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Autore: zaynseyes_    18/08/2015    1 recensioni
"Tu--tu non assomigli ad un angelo" esclamai stupidamente. Il ragazzo aveva tatuaggi lungo le braccia e un abbigliamento poco consono all'aspetto di un angelo. Che poi, come diavolo si vestiva un angelo?
Lui fece spallucce "Che ti aspettavi? Non tutti gli Angeli sono uguali"
"E a me doveva capitare quello che assomiglia al tatuatore in fondo alla strada?"
*
Si avvicinò e mi sfiorò la guancia con il naso, accarezzandomela delicatamente e respirando pesantemente sulla mia pelle.
"Sei la persona più bella che abbia mai visto in tutta la mia vita" le parole mi uscirono dalla bocca senza il mio consenso.
La logica e il corpo di Zayn più vicino del dovuto, a quanto pare non andavano molto d'accordo.
.
.
| Dove Zayn è un Angelo Custode un pò particolare e Charlotte una ragazza molto realista e affatto sicura di se stessa |
#Accenni Larry, se non vi piace il genere evitate di leggere o in alternativa di saltare le parti inerti ad esso. Grazie dell'attenzione.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"Allora, hai intenzione di dirmi cos'è successo o preferisci continuare questo lungo ed estenuante silenzio?" disse Niall, camminando e girandomi ad osservare curioso.

In realtà amavo questi tipi di silenzi dovuti alla riflessione, ma a quanto pare per un tipo come Niall, vivace e con la parlantina facile, non era lo stesso.

"Scusa" guardai imbarazzata il suo viso rosso dal freddo "Scommetto che stai morendo dalla voglia di sapere il perché di tutto questo" risi leggermente, non molto divertita.

La situazione non era una delle migliori per conversare e il mio umore, nonostante fosse leggermente migliorato, era lo stesso nero dalla delusione.

"Un pò si" ammise, sorridendo "Però se non vuoi parlarne, non ti costringo. Sono un tipo curioso ma non così impiccione"

Annuì, sapendo che era sincero.

Per alcuni versi, Niall mi ricordava molto Harry. Erano entrambi così vivi e pieni di vita, spensierati e allegri. Sapevano quando era il caso di non immischiarsi troppo o quando invece potevano osare e curiosare nella vita degli altri.

"Io e Emily abbiamo avuto una discussione piuttosto...pesante" sussurrai l'ultima parola abbassando lo sguardo e continuando a camminare a fianco del biondo.

"Chi è Emily?" chiese lui.

"Oh, scusa. È ovvio che non la conosci." scossi la testa e mi diedi dell'idiota "Emily è la ragazza che si prende cura di me. La mia madre adottiva, in pratica" dissi senza emozione nella voce.

Lui annuì interessato "Tu ed Emily litigate spesso?"

"No, ma ultimamente è tutto così incasinato." sospirai guardando la strada di fronte a me "Entrambe abbiamo un carattere deciso e testardo, siamo molto più simili di quanto pensiamo. Siamo anche molto riservate, per questo preferiamo tenerci tutto dentro piuttosto che dirci in faccia quello che proviamo e finire poi a litigare. O a migliorare il nostro rapporto, probabilmente. Questa discussione ha davvero raggiunto i limiti massimi della nostra sopportazione, non ne avevamo mai avuto una così accesa"

"In un certo senso è stato un bene, no? Forse adesso potrete migliorare davvero il vostro rapporto, avete tempo per pensare e riflettere. Stasera sono sicuro che vi lascerete tutto alle spalle" rispose Niall accennando un sorriso.

Scossi la testa con un sorriso triste. Come Harry, anche lui a volte era piuttosto ingenuo.

Non gli avevo spiegato il perché della richiesta fatta pochi minuti fa, probabilmente pensava che ero uscita di casa per fare una passeggiata e calmarmi.

Ci fu un minuto di silenzio prima che Niall riprendesse a parlare.

"Posso chiederti perché, sì insomma, volevi l'indirizzo di Rachel?" chiese lui, come a leggermi nel pensiero.

"Le devo chiedere una cosa. Un grande favore, a dire la verità" risposi sincera.

"Oggi devi favori a un bel pò di persone" ridacchiò, facendosi stretto nel suo cappotto.

