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Autore: Lady Moon    18/08/2015    1 recensioni
La protagonista si chiama Luna, una ragazzina come tante, solo con qualche divergenza.
Improvvisamente entrerá in un mondo particolare, una vita che sognava, nuova, ma che risulterà essere inizialmente difficile per lei perché priva di normalitá, o almeno su alcune cose. 
Incontrerá nuovi amici, fará nuove scoperte sia belle che 'mostruose'. Scoprirá, inoltre, di avere dei poteri che dovrá imparare a dominare, perché essere una strega non è per niente facile, e compiere una missione che salverá il suo adorato nuovo mondo, solo lei potrà.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 8: L'indovinello.


Così i quattro s'incamminarono, oltre le grosse piante. Straordinariamente dopo di esse il sentiero incominciò a farsi a poco a poco meno plumbeo. Non c'era adesso bisogno neanche di far illuminare le bacchette, come, al contrario, prima fu categoricamente necessario.
Nello stomaco di Luna scattò in movimento qualcosa, come un palloncino, che racchiudeva speranza. Poi rammentò una cosa...


:"Me n'ero completamente dimenticata!" - esordì, sbarrando gli occhi.


:"Ehm... cosa?" - domandò Clara, sbigottita.


:"Poco fa ho letto nel pensiero a te, Dean, e anche a te, Bonnie. Ricordate?" - cominciò Luna.


:"Cos...cosa?" - chiese ancora Clara, più stupita di prima.


:"Ma sicuro che lo ricordiamo, signorina Luna! È favoloso, vero? Anche se fa un po' maluccio alla testa... sai... è normale... specie all'inizio! Troppi pensieri, o pensieri che non ci appartengono... non è facilissimo" - rispose Bonnie.


:"Già giá. Beh, sei fortunata. Non è una dote che hanno tutti" - riprese Dean.


:"Sì sì, questo lo so. E so anche che fa male e che... succede solo in determinate circostanze... ma il punto è... come..." -


:"Luna" - interruppe Bonnie, che per meraviglia di tutti non le somministrò il 'signorina' prima del nome.


:"È una dote che hanno in pochi, fine! Ed è meravigliosa, no? Oh, sono così contenta che abbiamo delle cose in comune! Te l'ho giá detto?!" - disse, guardando dinanzi a lei come se fosse stata ipnotizzata da qualcosa, ignorando totalmente gli altri tre.


:"Sì, okay, ma... quasi non riesco a crederci" - balbettò Luna.


:"Neanche il mio amico ci credeva! Quello che ti accennai prima. Disse che era una sensazione strana... minacciosa quasi" - disse Dean, pensoso.


:"Oh, beh, all'inizio puó sembrare pericoloso! Ma poi ci si abitua al dolorino! Inutile rimuginarci troppo su, è magico!" - concluse Bonnie, solenne.


:"Oh, sì... Magico, hai ragione, non dovrei domandarmi altro, credo sia la giusta risposta! E... sono felice di questo, di riuscirci, ecco" - disse Luna, ponderata. Era la veritá. Mai aveva pensato di poter fare qualcosa del genere, anche se poteva capitarle di rado. Leggere nel pensiero era forse anche l'ultima delle sue ambizioni; Luna non desiderava penetrare nella mente di qualcuno, neanche del suo Sam - l'unico ragazzo che le "stava simpatico" - o meglio, per quanto in una invadente parte l'avesse desiderato, preferiva sempre che fossero gli altri a scegliere come comportarsi con lei, che cosa dirle, senza scoprire le loro vere intenzioni. Preferiva che fossero sinceri, e in un certo senso rispettare la loro decisione. Pensò che c'entravano queste ragioni se aveva avuto quel particolare potere, qualcun'altro che invece non avrebbe desiderato altro, sarebbe stato meno fortunato. Avrebbe sfruttato quel potere senza riguardo e la magia non poteva essere così ingiusta. Incontrovertibilmente non aveva tutti i torti. A volte desiderare ardentemente qualcosa può rivelarsi un danno per se stessi, bisognerebbe sempre controllarsi, capire fin dove ci si possa spingere. Nessuno confermò la sua tesi, tuttavia, e lei non la espose.


