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Autore: HabbyandTsukiakari    17/08/2015    4 recensioni
[Autrice: Tsukiakari] [Fantasy/Avventura/Romantico] [Pairing a sorpresa] [Sleeping Beauty!AU con variazioni] [Presenza del Nyo!Magic Trio]
Tratto dal Capitolo Terzo:
"Fu presa improvvisamente da una struggente curiosità, e poggiò una mano sul portone, che inaspettatamente cedette con un gemito sotto il suo lieve tocco. Entrò impaziente – perché era così impaziente? – e quello che vide la fece sussultare: migliaia e migliaia di strani oggetti formati da una specie di scodella bassa e un manico sottile erano ammassati in grossi cumuli, che riempivano gli angoli dell’immensa stanza. Solo uno di quegli strani oggetti era separato dagli altri, Lettore. Era in mezzo alla stanza, proprio davanti ai piedi della principessa. Non sembrava un oggetto prezioso né interessante in alcun modo: era di rame, polveroso e leggermente bruciacchiato sul retro… ma Erzsébet lo desiderava, con tutte le sue forze, sentiva che doveva averlo! Si lasciò cadere vicino all’ oggetto, con gli occhi che le brillavano di una strana luce e le dita che si protendevano verso di esso, tremanti per l’impazienza. E poi successe, Lettore."
Buona Lettura!
Tsukiakari
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 2P!Nyotalia, Altri, Austria/Roderich Edelstein, Bad Friends Trio, Nyotalia, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Capitolo Quinto

 
 
“Acqua”, pensò Gilbert, ancora a terra.
Ce ne doveva essere molta, dato che gli scrosci gli riecheggiavano nelle orecchie.
Si sentì sollevare da due paia di braccia forti.
La patina di sabbia che lo ricopriva interamente fino a pochi secondi prima sembrava essersi volatilizzata.
Tentò di aprire gli occhi, ma, non appena li schiuse, migliaia di puntini multicolore ostacolarono fastidiosamente il suo campo visivo. Strinse istintivamente le palpebre.
Quando riuscì faticosamente ad aprire gli occhi, rimase senza fiato (forse per la prima e unica volta nella sua vita): decine di cascate di ogni altezza li circondavano, spruzzandoli d’acqua fresca e cantando loro nelle orecchie.
L’albino si sentiva come rigenerato da quell’acqua e da quel suono, dopo la lunga tortura del deserto.
Sentiva la pelle pizzicare e bruciare oltre a uno strano indolenzimento. Sicuramente si era scottato. Alzò lo sguardo verso l’alto per ammirare l’origine delle cascate, ma si accorse con stupore che provenivano direttamente da un soffitto. Non era una grotta, o qualcosa di simile. Era proprio un soffitto, e affrescato con angioletti e stucchi dorati, per di più. Erano all’interno di un’enorme stanza.
–Grazie, ragazzi- gracchiò, divincolandosi dai due amici. –Dove siamo?- -Non ne ho la più pallida idea…- mormorò Roderich, sconcertato. -…ma il problema è: come faremo ad uscire?-. La domanda dell’austriaco fece rabbrividire gli altri due. Si guardarono intorno, e constatarono di essere completamente circondati dalle cascate.
Non c’era apparente via d’uscita. –Ci ha fregati!- Gilbert imprecò, furioso. –Siamo in trappola!- –No- lo interruppe Francis, sussultando. –No… le cascate. Dietro le cascate. Dobbiamo passare lì.- -E tu come fai a sapere…- iniziò Gilbert, ma fu interrotto dal cugino. –Ha senso. Dietro le cascate ci possono essere delle grotte. Proviamo, è certo meglio che restare qui senza far niente…-.
I tre si incamminarono verso una delle numerose cascate che li circondava.
–E come facciamo a sapere che questa ci porterà all’uscita?- borbottò Gilbert, scettico. –Da qualche parte porterà- commentò Francis. –Ma come facciamo a passare attraverso la cascata?- chiese di nuovo l’albino.  Roderich infilò una mano nel getto d’acqua, che la respinse violentemente. –È troppo forte…- commentò, deluso. –Che ti aspettavi? È una cascata!- ridacchiò il cugino. –Ma questa ha qualcosa di strano. È come se mi respingesse di sua spontanea volontà.- -Come no! Una cascata animata, e poi cos’altro?-.
Mentre i due battibeccavano, Francis prese la spada antica che Gilbert teneva al suo fianco appesa a un cinturone, e ne osservò il piatto opaco.
Era davvero larga, più o meno come la sua bianca e raffinata mano.
Emanava uno strano calore. Una specie di istinto lo assalì.
Senza proferir parola, la infilzò nel getto d’acqua.
La cascata si pietrificò, ed esplose.
Miliardi di pezzettini piovvero sui tre giovani, che si protessero istintivamente il capo con le braccia.
Quando la pioggia terminò, i due cugini alzarono la testa, scioccati. -…e poi una cascata che si pietrifica ed esplode- mormorò Gilbert guardando incredulo l’amico francese, di spalle rispetto a lui.
Davanti a lui si ergeva un’enorme grotta, completamente buia.
Francis mise un piede all’interno della cavità, e una piccola pallina di luce verde apparve dal nulla davanti a lui. Un altro passo, e la lucina si mosse in avanti, come a indicargli la strada. Fece un cenno agli altri due, che lo raggiunsero, ancora increduli. Si incamminarono, di nuovo in religioso silenzio, nella grotta, seguendo quella strana luce.

