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Autore: Botan    30/01/2009    5 recensioni
Esistono un fiume e una città, famosa per i suoi innumerevoli casinò, che si chiamano proprio come me. Tuttavia, non sono né un fiume, né tanto meno una famosa città! E neppure una slot-machine umana!
Se volete pronunciare il mio nome, allora intonate un bel Re maggiore. Perché? Provate ad indovinare!
Non vi viene in mente proprio nulla? Ok. Gli indovinelli non fanno per voi, eh? Pazienza!
Come dite? Il mio nome, zo to?
Reno, per servirvi!
*Dedicata al mio Reno, coniglio nano maschio gagliardo e tosto, che per anni ha tenuto accesa la luce nella mia vita senza pretendere nulla in cambio.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Reno, Yuffie Kisaragi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Advent Children, Dirge of Cerberus
Capitoli:
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CAPITOLO 11

                            CAPITOLO 11

 

 

 

 

 

- Ben svegliata, principessina di Wutai! – esclamo gioioso, non appena il faccino assonnato di Yuffie si desta dal lungo sonno. - Dormito bene?

 

La giovane annuisce stropicciandosi gli occhi con fare da bambina, e sbadigliando qua e là.

- Sono crollata come uno shuriken in caduta libera… Ho dormito molto?

 

- Un paio d’ore, credo.

 

La wutaiana inarca le sopracciglia:

- E tu sei stato qui seduto, per due ore?!

 

Annuisco con fierezza, e già che ci sono, inizio anche a pavoneggiarmi un pochino.

- Sono un gentiluomo, io! Una ragazza assopita così teneramente sulle mie ginocchia, non si rifiuta mai! E poi, alzandomi avrei rischiato di svegliarti… zo to!

 

- Allora non sei completamente zotico! 

 

- Come sarebbe a dire? Significa che lo sono per metà?! Bel ringraziamento per averti accarezzato la schiena tutto il tempo, zo to!

 

Yuffie mi fa una smorfia gioiosa:

- Guarda che scherzavo! Mi prendi in giro così tante volte tu… lasciamelo fare una volta anche a me, zo to!

 

Le lancio un’occhiataccia minacciosa:

- Adesso mi fai anche il verso? Che simpatica! – prendo le sue guanciotte tra le dita, e faccio una leggera pressione fino a tirarle giocosamente. – Andiamo a mangiare, dai! – ribatto afferrandola per un braccio, e trascinandola con me.

 

 

 

Trangugio l’ultima polpetta di polipo con una rapidità tale da fare invidia perfino alla moto ultra accessoriata di Cloud.

- Temo… di aver mangiato troppo… – bofonchio accarezzandomi lo stomaco, pieno e gonfio.

 

Yuffie mi segue a ruota:

- Già! Ci vorrebbe una bella passeggiata per smaltire il tutto.

 

Improvvisamente le mie cellule neurali si accendono.

- Hai detto “passeggiata”? – replico con l’espressione di chi sta sul punto di avere un’idea da un momento all’altro.

 

- Sì, perché c’è un posto in cui ti piacerebbe andare?

 

Annuisco secco. Un sorriso diabolico mi si disegna sul viso.

- Veramente… Un posto ci sarebbe…! 

 

 

 

Siamo fuori dal Sanatorium. L’aria è un tantino fresca, e il terreno bello umidiccio, ma non fangoso. Insomma, spruzzato d'acqua al punto giusto.

Mi dirigo al garage situato proprio affianco allo stabile, e tiro su la serranda con fare spedito. Premo l’interruttore sulla mia sinistra, e la luce si accende illuminando l’oscuro stanzino.

 

- Wow! – esclama Yuffie, facendosi avanti con un balzo– Sono moto quelle?

 

- Belle, vero?

 

- Sono le tue?

 

Sospiro un po’ sconsolato, facendo ciondolare la testa da destra a sinistra:

- Magari lo fossero…! Appartengono alla Shin-Ra. Ma le usiamo solo io e Rude per uscire la sera a bighellona…- do un colpetto di tosse deciso, e mi zittisco istantaneamente. Non ho intenzione di beccarmi un ennesimo scappellotto da questo tipino così violento e troppo manesco. – Dunque- faccio io, cambiando discorso al volo- vogliamo andare?

 

Yuffie si ritrae con un passetto all’indietro. - Con q-quella? – pigola con un filino di voce, indicando la moto con l’indice destro tremolante.

 

La fisso incerto: - Cos’è? Hai paura? Eppure mi era sembrato che ti piacessero… o no?