:"Comunque... non so se ci avete fatto caso, ma abbiamo praticamente violato qualsiasi codice di sicurezza della foresta" - disse Bonnie, aggrottando le sopracciglia.


:"Ehm... che?" - chiesero all'unisono Clara e Dean. Luna si limitò a rinsavire, dopo le sue speculazioni.


:"Insomma... la maestra Mia ci ha mandati ben oltre noi ci immaginavamo di poter arrivare. È vero che queste creature rispetto ad altre non sono poi granché, ma penso concordiate con me sul fatto che siano comunque di un certo livello... 
Credo lei voglia in un certo senso allenarci! Poi un'altra cosa molto bizzarra è che abbiamo conosciuto un unicorno! Anzi, due... o tre... sì, tre, e ne abbiamo uno per amico!" -


:"Io due... in veritá..." - azzardó Clara, intimidita, riferendosi ad Annabeth.


:"Sì, due. Io ho sempre pensato quello che sostieni, Bonnie, e dico che sarebbe folle pensare il contrario; la maestra Mia confida nelle nostre abilità, e crede in Luna, ne sono certo" - concluse Dean.

:"Voi dite che si fida di me? Ne sarei onorata! Intendo, conosco la magia meno di voi, pertanto..." -


:"Oh, non esplicitare in pubblico baggianate, Luna! Sei bravissima quanto noi... no, aspetta. Cioè, sei bravissima, punto. Leva il 'quanto noi'. E... beh... sei apposto" - disse spudoratamente Clara.


:"Ha ragione!" - esultó Bonnie che, notò Clara, fu la prima volta che convenne con lei.


:"Grazie mille, mi rendete orgogliosa e mi fate sentire molto meglio, davvero! Non che non sia stata bene sino ad adesso con voi, ma sapete com'è... voi ne sapete qualcosa in più di me!" - disse timidamente Luna, commossa. Aveva quasi le lacrime agli occhi. Di solito, si emozionava facilmente in vista di circostanze simili. Quando qualcuno le faceva complimenti, o dimostrava di tenerci a lei, di capirla, diventava automaticamente un motivo per piangere.


:"Oh, Luna, non far così! Ci vogliamo tutti bene, vero?" - rispose Clara.


:"Sicuro" - disse Dean. Bonnie accennò, commossa un po' a sua volta.


:"Dovremmo stare attenti alle prossime piante carnivore che incontreremo - potrebbe succedere -" - proferì Clara.


:"Ti avrebbero mangiata subito, Clara, se quelle di prima avessero avuto fame, temo... e questo non è un pensiero incoraggiante, lo so" - biascicò Bonnie.


:"Almeno grazie a Polluce adesso siamo tutti interi. È stato anche merito suo. Spero non ne incontreremo altre!" - disse Luna, sospirando.


:"Se conoscessimo questo tetro sentiero, e sapessimo fin dove porta, potremmo teletrasportarci direttamente alla fine, per poi imboccare quello giusto, quello ove si trova il germoglio... peccato che non è così" - sbuffò Clara, sconcertata.


:"Ci si puó teletrasportare da un luogo ad un altro solo se si conosce la strada per raggiungerlo, quindi? Beh, ha senso, ora che ci penso" - disse Luna, riflessiva.


:"Certo che ha senso, signorina Luna!" - disse Bonnie, ritornando, pensó Luna, a nominarla come di consueto.


:"Teletrasportarsi non è difficile ma per imparare occorrerá molta pratica, esercizi! Credo che a Rolix qualche insegnante potrá..." - 


:"Oh, Rolix! Ricordo. Quando ci andremo?" - interruppe Luna, Clara non si sentì offesa, bensì fu ancora più contenta di risponderle.


:"Oh oh! Prestissimo! Non appena troveremo il germoglio son sicura che la nostra prossima tappa sará quella. Troveremo la maestra Mia lì e tanti altri..." - 


Qualcosa di profondo oltre che sinistro soggiunse nel discorso di Clara, bloccandole la lingua. I tre si voltarono di scatto, quello strano rumore doveva essere provocato da qualcosa di molto potente e di estese dimensioni, o semmai fosse stato peggio, da qualcuno
Nulla.


