Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |       
Autore: teresartist    18/08/2015    3 recensioni
I principi e i servi non sono mai stati amici, ma Kurt e Blaine sono diversi.
Due bambini nati in un castello con due destini segnati e collegati in qualche modo.
Due amici inseparabili uniti per la vita da un amore destinato ad essere indissolubile.
"Kurt si lasciò sopraffare dagli occhi color miele di Blaine e Blaine a sua volta accettò di affondare negli occhi azzurri di Kurt"
Genere: Fluff, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Erano ormai quasi cento anni da che gli Hummel avevano cominciato a regnare in quella parte di terra e da altrettanti anni la famiglia Anderson era stata a loro servizio, erano la servitù di corte, i prediletti da ogni re e da ogni regina.
In tutto quel tempo di convivenza però non si era mai verificato ciò che andava verificandosi in questo caso: a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro erano nati due bellissimi bambini, due bambini diversissimi, il primo, futuro re di quelle terre, si chiamava Kurt, aveva la pelle chiara e gli occhi azzurrissimi, più di qualunque altro membro della sua famiglia e i capelli color del miele; il secondo si chiamava Blaine, era nato negli alloggi della servitù, senza troppe cerimonie, aveva gli occhi color nocciola, o forse color bosco e aveva una montagna di capelli, nerissimi.
Questi due fanciulli erano destinati ad avere due vite collegate ma completamente diverse l’una dall’altra, si videro per la prima volta che erano ancora in fasce, la madre di Blaine andava dalla Signora Regina per aiutarla con suo figlio e per tenere in ordine i suoi appartamenti e il piccolo non poteva essere lasciato da solo, aveva solo pochi mesi, così la serva se lo legava al petto o al dorso con pezzi di tessuto e lo portava con se. Un giorno il principino che stava nella culla venne sorpreso mentre piangeva dalla signora Anderson, si chiamava Pam la donna, ella si chinò verso la culla e gli sguardi dei due piccoli si incontrarono, gli occhi ridenti color nocciola di Blaine sorrisero al principino che smise di pianger immediatamente.
Da quel momento in poi vedere Blaine fu l’unico modo per rallegrare Kurt; crebbero in fretta i due e presto impararono a camminare e a correre, la regina vide che suo figlio era felice quando stava con il futuro servo e permise che i due bambini passassero i pomeriggi a giocare nel cortile.
Vederli giocare faceva quasi ridere, o almeno sorridere, il piccolo principe era sempre vestito di tutto punto, con i calzoni cuciti con cura, il colletto della camicetta ben stretto e le scarpine di pelle, Blaine era molto diverso, indossava dei calzoncini stracciati e di un brutto colore marrone, d’inverno indossava una maglietta scomoda e decisamente troppo grande per lui che gli pizzicava i fianchi e spesso d’estate non la portava neppure.

Fino ai cinque anni ai piccoli fu permesso di passare le ore insieme e spesso Kurt invitava il suo piccolo amico a seguirlo nella sua sontuosa stanza, Blaine sapeva che non gli era permesso e così cercava di rifiutare ma gli occhi dolci e le manine morbide del suo amico sembravano costringerlo.
Kurt aveva le mani sempre pulite, quando per caso cadeva per terra c’era sempre qualcuno con uno straccio a risolvere il problema, le mani di Blaine erano già ruvide, il suo mestiere era quello di fare le scarpe alla sua famiglia, perché aveva le manine piccole e gli aghi erano più facili da infilare per lui.
Quando Kurt compì i sei anni arrivò un uomo nel castello per insegnargli le buone maniere e la scrittura; la prima cosa che Kurt imparò era che lui sarebbe diventato re e quindi era più importante di tutti gli altri, poteva comandare chiunque a fare qualsiasi cosa, tranne i suoi genitori. Appena imparata questa lezione il piccolo, che aveva un cuore d’oro andò dal suo amico che stava nell’orto a cogliere verdure e lo prese in disparte tirandolo per un braccio
“Blaine lo sai che diventerò un re?” disse con la voce piena di eccitazione
“Certo che lo so” rispose l’altro quasi con sufficienza
“E che potrò dire a tutti di fare quello che voglio io?” Kurt alzò il collo facendosi bello
“Tutti tutti?” Blaine stavolta era incredulo
“Si” rispose il principe alzando la voce “E ti ordino di giocare con me adesso!”
Blaine si guardò intorno, doveva aiutare sua mamma a strappare le erbacce, guardò di nuovo il principe che gli porgeva la mano e non seppe che fare, provò a ribattere “Ma…Kurt io devo aiutare mia mamma e…”
“Sono io che comando qui!” Kurt era stizzito, come si permetteva Blaine di contraddirlo? Poi con una mossa veloce gli toccò il gomito urlando “Ce l’hai!”
Blaine amava quel gioco, le sue gambine erano già veloci, lasciò tutto per terra e si mise a rincorrere il principe che correva ridendo, lo prese, forse con un po’ troppa forza e questo cadde a terra, macchiandosi la preziosa camicetta, preso dal panico Kurt si mise a piangere
“Kurt” Blaine gli diede uno scossone “Non è successo sulla, basta pulirla” si voltò e vide sua madre ancora chinata tra le verdure “Mamma! – gridò – il principe si è sporcato i vestiti!”
“Oh buon Dio!” esclamò la donna, quello si che era un guaio, corse verso i due bambini e fulminò suo figlio con uno sguardo “Fila via tu” gli intimò tra i denti, poi prese per mano Kurt e lo portò verso il pozzo infondo all’orto, gli pulì il colletto e gli disse gentile “Sarebbe meglio che lei andasse al castello, l’orto non è posto per un principe”