 

- Non è la moto che mi preoccupa… Bensì tu! La sai portare? O invece precipitiamo di sotto alla prima curva?!

 

- Ma per favore…! Sei paranoica tanto quanto Elena!

Mi infilo il casco e siedo a cavalcioni sul sedile della nera fiammante. Estraggo il mazzetto di chiavi dalla tasca anteriore del mio pantaloncino bianco, ed inserisco la chiave nella fessura dell’accensione. Apro il gas, a manetta, mantenendo la posizione da fermo. – Allora? Resti lì per tutta la serata, oppure preferisci salire? Sappi che non ho intenzione di aspettarti in eterno!

 

Faccio finta di partire giusto per velocizzare la decisione di Yuffie, e la mia tattica funziona.

Afferrato il casco, il nano di Wutai balza sul sedile posteriore della moto, e mi si aggrappa con tutte le forze alla vita.

 

- Non così forte, sennò non respiro!- strepito, soffocando a momenti.

Non appena la vigorosa stretta si allenta, e il mio respiro ritorna quello di sempre, spingo in avanti l’acceleratore e do il via alle danze!

Da 0 a 100 in 5 secondi. Non male, vero?

 

 

A soli 10 minuti dalla partenza, siamo già arrivati a destinazione. Con un’auto, o con una moto mediocre, ci sarebbero voluti una trentina di minuti. Strada sdrucciolevole permettendo.

 

Spengo il motore e parcheggio il grosso bolide proprio sotto i folti rami di un albero.

Sfilo il casco dalla mia testa, scuoto il capo dandomi una rapida aggiustatine alla zazzera un po’ a soqquadro, e scendo.

Yuffie è ancora ancorata saldamente alla carrozzeria della moto.

 

- Hey, tutto ok? – domando senza ottenere risposta. Do così qualche colpetto con il dorso della mano sul casco della nanerottola, giusto per farla parlare. – Ci sei? Guarda che siamo arrivati… - sbotto cominciando a perdere la pazienza.

 

Yuffie si rianima. – Siamo… arrivati? – pigola con voce roca. Non dirmi che il viaggio ti ha fatto un certo effetto…? A me ha tirato un po’ su il morale. Mi sono abbastanza divertito!

Incito la ninja a scendere, sfilandole il casco dalla testa. Le sistemo un po’ i capelli con delle carezze sul capo, ed infine la colpisco scherzosamente dietro la schiena.

 

- Forza, un po’ di grinta!

 

Yuffie finalmente si decide a venire giù.

- Ma… dove siamo? – domanda, guardandosi attorno con fare confuso e un po’ dispersivo.

 

Porto le mani sui fianchi, drizzando la schiena:

- Nel luogo in cui mi hanno ridotto uno straccio! Sappi che però ho combattuto dignitosamente fino alla fine! – preciso con orgoglio.

 

- Ahh… capisco.- dice Yuffie, con intonazione abbastanza canzonatoria. – Beh, a questo punto che si fa?

 

Sorrido con un ghigno che farebbe gelare il sangue a chiunque:

- Si a caccia di indizi!

 

 

Ci avviamo entrambi nell’oscuro boschetto, addentrandoci in una zona ricca di vegetazione e di alberi.

Il luogo è piuttosto buio, ed il clima nuvoloso non aiuta per niente la mia sete di curiosità. Fortuna che ho portato con me un paio di torce, altrimenti sarebbe stato un problema non indifferente, divincolarsi nel bel mezzo di questa radura.

 

Faccio roteare la pila elettrica lungo la parete di un arbusto.

La ragazza alle mie spalle, fa altrettanto, imitandomi.

- Ma di preciso, cosa dobbiamo cercare?

 

- Non lo so ancora. Ma quando lo troverò, te lo farò sapere! – le ribatto con fare frettoloso, ed addentrandomi sempre di più nell’oscura selva.

 

Yuffie fa di tutto per accodarsi a me, e restarmi appiccicata. Seppur non lo dia ad ammettere, in fondo credo che abbia paura.

Mi girò di scatto verso di lei, cogliendola alla sprovvista e puntandole la torcia in pieno viso:

- BUUU!

 

- AAAHHHHH!!!!! – grida lei, facendo un saltello e lasciando cadere la sua torcia a terra.

 

- Paura, eh?! – rido, beffeggiandola e piegandomi in seguito a raccogliere l’aggeggio.

 

- Niente affatto! Io non ho paura! Sono un ninja, ricordatelo! – mi risponde un po’ indignata, ma sempre tremante.