Arrivarono davanti ad una porta bianca, finemente decorata da numerosi cristalli che scintillavano nella penombra.
La luce si dissolse nell’aria pesante che regnava nella grotta.
–Cosa diavolo ci fa una porta in una grotta?- borbottò Gilbert scettico, accarezzando Gilbird con un dito.
–Non lo so, ma dobbiamo entrare- affermò Francis, poggiando la mano sulla maniglia d’argento, che cedette.
Entrarono timorosi, aspettandosi il peggio da un momento all’altro… ma non successe niente.
Erano in una stanza ben illuminata e stravagante, degna di un posto come quello. Il soffitto era una specie di cupola azzurra senza finestre. Eppure era tutto ben illuminato... la luce proveniva dal basso. Uno strano labirinto alto pochi centimetri, riempito di uno strano liquido trasparente e luminescente, costituiva il pavimento.
Tutte le strade del suddetto labirinto defluivano attorno ad una specie di padiglione circolare, dove sorgeva un alto acero rigoglioso. Un enorme drappo di stoffa ricamato era appeso accanto ad esso da fili invisibili. Le lavorazioni della stoffa raccontavano di una storia d’amore e di sofferenza. Erano i ricami più belli che i giovani avessero mai visto, ma le scene si interrompevano bruscamente... sembravano incompleti. Solo allora si accorsero di una piccola figurina bionda seduta a terra. Francis pose un piede sul minuscolo labirinto e si avviò verso la fanciulla, cercando di non inciampare nelle rientranze. I due cugini lo seguirono, titubanti. La piccola fanciulla alzò il viso verso di loro. Assomigliava incredibilmente alla bambina del deserto, ma i suoi grandi occhi erano color lavanda ed incorniciati da un sottile paio di occhiali argentati, la sua pelle pareva di porcellana e i suoi lunghi capelli, raccolti in due codine basse fermate da due fiocchi azzurri, erano d’oro pallido. Inoltre, aveva un piccolo e morbido basco azzurro che sembrava stesse per scivolarle via da un momento all’altro. Si limitò ad osservare i nuovi arrivati, la testolina graziosamente inclinata da un lato. In una mano stringeva un sottile ago. Francis le si avvicinò e le porse la mano. Lei lo guardò incerta, ma decise di poggiare la candida e fresca manina con cui non teneva l’ago su quella grande e calda del francese, che l’aiutò ad alzarsi. Francis le voltò la mano. Numerosissime, piccole ferite campeggiavano sulla pelle candida, arrossandola e deturpandola. Il ragazzo lasciò un piccolo bacio su quel palmo martoriato e le accarezzò i capelli biondi con fare rassicurante. Sentiva un forte senso di paternità verso quell’indifesa fanciulla. Fece per chiederle qualcosa, ma un rumore simile ad uno sgraziato crac lo bloccò. –Era ora!- sbuffò una voce femminile, acida e leggermente nasale dietro di lui. Francis si voltò. La voce apparteneva ad una donna dai capelli biondi raccolti in due code alte, illuminata da una luminescenza color verde smeraldo. Il francese non poté fare a meno di notare che aveva degli splendidi occhi dello stesso identico colore della luminescenza, che illuminavano il viso roseo e sottile. Trovò che fosse incredibilmente bella. –Hai finito di fissarmi?- disse lei, lanciandogli un’occhiataccia. La bocca di Francis si atteggiò in un sorrisetto, mentre i suoi occhi blu cercavano gli amici, sbalorditi dall’improvvisa apparizione. –Chi siete?- domandò il francese, dato che gli altri due non accennavano a proferir parola. La donna scosse la testa.  –Non ha importanza chi sono, quanto piuttosto perché sono qui. Questa bambina deve ricamare tutta la stoffa, ma non può farlo perché, pur essendo piena di talento, è altresì inesperta e si è ferita con l’ago. Voi certo sapete che le maledizioni si alimentano col sangue, e non ho potuto proteggere questa bambina per via della pesante influenza che Francine ha su di lei. Il suo sangue finisce nell’acqua…- e qui indicò il basso labirinto -…che lo porta al castello, espandendo la maledizione. Uno di voi deve restare qui, ed aiutare la bambina con il ricamo in modo che non si ferisca più.-. A malapena finì la frase: Francis si era già offerto per restare. –Sei sicuro?- la fata alzò un sopracciglio.  –Non si sa mai cosa può riservarci la rana, intendo Francine. Inoltre non credo che tu sappia ricamare…- -Non importa. Sento che devo proteggerla- disse l’altro, deciso. –Non sarà difficile, se con me c’è Rose della Terra di Kirk.-. La fata sussultò. –Credevo non mi conoscessi…- -Semplice intuito- sorrise il francese. –Francis, non lasciarmi solo con questo damerino da strapazzo!- protestò Gilbert, mentre Roderich gli lanciava un’occhiataccia. –Francis… non possiamo sapere se Francine vi farà qualcosa mentre noi siamo via. Chi ci dice che non sia una trappola?- intervenne l’austriaco. –Non possiamo permettere che la maledizione si espanda. Il popolo non ha colpa. Perché metterli in pericolo? E se poi non ce la facessimo a tornare?...- la voce del francese si incrinò leggermente, nel pronunciare quest’ultima frase. –Non dirlo neanche per scherzo!- scattò Gilbert. –Noi sveglieremo Erzsébet e gli altri, e tu e Tonio tornerete! Vero?...- mormorò, guardando Rose. Lei annuì. –Farò il possibile per portarlo indietro. Lo aiuterò con la sua missione, anche se non potrò intervenire direttamente. Potrò dargli dei consigli, me la cavo piuttosto bene in queste cose.- -Allora è deciso- annunciò Francis, irremovibile.  –Salutatemi Erzsébet, ci vediamo più tardi!-. I due cugini lo salutarono con l’amaro in bocca, mentre lo vedevano svanire insieme alla bambina e a Rose della Terra di Kirk.