Risi e annuì, guardandolo "Grazie, comunque"

"Figurati," fece spallucce "e non mi devi nessun favore. Non è non problema fare compagnia ad una bellissima ragazza come te"

Arrossii per il complimento e tornai ad osservare il buio di fronte a me.

Quelle strade erano così poco illuminate che da sola non avrei saputo neanche distinguere un bidone della spazzatura da un albero.

"Sei scappata di casa, vero?" chiese Niall a bruciapelo.

Forse in fondo, Niall non era poi così ingenuo.

Lo guardai dritto negli occhi e non lo vidi nè giudicarmi nè nessun segno di rimprovero, così annui.

"Beh, non proprio scappata. Semplicemente ho detto di voler andarmene via e l'ho fatto" feci spallucce con noncuranza.

"Immagino che vuoi chiedere a Rachel se può ospitarti a casa tua" cercò di indovinare.

"Esatto" sussurrai, distogliendo lo sguardo sul marciapiede.

Dannazione al mio vergognarmi di guardare negli occhi i ragazzi.

"Potevi sempre chiedere a me. Ti avrei ospitato volentieri!" esclamò indignato lui.

Lo guardai scettica, inarcando un sopracciglio. Pensava che fossi così sfrontata da chiedere ad un ragazzo, conosciuto da appena un paio di giorni, di andare a dormire a casa sua, e magari nel suo letto?

"...forse è meglio che ti fai altri amici. Troppi ragazzi con gli ormoni a mille. Magari questa volta scegli un gruppo di ragazze. Delle candide, femminili, etero, leggiadre ragazze"

"Okay, scusa. Non ho pensato prima di parlare" ridacchiò imbarazzato, coprendosi metà viso con la sciarpa che indossava.

Scossi la testa divertita e sorrisi dolcemente al ragazzo accanto a me.

Come non si poteva non amare quell'irlandese dai capelli tinti di biondo?

"Siamo già arrivati, comunque" esclamò Niall, indicando con un cenno del capo la casa dall'altra parte della strada.

Annuì per farmi forza.

Era arrivato il momento. La risposta di Rachel determinava il modo in cui avrei passato la nottata: o in un caldo letto-- o divano-- sotto delle morbide coperte, o sul freddo marciapiede, con la possibilità di essere stuprata da qualche ubriaco della zona.

"Ti accompagnerò davanti casa sua, così magari ti sentirai meno a disagio." disse di punto in bianco Niall "Se Rachel dovesse risponderti di no, sono disposto ad ospitarti io, a casa mia. Non mi importa se può sembrare inopportuno e imbarazzante. Meglio avere un tetto sopra la testa in questi casi, no?"

"Grazie Niall." dissi sinceramente commossa "Sei-- sei davvero un ottimo amico"

"È il minimo che possa fare" fece spallucce, arrossendo.

"Adesso forse è meglio...forse è meglio andare" dissi, guardando timorosa la casa di Rachel.

"Si, hai ragione" affermò Niall, mettendomi una mano sulla spalla.

Ci dirigemmo a passi lenti verso l'entrata, nessuna fretta nei nostri movimenti.

In cuor mio pregavo che Rachel capisse la mia situazione e accettasse di ospitarmi per una notte.

In fondo però ci conoscevamo da davvero troppo poco tempo, forse non mi considerava neanche una sua amica, forse ero ancora una sconosciuta ai suoi occhi.

Inconsciamente mi chiesi quando fossi diventata così dipendente dalle persone.

Prima stavo bene da sola, forse mi sentivo un pò ignorata da tutto e tutti ma non era così grave. Nessun problema, nessun pensiero per la testa o nessun inutile litigio.

Però se non avessi conosciuto quei ragazzi, adesso non saprei cosa e soprattutto dove andare.

Arrivammo prima di quando pensassi davanti il grande portone d'ingresso e, dopo aver preso un profondo respiro, suonai il campanello.

La mano di Niall era ancora sulla mia spalla, strizzandola leggermente come a dire "andrà tutto bene, io sono qui".

Gli fui davvero grata per il suo gesto pieno di affetto.

"Arrivo!" qualcuno urlò da dietro la porta.