Il timbro di voce non mente. Traballa come un budino gelatinoso.

 

Yuffie s’impunta, portandosi le mani sui fianchi un po’ stizzita. La sua espressione è tutt’altro che amichevole.

 

- Dai, volevo solo farti rilassare! Mi sembravi così rigida…

 

- Mi hai fatto prendere un colpo! Altro che rilassare…! – strepita con lo sguardo infuriato, puntandomi come un falco farebbe con la sua preda.

 

- Allora lo ammetti, eh? Ti sei spaventata davvero, zo to! Perfino adesso il tuo viso mi sembra terrorizzato! Cos’è, hai visto un fantasma? – dico tanto per scherzare, mentre le punto la torcia in faccia.

 

L’indice della sua manina si solleva improvvisamente, indirizzandosi dritto dritto alle mie spalle. 

 

Inarco le sopracciglia, con aria di confusione, e mi volto, facendo luce con la torcia, dietro di me.

Deglutisco a stento quando il fascio luminoso va ad urtare qualcosa di molto, ma molto grosso.

 

- No, non è un fantasma…- balbetto con un accento roco e pietrificato. Ho davanti un Sea Worm dalle dimensioni mostruose. E a giudicare dall’espressione poco felice, dal carattere davvero, davvero intrattabile!

 

- Insetto? Insetto?! INSETTOOOOO!!!!!!!!!! – strilla Yuffie, a più non posso, cominciando a mettere in moto le gambe.

L’enorme vermaccio inizia ad agitarsi. Le sue intenzioni non sono affatto buone.

Meglio sparire… e alla svelta!

Faccio dietro front in un baleno, agguanto la ladruncola per un braccio e… inizio a correre!!

 

- C’era proprio bisogno di urlare così forte?! – dico adirato, mentre trascino la mocciosa in una corsa forsennata su per il sentiero che sta davanti alla mia visuale scossa.

 

- Detesto gli insetti!!! Li odio! E quello lì, è gigantesco!!! – continua a strepitare, disgustata più del più non posso, sovrastando perfino la mia voce.

 

- Vedi di strillare di meno, se non vuoi finire nel suo stomaco! – Non è piacevole divenire la cena di un enorme bacherozzo. Concepisco con la fantasia l’immagine della cartella clinica della mia dipartita. Sotto la voce “causa del decesso”, leggo a caratteri cubitali: Divorato da enorme bacherozzo. Non è forse imbarazzante? – Evidentemente saranno state le tue urla, a disturbarlo. Non dovevi reagire così, aizzandoti come una matta verso di me!

 

- Ma sei stato tu, a puntarmi la torcia in faccia, e a farmi prendere uno spavento! E’ colpa tua!

 

- Va bene, va bene! Non agitarti! Ne riparleremo dopo… Adesso pensiamo a tirarci fuori da questa scomoda situazione! Se non lo blocchiamo, sarà lui a bloccare noi!

 

Una scarica potentissima di Earthquake, uno dei suoi micidiali attacchi, fa tremare il terreno sotto i nostri piedi. Come previsto: Il vermone ha iniziato a reagire!

 

- Ci attacca?!

 

- Mi sembra ovvio! Tu cosa faresti al suo posto se due individui ti rompessero le scatole per poi fuggire via?

 

Yuffie n’è certa:

- Gli darei una bella lezione!

 

- Appunto! E’ proprio quello che vuole fare a noi!

 

Un secondo terremoto, questa volta più rabbioso di prima, ci fa cascare come due birilli. Yuffie viene sbalzata via, a qualche metro di distanza. Fortunatamente, grazie alla sua innata agilità, riesce a rimbalzare alla perfezione sul tronco di un albero, e a ridurre così l’impatto.

Quello ad avere più sfiga tra i due, come al solito, è il sottoscritto.

Sollevo poco a poco la testa, ed abbozzo un sorriso tirato.

- Buono cucciolo, sta buono! – dico, disteso, è il caso di dirlo, come un verme, alle zampe dell’altro verme. Il ruggito della bestia scuote l’intera boscaglia. Gli uccelli si alzano in volo, come uno sciame impazzito.

Possibile che ogni volta che metto piede in questo posto, debba sempre accadermi qualcosa di spiacevole?

Sbuffo adirato, e con la faccia di chi starebbe per contrattaccare da un momento all’altro.

Sguaino la mia arma verso il faccione molliccio e verdastro della creatura, mettendomi sulla difensiva.

