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Autore: Andreatorinista    31/01/2009    3 recensioni
Sakura è una ragazza di 18 anni che frequenta l'ultimo anno di scuola superiore. durante la cerimonia di presentazione del quinto anno però, arriva nella sua classe un ragazzo misterioso...
[Questa fic ha partecipato al contest "The Last Day Of School" indetto da Scarcy 90]
Genere: Generale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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7° Capitolo-Venerdì: Il sentimento a lungo trattenuto

“In questo caso, dovrai venire con noi. Sakura ti aspetta…per vederti un’ultima volta.”
La richiesta di Itachi era secca e piena di rancore.
Sasuke non sapeva più che cosa fare.
Sentiva ormai che le forze lo stavano abbandonando.
“D’accordo. Verrò con te, ma promettimi che non farai del male a Sakura.”
“Non posso farti delle promesse che sai già che non posso mantenere. Però posso lasciarla viva fino a che non sarai presente vicino a lei. Forza, andiamo.”
Senza protestare, Sasuke si diresse barcollante verso il fratello maggiore, ma una volta arrivato vicino al suo volto, perse i sensi e cadde a terra.
L’Uchiha maggiore lo prese in braccio e dopo aver salutato gentilmente la signora Haruno, scusandosi per i modi rozzi del sottoposto Hidan, uscì dalla casa in direzione della vecchia abitazione abbandonata di periferia, dove vi era il covo delle Bestie di Satana.
Durante il tragitto, Deidara medicò la ferita del moro, in modo così da bloccare la fuoriuscita di altro sangue.
Quando Itachi si girò verso di lui per chiedere spiegazioni, rispose soltanto:
“Scusa Itachi, ma il rituale non può svolgersi se l’interessato è privo di sensi. Io e Sasori ci occuperemo di fargli una flebo, in modo così da farlo ridestare.”
“Come vuoi.” Disse, mentre scorgeva all’orizzonte il covo.
La porta non era chiusa a chiave, e all’Uchiha maggiore bastò un leggero tocco per aprirla, riempiendo la stanza vuota, buia e piena di ragnatele, di cigolii sinistri.
“Adagiatelo su questa sedia.”
“Non sarebbe meglio legarlo?”
“Un corpo privo di sensi è come un albero spoglio delle sue foglie, vuoto e soprattutto immeritevole di ricevere attenzioni superflue, Hidan.”
“D’accordo.”
“Ehi bella addormentata, svegliati.” Disse Sasori, scotendo il corpicino fragile della rosa, legata come un salame, e visibilmente disidratata.
La ragazza aprì a fatica gli occhi, ma quando intravide la figura di Sasuke, il suo cuore perse un battito.
“SASUKE.”
“STAI ZITTA.” Disse il rosso, colpendo la ragazza con un manganello, e provocando le ire di Hidan, che lo prese e lo scaraventò contro il muro.
“TI AVEVO DETTO DI NON TOCCARLA. COS’E’ SEI SORDO?”
“Mi sono rotto le palle di questa qui. Facciamo questo sacrificio adesso, e poi andiamo a sgozzare gli agnellini indifesi.”
“E’ inutile. Il gregge di periferia non ha dato alla luce nessun agnello. Dovrai aspettare, squartatore di ovini.” Disse calmo Deidara, chiamando il suo complice con il soprannome che gli avevano affibbiato per via della sua mania omicida verso i mammiferi lanosi.
“CHE COSA GLI AVETE FATTO? PERCHE’ HA QUELLA FERITA SUL BRACCIO?” Urlò la ragazza con tutta la forza che ancora la sosteneva.
“Il tuo amichetto voleva rinunciare al suo passato per salvarti. Anche se sapeva benissimo che non si potevano fare entrambe le cose.” Rispose con tono calmo Itachi, alzandosi in piedi dalla sua sedia-trono.
“Al suo passato? E perché mai avrebbe deciso di fare ciò?”
“Perché il suo passato è buio, come una notte senza luna.”
“…Chi diavolo siete?”
