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Autore: ParaRioter    16/08/2015    2 recensioni
Questa fanfic è una Joshley, lo dico prima... xD
La storia è ambientata al intorno al 2014, dopo il Self-Titled tour, ma le date non sono specificate. La storia si incentrerà su loro due e su come i due Farro rientreranno nelle vite dei tre.
Dal testo:
"Lei non lo aveva notato: si era fermata e adesso guardava i due con aria perplessa. Jeremy le disse qualcosa, poi i tre tornarono a camminare, dato che avevano seminato i fan esaltati dietro l’angolo, fin quando non trovarono una macchina piuttosto spaziosa, dalla quale uscì un autista che aprì loro le portiere. Josh era rimasto lì, a guardarli andare via, senza dire una parola: erano almeno tre anni e mezzo che non li vedeva"
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hayley Williams, Jeremy Davis, Josh Farro, Taylor York, Zac Farro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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WE ARE BROKEN



Dal fatidico capodanno erano ormai trascorsi diversi giorni, tutti centellinati nella quasi completa solitudine. Ormai erano in viaggio di ritorno, l'ultima tappa del tour, conclusosi a Boston, era stata un successone e tutti erano stati combattuti nel lasciare il palco quella sera. 
Il tour era stata una gran soddisfazione, la sua fine aveva portato un po' di malinconia, nonostante la sera stessa avessero festeggiato nel migliore dei modi, tutti insieme a fare baccano sul tourbus. 
A volte per essere felici non ci vogliono grandi cose, basta solo essere circondati da persone che ti amano e che ami. 
La felicità era quella, secondo Josh. 
Aveva promesso a Jeremy che si sarebbe fatto avanti con Hayley una volta che Chad, separatosi da loro solo due giorni prima, fosse ripartito per Los Angeles. Eppure non era riuscito mai a trovare né il momento, né le parole giuste per spiegarle quello che provava. Era come se Hayley avesse constantemente altro per la testa. Per giorni interi si accomodava nella sua cuccetta e si estraniava dalla realtà mettendosi davanti al computer. 
La situazione era diventata pesante e la distanza fra loro due si faceva marcata. 
In poche parole, da quando l'aveva baciata a capodanno non avevano più parlato di loro. Continuavano a rivolgersi la parola solo per cose strettamente necessarie o attinenti alla band. 
Ma Josh era stanco di vivere quella routine. Presto avrebbe detto tutto ad Hayley, anche se questo comportava un rischio non poco temibile. 
-Josh, stiamo arrivando a Nashville. Ci lasciano al nostro studio- disse Zac, rivolto al fratello che stava disteso sul divano con un libro in mano. 
-Oh, grazie per avermi avvertito. Inizio a preparare le cose allora- disse e si diresse verso i letti. 
Dalla luce proveniente da quello di Hayley, capì che la ragazza era lì.
-Stiamo quasi arrivando, faresti meglio a fare le valigie-
-Si, hai ragione- rispose distrattamente lei, senza nemmeno guardarlo. 
Josh si sentì sprofondare.
Dove avrebbe dovuto trovare il coraggio?

A mezzogiorno e quaranta, il tourbus si fermò davanti alla sede ufficiale dei Paramore, il loro ritrovo e studio dove registravano alcuni pezzi per conto loro. 
Quando scesero dal pullman trovararono un gruppo ben distinto di persone ad aspettarli, amici, familiari.
La mente di Josh si rivolse per un attimo a Jenna. 
Che sciocco pensare che potesse esserci anche lei. 
In un baleno si ricordò tutto ciò che  grazie al tour ma soprattutto a Hayley aveva dimenticato e sentì una fitta al petto.
Lui e Jenna non stavano più insieme, lei lo aveva tradito.
Questo voleva significare solo una cosa: divorzio. 
Doveva cercarla e parlarle per chiedere appuntamento all'avvocato, poi ci sarebbe stata l'udienza, e poi sarebbero tornati ad essere completi estranei. 
La via era piuttosto semplice, eppure qualcosa di ciò lo feriva.
Forse la freddezza con cui Jenna gli aveva chiesto una pausa solo per dedicarsi di più al suo amante, il fatto che non avesse tentato di scusarsi ma lo avesse lasciato partire senza chiedersi se fosse la cosa giusta e se dovesse fermarlo e tentare di rimediare. 
La sua vita non sarebbe stata più la stessa senza di Jenna, questo era certo, in parte non era ancora pronto ad affrontare ciò che lo aspettava. Il problema era fondamentalmente questo: lui non era mai stato capace di affrontare ciò che non conosceva, l'ignoto, l'idea di dover ricominciare per l'ennesima volta, e per l'ennesima volta da solo. 