- Vuoi giocare? Bene, ti accontento subito!

 

Rotolandomi su di un fianco, mi porto a distanza di sicurezza, schivando di tanto in tanto qualche attacco furioso dell’essere.

Carico il mio teser infondendogli il potere di una materia fire, e mi preparo all’attacco.

 

- Adesso ti arrostisco per benino! – Con un balzo felino tanto quanto fulmineo, gli affondo un colpo in pieno cranio. Il potere del fuoco si libera, una vampa s’innalza ed illumina mezzo territorio con la sua luce esplosiva. Una coltre di fumo si materializza con malgarbo. Forse è fatta? Sto per gioire ma… quando il folto strato di vapori si dissolve, la mia autostima scende ai massimi dei minimi livelli.

 

- Tutto fumo, e niente arrosto…- Questa volta l’ho fatto proprio arrabbiare.

Finirò mangiato vivo? Cibo per bacherozzi.

L’enorme vermaccio si scaglia verso di me con uno scatto impetuoso. Sto per essere colpito da un suo violento attacco che non mi darà di certo l’aggio per scappare, quando un bagliore inatteso mi salva.

 

E’ lo shuriken di Yuffie, che a lacerare i tessuti  mollicci della spaziosa e calva testa dell’essere, per, in seguito, ritornare alla base.

 

- Il Sea Worm è debole alla materia Ice! Gli attacchi delle fire sono praticamente inutili! – urla la ninja, mentre si adopera a recuperare la sua arma, che le ritorna perfetta tra le mani.

 

Grazie al suo tempestale intervento, la mia pellaccia può considerarsi salva. La solita fortuna di un Turk!

- Hey! Vuoi deciderti a rialzarti? Gli attacchi a base di ghiaccio non dureranno ancora a lungo! Tra poco si riprenderà, e sarà molto più infuriato di prima! Bada che non starò lì a salvarti ancora una volta!

 

Prendo alla lettera le sue parole, e mi sollevo alla svelta da terra. Raggiunta la ladruncola wutaiana, ci apprestiamo in fretta a scappare.

 

- Come facevi a sapere che quel vermaccio fosse debole al ghiaccio? – domando con voce affannata, continuando a correre come un matto.

 

- Semplice! Io detesto ogni sorta di insetto che possa esistere sulla faccia del pianeta, quindi, per sicurezza ho studiato a fondo ogni loro caratteristica, per potermi difendere come si deve in caso ce ne fosse bisogno!

 

- Sei davvero ingegnosa…! – “Nonché furbetta e un tantino diabolica”, vorrei aggiungere, ma le circostanze non me lo permettono.

 

 

Ci fermiamo dopo circa una decina di minuti, con il fiato cortissimo.

Il verme oramai è solo un lontano ricordo che mi ha lasciato senza torcia, e con una materia in meno.

Fortuna che la piccola wutaiana ha con sé la sua, di torcia.

 

Me la riprendo, strappandogliela dalle mani.

 

- Hey, che modi! – ribatte a tono, e ancora con il fiatone, ansimando qua e là.

 

Provo ad accenderla, ma il fascio di luce non si anima. Le do giusto qualche colpetto sbattendola sul palmo della mano, finché non torna in funzione.

 

Faccio per incamminarmi, creandomi strada con la torcia e lasciando Yuffie alle mie spalle, e successivamente mi fermo in mezzo alla via:  

- A proposito… grazie per avermi salvato…! – le esclamo con poco slancio, molto probabilmente troppo orgoglio mi impedisce di farlo come si deve. In seguito, la mia andatura riprende a muoversi normalmente, come se nulla fosse successo.

 

- Non c’è di che! – sento rispondermi, con un suono un po’ presuntuoso e pieno di trionfo.

 

Essere salvato da una mocciosa di Wutai…! Diamine! E’ il colmo! Forse preferivo di più la dicitura “Divorato da enorme bacherozzo” sulla cartella clinica del mio decesso?

Se solo anziché bigiare le lezioni sui mostri del professor Ito, le avessi seguite con molta attenzione… tutto ciò non sarebbe mai successo!

Inutile stare qui a rimuginare. Ciò che voglio in questo momento, è trovare una traccia!

Una traccia di Zess.

 

Quest’ultima non tarda molto a farsi vedere.

 

Qualcosa urta la mia scarpa. Anzi, sono io ad urtare questo qualcosa, calpestandolo.

Getto il fascio di luce ai miei piedi, per illuminare meglio la zona e l’oggetto in questione.

