Serie TV > Dr. House - Medical Division
Ricorda la storia  |      
Autore: EllenJenkins    30/01/2009    3 recensioni
"- … spiace. Mi dispiace, Jimmy- l’uomo spalancò gli occhi e si allontanò di scatto, sul suo volto un misto fra colpa e risentimento.
[…]
-Anche se mi odi, mi detesti o mi disprezzi, ti prego, non lasciarmi. Non lasciarmi-
[…]
-Non mi lascerai più, vero?-"
Slash - HousexWilson
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Greg House, James Wilson
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Title: Don’t Leave Me
From: Dr. House - Medical Division
Paring: HousexWilson
Disclaimer: -Non possediamo questo fantastico Telefilm e tanto meno Hugh Laurie- ndJane *sospira*
-Già, quanto vorremmo poterlo avere tutto per noi- ndRan *sogna*
Avviso: Slash, OOC, One-shot
Summary: "- … spiace. Mi dispiace, Jimmy- l’uomo spalancò gli occhi e si allontanò di scatto, sul suo volto un misto fra colpa e risentimento.
[…]
-Anche se mi odi, mi detesti o mi disprezzi, ti prego, non lasciarmi. Non lasciarmi-
[…]
-Non mi lascerai più, vero?-"

Don’t leave me

-Avanti Greg ci siamo quasi. Un’altro piccolo sforzo- disse Wilson mentre strascinava il poco collaborativo corpo di House lungo il corridoio del suo condominio, cercando di arrivare sani e salvi all’appartamento

-Argh, Jimmy parla un po’ più piano- si lamentò l’altro -Mi sta scoppiando la testa-

-Chissà di chi è la colpa. Chi si è scolato otto birre e non so quanti drink?- chiese con un tono tra lo stupito e lo sconvolto

-Hey, potevi anche fermarmi- si lamentò

-Guarda che ci ho provato! Ma dopo che tu mi hai quasi ucciso con il tuo bastone ho smesso di tentare. Su dammi le chiavi che siamo finalmente arrivati-

-Come sei esagerato- brontolò per l’ennesima volta, ma alla fine diede le chiavi all’altro. Con non poca fatica riuscirono a entrare e James posizionò l’amico sul divano

-Tu stai qui e non ti muovere. Vado a prepararti un caffè- si alzò barcollando un po’ -Forse è meglio se ne faccio uno anche per me- disse più a se stesso, mentre si allontanava verso la cucina

-Ok. Potresti spegnere anche la luce? È troppo forte!- gridò. Ad occhi chiusi sentì i passi dell’altro tornare e il rumore dell’interruttore che veniva spento. Finalmente immerso nel buio e nel silenzio poté rilassarsi. Talmente imbottito d’alcool com’era non sentiva neanche il dolore alla gamba. Sospirò contento. Gli erano mancate queste uscite solo tra loro due. Il loro rapporto era speciale. Spesso non c’era bisogno di parole. Bastava uno sguardo o un gesto e riuscivano a capirsi. Quei mesi senza di lui erano stati davvero difficili, anche se non l’aveva dato troppo a vedere. In un certo senso doveva ringraziare il padre, anche se gli costava molto solo pensarlo, perché con quel strano viaggio che avevano fatto per andare al suo funerale erano finalmente riusciti a chiarirsi e a tornare quelli di prima. Anche se … quel rapporto di sola amicizia ora gli andava un po’ stretto. Durante quel tempo aveva riflettuto su ciò che lo legava all’oncologo. Non ne era veramente sicuro, ma forse ciò che provava per Jimmy andava un po’ oltre la semplice amicizia. Forse …
Immerso nei suoi pensieri si appisolò. In quel momento James tornò dalla cucina con due tazze di caffè fumante. Una volta arrivato al divano notò che l’amico si era addormentato. Posò le tazze sul tavolino li vicino e si sedette al suo fianco su di un piccolo spazio di divano lasciato libero. Fece un sorriso un po’ malinconico. Gli era mancato. Dannazione se gli era mancato. Quei mesi erano stati un vero inferno. Se all’inizio aveva creduto di stare meglio senza di lui, si era sbagliato di grosso. Questo fatto del funerale, pace all’anima di John House, era capitato nel momento giusto e ne aveva approfittato per passare del tempo con Greg, sapendo che lui non sarebbe mai andato da solo. Decise che era meglio svegliarlo, dargli il caffè e portarlo nella sua camera; dormire sul divano non era propriamente salutare. Stava per posargli una mano sulla spalla quando mormorò qualcosa. Incuriosito avvicinò l’orecchio alla sua bocca per sentir meglio