Ma non era un codardo, no. Non avrebbe fatto la figura del vigliacco anche quella volta. Quella volta sarebbe stato diverso. Doveva prendersi di coraggio e fare l'uomo per una buona volta. Sarebbe andato da Jenna a risolvere quella faccenda. 
-Cosa hai intenzione di fare adesso, tu?-
Una voce lo distolse dai suoi pensieri. Si voltò.
Hayley. 
-Devo andare da Jenna, abbiamo alcune faccende da sistemare.-
-Capisco. Voglio accompagnarti.-
-Come?- chiese, incredulo. 
-Voglio venire con te- disse la rossa, guardandolo dritto negli occhi.  
Era sempre dannatamente imprevedibile e testarda. Tentare di persuaderla a lasciar perdere non sarebbe servito a nulla.       
-D'accordo.-
 
Entrarono nell'auto di Josh, imbarazzati. Era da quando si erano baciati che non restavano da soli.
Senza pensarci due volte, Josh mise in moto e si diresse spedito a casa dei genitori di Jenna dove sicuramente la ragazza si era trasferita dopo che lui era partito. 
Quando posteggiò e fece per aprire lo sportello, Hayley non si mosse. 
-Io resto qui ad aspettarti- disse. 
-Va bene- rispose Josh. 
Mentre stava per scendere la ragazza lo afferrò per una mano, dolcemente. 
-Cerca di non soffrire, mostrati impassibile, altrimenti sarà peggio- disse, con una fermezza nel tono in lei rara.  
Josh annuì.     
Quindi si trovò davanti alla porta e, con un gesto poco deciso della mano, premette il dito sul campanello. 
Trascorso qualche minuto, alla porta si presentò la madre di Jenna. 
Per quanto si sforzasse, Josh aveva sempre trovato quella donna troppo invadente. Non mancava occasione che si intromettesse nella vita di lui e Jenna, era fastidioso.
-Josh- disse con distacco. Era assurdo.  
-Buongiorno, signora Rice- nonostante si conoscessero da ormai più di cinque anni, non riusciva a non mantenere le distanze da quella donna, per cui si ostinava a darle del 'lei'.
-Cercavo Jenna. È importante.-
La signora Rice inarcò un sopracciglio, poi tornò impassibile. 
-Jenna non è più a Nashville.-
Josh la fissò sconvolto. 
-Che significa?-
-Si è trasferita in Florida, ha trovato lavoro anche lì, ormai è passato più di un anno. Non ti sembra di arrivare in ritardo?-
-E a Jenna non sembra di esagerare? Sono successe delle cose fra me e lei, in caso lei non lo sapesse- disse acido.      
-Non sei tu a dovermelo dire, ho già parlato con mia figlia a tempo debito e abbiamo convenuto che fosse la soluzione migliore. Piuttosto, speravi di trovarla a braccia aperte ad aspettarti? Non credo proprio, poi con lei lì in macchina- commentò, lanciando un'occhiata malevola in direzione della sua auto.   
Josh si voltò meccanicamente e osservò per un attimo Hayley intenta a guardarsi intorno perplessa e a giocare con una ciocca dei capelli color fiamma. 
-Lei mi ha fatto solo un favore- rispose poi, voltandosi nuovamente verso il suo interlocutore. 
-Oh, davvero? Non ti sei chiesto se lei c'entrasse con il trasferimento di Jenna? Forse eri troppo preso a pensare a suonare con la tua band di nuovo, finalmente, e non hai pensato che magari potevi aggiustare le cose con tua moglie quando eri ancora in tempo-
-Jenna mi ha tradito!- esclamò, furibondo. 
-Beh, chiediti perché. Le cose non si verificano dal nulla.-
Josh la guardò incredulo. Dove voleva arrivare?     
-Comunque non credo che fossi qui per questo. Sappi che Jenna ha già svolto la parte più critica del lavoro. Tutto ciò che devi fare e firmare le carte del divorzio, andare in udienza fra un mese, alla data scritta nei fogli, e poi sarai libero- lo guardò con disprezzo e gli consegnò un plico sigillato. Josh afferrò le scartoffie.
-Bene. La ringrazio- disse con amarezza, e poi tornò all'auto.
-Allora?- fece Hayley. Sembrava piuttosto preoccupata. 
-Jenna si è trasferita in Florida, non so nemmeno con precisione dove, forse non vuole che lo sappia.- disse, mentre accendeva il motore. 