Alzo la gamba dal suolo, e faccio un passo indietro.

Yuffie si avvicina spedita, e mi si affianca per sbirciare.

- Cos’hai trovato?

 

- Una cosa molto interessante.- Mi chino verso il suolo e raccolgo l’oggetto.

E’ un coltello retrattile, che guarda caso conosco.

Sull’impugnatura vi è impresso un marchio. Si tratta del logo della “Giungla delle Pistole”. Un movimento anti Shin-Ra che in passato ci ha causato parecchi problemi.

Ma cosa ci fa qui, una roba del genere? Tutti i membri del gruppo furono catturati da noi Turks, e rinchiusi nelle prigioni della Shin-Ra, per poi essere trucidati.

Quel movimento è stato debellato, non esiste più, per fortuna. Inoltre, sono trascorsi otto, o nove anni da quell’episodio. Possibile che sia una reliquia di quel giorno?

La cosa non mi convince per niente.

Mi rigiro l’aggeggio tra le mani, e dall’altra faccia del manico, in piccolo, c’è scritto qualcosa. Illumino la dicitura, e leggo a voce bassa: - “Alla mia piccola e temeraria sorellina. – Le sopracciglia mi si piegano contorcendosi con movenze titubanti. Poco sotto la dedica sibillina, intravedo un mucchietto di lettere che formano una parola. La illumino con la complicità della torcia, portando quest’ultima proprio sopra lo scritto in questione, e quella movenza che sapeva tanto di titubanza delle mie sopracciglia, si tramuta in un gesto di sbigottimento autentico: - ZESS?! – esclamo, alzando di scatto la voce.

 

Yuffie sussulta: – Che succede?! C’è forse qualcuno?! – chiede trepidante, iniziando a guardarsi attorno.

 

Scuoto la testa.

- Niente, niente! Puoi abbassare la guardia. – le faccio, giusto per tenerla buona.

Ma che c’entra quel maledetto disgraziato, con la Giungla delle Pistole?

Che connessione c’è tra le due cose?

Che Zess sia un membro di quel gruppo?

- Ma no, impossibile! Sarà una semplice coincidenza! Oltretutto, mi ricorderei benissimo della sua brutta faccia! 

 

- Chi è che ha una brutta faccia? – mi domanda la ninja, con aria non proprio cordiale.

 

- Nessuno! Parlavo tra me e me, sta tranquilla! Non mi sognerei mai di dire una cosa simile! In tua presenza poi… figuriamoci! Mi faresti sicuramente a pezzi!

 

Yuffie sembra essersi adirata. Tuttavia, non ho il tempo per appurare alla meglio la situazione.

Un rombo improvviso squarcia il cielo, illuminandolo per pochi istanti. La saetta del lampo si dipinge lassù, in aria, nitida e chiara come non mai.

La ragazza salta in su dallo spavento, gettandosi poi a me come per trovare un riparo, una protezione.

L’accolgo disorientato, poi cerco con gli occhi il firmamento.

 

- E’ solo un tuono! Non dirmi che anche questo ti fa paura?

 

Yuffie scuote la testa, per dimostrare il suo coraggio, ma io non mordo per niente a quell'esca.

Nel frattempo, una leggera pioggerellina inizia a venir giù prima con gentilezza, e poi con incalzante grettezza, fino ad innaffiarci.

 

- Oh oh… temporale in vista! – esclamo volgendo un’occhiata al clima, con un’espressione poco radiosa.

 

Un secondo rumore, cupo e prolungato, si scaglia nel cielo, con una potenza più forte del suo predecessore.

Stringo a me, forte, la ragazza, dandole protezione e riparo con il mio corpo, istintivamente.

Yuffie si chiude a riccio dentro di me. La sento tremare come un pulcino annaffiato, mentre la pioggia si fa sempre più incessante.

I miei vestiti, di un colore bianco acceso, s’impregnano presto d’acqua. Il tessuto diventa semi trasparente, fino a lasciar intravedere la pelle al di sotto della stoffa.

Tolgo alla svelta la maglia, prima che questa si bagni del tutto, e la uso per avvolgere le spalle di Yuffie, e darle un po’ di calore.

 

Lo scroscio dell’acqua si fa sempre più incessante, oramai diluvia.

 

Afferro la giovane per mano, e la conduco al riparo, sotto le fronde di un grosso albero.

Sono del tutto fradicio. L’acqua mi cola copiosa ovunque. Un riparo a questo punto mi sembra inutile, ma almeno non saremo alla mercè dell’acquazzone.