:"Cos'era stato?" - domandò Clara, impaurita.


:"Ma... ma..." - farfugliò Dean.


"Potrebbe trattarsi di qualche altra creatura?" - pensò Luna, immusonita per lo sforzo di capirci qualcosa.


"Ne dubito di buone, signorina Luna..." - fu il pensiero che le entrò in testa, un attimo dopo, vorticante, veemente. 


"Oh, Bonnie... sei tu?!" - 


"Sì, signorina Luna, sì!" - 


:"Bene. Ehm... che ne dite di continuare?" - suggerì Luna, captanto il disagio negli occhi dei tre amici.


:"Oh, sicuro... ma... mica ci azzannerà alle spalle se andiamo avanti?" - domandò Dean, in allerta.


:"Qualunque cosa fosse non credo attaccherá inosservato se al suo ipotetico nonché celere passaggio ha combinato quel bel po', fratellino" - rincuorò Clara, sincera.


:"Allora è fatta? Andiamo, oramai siamo giá qui!" - disse Bonnie.





Un po' atterriti, spaesati e malcontenti per il lungo cammino senza una breve pausa né un piccolo accenno ad un rumore che segnalasse loro la presenza di qualcosa di vivente, - e possibilmente di natura benigna - i quattro giunsero sino ad un fiume; esso era terso, fresco, le pietre sul fondo venivano rispecchiate dall'acqua cristallina, che le rendeva signorilmente più poderose.


"Come può tanta bellezza essere stata maledetta?" -


"Le cose non devono cambiare necessariamente aspetto per essere maledette, cambiano nell'anima" - fu la risposta alla sua domanda, proferita da Bonnie, la quale le sorrise. Luna provava ancora un certo dolorino alla testa nel sentire pensieri altrui. 


:"Cosa facciamo? Lo oltrepassiamo, giusto? Oh, guardate!" - esclamò Clara, affascinata.


I tre si apprestarono accanto a lei che indicava qualcosa nell'acqua. Guardarono la meta del suo dito. C'era un fiore, di una media dimensione e di colore opaco, eccetto delle piccole chiazze blu che erano poste solo all'inizio di alcuni petali. Sullo stelo apparivano piccole spine, e difficile fu non notare una minuscola foglia in contrasto con quella di fianco, la quale era enorme ma allo stesso tempo, per i suoi tratti raffinati, riusciva a conferirgli un'aria elegante. 


:"Si chiama Aquariids. È un fiore del mare; le persone comuni - cioè quelle senza poteri magici -  non conoscono questa categoria di fiori. Non si fanno vedere da loro, si nascondono, per paura che possano essere staccati per la loro bellezza. Vivono nelle profondità del mare o nei fiumi" - spiegò Dean, distinto, calandosi per guadarlo meglio.


:"E perché a noi si mostra, questo, fratellino? Non potremmo fare lo stesso? - domandò Clara.


:"Si fida di noi e dei maghi. Ci avrá giá valutato. Forse prima non ti eri accorta di lui perché ancora non voleva mostrarsi" - rispose Dean.


:" 'Fiore di mare'... Aquariids, giusto? Mmh. Ha qualche potere in particolare?" - domandò Luna, curiosa, e allo stesso tempo emozionata.


:"Non ne ha alcuno. Pensa solo a difendersi, sparisce, riappare, non possono vivere fuori dall'acqua" - disse Dean.


:"Mi viene voglia di sedermici sopra!" - ululò Bonnie, le mani incrociate.


:"In pratica vuoi spiaccicarlo, scusa?" - domandò Clara, sogghignando. Dean fece lo stesso. Luna non capiva, pensò stesse impazzendo.


:"In sembianze di una fata, è ovvio! Anzi no, scusami, per te, Clara, sono 'una fatina dei boschi' " - chiarì Bonnie, con una smorfia finale.


