita non lo sarebbe stato. Si stava innamorando di lui, Zaira non aveva mai preso davvero in considerazione quella possibilità. Certo, lui era il suo Sogno, sapeva che se ne sarebbe innamorata, eppure… ora che era entrata a far parte della sua vita, che aveva conosciuto i suoi amici, improvvisamente privarlo di tutto ciò le parve un gesto incredibilmente crudele.

Zaira si riscosse dai suoi pensieri, ci avrebbe pensato più tardi, ora Alan la stava baciando, e non voleva perdersi nemmeno un istante di quel momento, di quelle emozioni incredibilmente umane che stavano prendendo il sopravvento nel suo cuore.

Dopo quelli che sarebbero potuti essere istanti oppure minuti, Alan si staccò, la guardò negli occhi e sorrise; poi improvvisamente si rese conto di quello che stava succedendo e rovinò tutto.

“ Oddio.. scusami… non so cosa mi sia preso…” disse, cercando di giustificarsi.

Zaira lo vide lanciare uno sguardo alla lapide di Chloe. Gli prese il volto tra le mani e lo costrinse a guardarla. Si rendeva conto che era inevitabile affrontare l'argomento, ma non voleva che Alan rovinasse tutto così presto.

“ Ehi, stai calmo, non abbiamo fatto niente di male, stavi sorridendo, eri felice, non devi sentirti in colpa. Chloe capirà.” disse lei.

Alan annuì, poco convinto e improvvisamente di nuovo triste.

“ Dai, usciamo di qui.” Disse.

Uscirono dal cimitero e si sedettero sul prato antistante.

“ Pessimo posto per un primo bacio.” Cercò di sdrammatizzare lui.

Non convinse nemmeno se stesso. Aveva appena tradito Chloe, come aveva potuto lasciarsi andare così?

“ Non importa il posto, quello che conta è se, ignorando i tuoi sensi di colpa, lo rifaresti.”

Lui esitò, non riusciva a non sentirsi colpevole per quello che aveva fatto.

Insomma, lei è morta!’ pensò Zaira, frustrata.

“ Non lo so, io… forse, se nella mia vita non ci fosse stata Chloe, si, lo rifarei. Ma Chloe c'è stata, e io… io non posso farle questo….” disse lui, triste.

Zaira sospirò, non sapeva più come fare a convincerlo, le sue parole gli facevano male, lei ci teneva a lui, e se lui davvero non voleva più storie dopo Chloe… lei si stava innamorando dell'unico umano che non avrebbe mai potuto avere.

“ Non credo che tu stessi facendo nulla di male. Però potevi dirmelo prima che mi innamorassi di te.” confessò lei, mentre una lacrima le rigava il volto.

“ Sei innamorata di me?” disse lui, stupito.

Alan si rese conto di non aver mai realmente preso in considerazione i sentimenti di Zaira, era troppo preso a preoccuparsi di quanto fossero sbagliati i suoi.

“ In effetti non lo so.” ammise lei. “Non sono mai stata innamorata prima, ma ci tengo a te, e non dico che voglio che facciamo coppia fissa così, su due piedi. Ma vorrei starti vicino, conoscerti meglio. Insomma, io sono qui, ma se tu sceglierai sempre lei… che ci sto a fare?”

Alan non sapeva cosa rispondere, stava facendo del male alla ragazza che poco prima stava baciando, ma cos'altro poteva fare? Non poteva tradire Chloe…

Zaira si alzò e si diresse verso la strada, sperando di ritrovare la via di casa, se non c'era verso di far innamorare Alan sarebbe tornata al castello, e insieme alla regina avrebbero trovato una soluzione, magari avrebbe potuto soggiogare un altro umano e sperare che non ci fossero problemi; ogni regina aveva sposato il suo Sogno, nessuno sapeva cosa sarebbe successo se avesse scelto un umano qualsiasi, con un po' di fortuna sarebbe andato tutto bene.

“ Dove vai?” le chiese Alan.

Non ne sapeva il motivo, ma Alan aveva il presentimento che se la lasciava andare non l'avrebbe più rivista. Non poteva permettere che accadesse, nonostante Chloe, non voleva perdere Zaira. Di nuovo non sapeva spiegarsi i suoi sentimenti, ma cominciava a farci l'abitudine.

“ Dovrei restare?” gli chiese, senza rispondere.

Alan lanciò uno sguardo verso il cimitero, pensando a Chloe. Zaira sospirò rassegnata e si voltò per andarsene.

“ Resta.”

Quando Zaira si voltò verso di lui notò che stava ancora fissando il cimitero, poi guardò verso di lei e sorrise.

“ Ma andiamoci piano, ok?” le disse.

Zaira sorrise e tornò a sedersi accanto a lui.

“ Mi sta bene. Ma solo se mi prometti che cercherai di sorridere di più.” Disse lei porgendogli il mignolo.

Lui rise e sigillò la promessa.

“ Parola di scout.” Scherzò.

Zaira però quasi non lo sentì, il braccialetto che Alan aveva al polso catturò la sua attenzione. Le sembrava di averlo già visto da qualche parte. Era una semplice cordicella in caucciù con un ciondolo d’argento a forma di conchiglia, era sicura di averlo già visto, ma non ricordava quando o dove. Appena lo sfiorò con il dito, lo ritrasse subito. Il ciondolo scottava.