-Sul serio?- rise ironica -È davvero una persona di merda.-
-Sua madre mi ha fatto avere le carte del divorzio. L'udienza in tribunale è fissata fra un mese.-
-Aspetta... Fanno sul serio? Jenna non si è degnata nemmeno di parlare con te di persona? E poi sua madre chi è, il suo ciambellano di corte?- si stava scaldando. 
-Non aveva il coraggio di affrontarti perché è una falsa ed è meschina, semplice-   
-Non ne ho idea, so solo che la situazione è questa- affermò Josh, con lo sguardo sempre fisso sull'asfalto che scorreva velocissimo sotto le gomme del veicolo. 
-E tu la lasci fare? Stai sempre in un angolo a permettere che gli altri decidano per te?-
-E cosa vuoi che faccia, Hayley?! Diamine.- 
Nell'abitacolo calò un silenzio carico di tensione. 
-Nulla, se non vuoi fare nulla. So solo che già ti sei fatto combinare un matrimonio che non volevi.-
-Non è così. Le ho chiesto io di sposarmi.-
-Certo- rise di nuovo -dopo quanti lavaggi del cervello? Tu non sei mai stato il tipo che sposa la cheerleader cotonata dopo appena un anno che la frequenta. Non è da te, ma tu hai finto che lo fosse. Così come hai finto tutto il resto.-
La precisione con cui analizzava ogni suo sentimento e ogni suo gesto quasi lo spaventava. 
-Cosa vuoi dirmi davvero con questo discorso?-
-Niente di speciale. Solo che sono stanca di vederti soccombere alle volontà altrui.-
Josh frenò l'auto. 
-Siamo arrivati.-
-Grazie per il passaggio, Josh.- disse cupa Hayley, scendendo dal veicolo. Josh fece lo stesso. 
-Lascia che ti dica qualcosa io, Hayley Williams- esclamò, mentre lei si dirigeva verso il suo appartamento con le chiavi in mano. Si voltò di scatto. 
-Ho pensato a lungo negli ultimi tempi. Ho pensato a tutta la mia vita, a quando vi ho conosciuti, a quando siamo diventati una band e abbiamo realizzato il nostro sogno più grande. Ho pensato a quando io e te, Hayley, eravamo qualcosa di più di semplici frammenti di ricordi dolorosi, a quando tu significavi tutto per me ed io per te. E sai a che conclusione sono arrivato? Che tu rappresenti per me ancora tutto ciò che voglio davvero, ciò di cui ho bisogno per essere felice. Il mio sogno più grande in realtà è sempre stato spendere il resto della mia vita con te. Amarti come ho sempre promesso a me stesso di fare, renderti felice e proteggerti dal male del mondo perché tanta innocenza non fosse mai intaccata da esso. Ma non ci sono riuscito, mi sei sfuggita come può fare una manciata di sabbia trattenuta in una mano aperta. 
Hai trovato qualcuno che ti amasse meglio e ti rendesse più felice di me e, non contento di ciò ti ho distrutta fin quando non ti ho vista crollare davanti ai miei occhi. Ho distrutto ciò che amavo di più al mondo per puro egoismo di non poterlo più tenere con me. 

Ho scontato la mia pena con gli anni e la solitudine e tu sei finalmente tornata da me. Ti riavevo al mio fianco in qualche modo e, grazie al tempo trascorso insieme in viaggio, ho potuto capire che non tutto era perduto. 
Tu hai avuto la capacità di farmi dimenticare quattro anni di matrimonio e di quello che potevo provare per Jenna che, paragonato a quello che provo per te, credimi, non è nulla. 
Adesso sono qui a scavare nel fondo del mio cuore per far uscire tutto quello che in otto anni non sono riuscito a dirti. Non scapperò questa volta, sono qui, sto affrontando tutto come hai sempre fatto tu. Ti amo, Hayley e non ho paura di dirlo, fosse per me lo urlerei al mondo-disse. Quelle parole non erano mai state preparate, mai scritte, mai studiate, mai pensate con attenzione prima di essere pronunciate. Erano venute fuori con tanto impeto che adesso Josh sentiva mancare il fiato per continuare. 
Hayley stava in piedi davanti alla porta del suo appartamento, le chiavi le erano lentamente scivolate dal palmo ed erano cadute sul marciapiedi, le lacrime le segnavano il volto. Si mosse a piccoli passi verso di lui. 
Si fermò a pochi centimetri dal suo viso e abbassò la testa, appoggiandola sul suo petto. 
-Perché... non me lo... hai mai detto?- la sua voce uscì in un sussurro spezzato dai singhiozzi. 
