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Autore: Danilibre    16/08/2015    2 recensioni
Dal Testo :
"Il minore, stette in disparte fissando gli ospiti. Erano di bella presenza, le voci erano profonde, ma non potevano avere più di 25 anni. Il ragazzo più alto aveva i capelli lunghi, mentre l'altro li aveva molto corti e aveva le lentiggini.
Quando i loro sguardi si incontrarono, Cas perse un battito. Si perse in turbine di colori che i suoi occhi sfoggiavano, per non parlare del suo sorriso, perfetto. "
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Balthazar, Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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Aveva promesso a Charlie che sarebbe andato a casa sua quella mattina, così si preparò controvoglia e uscì di casa.
Aveva letto il messaggio con la via e il numero civico, viveva nella sua stessa via, ma Castiel  camminò come un autonomo mentre la sua mente ritornava alla sera precedente.
Alle braccia calde di Dean, al suo respiro contro le suo orecchio, al suo volto così vicino al suo.
venne pervaso da un senso di de-ja-vù quando si trovò sotto il portico dell'amica.
C'era una sedia a dondolo di legno. Gli ricordava qualcosa, ma non riuscì a mettere a fuoco dove l'avesse vista.
Suonò il campanello e dopo pochi istanti la ragazza venne ad aprire.
<  Cas!  > gli gettò le braccia al collo.
<  Ciao Charlie  > la salutò rispondendo all'abbraccio
<  Dai vieni, andiamo in camera mia! Devi raccontarmi molte cose!  > lo prese per mano e lo trascinò su per le scale fino alla sua camera.
La casa era deserta. L'unica cosa che sapeva di lei e che viveva con i suoi " fratellastri" , come li aveva chiamati. Non sapeva dove fossero i genitori, non voleva intromettersi troppo.
La camera era piena di Dvd, action figure e poster di svariate serie tv.
Il letto a baldacchino, posizionato contro la parete, era enorme.  La scrivania in ferro battuto era dal lato opposto, con sopra un computer di ultima generazione e qualche mensola qui e là.
Charlie si sedette sulla panca davanti al letto e Castiel la seguì a ruota. La ragazza gli prese le mani.
<  Allora, com'è andata ieri sera? raccontami tutto!   > chiese emozionata
Di norma Cas non ne avrebbe fatto parola con nessuno, ma in cuor suo sapeva che doveva sfogarsi. Gli raccontò tutto nei dettagli, senza omettere niente.
Charlie non disse nulla e non appena lui ebbe finito lo abbracciò.
<  Mi dispiace Cas. Mi dispiace tantissimo.  > restarono in quella posizione finchè la ragazza non decise che era tempo di farlo svagare un po’.
Si alzò e si diresse verso una delle mensole, prendendo in mano un Dvd.
Si girò con faccia beffarda tenendo in mano un cofanetto.
Castiel rise e annuì.
Si accomodarono sul letto mentre la sigla di Sherlock riecheggiava nella stanza.
passarono le restanti ore a commentare sulla stupidità di John nel non rivelare l'amore che provava per Sherlock. Castiel riuscì a concentrarsi sugli episodi commentando a sua volta. Riuscì perfino a scherzare sulle capacità del protagonista.