Fissavo quel pezzo di legno con ansia e paura, non riuscendo nemmeno a guardare Niall e ringraziarlo per tutto.

La porta si spalancò e la figura di Rachel apparì di fronte a noi in tutta la sua bellezza.

La sua espressione, da evidente curiosità, si trasformò in una di ovvia confusione e allo stesso tempo di leggera felicità.

"E tu cosa ci fai qui?" chiese lei, corrucciando la fronte e alzando gli angoli della bocca in un leggero sorriso.

"Storia lunga" borbottai, abbassando lo sguardo.

"Nì, e tu? Se mi aveste avvertito prima della vostra visita, mi sarei fatta carina per voi!" ridacchiò.

"Siamo venuti qui per un motivo" roteò gli occhi Niall "Charlotte deve chiederti una cosa"

Mi accarezzò la schiena per infondermi coraggio.

"Io-" incominciai senza sapere bene da dove iniziare. Presi poi un profondo respiro e decisi poi di andare dritto al sodo.

"Ehi, che succede qui?"

Liam fece la sua comparsa da dietro la figura di Rachel, con le sopracciglia aggrottate.

"Uh, questo si che è un colpo di scena" esclamò sorpreso Zayn.

Quando ci vide, spalancò gli occhi e prese ad osservarci confuso.

"Liam?" chiese Niall confuso "Cosa ci fai tu qui?"

"Io stavo solo-- ero venuto per studiare. Insieme a Rachel. A casa sua" balbettò frasi senza senso.

"A quest'ora?" continuò a chiedere Niall con un sopracciglio alzato.

Liam guardò Rachel, in cerca di aiuto.

"Nì," rise nervosamente lei con le gote leggermente rosee "è venuto questo pomeriggio e abbiamo finito di studiare solo adesso. Non pensare chissà cosa"

"Sì, e io sono morto ieri"

Lui annuì, non molto sicuro. Rachel poi cercò di cambiare discorso, rivolgendo l'attenzione su di me.

"Allora, bella mora! A cosa devo questa meravigliosa visita?" sorrise Rachel.

"Mi servirebbe un grande favore" dissi, non guardandola negli occhi.

Lei annuì, incitandomi a continuare.

"Ecco, io...scusa se mi rivolgo a te, ma non conosco nessun altro a parte voi, non ho molti amici e non saprei proprio a chi chieder-"

"Charlotte, non capisco." chiese confusa e preoccupata Rachel "Cosa vuoi dire?"

"Potresti ospitarmi a casa tua, questa notte? Non te lo avrei chiesto se non fosse stato davvero importante"

Rachel inizialmente parve sorpresa dalla mia richiesta.

"È successo qualcosa?" chiese cautamente.

Sospirai tremolante e trattenni le lacrime che si stavano formando agli angoli degli occhi.

"Più o meno" risposi vaga, non volendo ricordare quello che era avvenuto poche ore prima.

"Si, certo! Vieni qui, entra, non potrei mai lasciarti qui fuori a dormire chissà dove!" rispose velocemente, aprendo completamente la porta e facendomi entrare "Mi sembra l'occasione perfetta per fare un bel pigiama party!"

"Finalmente ho la possibilità di capire cosa diavolo fanno le ragazze in un pigiama party. Non mi dire che tipo mangiate chili di gelato e parlate dei ragazzi. È così dannatamente scontato"  potevo addirittura sentire Zayn roteare gli occhi scocciato.

Varcai la soglia di casa sua e fui accolta dal suo caldo abbraccio.

"Stanotte mi racconterai tutto, okay?" mi sussurrò all'orecchio, non facendosi sentire dagli altri ragazzi.

"Si. E anche tu" risposi con un piccolo e breve sorriso che la diceva lunga.

Aveva capito che mi riferivo a Liam, lo potevo vedere dai suoi occhi che esprimevano puro disagio.

"Bene, io vado" si schiarì la gola Liam.

"Si, giusto." rispose Niall, fissandolo curioso "Anch'io devo andare"

Vedemmo i due allontanarsi e Niall sussurrare a Liam, non così piano come pensava, un "io e te dobbiamo parlare di un paio di cose"

Scossi la testa e tornai a rivolgermi a Rachel.