Guardo Yuffie da cima a fondo. E’ zuppa un po’ meno di me. Tutto merito del riparo che le ho fornito stringendola tra le braccia.

Mi avvicino a lei per aggiustarle la maglia, ed avvolgerla a dovere.

- Copriti, o prenderai un malanno! – faccio in tono gentile. E se ti ammali, poi tocca a me prendermi cura di te… Ma solo per ricambiare il favore per avermi curato da febbre menzognera.

 

Yuffie arrossisce stranamente.

- Tu piuttosto, non hai freddo così?

 

Mi do una rapida occhiata. Ho addosso solo un pantaloncino bianco, che tra l’altro è completamente bagnato.

La mia maglietta è sulle spalle di Yuffie, a tenerle almeno un po’ di caldo.

Con il torace scoperto, e tutta l’acqua che mi sono preso, spero proprio che non mi venga la febbre... Questa volta per davvero!

 

- Io sono un tipo tosto! Resisterò! – faccio allungandole un goliardico sorriso.

 

Le gote della ninja diventano sempre più accese, a stento tenta di nascondere lo sguardo abbassandolo maldestramente sul terreno.

La squadro con attenzione, cercando di capire il perché di questo suo strano comportamento, ma più i miei occhi la fissano, e più non riesco a smettere di guardarla. Senza un motivo apparente, sento qualcosa in me prendere fuoco. 

Sto sistemando la maglia alla ragazzina, e le mie mani tremano. Non riesco quasi a controllarle.

Diverse goccioline d’acqua vengono giù lentamente, attraversando il viso della giovane ninja che appare tutto bagnato. Scendono giù, loro, lungo il collo, e poi oltre. Quel gesto mi fa rabbrividire.

Sì, rabbrividisco, ma non per il freddo.

La schiena della principessa Kisaragi, è puntellata al fusto dell’albero, grande e imponente.

Colpisco il tronco con una mano, poco sopra il capo della ragazza che trema subito dopo, atterrita dalla mia reazione così improvvisa e inspiegabile. La verità, e che l’ho fatto nella flebile speranza di reprimere i miei impulsi.

Il nasino le si arriccia. Quel nasino impertinente che mi piace tanto. Tantissimo. Quel nasino che ha una gocciolina proprio sulla curva. Discende giù, passando per la guancia, percorrendole le labbra. Poi si ferma nell’incavo del mento.

La fisso.

 

La verità è soltanto una:

Io, non riesco a controllare più il mio corpo.  

 

Accosto il mio viso a quello di Yuffie, e sotto il rumore imperioso di un terzo tuono, mi accanisco sulle sue labbra, mangiandomele con un bacio.

 

L’acqua vien giù, il temporale incalza, incalza, ed ancora, sempre di più, come il simbolo dell’infinito, un “otto rovesciato” impresso nel cielo, incalza a più non posso.

Ma su di me, tutto ciò non ha nessuna influenza.

Sento che la pioggia, proprio questa pioggia, tenta disperatamente di parlarmi. Questa bufera stessa, mi parla. Vorrebbe fermare una tempesta molto più forte di lei. Vorrebbe mettermi in catene. Scagliarmi via, facendomi afferrare dalla possente mano del vento, e farmi rinsavire. Lei mi sta mettendo in guardia. Mi sussurra ciò che forse non dovrei fare. Io sono sordo, però. Non sento più nulla, ma provo una miriade di sensazioni che quasi mi annientano, tant’è che sono forti e dettate dalla passione. 

Mi faccio in avanti, spingendomi sull’esile corporatura di Yuffie che sento tremare ancora più forte man mano che il mio corpo si avvicina al suo.

La spingo garbatamente, e poi, con dispotica insistenza, a quel solido arbusto. L’acqua che mi ricopre si trasferisce in parte sui suoi vestiti, sulla sua pelle. Continuo a sfiorarle le labbra con i miei baci, allo stesso ritmo incalzante di questa pioggia che bagna il terreno.

Oramai sono completamente andato. Ho perso ogni controllo. Ho smarrito il controllo di me stesso.

Frenetico, spingo la ragazza verso il suolo, con impudenza. In un primo momento Yuffie sembra opporre resistenza, ma poi si lascia ben presto governare.

Le prendo le mani, che hanno smesso di tremare, e la trascino giù con me. Strusciamo sul quel tronco, per poi finire a terra. Sul terreno umido e innaffiato. Il fango ci macchia. Le fronde del grande albero lasciano filtrare qualche schizzo di pioggia che ci bagna ancora una volta. Tutto sommato, questa infiltrazione è piacevole.