:"Oh, beh, fallo. Devo dire che hai assunto comportamenti un po' disumani da quando ti stai trasformando in una fata più spesso" - fece notare Clara, ridacchiando un attimo dopo, Dean non riuscì a trattenersi e rise più forte della gemellina.


:"Ridicoli! È assurdo! Come potete pensare una cosa... " - qualcosa d'un lampo cambiò nei capelli di Bonnie, dal rosso acceso incominciarono a sfumarsi in diversi colori, rosa, poi si aggiunse il giallo, il verde, il blu e infine il verde acqua. Luna notò che erano gli stessi colori che le erano comparsi la prima volta che aveva perso radicalmente la pazienza, l'unica eccezione fu qualche meches viola. Coincidenza volle che la causa di ciò avvenne sempre per gli stessi fattori. 


"Oh, che bei capelli!" - pensó Luna, guardandoli. Non era la prima volta che rimase estasiata a quella vista. Non ci fu una risposta stavolta, né Luna si aspettava di averla; presumibilmente Bonnie era in un momento poco idoneo per ascoltare pensieri altrui. 


:"Wooooow! Sei più graziosa di prima!" - enunciò Dean, battendo le mani e fingendosi meravigliato. Clara continuava a ridere.


:"Spero siate contenti. Razza di molluschi!" - 


:"Ma noi non siamo molli!"- strepitò Clara, con le lacrime agli occhi per le risa.


:"Il fiore è sparito! Non c'è più!" - disse Luna, interrompendoli.


:"Cosa cosa? Strano. Ah, giá, si sará spaventata avendo visto Bonnie!" - continuò Dean, e insieme alla sorella rise ancora più gravemente.


:"Piantatela!" - sbottò Bonnie, abbattuta.


:"Luna, tu cosa pensi?" - domandò Clara.


:"Che dobbiamo proseguire. Sbaglio o non possiamo rimanere di notte? Avanti, andiamo" - disse lei, con la speranza di non suscitare altre battutacce.


:"Mmh... questo è vero" - disse Dean, ancora scarlatto in viso dalle risate.


:"Ma io dicevo riguardo Bonnie! Comunque forse hai ragione, credo sia molto meglio, andiamo" - 

 
                                                                                                             

                                                                                                                    ***

 

Oltrepassarono il fiume con facilitá, bastava prendere la rincorsa e saltare, Dean aveva rischiato di caderci dentro affibbiandosi le sonore risa delle tre amiche.
Il sentiero sembrava adesso - per loro uggia - più fosco di prima, dovettero illuminare le bacchette come la prima volta che vi si insediarono.


:"Restate in guardia..." - suggerì Bonnie.


:"Oh, vedo una luce laggiù!" - proclamò Clara.


:"Sorellina... è tutto buio!" - 


:"No, Dean, guarda!" - 


:"Aspettate... la vedo anch'io!" - soggiunse Luna, inarcando le sopracciglia.
E in effetti, una luce fioca e remota si vedeva. Decisero di seguirla senza indugio, volevano capire cosa fosse, Dean ridendo disse rivolto alle amiche che una luce come quella in mezzo a tanta oscuritá doveva essere provocato per forza da qualcosa di positivo.
La raggiunsero. Ora era un po' più chiara, abbagliante se la si fissava a lungo, misteriosa. Sembrava la luce delle stelle in una deliziosa notte priva di nuvole; come se avesse un'anima, Clara le chiese 

:"Ehm... chi sei?" - 


:"Una luce. Non c'è dubbio" - rispose Bonnie.


:"Certo che sei simpatica" - borbottò Clara. Luna alzò la bacchetta un po' più in alto, si accorse che era legata a qualcosa. Gli amici la imitarono.
Un grosso albero di quercia, con massicci rami che sperticavano fin dove non potevano vedere per mancanza di luce, e probabilmente superando l'altezza di qualsiasi altro albero, fu quello che scoprirono. Aveva poche foglie, molte d'un colore ramato, altre erano appassite. Pochi rami seppure robusti, erano storti, cedevano verso il basso, come se fossero stati colpiti più volte da qualcosa di possente, o come se cercassero salvezza nella terra.