- … spiace. Mi dispiace, Jimmy- l’uomo spalancò gli occhi e si allontanò di scatto, sul suo volto un misto fra colpa e risentimento. Greg si era sentito in colpa per tutto questo tempo! E lui cosa aveva fatto? Non solo non gli aveva creduto, ma aveva addirittura rincarato la dose. Lo aveva praticamente ignorato quando gli aveva chiesto di restare. Con occhi quasi imploranti, avrebbe osato aggiungere. Gli erano sembrati quelli di un cucciolo quando lo abbandoni sull’autostrada. Se ripensava a quegli occhi, erano sempre stata la sua fonte di rovina. Non era capace di resistere a quel bellissimo colore azzurro cielo. Ormai si era rassegnato, non poteva più fare a meno della sua costante presenza. Con una lieve scossa lo destò dal mondo dei sogni

-Tieni è ancora caldo- disse porgendogli la tazza e prendendo la propria a sua volta

-Grazie- mormorò, la voce ancora impastata dall’alcol. Rimasero a bere in silenzio, anche se House poteva dire che c’era qualcosa che non andava da alcuni piccoli gesti dell’altro, ma decise che era meglio per la sua testa pulsante se per il momento finiva il caffè. Una volta terminato e lasciate le tazze sul tavolino, Wilson aiutò l’altro ad alzarsi per poi avviarsi verso la camera da letto, dove vi depositò il nefrologo. Stava per andarsene quando un braccio fu passato intorno alla sua vita e fu spinto verso il basso. In pochi secondi si ritrovò con la schiena sul letto con due braccia intono alla vita e la testa dell’altro premuta conto il suo stomaco

-Greg cos…-

-Mi dispiace. Davvero, mi dispiace. Non avrei dovuto chiederti di venirmi a prendere. Non avrei dovuto accettare di farmi portare a casa da lei. Non avrei dovuto prendere quell’autobus. Non avrei dovuto farle prendere quelle pillole. Avrei dovuto prevederlo. Avrei dovuto ricordare prima. Avrei dovuto fare … qualcosa. Tu stai soffrendo ed è solo colpa mia- la presa sui suoi fianchi era andata aumentando, mentre il moro continuava a parlare come in preda a un delirio. James si sentì ancora più male di prima. Non aveva capito che in realtà Greg si stesse dilaniando l’anima in questa maniera, affibbiandosi assurde colpe che lui per primo, si ritrovò a pensare, gli aveva dato -Anche se mi odi, mi detesti o mi disprezzi, ti prego, non lasciarmi. Non lasciarmi- queste parole furono il colpo di grazia al cuore già incrinato di Wilson che andò in frantumi. All’improvviso sentì qualcosa di bagnate sulla stoffa della camicia. No, non può essere. No. Gregory House stava piangendo?! Per colpa sua!?!