-Non ne ho idea...- disse Josh. Gli sembrava di tornare a respirare dopo una lunga apnea. 
-Se solo tu... se solo tu lo avessi detto prima... le cose sarebbero andate in modo diverso. Sarebbe cambiato tutto, lo capisci? Perché non mi hai aperto il tuo cuore quella notte in albergo. Eravamo solo noi, lì. Ho sentito che nel tuo modo di sfiorarmi, di baciarmi e di farmi tua c'era qualcosa di più di un semplice desiderio carnale. Eppure non volevo creare false illusioni, non volevo nemmeno pensare che tu mi amassi perché avevo paura.- mormorò la rossa.
-Io... io ci ho provato ma non è cambiato nulla.-
-Non è vero, te lo assicuro.- 
Hayley alzò nuovamente lo sguardo e lo puntò su quello di Josh. 
Gli smeraldi di lei incontrarono gli occhi color nocciola di lui.  
Per un attimo, solo uno, il mondo si fermò, la vita perse un battito.

Josh la strinse a sé e restarono immobili in quella posizione per, forse, un'eternità.
Hayley ricominciò a piangere, questa volta con più foga. 
-Io non posso, Jo, tu non capisci. Perdonami.- 
Fu come se si rimpicciolisse fra le sue braccia, quasi a volervi sparire dentro. 
-Perché? Perché non puoi? Io so che questi sentimenti non sono solo miei.-
-Josh... non dire queste cose, ti prego. Non cambieranno nulla.-
-Ma di che parli?-
Hayley chiuse gli occhi e sospirò. Lui doveva sapere, non meritava di soffrire così.
Sciolse l'abbraccio e si concesse un attimo per guardarlo. 
Dio, se era innamorata di lui.
Ma non poteva fermarsi a questo. Lei aveva Chad, la sua certezza, la sua rocca forte, il suo compagno di vita.
L'amore che provava per Josh era qualcosa che avrebbe sempre portato con se e che nessuno le avrebbe mai tolto, ma quello che provava per Chad era un amore più maturo, semplice, giusto. Forse era quello l'amore vero, non quello distruttivo e complicato che provava per Josh. 
La vita non è un film.
Le scelte non vanno sempre lasciate al cuore. Chad aveva bisogno di lei e lei di lui. Non avrebbe mai perdonato a se stessa di ferirlo.      
E Josh nemmeno avrebbe dovuto soffrire, ma quello sarebbe stato, in parte, inevitabile, purtroppo. 
Bastava solo non fargli sapere che lo amava anche lei, questo sarebbe servito a non illuderlo e a non illuderla.
-Josh... A Capodanno, Chad...- la voce le morì in gola.
-Cosa?-
Lui non aiutava affatto. 
-Mi ha chiesto di sposarlo-
Josh ebbe la sensazione di annullarsi. Era di questo che parlava Taylor? 
-E tu?- chiese con una voce anche a lui stesso estranea. 
Hayley restò in silenzio per qualche secondo. 
Una voragine si stava aprendo nel suo petto.
Quanto ancora doveva sopportare? 
-Gli ho detto che avevo bisogno di tempo.-
-E adesso?- 
-Adesso devo andare da lui a dirgli di si-
Josh deglutì ma non disse nulla. Non una parola per fermarla, non una per arrabbiarsi con lei, non una per farle capire che stava sbagliando. 
Vuoto. Solo questo.
Hayley lo guardò colpevole. 
-Scusami... Josh, mi dispiace- cercò di dire, con voce tremante. 
-Non fa niente. Se è quello che vuoi, vai. Vai, lui ti starà aspettando sicuramente.-
-Non dire cose che non vuoi. Josh, ti prego, odiami se necessario. Lo preferisco all'amarezza.- 
-Non ci riesco- concluse lui, sfuggendo ai suoi occhi.     
-È meglio se me ne vado, forse. Più resto, più fa male.- mormorò lei. 
Josh la guardò intensamente, poi le prese il viso tra le mani e la baciò.
Hayley si aggrappò al suo collo, ricambiando con dolcezza. 
-Era l'unica cosa che volevo fare prima che partissi- disse poi, scostandosi lentamente dalle sue morbide labbra.
-Ciao, Hayles- le asciugò una lacrima che le bagnava la guancia, dopodiché si voltò e si diresse nuovamente verso la macchina. Senza aggiungere altro, richiuse lo sportello e mise in moto per tornare a casa sua.
Il dolore era troppo grande persino per formulare qualche pensiero degno di essere chiamato tale.
  
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