“Noi viviamo nell’oscurità. Agiamo nella notte, e di giorno ci trasformiamo in persone gentili per non dare nell’occhio. Noi viviamo con un unico scopo, venerare il vero dio di questo mondo, dio che vive nel sottosuolo. Lui ci protegge e ci da potere, e noi per ringraziarlo, gli diamo in cambio delle vite, sia umane che animali. Il nostro motto è ‘Noi non uccidiamo, purifichiamo’. Siamo coloro che purificheranno il mondo, permettendo così la nascita di una nuova civiltà, e lo faranno in nome di Lucifero, l’angelo oscuro. Noi siamo…le Bestie di Satana.”
Dopo aver ascoltato le parole del loro capo, tutti i satanismi applaudirono.
“Che belle parole…sniff. SEI GRANDE CAPO.” Si commosse Deidara.
“Tsk. Le avrei dette anch’io.” Disse Hidan, un po’ geloso di non essere al centro dell’attenzione.
“Ti brucia eh?” Lo stuzzicò Sasori, meritandosi un cazzotto in testa, con tanto di bernoccolo.
“Adesso basta. Il momento che stavamo tanto aspettando è giunto. Satana avrà il suo sacrificio.”
“C-Cosa?”
“E’ inutile che balbetti tesoro. Sarai tu a fare visita a Satana, negli inferi.”
Senza dargli il tempo di fiatare, Itachi le tappò la bocca con un nastro adesivo, e dopo aver stretto bene i nodi attorno ai polsi e ai piedi, la adagiò delicatamente in mezzo ad un cerchio alchemico, formato dal numero 666, disegnato da Deidara.
La ragazza però non voleva darla vinta a quei pazzi, e anche se malamente, cercava di ribellarsi e di slegarsi, invano.
“ED ORA, MIEI CARI DISCEPOLI, PROCEDEREMO ALLA PUNIZIONE PER ABBANDONO DI SASUKE UCHIHA. SEGUIREMO ALLA LETTERA LA LEGGE DI SACRIFICIO DI RANGO S. IN POSIZIONE.”
Deidara, Sasori e Hidan, si misero vicino al loro capo, formando con i punti in cui essi si trovavano una croce immaginaria.
Una volta posizionati, i quattro satanisti cominciarono a pregare in una lingua incomprensibile, mentre la ragazza cercava ancora di slegarsi, o quanto meno, di sperare nell’aiuto di Sasuke, che però era ancora…svenuto?
Negli occhi della ragazza si formarono delle lacrime, ma non erano di tristezza, bensì di felicità.
Il motivo?
Era davanti a lei, ben nascosto dietro Itachi, pronto a colpire appena ne avrebbe avuto l’occasione.
“Molto bene. Adesso diamo a Satana, ciò che è di Satana” Disse Itachi, estraendo un pugnale con sopra scalfito un crocifisso al contrario, e avvicinandosi minacciosamente alla ragazza.
Ma…
“Hai ragione.”
“!”


“Mio caro fratellino.”
Incredibilmente Sasuke era in piedi, dietro al suo odiato fratello maggiore, e senza dare lui il tempo di difendersi, lo colpì in petto con un colpo di proiettile.
Il ragazzo si accasciò a terra, sanguinante, ma ancora cosciente, e provato dal dolore.
“CAPO.”
“ZITTI. NON AVVICINATEVI O VI AMMAZZO. Rimanete lì buoni dove siete, pezzi di merda.”
“C-Come hai fatto?…”
“Un corpo privo di sensi è come un albero spoglio delle sue foglie, vuoto e soprattutto immeritevole di ricevere attenzioni superflue.” Lo sbeffeggiò l’Uchiha minore.
“Uurgh…”
“Su questo avevi ragione, ma sappi una cosa: la prudenza non è mai troppa. Eri talmente concentrato su Sakura, da non renderti conto che mi eri vicino. Non mi è stato molto difficile prelevare la tua pistola dalla giacca, e tornare a fare il ‘finto svenuto’. E il tutto senza che nessuno se ne accorgesse.”
“N-Non è possibile. Tu eri svenuto. AVEVI PERSO LITRI DI SANGUE.”
“Non è la forza che mi tiene in piedi.” Disse, facendogli vedere che barcollava ancora.
“Ma è un sentimento che avevo represso per troppo tempo. Un sentimento che con una persona, è tornato a brillare nella mia anima, come una Supernova. E la madre di questa persona, in un mio momento di difficoltà psicologica, mi ha fatto capire che non devo allontanare le persone care da me, ma che le devo proteggere, anche a costo della vita. E tutto questo lo farò, in nome di Gabriele Arcangelo, protettore dell’amicizia e santo del 24 marzo, il mio giorno di nascita.”