"Preparati, perché ho così tante domande da farti che prima di ritornare a casa mia ci penserai almeno una quindicina di volte." mi sorrideva, non molto rassicurante per i miei gusti "Sei venuta nella casa del diavolo!"

"Sto incominciando a pentirmene della mia scelta. Forse mi farò un giro, magari qualche sconosciuto accetterà di ospit-"

Rachel mi afferrò per un braccio prima che potessi girarmi e aprire la porta per andarmene.

"Andiamo su!" Mi trascinò verso quella che pensavo fosse camera sua, prima che si fermasse e si girasse a guardarmi "Hai già cenato?" chiese, sinceramente preoccupata.

"N-non ho fame" pronunciai debolmente.

Con tutta quella storia di Emily, la fame era l'ultima cosa a cui pensavo.

"Ce l'avrai quando gusterai le mie deliziose crĕpes alla Nutella!"

Mi tirò poi verso la cucina, non curandosi delle mie inutili proteste.

Mangiammo entrambe in un silenzio quasi tombale: io immersa nei miei pensieri e lei ad osservarmi con un cipiglio di preoccupazione.

"Non dovevi disturbarti così tanto" dissi debolmente, dopo aver finito di mangiare.

In quel momento sembravo una bambina da dover nutrire e accudire, sola e indifesa, alla ricerca di qualcuno che le infondesse la giusta sicurezza per andare avanti.

"Saliamo, ti va?" chiese.

Annuì e mi feci guidare nella sua stanza.

Questa era abbastanza semplice, verniciata di un morbido verde chiaro, con delle graziose tende colorate nelle finestre e a dargli un giusto tocco di infantilità.

Si sedette sul letto e mi invitò a fare lo stesso.

"Credo che sai già quale sarà la mia prima domanda." mi sorrise delicatamente "Non voglio fare la ficcanaso, ma vorrei sapere il perché di questa visita inaspettata. Sembravi così sconvolta, cosa è successo?"

"Si, beh insomma, in pratica me ne sono andata di casa" presi a giocare con i lembi della mia maglietta sgualcita.

"Questo l'avevo capito." roteò gli occhi "Come mai l'hai fatto?"

Sospirai e le spiegai tutto, dal primo vero e proprio litigio, all'ultimo decisamente più pesante.

Lei ogni tanto annuiva per farmi capire che mi stava ascoltando o mi metteva una mano sulla gamba per confortarmi.

"E comunque domani ho intenzione andarmene, tranquilla. Sarà solo per una notte" la rassicurai in fretta.

"Scherzi, sei matta? Pensi che ti lascerei vagare per le strade, di notte, senza un posto dove dormire?" chiese stupita Rachel.

"Ho intenzione di ritornare a casa." le spiegai "Scusami ancora per questo casino. Non saprò mai come ringraziarti, prima o poi ti ritornerò indietro il favore, giuro"

"Non ci pensare nemmeno!" esclamò lei "In questi giorni ho pensato a trascorrere una giornata insieme, tra amiche, ma non ce n'è mai stata l'opportunità di parlarne. Stare sempre e solo con i ragazzi è proprio una scocciatura." fece una faccia a metà tra il disgustato e il seccato "Quindi sei capitata al momento giusto, tesoro" mi fece l'occhiolino.

Le sorrisi timidamente, scuotendo la testa. Quella ragazza era sempre così iperattiva e così incredibilmente felice che mi chiedevo come facesse.

No davvero, o si prendeva qualche strana droga o si beveva troppi caffè.

"A proposito di capitare al momento giusto! Che ci faceva Liam qui?" chiesi, alzando e abbassando le sopracciglia per rendere meglio l'idea.

"Ve l'ho detto ragazzi, stavamo solo studiando" alzò gli occhi al cielo.

"Oh sì, anch'io andavo a casa delle ragazze, di notte fonda, per studiare. E chi se le dimentica quelle serate a ripetere anatomia" sghignazzò Zayn.

"Idiota"  mi obbligai a non alzare gli occhi al cielo.

"Solo studiando? Sei sicura?" chiesi scettica, rivolta a Rachel.

"Okay, forse non abbiamo solo studiato, va bene?" si arrese alla fine.

"Cos'altro avete fatto?" chiesi maliziosa.