“ Che c’è? Hai preso la scossa?” scherzò Alan, che non capiva il suo comportamento.

Zaira non capiva, non si rendeva conto di quanto quel ciondolo scottasse? Eppure lo portava con una tale naturalezza, senza il minimo fastidio. Improvvisamente le tornò alla mente il giorno in cui l’aveva conosciuto, quando l’incantesimo non aveva funzionato. Che fosse proprio quel ciondolo a respingere la sua magia? Era stato incantato da qualcuno? Forse una sirena era in qualche modo venuta a sapere del suo Sogno e aveva agito prima di lei? Impossibile, solo lei, Mel, Soraya e la regina sapevano chi era il suo Sogno, e Zaira si fidava ciecamente di ognuna di loro. Doveva assolutamente esaminare meglio quel ciondolo.

“ È molto bello.” Disse, cercando di salvarsi dalla figuraccia.

“ Ethan dice che mi fa sembrare un po' gay. Ma è l’unico oggetto che mi resta della mia vera madre. Mia mamma dice che prima di morire me l’ha messo e ha insistito perchè non lo togliessi mai. In effetti sembra una cosa un po’ strana, ma siccome è un suo ricordo ci tengo ad averlo con me.”

Zaira ancora non capiva, se il ciondolo gliel'aveva dato sua madre alla sua nascita non poteva essere un'azione mirata a colpire lei, visto che l'aveva sognato da nemmeno una settimana, ma allora perché incantare il ciondolo? E chi l'aveva incantato? Non poteva essere il figlio di una ninfa, forse sua madre si era rivolta alle ninfe per proteggerlo, ma quale ninfa avrebbe accettato di privarsi di una futura 'preda'? Doveva venire a capo di quel mistero, altrimenti non sarebbe mai riuscita a portare a termine la missione.

“ Posso vederlo?” gli chiese.

Lui se lo tolse e lo porse a Zaira, lei non credeva che nonostante le insistenze della madre lui se lo sarebbe tolto così facilmente. Forse Alan si fidava davvero di lei, oppure non si rendeva conto del potere che quel ciondolo aveva. Zaira prese il ciondolo con cautela, cercando di non dare a vedere ad Alan l'effetto che faceva a contatto con la sua pelle. Appena lo prese in mano, però, si rese conto che non scottava più. Evidentemente l'incantesimo funzionava solo quando il bracciale veniva indossato. Per togliersi ogni dubbio Zaira sussurrò tra se le parole dell’incantesimo che non aveva funzionato quella volta al lago. L'effetto fu immediato. Alan le prese la mano e appena lei si voltò verso di lui la fissò negli occhi.

“ Ti amo Zaira, ti prego, accetta il mio amore, permettimi di farti felice, sarei pronto a seguirti ovunque pur di starti accanto, ti prego amore mio, portami con te.” la supplicò lui.

Zaira avrebbe dovuto approfittarne, portarlo al lago da sua madre, sposarlo e diventare regina. Ce l’aveva fatta, lui era in suo potere ormai. Ci erano voluti cinque giorni, ma ora era finalmente pronta a diventare regina, e lui sarebbe stato il suo re, avrebbero generato una splendida principessa e sarebbe andato tutto come aveva sempre immaginato.

Eppure le si attorcigliava lo stomaco a sentirlo parlare così, quello non era il suo Alan, era solo un manichino vuoto pronto a compiacerla in qualunque modo. Zaira non poteva fare questo ad Alan, non dopo averlo conosciuto in tutta la sua meravigliosa umanità. Pregò che sua madre resistesse ancora un po', non poteva ancora portare Alan con sé, conosceva i suoi doveri di principessa, ma voleva che Alan la seguisse di sua spontanea volontà, e che fosse libero di ritornare tra gli umani ogniqualvolta lo desiderasse. Sospirò, consapevole che non avrebbe più potuto tornare indietro una volta pronunciate quelle parole, ma doveva farlo. Alan non meritava di essere soggiogato.

“ Se davvero mi ami, provamelo. Indossa di nuovo questo braccialetto, dimentica di averlo mai tolto, e non separartene mai più.”

Lui obbedì, riacquistando subito la lucidità mentre l’incantesimo di Zaira si disgregava. Allungò il polso verso di lei per mostrargli il bracciale, come se nulla fosse successo.

“ E’ buffo, per quanto strana fosse la richiesta di mia madre, non l’ho davvero mai tolto. Da bambino mi divertiva pensare che mi proteggesse dagli spiriti cattivi. Avevo davvero una grande fantasia.” scherzò lui.

Zaira sorrise, consapevole che probabilmente non sarebbe più riuscita a portarlo al castello, dopotutto per Alan non sarebbe stato facile accettare l'idea di lasciare tutto per seguire lei, ma sapeva di aver fatto la scelta giusta. Alan aveva il diritto di scegliere la sua strada, e lei non l'avrebbe influenzato.

 


CANTUCCIO AUTRICE:
Sorpresa! Sono riuscita a scrivere il capitolo prima della partenza! Spero che vi piaccia, nel prossimo capitolo si scoprirà chi ha incantato il bracciale e perchè, ma se volete, siete libere di provare ad indovinare... Ora però mi tocca scappare... pranzo con i parenti :( Ci sentiamo dopo le ferie, buon Ferragosto a tutte!
Baci,
wingedangel.

   
 
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