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Autore: Soly_D    16/08/2015    1 recensioni
[Fanfiction ispirata al 1° cap. dello spin off "Il morso dei Draghi Gemelli"]
Yukino ha le guance rigate di lacrime e si stringe le ginocchia al petto. Le mancano la sua mamma e il suo papà, le mancano disperatamente.
«Yukino, guarda così ti ho preparato!». Yukino solleva la testa. Sorano, in piedi di fronte a lei, regge una teglia fumante di biscotti e ne mastica avidamente uno.

[StingYu + Sorano]
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorano Aguria, Sting Eucliffe, Sting/Yukino, Yukino Aguria
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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h Questa oneshot si ispira al primo capitolo dello spin off dedicato a Sabertooth, che per mia somma felicità è pieno di accenni StingYu, la mia attuale OTP di Fairy Tail. Cioè... Yukino prepara dei biscotti a Sting perchè è triste, Sting è l'unico a riconoscere che Yukino non è Yukino perchè la osserva e sa che arriva sempre in anticipo alla gilda, poi è arrabbiatissimo quando scopre che è stata rapita... e vogliamo parlare di quando urla "Perchè i tuoi vestiti sono ridotti ad uno straccio"? O di quando la prende in braccio? O di quando le dà il suo gilet? *___* scusate lo sfogo, ma il mio povero cuoricino di fangirl non poteva tenersi tutto dentro ♥
Ringrazio infinitamente tutti coloro che vorranno leggere e commentare, vi lascio un'immagine della faccia innamorata di Sting di fronte ai biscotti fatti da sua moglie Yukino :D buona lettura!







Float Cookies

Era da quando Sabertooth aveva fatto ritorno dall’attacco in gioielleria che Sting se ne stava seduto in religioso silenzio al bancone della gilda con il capo chino. Yukino lo conosceva abbastanza bene da sapere che si sentiva tremendamente deluso da se stesso per aver abbandonato i suoi compagni al momento del bisogno. Proprio lui, lui che odiava l’immagine di un master che detta freddamente gli ordini seduto sulla sua poltrona, lui che aveva riformato Sabertooth all’insegna della collaborazione tra i vari membri, era inciampato al momento dell’attacco e non aveva fatto in tempo a prendere parte alla battaglia.
Anche se Sting era seduto di spalle e lei non poteva guardarlo in faccia, Yukino riusciva a immaginare perfettamente la sua espressione afflitta e la sua bocca piegata in una smorfia di disappunto. Da quando aveva riscoperto il valore dell’amicizia, la giovane maga non sopportava di veder soffrire i propri amici, men che meno Sting che aveva fatto così tanto per lei. Il suo stesso sorriso, sempre così smagliante e contagioso, significava tanto per lei, e Yukino voleva rivederlo a tutti i costi.
Allora si mise a riflettere. Cos’era che in passato la faceva stare meglio quando si sentiva triste?


Yukino ha le guance rigate di lacrime e si stringe le ginocchia al petto. Le mancano la sua mamma e il suo papà, le mancano disperatamente.
«Yukino, guarda così ti ho preparato!».
Yukino solleva la testa. Sorano, in piedi di fronte a lei, regge una teglia fumante di biscotti e ne mastica avidamente uno. Il profumo di dolci appena sfornati è così buono che Yukino non può fare a meno di reprimere un ultimo singhiozzo e allungare una mano verso la teglia. Afferra un biscotto, lo mangia e improvvisamente la tristezza sparisce dal suo cuore. Yukino lo sente quasi più leggero. Anche la sua testa è più leggera, perfino il suo corpo. Lei stessa si sente talmente leggera che potrebbe sollevarsi di qualche centimetro da terra.
Sgrana gli occhi quando si accorge che Sorano sta fluttuando nell’aria.
I lunghi capelli bianchi e il vestitino svolazzante le danno un’aria eterea. Yukino ne rimane estasiata.

«Nee-chan, sembri un angelo!».
Sorano fa una piroetta su stessa e la sua risata cristallina si spande nell’aria. «Sì, Yukino, sono proprio un angelo!».
«Anch’io! Anch’io voglio essere un angelo!».
Yukino getta le braccia al cielo e Sorano le afferra le mani, dandole una spinta verso l’alto.
Quando lascia la presa, anche Yukino è in grado di volare. E lo trova bellissimo.

«Com’è possibile, nee-chan?».
«È grazie a questi biscotti, si chiamano Float Cookies».
«Insegnami la ricetta, nee-chan, così potrò volare ancora!».
«Certo, Yukino». Sorano accarezza la testa della sorellina e le sorride. Yukino vede in quel sorriso tutta la sua famiglia, la sua felicità.


Solo molto tempo dopo Yukino aveva scoperto che i Float Cookies servivano a migliorare l’umore dei bambini, tuttavia in quel momento pensò che fossero l’ideale per far tornare il sorriso a Sting. Starsene con il broncio per tutto il giorno era effettivamente da bambini. Sting stesso, sotto alcuni aspetti, era ancora un po’ bambino, ma in fondo era anche per quello che la gilda lo amava.
Un sorriso le increspò le labbra mentre immaginava la sua espressione meravigliata nel momento in cui avrebbe visto quei deliziosi biscotti e ancora di più quando avrebbe cominciato a levitare in aria. Determinata più che mai, uscì dalla gilda per andare alla ricerca degli ingredienti.
Reperirli non fu affatto facile, dato che erano rarissimi, ma quando Yukino si ritrovò con le mani affondate nell’impasto e le narici invase dal dolce aroma di zucchero e cannella, pensò che ne era davvero valsa la pena. Ancora più bello fu infilare la teglia nel forno e osservare quelle piccole pagnotte assumere la forma di ali dorate con deliziosi ghirigori.
Le piaceva cucinare, le ricordava i pochi momenti felici della sua infanzia accanto a Sorano.


«Per far sì che chi mangia questi biscotti possa volare, è necessario spruzzare un po’ di questa rarissima polvere magica, ma devi sapere che l’ingrediente speciale è un altro». Sorano sorride con aria misteriosa e a Yukino brillano gli occhi.
«Quale, nee-chan?».
«I sentimenti, Yukino. I sentimenti».


Yukino aveva capito il significato di quelle parole solo da adulta: per rendere felice chi mangiava i Float Cookies bisognava riversare sull’impasto tutto ciò che si provava per quella persona. Sorano era sua sorella, di conseguenza i suoi biscotti erano pregni d’affetto e Yukino si sentiva subito bene dopo averli mangiati. Tirando fuori la teglia dal forno, però, la maga degli Spiriti Stellari rifletté che la situazione, in quel momento, era alquanto diversa, poiché il master non era suo fratello, né lei lo considerava come tale. Tutt’altro.
Di fatti, quando uscì dalla cucina con una coppa di biscotti tra le mani e intravide la figura del Dragon Slayer ancora seduto di spalle al bancone della sala, Yukino avvertì le guance rosse per l’imbarazzo e il cuore che batteva un po’ più forte, e si chiese se Sting, nell’assaggiare i suoi biscotti, avrebbe avvertito l’impegno, la determinazione e l’amore, soprattutto l’amore, con cui li aveva preparati appositamente per lui, il cui sorriso era diventato – dopo quello di Sorano – sinonimo di famiglia e incredibile felicità.

  
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