Le ore passarono e i ragazzi continuarono a ridere e scherzare finché la porta non si aprì.
<  Piccola?  > una voce dal piano di sotto attirò l'attenzione di Castiel.
<  No...  > sussurrò a se stesso
<  Charlie??  > la voce si faceva più nitida pian piano che si avvicinava alla stanza
<  In camera!  > Gridò la ragazza senza staccare gli occhi dallo schermo.
<  No...  > ripetè Cas ricevendosi un'occhiata da Charlie. Gli occhi si inumidirono subito.
La porta si aprì e Dean rimase sulla soglia. Si fissarono in silenzio, mentre la ragazza si alzò per andare in contro al Fratellastro.
<  Ciao piccola  > La salutò dandogli un bacio sulle tempie.
<  Questo è il mio amico...  >
<  Castiel...  > la interruppe Dean.
<  Vi conoscete?  > chiese guardando prima Cas e poi il fratello.
Dean annuì.
Castiel frustrato corse via dalla stanza, Charlie dovette fare un salto indietro per spostarsi in tempo. Quando arrivò alla porta d'entrata senti la voce di Dean che lo chiamava, ma non si fermò.
Come? Come aveva fatto a non notare che abitava con i Winchester?! la stessa veranda in legno, la stessa sedia, lo stesso vialetto rovinato.
<  Dannazione fermati!  > l'imprecazione di Dean, lo spaventò e lo fece inciampare.
<  Cas!  > Gli fu subito accanto, per aiutarlo ad alzarsi, ma scrollò via la sua mano dal braccio.
<  non mi toccare.  > sussurrò mentre cercava di rialzarsi, le braccia indolenzite, la testa piegata contro il petto per nascondere il viso.
<  Stai bene?  > La sua voce allarmata era come una pugnalata al petto.
Stava cercando di tirarlo su, ma Cas non collaborata.
<  Ho detto  > fremeva <  Non mi toccare!  > la sua voce salì di un'ottava e lo guardò negli occhi frustrato.
Dean ritirò subito le mani e fece un passo indietro, guardava il pavimento.
<  ti lascerò in pace d'ora in poi.  > rassegnato si alzò e si avviò verso casa sua.
No... No... l'immagine della sua schiena che pian piano si allontanava era un'agonia, non voleva che lo lasciasse. Aveva paura. L'unica persona che voleva era lui, lo capì solo in quel momento.
Fece un scattò e barcollando gli corse in contro abbracciando la sua schiena marmorea.
Dean fu preso alla sprovvista e si fermò di colpo, lo sentì singhiozzare contro la sua camicia.
<  No  > la sua voce era un sussurro nascosto tra i singhiozzi
<  Cas, è meglio così.  > la sua voce era piatta.
<  No!  > lo strinse più forte. <  Non voglio che te ne vada!   >
<  Ma-  >
<  Niente ma!  > lo interruppe <  Ti pregò  > lo supplicò, non voleva rinunciare a lui.
Dean riuscì a girarsi e lo abbracciò forte.
Con una mano gli alzò il volto mentre gli asciugava le lacrime, Avvicinò il suo viso a quello del ragazzo.
<  Ho paura.  > gli rivelò quando le loro labbra furono a pochi millimetri, riusciva a sentire il suo respiro accelerato.
Dean arretrò di poco, per poi scompigliarli i capelli sorridendo.
<  torniamo in casa? Cucino qualcosa.  > propose.
Cas annuì e lo prese per mano mentre si incamminarono in casa. La mano di Castiel era fatta per essere completata da quella di Dean. Lo sentiva nel cuore.