"Non pensare chissà cosa, moretta! Abbiamo parlato" fece spallucce con noncuranza.

"E allora perché eravate così imbarazzati quando io e Niall siamo arrivati?" inarcai un sopracciglio.

"Perché sapevamo che avreste pensato alle ipotesi più stupide e improbabili"

"E avevamo torto?"

Esitò prima di rispondere per poi sospirare arrendevole" Liam è venuto qui per farsi aiutare in una materia in cui andava male. Dopo aver finito abbiamo incominciato a parlare, come non ci capitava da tanto tempo, e si è rivelato piuttosto...interessante. Ho scoperto un lato del suo carattere che non conoscevo e-- e mi è piaciuto" concluse abbassando lo sguardo sulle sua ginocchia.

Sorrisi compiaciuta. Quei due starebbero stati davvero bene insieme ed era strano che nessuno, a parte Niall, se ne fosse ancora accorto.

"Ehi, perchè sei così triste?" dissi, alzandole il mento e notando subito dopo i suoi occhi lucidi.

"Perchè sento-- non so, come se in qualche modo stessi tradendo Louis! Lui-- lui non se lo merita" scosse la testa affranta.

"Hai solo parlato con il tuo migliore amico, non hai fatto nulla di cui vergognarti." cercai di farla ragionare "Da questo dovrei dedurre che ti piace Liam?" chiesi a bruciapelo.

Spalancò gli occhi spaventata "Cosa? Stai scherzando?" smascherò il nervosismo con una risata "Sono fidanzata, Charlotte, con uno splendido ragazzo, non mi piace nessun altro. Non può piacermi nessun altro. E poi, Liam? Davvero?"

"È un bravo ragazzo." feci spallucce "È carino, dolce, disponibile e con il senso dell'umorismo"

"E non è Louis" rispose stizzita lei.

La guardai brevemente. In fondo forse provava davvero qualcosa per Liam, ma non voleva ammetterlo a se stessa perché non voleva mandare in frantumi la sua relazione con Louis.

La potevo capire. Preferiva andare sul sicuro con Louis, che sapeva che l'amava, piuttosto che gettarsi nel buio e mettersi con Liam, che tra l'altro non sapeva neanche se provasse qualcosa per lei.

"Oggi è stato particolarmente...strano." spezzò il silenzio Rachel, facendosi pensierosa "Era diverso, come se avesse voluto fare qualcosa ma non ne aveva avuto il coraggio. Mi è sembrato così poco il Liam che conoscevo"

Annuì, comprendendo perfettamente le ragioni per cui Liam non aveva fatto nulla: Louis. Non c'era da sorprendersi, si vedeva lontano da un miglio che quel ragazzo provava qualcosa per la sua migliore amica.

Rachel poi sembrò illuminarsi di uno strano sorriso e si voltò verso di me.

"E tu, dimmi un pò, come va con il riccio?" chiese.

Arrossii violentemente, ricordandomi il bacio di poche ore prima. Rachel notò il mio cambiamento d'umore e sorrise ancora più ampiamente.

Quella serata sarebbe stata piuttosto imbarazzante e intensa, e Rachel si sarebbe aspettata ogni piccolo e minuscolo dettaglio del nostro rapporto. Non sapevo neanche come dovevamo definirci, io ed Harry, dannazione!

"Buona fortuna" ridacchiò Zayn.

"Vaffanculo"  pensai fra me e me.

 

 

_____________

Liam birichino che cerca di provarci con la sua migliore amica!

So che non c'entra niente con il capitolo ma, il ballo che ha dato Louis per le bambine che soffrivano di gravi malattie! Ceh, boh, sono così orgogliosa di quello che ha fatto per loro, e continua a fare, che sono senza parole. Poi si chiedono perchè dovrei considerarli i miei 'idoli'. E nonostante tutto ci sono persone che hanno il coraggio di insultarli e prenderli per ricchi viziati, e mi chiedo con quale coraggio lo fanno. Odio questi tipi di persone, che parlano senza sapere nulla di quello che loro hanno fatto e tuttora fanno per gli altri. Ma è più facile insultare le persone che capirle, no?

Okay, piccolo sfogo, non fateci caso ahahah

Alla prossima xx

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