-Hey Greg, sta tranquillo non ti lascio. Sono stato uno stupido a volermi allontanare da te quando è palese che non riesco a starti lontano- rise lievemente cercando di sdrammatizzare. Con una mano prese ad sfiorargli con lente carezze il capo, in un gesto di conforto e affetto. Ciò che successe dopo accadde solo in un attimo. Improvvisamente House si alzò e senza preavviso James si ritrovò un paio di labbra sulle proprie. Sorpreso, in un primo momento rimase immobile. Ma quando si rese completamente conto di cosa stava succedendo, iniziò a ricambiare il bacio. Che strano; prima d’ora non aveva mai pensato di fare certe cose con lui, ma ora gli sembrava di non voler altro da una vita. D’altra parte House si stava dando del cretino. Dopo un mossa così azzardata era sicuro lo avrebbe perso per sempre. Ma quando gli aveva detto che non lo avrebbe lasciato, era come se dentro di lui si fosse accesa una luce che gli aveva tolto ogni dubbio. Era innamorato di Jimmy. Semplice. Così si spiegavano molte cose. Una fra le tante era il suo comportamento geloso e quasi morboso nei confronti di James sia con le sue ex-mogli sia quando stava con Amber. Era rimasto piacevolmente sorpreso quando l’altro aveva ricambiato il bacio. Senza essersene resi conto avevano iniziato a spogliarsi a vicenda, desiderosi di un contatto diretto tra le loro pelli. Staccatisi per riprendere fiato dopo l’ennesimo bacio, il moro mormorò direttamente nel suo orecchio

-Ci tengo a dirti che non sono ubriaco e che sono pienamente consapevole delle mie azioni- gli leccò l’orecchio, facendolo gemere lievemente -Lo sai vero che questo è il punto di non ritorno? Dopo non potremo più tornare indietro a come eravamo prima- Wilson lo guardò negli occhi serio

-Io non mi pento di quello che stiamo facendo. Al momento non voglio altro che te- si sorrisero, finalmente felici, per poi continuare con un’altra infinita serie di baci e carezze. Quella notte si consumò la nascita di un nuovo amore, che forse era appena sbocciato o forse durava inconsapevolmente da anni, ma era ciò che viene definito come un amore puro e incondizionato.

~_~_~_~_~_~_~_~_~_~_~_~_~

La mattina seguente furono i dispettosi raggi del sole a svegliare i due amanti dal loro beato sonno. Il primo ad aprire gli occhi fu il nefrologo, ancora un po’ stordito dalla sbronza della sera precedente. Sentì dei mugugni ed un peso sul suo petto. Abbassando vide James appoggiato a se che dormiva profondamente. Non era affatto pentito. Anzi si sentiva bene come non lo era mai stato. Distrattamente fece passare una mano tra i morbidi capelli dell’altro e forse fu proprio questo a svegliarlo. La prima cosa che sentì subito dopo essersi destato dal sonno fu il battito di un cuore sotto il suo orecchio. Sorrise. Quello che era successo la sera prima era stato indescrivibile. Sapeva solo che quel cuore batteva per lui e questo gli bastava

-Hey bell’addormentato, finalmente svegli- scherzò il moro

-Uhm, come fai a essere così sveglio la mattina dopo che ieri ti sei riempito di alcol fino a scoppiare- lui invece era terribilmente stanco

-Oh, ma l’attività fisica che abbiamo svolto ieri mi ha aiutato a smaltire la sbornia- disse ghignando all’evidente imbarazzo del biondo, che però non rispose alla provocazione e si limitò ad abbandonarsi completamente contro il corpo del compagno

-Non mi lascerai più, vero?- chiese improvvisamente serio House

-Dopo quello che abbiamo condiviso questa notte non ne sarei capace, oltre al fatto che non avrebbe alcun senso- fece una pausa -Ti amo Greg-

-Anch’io ti amo, Jimmy. Per sempre-

-Per sempre- rispose, suggellando questa promessa con un bacio.

*Fine*

-Eccoci qua con la nostra seconda ficcy, ma la prima su questo paring- ndRan

-Io non sono molto convinta, il nostro amore forse è un po’ OOC- ndJane

-Già, ma mi piaceva dargli un po’ di sentimento. Questa idea ci è venuta guardando la puntata di domenica scorsa 5x4 "Impronte Genetiche"- ndRan

-Però l’hai fatta finire senza farli soffrire neanche un po’- ndJane

-Io direi che quei due hanno sofferto anche abbastanza per il momento- ndRan

-Uf, va bene. Come vuoi tu- ndJane *scocciata*

-Non statela a sentire. Mi raccomando, commentate!!- ndRan

-Sayonara- ndRan&Jane

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Dr. House - Medical Division / Vai alla pagina dell'autore: EllenJenkins