Lascio cadere la schiena di Yuffie sul terreno. Con modi delicati, anziché bruschi.

Percepisco ancora un lieve tremore da parte sua, sussurrato appena.

Mi appoggio a lei, ricoprendola con il mio peso, e facendo attenzione a non farle del male.

Faccio scorrere le labbra lungo tutto il collo, bagnato e zuppo di gocce, nel momento in cui la mia mano si posa con poca invadenza ed assai garbo, sul bottoncino dei suoi shorts. 

Inizio a slacciarlo. Questa volta con più slancio. Frettolosamente. Il suono del mio respiro si fa sempre più forte, tanto da coprire quasi lo scroscio dell’acqua.

Tiro giù la lampo dei pantaloncini, che non oppone resistenza. Al contrario invece della ragazza.

Yuffie si ritrae. Il suo corpo sembra divenire di pietra.

Mi blocco anch’io, brevemente.

Mi sollevo di non molto da quell’esile fisico, fino a cercare il suo sguardo. Finalmente lo trovo. 

Ciò che vedo, sono due occhi impauriti e persi.

La ninja ha paura. Ed io, sono un perfetto idiota.

Di quelli con la I maiuscola.

 

- Yuffie… – riesco solamente a dire. Dentro di me c’è la voglia di continuare, di riprendere, di cercare ancora quella bocca. Però se lo facessi, sarei doppiamente un idiota.

 

La piccola ragazza si rialza fulmineamente. Mi arriva uno schiaffo. Stavolta lo accetto e non ribatto.

Muto come non lo sono mai stato, la vedo fuggire sotto un acquazzone che in pochi istanti la inghiottisce, portandola via da me.

 

 

Resto sdraiato a terra, con lo sguardo rivolto verso l’alto.

Ogni tanto una gocciolina mi s’infrange sul volto, ma poco importa: Sono un perfetto idiota!

 

 

 

Messaggi da parte dell’autrice:

 

Dopo una lunga, interminabile ASSENZA, Botan ritorna finalmente ad aggiornare!

EVVIVA! Non ne potevo più di tenermi i capitoli di RED HEAD segregati nel pc

Contavo vivamente di aggiornare molto prima, nel periodo pre-natalizio, magari… Purtroppo però, per una serie di cose, e per la mancanza di tempo, non ci sono riuscita…

Ho intrapreso un nuovo lavoretto che me ne porta via tantissimo… La mia camera è diventata un campo di battaglia, per non parlare della scrivania…! Ci sono pezzi di stoffa e fili di cucirini dappertutto! Che lavoro faccio? Ovvero: Che cosa mi sono dovuta inventare per mandare un po’ avanti la baracca e -cosa più importante- tenere il mio povero ed intimorito cervellino ancora più impegnato? Ho messo su una fattispecie di botteguccia personale dove realizzo ufo doll, o più semplicemente plush stile manga/anime, su richiesta dell’acquirente! Vendo un po’ qui e un po’ là… Sia su ebay (che preferisco non utilizzare per via dei costi e delle percentuali troppo elevate che devi pagare per vendere qualcosa), sia nella mia città e dintorni, e sia in rete! Un po’ dove capita, diciamo!

Spesso faccio anche le 2 di notte per finire un lavoro… Il fatto è che sono troppo precisa. Non mi piace fare una cosa “approssimativa”, con colori e abiti che non rispecchiano quelli del personaggio originale. Anche per gli occhi e la bocca…Creo tutto io, secondo una mia logica e un mio gusto personale! Se l’espressione del volto non si sposa col character che devo realizzare, poi il risultato finale stona. D'altronde, com’è che si dice? Gli occhi sono lo specchio dell’anima, no? ^___^  Ah!

 

PUBBLICITA’ OCCULTA: Colgo la palla al balzo: se vi dovesse venire la voglia di avere una riproduzione di Reno o di qualsivoglia personaggio tratto da manga/anime/videogames/film/telefilm… sapete dove trovarmi!

 

Detto questo, passo a rispondere a tutti voi:

 

Per Flygirl 92: Concordo! La chiamata di Elena è stata davvero esilarante! Era un pezzo che sognavo di scrivere da diverso tempo. Mi sono divertita molto ad “assemblarlo”!

Reno ti ringrazia per i complimenti! ^___^

 

Per Dastrea: Le tue recensioni mi coinvolgono sempre di più! L’idea delle coccole…eeh! Per quella parte ho preso spunto da me stessa! Io adoro le carezzine sulla schiena! *___*

E poi, diciamolo: Yuffie ricorda un po’ un grosso micione, no?