Charlie aveva assistito a tutta la scena, dalla veranda, e non appena i ragazzi se ne accorsero si lasciarono le mani imbarazzati.
<  Oh dai! eravate così carini!  > li rimproverò la ragazza mettendo il broncio.
Charlie era speciale, chiunque a una notizia del genere li avrebbe visti con disgusto. Mentre lei era completamente a suo agio.
<  Io e te dobbiamo fare un discorsetto!   > la riprese il fratellastro mentre la rincorreva
Alla ragazza scappò un gridolino e corse in casa ridendo <  Non mi prenderai !  >
Castiel li seguì chiudendosi la porta alle spalle.

Le ore passarono in fretta, Ridevano e scherzavano anche quando arrivò Sam, per nulla sorpreso di vedere l'ospite.

Castiel ricevette un messaggio da parte di Gabriel che gli ricordava il coprifuoco e a quel punto saluto tutti e si diresse verso la porta seguito da Dean.
Ormai era tardo pomeriggio ed il sole si stava abbassando all'orizzonte, colorando di arancio il cielo.
Si fermarono sotto la veranda e il maggiore dei Winchester gli circondò la vita col suo braccio.
Si guardarono negli occhi per un lasso di tempo che sembrò interminabile.
Tutto di lui gli piaceva, i capelli castani, gli occhi di quel colore così indescrivibile, le labbra così invitanti, perfino l'accenno di barba lo faceva impazzire.
Cas gli posò una mano sul petto proprio dov'era collocato il tatuaggio.
<  C'è una cosa che avrei voluto chiederti..  >
<  dimmi  > lo sguardo di Dean si perse sulla mano poggiata sul suo cuore.
<  come mai il tatuaggio? ha un significato..?  > Forse non doveva chiederlo, magari era una cosa troppo personale.
Dean fece un sospiro e si sedette sulla sedia a dondolo, mentre Cas si appoggiò alla ringhiera senza perderlo d'occhio.
<  Questo simbolo lo ha anche mio fratello, anche lui sul cuore. Per noi significa protezione, Nel senso che ci guarderemo le spalle finché l'altro vivrà. Ma puntiamo anche all'eternità, qualsiasi cosa ci sia dopo la morte io farò di tutto per vegliare su di lui. Forse è una stupidaggine, ma ci tengo troppo lui. E' l'unica famiglia che ho.  >
Cas annuì <  non è una stupidaggine, Io farei la stessa cosa per i miei fratelli. Capisco cosa si prova.  >
<  forse è una domanda troppo delicata, ma ... come sono deceduti i tuoi ?  >
Castiel fece un respiro e chiuse gli occhi, ma il Falshback dell'incubo lo tormentò come una pugnalata.
<  Stavano andando in viaggio per affari, in una città ad'un paio d'ore da qui. Poco prima di un tunnel  il camion che avevano davanti perse il controllo e sbandò, occupando tutte le corsie. I miei cercarono di frenare, ma gli andarono addosso lo stesso.  > non si era accorto di aver ancora gli occhi chiusi, finché le braccia di Dean non lo abbracciarono e le sue labbra gli lasciarono un bacio tra i capelli.
<  Sai, anche mio fratello, Gabriel, ha un tatuaggio. Forse è una cosa stupida, ma si è fatto tatuare sulla schiena un paio d'ali e su alcune piume staccate il nome dei nostri genitori. Lo invidio, ha sopportato il dolore dell'incidente senza lasciar trapelare neanche una lacrima. Eppure quando si è fatto il tatuaggio, mi aveva preso la mano e avrei giurato di vedere i suoi occhi rossi.  Lo vorrei anche io un tatuaggio così, non così grande però.  >
Dean lo sentì ridacchiare tra le sua braccia e si allontanò per guardarlo.
<  Non è una brutta idea, sai? Dovresti farlo.  >
Cas stava per ribattere, quando sentì la voce di Balthazar che lo chiamava.
Entrambi si girarono verso la strada e videro il Fratello maggiore in piedi, vicino alla cassetta delle lettere, con la braccia incrociate sul petto.
<  Mi dispiace rovinare questo momento, ma Cas dobbiamo andare.  >
Castiel annuì e Dean lo lasciò andare, si scambiarono un bacio sulla guancia per poi dividersi. Il maggiore dei winchester salutò il maggiore dei Novak con un sorriso ed'un cenno di testa, mentre si affrettava ad'entrare in casa, Mentre Cas trotterellava in contro al fratello per poi avviarsi per la via.
A circa metà strada la voce di Balthazar lo fece riprendere dai suoi pensieri.
<  Ti sei divertito? Come mai ti sei sporcato la camicia?  > chiese indicandogli il fianco
<  si!  hem.. sono caduto, ma non mi sono fatto niente. Tranquillo!  > lo rassicurò con un sorriso.
<  Sai, mi stavo chiedendo... sai quel tatuaggio che Gabriel vuole che facciamo? Quello di famiglia...   >
Balt si fermò poco prima di arrivare nel vialetto, e si girò a guardarlo.
<  pensavo.. perché no ?  > la voce di Cas si abbassò quando vide lo sguardo del fratello, pensava che lo stesse per sgridare o per vietarglielo categoricamente, invece la sua risposta lo sorprese.
< ci stavo pensando pure io qualche giorno fa. Tra poco sarà l'anniversario dell'incidente. >
<  Quindi è un si ?  > chiese entusiasto
<  è un forse!  > si affrettò a rispondere il maggiore.
Appena udì quelle parole Castiel corse in casa, in cerca di Gabriel.  Come al solito era spaparanzato sul divano,  appena lo vide entrare si allarmò.
< Balthazar ha detto che possiamo fare quel tatuaggio di famiglia! > Era fin troppo emozionato.
Gabriel si alzò dal divano, in fretta e furia, e lo abbracciò saltando sul posto.
< Ho detto forse! > li rimproverò la voce autoritaria del maggiore, ma i fratelli non lo ascoltarono e si misero subito a parlare di dove avrebbe potuto farlo cas, di che colore, e come.
Passarono il restante della giornata fermi su quell'argomento, e anche quando Cas era da solo in camera non smise per un minuto di pensarci.
Voleva farlo,era pronto.
Ma poi un pensierò puntò a Dean e  Sam, a quello che il loro tautaggio significava.
Era pronto a sopportare il dolore, voleva farlo per i suo genitori e per i fratelli.
Si addormentò con la sensazione di essere coccolato dalle braccia forti di Dean.
La sua presenza era così forte che si trovò ad'augurargli la buona notte, nonostante non fosse fisicamente li.
 
   
 
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