 
Nobile, di fatto e di cuore.







Angolo dei pomodori lunatici
Guardate un po' chi si è fatta viva! :')
Habby: Fiorella Mannoia. Ha un concerto a Macerata, il 27. Allo Sferisterio.
...sob.
Comunque, vi sono mancata? ^^

Habby: Perché, eri partita?
Ignoriamo Habby come lei fa con me u.u
Bueno chicas! Questa prova è simile a quella di Tonio ma sono riuscita a scrivere un po' di più, grazie a Dio :')
Questo è un capitolo pieno di misteri: come ha fatto Franny a riconoscere Rose? Perché la spada di Gilbert è riuscita a distruggere (letteralmente) la cascata? Francine si farà viva? E chi è quella biondina?

Francis: Ehm, è Fem!Canada.
Ah, giusto! Franny, se non ci fossi tu...
Ok, almeno una risposta l'abbiamo trovata subito! Sì, la bimba è Fem!Can... Cand... Fem!Canadia. Chiunque lei sia.
Per quanto riguarda le altre domande, sto seriamente pensando di buttar giù una specie di prequel che dà loro risposta. Mi mancano un paio di sciocchezzuole, qualcoasa tipo l'ispirazione e la voglia. Ma cosa volete che siano! (I suggerimenti sono ben accolti! Ho già qualcosina in testa d'altronde)

Tonio: E poi c'è un'altra cosa!
Francis: Mais oui!
ZeAwesomeGilbert: Tanti ritardatari ma Magnifici auguri alla gentilissima Princess Vanilla, che il 14 agosto (correggimi se sbaglio) ha compiuto gli anni! Kesesesese! Se non ci fossi io che faccio gli auguri così Magnificamente...
Tonio: Ti canteremmo la canzone di buon compleanno, ma c'è il copyright e non abbiamo abbastanza soldi per questo!
Francis: Vorrei vedere! I (pochi) soldi di Tonio probabilmente se li ha fregati Lovino...
Ehi, cos'è questo razzismo?
Francis: ...io ho speso i miei per una cena con Angleterre, e Gilbert... Gilbert manco dovrebbe esistere honhon
ZeAwesomeGilbert: Come ti permetti? Sono troppo Magnifico per non esistere!

Lasciamoli a litigare u.u scusa per il ritardo, Beatrice-sama! E ancora auguri!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Il prossimo è quasi finito e cercherò di aggiornare regolarmente (sigh... ci provo, ma ho millemila compleanni questa settimana, tra cui il mio)
Adios, churros y abrazos,
Tsukiakari

PS: Avviso riguardante August the Sixth! Il terzo (e ultimo T^T) capitolo non è ancora pronto, ma l'ho già chiaro in testa! Spero di aggiornare presto...
   
 
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