Per la scena del bacio che aspettavi da tanto tempo… beh, spero di averti accontentata! Ovviamente, non sarà l’unica! Vedrai che ti combino la prossima volta! ^,,^

Sai una cosa, Dastrea? E’ proprio vero che con la calma le cose ti riescono quasi tutte bene! Io ci sto provando, sia ad avere calma, e sia ad avere pazienza, e la situazione che mi tiene ancora in una fase di stallo, sembra smuoversi un pochetto. Però, per adesso mi accontento di questo poco che ho, finché non sarò finalmente libera e pronta a spiccare una volta per tutte il mio volo!

Grazie grazie grazie!

 

Per Gioia 86: BENVENUTA!!! Sono iper mega super felice che la mia storia, e, soprattutto, il tanto discusso pairing Reno/Yuffie, piaccia pure a te!

Poi, tu che mi dici “stamattina mi sono svegliata presto solo per potermi leggere i capitoli tutti d’un fiato”, per me è stata una pesante mazzata di puro entusiasmo! E se poi vogliamo parlare delle altre cose che hai scritto riguardo il mio modo di scrivere… io non trovo parole per dirti… Sei sicura di non aver sbagliato persona? Magari non so, volevi scrivere la recensione a qualcun altro, e puff…! Per errore l’hai mandata a me! E’ fattibile, no? Te lo chiedo perché io non mi reputo affatto, per niente e minimamente così brava come hai scritto tu! Tutt’altro! Spesso mi vergogno di mostrare ciò che scrivo, perché ad ogni lettura mi sembra sempre che ci sia qualcosa di sbagliato o comunque di non “fluido” nelle parole… Perciò, quando ho letto “grammaticalmente e lessicalmente”, beh, mi sono super sorpresa!

La nota che riguardava l’aggiornamento ogni 5 del mese, con tutto ciò che mi è capitato purtroppo non sono riuscita a rispettarla come si deve… Quindi, alla fine posterò un nuovo chap quando mi rimarrà un pochino di tempo libero. Soprattutto, spero proprio di metterne uno al mese, e non ogni 3/4 mesi come sto facendo ultimamente…

Ad ogni modo, grazie del supporto e, più di ogni altra cosa, dei complimenti graditissimi! E non devi ringraziarmi: Io proprio come te amo follemente Reno e tutto il suo diabolico ed intricato universo! Mi sento un po’ parte di lui, e a volte ho l’impressione che a scrivere non ci sia io, ma il rosso in persona! Sembra strano, me ne rendo conto, però io sento che è così! Il fatto è che quando scrivo RED HEAD, dimentico tutte le cose antipatiche, e rientra in me il sorriso! E finché ne avrò la possibilità, io continuerò a sfornare capitoli, prequel e sequel uno dietro l’altro! Attualmente ne ho già fatti 23 di chap, più un prequel in lavorazione! Quindi, c’è di che leggere!

Un abbraccio forte forte!

 

Detto questo, che aggiungere?

Reno, il mio piccolo (ma non troppo…) coniglietto, ogni giorno che passa assomiglia sempre di più ad un giovane lupetto! Tant’è che mia madre l’ha soprannominato “coniglio mannaro”! La notte, vi giuro che si trasforma completamente! Ho letto in giro che i conigli nani sono animali notturni, però il mio lo è un po’ troppo… Ne combina di tutti i colori…! Ed io sto letteralmente impazzendo! L’ultima marachella? Pochi minuti fa: ha fatto la pipì sulla scrivania. L’ho sollevato appena in tempo prima che rendesse inutilizzabile tastiera, mouse e guida ufficiale di Resident Evil 4!!! (quest’ultima si è beccata solo qualche schizzo…)

Però, questo benedettissimo coniglio, è anche una delle creature più dolci e coccolone che esitano! Grazie a lui, al suo affetto ed alla sua compagnia che mi dimostra in qualsiasi momento seguendomi come un simpatico cagnolino, praticamente ovunque (è diventato la mia seconda ombra… Pensate che pur di starmi dietro, ha imparato ad aprire le porte…Se questo non è anomalo, ditemi voi!), sto scavalcando una marea di fastidiosissime difficoltà.

Eh, già! Proprio come il Reno che tutti noi conosciamo, lui per me è una manna dal cielo!

 

Alla prossima! ^___^

 

Botan

 

            

 

 

   
 
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