“T-Tu…Me la pagherai molto cara. Satana ti punirà P-Per questo.”
“Ma che faccia quel cazzo che vuole, a me non me ne frega niente. Non me ne importa assolutamente un fico secco di quello che pensi tu o i tuoi discepoli del cazzo, MA PROVA DI NUOVO A TOCCARE SAKURA, E GIURO CHE TI FACCIO SALTARE LE CERVELLA HAI CAPITO BASTARDO?”
La ragazza guardava impietrita e stupita il coraggio del ragazzo che tanto ammirava, e che tanto amava, e le sue parole risuonavano nel suo cuore, facendo uscire dai suoi occhi sempre più calde lacrime di felicità.
“(S-Sasuke.)”
“E lo farò, nello stesso modo con cui hai ucciso i nostri genitori.”
“Ho dovuto farlo. L’ho fatto anche per te.”
“STAI ZITTO. LE CONOSCO ANCH’IO QUESTE STUPITE LEGGI.”
“…”
“Una persona, per entrare a far parte delle Bestie di Satana, deve soltanto avere dei legami di sangue con una Bestia di Satana, ma se essa non ce l’ha, deve uccidere una persona in particolare:
Se uccide un passante, diventa un satanista di rango D.
Se uccide un bambino, diventa un satanista di rango C.
Se uccide un conoscente, diventa un satanista di rango B.
Se uccide un amico, diventa un satanista di rango A. Vuoi che continui?”
“Non ce ne è bisogno. Lo so benissimo che per diventare il leader delle Bestie di Satana, bisogna uccidere una persona che ti è stata accanto per molto tempo. Ma vedi io ne ho uccise due, così da usare la seconda per farti diventare come me. Insieme avremmo regnato su tutti i satanisti, e insieme avremo governato il mondo, tutto in nome di Satana.”
Sul volto del ragazzo si fece largo un sorriso amaro.
“Mi fai pena. Sei solo un povero pazzo. Scommetto che avresti ucciso anche la tua ragazza, se solo ne avessi avuto voglia.”
“E infatti è stato così. Lei è stata la vittima sacrificale numero 666, la vittima prescelta, che si è meritata un posto nella lapide leggendaria, che noi tutti veneriamo.” Disse indicando un blocco di marmo posto vicino alla finestra.
“Sei solo un pazzo, un assassino. Tu non meriti di stare al mondo, TU MERITI DI MORIREEEEEE.” Disse puntandogli la pistola contro la testa, mentre l’Uchiha maggiore si puliva il rivolo di sangue che fuoriusciva dalla bocca.
“Ma non lo farò, perché sono troppo buono. Lo sono sempre stato. E a differenza di te, so che non ci si può fare giustizia da soli. Che tutte le persone che hai ucciso non torneranno in vita se ti ammazzo. NIENTE TORNERA’ ALLA NORMALITA’ SE TI SEPPELLISCO VIVO. E adesso di addio a Satana e ai tuoi progetti, caro il mio ex-fratello, perché qui fuori c’è la pula che ti aspetta, con un bel paio di manette.”
“E q-quando l’hai…”
“Le chiamate di emergenza, si attivano anche premendo un solo tasto. Mi è bastato darmi un pugno sulla gamba, per premere il pulsante del telefonino. Anche se questi si trovava nella mia tasca. Ma adesso basta fare domande sacco di merda, e preparati a dare delle belle risposte convincenti, perché colui che ti interrogherà è un certo Ibiki Morino, famoso per le sue torture. E’ la punizione che ti meriti per tutto il male che hai fatto, anche se per ripagare tutto quanto, non basterebbe farti bruciare tra le fiamme del tuo Satana in eterno.” Concluse il ragazzo, proprio nello stesso istante in cui la polizia fece irruzione.

Vado di fretta perchè devo andare ad una festa, alora mi scuso per il ritardo di un giorno e nn preoccupatevi, tra una settimana ci sarà l'epilogo XD
ringrazio SAKU_93, NAMINE1593 e ULTIMA WEAPON per le recensioni.
grazie mille ^_^
ci vediamo tra 7 giorni precisi per la conclusione di questa fiction sull'ultimo giorno di scuola ;^) see ya
  
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