Da quell’episodio in poi i due cominciarono a vedersi molto meno e ogni volta che si vedevano i giochi erano molto più tranquilli, entrambi erano stati sgridati abbastanza per quello che era accaduto, Blaine soprattutto doveva imparare a stare al suo posto.
Crebbero ancora, Blaine cominciò ad occuparsi delle scuderie del castello e delle tenute di caccia a tredici anni mentre Kurt imparava a vestirsi in modo consueto e a consumare i pasti  e il tè elegantemente. Si vedevano di rado e spesso era solo un cenno con la testa a stabilire tra loro un contatto, si videro crescere scambiandosi a volte sorrisi lontani nel cortile, ricordando i giochi che facevano, rincorrendosi, ridendo, erano solo due bambini.
A quindici anni arrivò il momento per il principe di imparare ad andare a cavallo, al piccolo membro della servitù venne ordinato di preparare il cavallo più bello e più docile per le lezioni del futuro regnante, Blaine mise nel suo lavoro tutta l’attenzione possibile, non avrebbe mai potuto deludere il suo sovrano, spazzolò il suo destriero preferito, aveva il pelo color miele e la criniera candida, gli ricordava un po’ il principe, gli mancava l’azzurro degli occhi così Blaine uscì dalle stalle fino al prato circostante e trovò dei Nontiscordardimé che intrecciò nella criniera del cavallo, ora era perfetto.
Il principe e il suo seguito arrivarono poco dopo, vedendosi i due giovani ragazzi si salutarono con un cenno della testa e il principe si levò il cappello in segno di rispetto, non doveva farlo nei confronti di un membro della servitù ma Blaine se lo meritava; Kurt si fece aiutare per salire a cavallo e ringraziò il suo servo con un sorriso gentile, da amico poi cominciò la lezione.
Blaine non aveva impegni imminenti così salì sul tetto delle stalle e osservò Kurt cavalcare, era bello, armonioso e i suoi movimenti sembravano quelli delle fiamme del fuoco mosse dall’aria leggera, erano ipnotizzanti, il giovane membro della servitù rimase lì tutto il tempo sorridendo, il principe era davvero un bravo cavallerizzo e a volte si voltava a guardarlo mentre passava vicino alle stalle, era un attimo di incontro degli sguardi, un sorriso, una smorfia, era tutto così bello in quel momento.
Alla fine della lezione Kurt pregò il suo insegnante e i paggi di lasciarlo discorrere con lo scudiero, era un po’ che non parlava con Blaine.
“Mi sono proprio divertito oggi a cavalcare” disse raggiante
“Ne sono felice” rispose Blaine con un sorriso
“Verrò più spesso” continuò il principe “La vita al castello sta diventando difficile, tutti si aspettano qualcosa da me ma io sono solo un ragazzo, come faccio?” Kurt si era voltato verso il cielo, dava le spalle a Blaine che aveva la possibilità di osservarlo e constatare la sua bellezza
“Non capisco” rispose Blaine con uno sbuffo leggero “Lei è il principe, come può avere una vita difficile?”
Kurt si voltò di scatto “Mi hai dato del lei?” chiese e la sua voce si fece più acuta del solito, Blaine pensò che fosse adorabile
“Si – rispose senza pensarci troppo – ai reali si da del lei” chiuse l’ultima porta delle scuderie
Kurt era confuso, si sentiva quasi offeso da quell’affermazione “Ma Blaine…io e te siamo amici” non si trattava di un’affermazione ma nemmeno di una domanda
“Io sono un servo” rispose il giovane dai capelli ricci sospirando
“Ma sei mio amico, chi ha detto che non puoi esserlo?” Kurt voleva capire il punto di vista di Blaine ma faceva davvero fatica
“A le…te insegnano le buone maniere, a me a stare al mio posto” Blaine si sforzò di sembrare il meno scortese possibile.
Fino a quel momento erano stati uno di fronte all’altro a debita distanza, Kurt si avvicinò e parlò più a bassa voce “Ti ricordi quando da bambino ti dissi che potevo comandare tutti?”
Blaine annuì guardandolo negli occhi, azzurri come il cielo in quel pomeriggio d’estate, non poté staccarne lo sguardo
“Ti comando di darmi del tu e di essere mio amico” Kurt abbassò ancora di più la voce e fissò Blaine negli occhi “Hai proprio dei bellissimi occhi Blaine”
Il ragazzo si sentì gelare e ribollire nello stesso istante “Anche…anche i tuoi sono molto belli”
Kurt si allontanò con nonchalance “Grazie” rispose sorridendo al suo amico che non aveva smesso un attimo di guardarlo
“Prego” disse sommessamente Blaine, ovviamente il principe non lo udì, era già lontano.
Quella notte Blaine fece un sogno, sognò di essere un principe, sognò di avere Kurt accanto a se con i suoi occhi color del cielo, sognò di prenderlo per mano come facevano da bambini, sognò di avvicinarsi al suo viso per scrutarlo meglio…poi il gallo cantò.



Buonasera <3
Questa storia (ispirata e praticamente ideata dalla mia husband Alessia a cui la dedico) è una mini-long sui miei bimbi Klaine che mi mancano da morire
Purtoppo non sono brava a sostenere le storie lunghe e quindi penso che una mini-long di cinque capitoli (questa dovrebbe essere la sua lunghezza finale) andrà bene.
Con ciò spero vi sia piaciuto il capitolo e non vedo l'ora di pubblicare il prossimo.
Un bacio
T.

 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: teresartist