:"Oh... per la barba di Merlino..." - ansimò Clara, Dean ripetè la frase.


:"Ma..." - 


La luce scattò in su, facendo trasalire i presenti, poi andò mano a mano sempre più in alto, sembrava fosse trascinata da qualcosa. Si espanse e si spense, al suolo caddero tante scintille, sembravano tante piccole stelle cadenti. Poi d'improvviso una luce calda, leggera, apparve, illuminando il territorio. Ora vedevano l'albero con più chiarezza, i cespugli alti attorno, e la via dietro di loro, piena di vegetazione... che prima non c'era.


:"Dov'è finito il sentiero?! Come facciamo a tornare indietro, qui non si può proseguire! I cespugli sono troppo alti e guardate lá... anche spinosi!" - gemette Clara. Aveva ragione. I cespugli non solo erano d'una altezza insolita, ma avevano grandi spine scintillanti, una di qua, l'altra di lá.


:"Non posso crederci!" - mugolò Dean.


:"Guardate!" - Luna aveva visto qualcosa. Esattamente dov'era un attimo prima quell'ammaliante luce, ora, sul tronco, erano incise delle immagini in una tabella divisa in quattro quadratini. Una, in alto a sinistra (cioè la prima casella) aveva il disegno del fuoco. Nell'ultima, (casella in basso a destra) c'era disegnata l'acqua.


:"Cosa sta a significare...?" - domandò Luna, incredula.


:"Non è un giochetto, di sicuro" - esaminò Clara, distinta.


:"E invece hai afferrato. Lo è, è un indovinello" - disse Bonnie, impressionata. Gli amici rimasero a bocca aperta.


:"Mia madre me ne ha parlato.

'Inciso su un grande tronco, in un lontano posto,

quasi nel cuore di esso e ove il sentiero è stato nascosto,

troverai un gioco, che dovrai finire, 

per poter proseguire,

indietro non potrai tornare,

se non lo farai,

lì dovrai restare.'


E' quello che mi ha detto. Non ha voluto fornirmi ulteriori dettagli. Credo sia un detto... mi affascinavano, me li narrava sempre. Lei è una strega, lo sapete.
Ed io mi sono sempre immaginata un grande tronco come questo... noi siamo lontani ormai... e forse ci manca poco al cuore della foresta, e siamo bloccati qui... la via non ci permette di passare" - concluse, con aria colpevole.


:"Allora dobbiamo risolvere questo rompicapo" - disse Luna, trasognata.


:"Cosaaaaa?! E come credi che faremo?" - domandò Bonnie.


:"Io sono sicura che possiamo almeno provarci. Non abbiamo nulla da temere, da ciò che ho potuto capire, tua madre non ha detto che abbiamo poche possibilitá o che l'albero se sbagliamo ci farà del male... spero... la nostra unica 'condanna' sarebbe quella di rimanere qui... penso... per sempre" - 


:"E credo potrebbe giá bastare..." - conferì Clara.


:"Luna ha ragione. Pensiamo. Fuoco. Acqua... e le altre due caselle che contengono? Qualcosa che lega il fuoco lì e qualcosa che lega l'acqua sotto... e che automaticamente dovrebbe legare anche il fuoco e l'acqua" - intervenne Dean, ponderato.


:"Non ho capito niente" - rispose la sorella.


:"Dobbiamo trovare gli elementi mancanti e poi stabilire tutti questi elementi che cos'hanno in comune" - proferì Luna per Dean.


:"Potevate spiegarvi direttamente così..." - mormorò appena Clara. Dean fu quasi d'accordo.


:"Va bene, va bene, va bene. Pensiamo! Tutti, Clara, tutti" - intimò Bonnie.










*Nota dell'autrice: 
Eccomi di nuovo qui, cari lettori ^^.
Sono contenta di essere riuscita a pubblicare dopo un po' di tempo questo capitolo e sono felice anche per chi sta seguendo la storia o è capitato qui per la prima volta. Grazie mille!
Spero vi abbia fatto incuriosire, e mi auguro continuiate a seguirmi.
A presto :)*
   
 
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