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Autore: Christi    19/08/2015    3 recensioni
Tre ragazze e cinque ragazzi nella soleggiata Los Angeles.
Un'estate appena iniziata, che aspetta solo di essere vissuta.
Genere: Comico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carlos, James, Kendall, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L.A. baby!
Chapter Eleven
It's like you're my mirror



James non aveva fatto nemmeno in tempo a realizzare. Un attimo prima, aveva sorriso alla sua ragazza, pregando in cuor suo che, durante la permanenza di Sarah, tra loro sarebbe rimasto tutto apposto ed un secondo dopo si ritrovava ad allontanarsi dalla ragazza davanti a lui, che lo guardava sorpresa. 
Rimase a fissarla un attimo, ad almeno un metro di distanza, non riuscendo a ragionare. 
-James, che ti prende?- domandò lei, tentando di avvicinarsi. James per tutta risposta si allontanò di un passo, fissando la ragazza. 
-Perché l'hai fatto?- riuscì a domandare il ragazzo, stringendo i pugni. Non le aveva sferrato uno schiaffo solo perché era una ragazza. 
Sarah sembrò sorpresa quanto lui. -Io, insomma, credevo di esserti mancata- sussurrò. 
James socchiuse gli occhi e fece un profondo respiro. Aveva sentito quella frase fin troppe volte. 
-Dannazione, non hai imparato proprio nulla- le rispose il ragazzo, scuotendo la testa contrariato. 
-E' finita Sarah, devi capirlo questo- disse duro il ragazzo, passando una mano nei capelli, scoraggiato. 
James e Sarah avevano avuto una relazione. Una delle tante che avevano diviso il gruppo. 
James era stato talmente stupido, come Kendall, anch'esso vittima della ragazza, ed aveva ceduto alle avance della castana lasciandosi abbindolare come un cagnolino. 
-James non è affatto finita!- urlò di ripicca lei, avvicinandosi -Stai per caso con qualcun'altra?- domandò ancora la giovane, posando una mano sul petto di James, rimasto immobile davanti a lei. 
Il ragazzo respirò profondamente. Avrebbe voluto dire volentieri che sì, stava con Christina, che ne era follemente innamorato, ma non poteva. Se quella vipera davanti a lui ne fosse venuta a conoscenza, avrebbe sicuramente rovinato tutto. 
-No- sussurrò duro, mentre la ragazza si accingeva ad abbracciarlo. 
-Perché continui a scappare Jamie?- domandò la ragazza, il viso appoggiato alla spalla del giovane. 
-Allontanati da me Sarah, devo accompagnarti all'hotel- rispose freddo lui, scansandosi bruscamente dalla ragazza ed entrando in auto. 
Non sarebbe caduto nella sua trappola, non di nuovo. 
Non appena la ragazza lo raggiunse nell'abitacolo dell'auto, James sfrecciò in strada e per tutto il viaggio rimase in silenzio. 
Dieci minuti dopo, i due avevano parcheggiato davanti all'hotel e stavano entrambi raggiungendo il gruppo di ragazzi, che parlottava concentrato davanti all'ingresso del Venice Hotel. 
-Eccoli- disse Carlos, indicando con un gesto del capo James e Sarah. 
Christina abbassò immediatamente lo sguardo, cercando di non piangere. L'immagine che aveva visto pochi minuti prima, le stava torturando la mente, e il cuore le faceva così male da non riuscire a respirare. 
-Grazie mille ragazzi- salutò Sarah, afferrando le sue valige ed avviandosi verso l'entrata. 
-Hai il nostro numero!- urlò Noah. -Chiama!- continuò Joe, salutando con un gesto della mano, fino a quando la ragazza non sparì al di là delle porte a vetri oscurati. 
-Mi chiedo per quale assurdo motivo sia tornata- sussurrò Alex, avvicinandosi a Kendall, che le prese la mano. 
-A me sinceramente non interessa- borbottò Logan.
Il gruppo rimase per un secondo in silenzio, fino a quando la voce di Kendall non risuonò insieme ai rumori della città. 
-Un secondo, dove, dove diavolo è mia sorella?-

 

***



Aveva sempre ritenuto che scappare dai propri problemi fosse totalmente inutile. E quindi li aveva sempre affrontati, nel bene e nel male. 
Ma quello era troppo. Non era riuscita a sopportare la presenza di James esattamente di fronte a lei e la sensazione del suo sguardo puntato su di lei. 
Ed era scappata, non riuscendo più a trattenere le lacrime. 
Ed ora, davanti allo specchio di camera sua, si osservava. 
Gli occhi erano arrossati e più verdi del solito a causa delle lacrime che fino a quel momento le erano scivolate sul volto, le guance rosse e il poco mascara che aveva sulle ciglia, completamente colato. 
Osservò la maglia di Kendall che aveva indossato appena entrata in camera, come a cercare un po' dell'affetto di suo fratello, che in quel momento non aveva la più pallida idea di dove si trovasse, in cui cadeva letteralmente dentro. Guardò i suoi capelli ondulati a causa delle trecce ormai sfatte, che le ricadevano sulle spalle. 
Si sentiva uno schifo. 
Non aveva mai fatto troppo caso al suo aspetto fisico, si era sempre ritenuta una ragazza normale e con le amicizie che aveva si era sempre sentita apposto con se stessa esattamente così come era. 
Ma da quando James e lei avevano iniziato a frequentarsi si era sentita veramente bella. 
Poteva sembrare banale, ma era veramente così. Il solo pensiero di essere guardata da lui con amore, la faceva sentire perfetta. 
Ed ora, si sentiva un'illusa. Non poteva fare a meno di comparare se stessa a Sarah. 
In confronto lei, era solo una semplice ragazzina californiana che non avrebbe attirato l'attenzione di nessuno. 
Christina riprese a piangere, colta da un improvviso senso d'impotenza. Sapeva bene che James aveva frequentato Sarah, cosa l'aveva spinta a pensare che qualcosa in lui fosse cambiato? Si era illusa e sapeva bene che d'altronde, il primo amore non si scorda mai. 
L'immagine del bacio dei due le tornò chiara in mente e si accasciò a terra, poggiando la schiena contro il letto, mente un'altra ondata di lacrime bagnava il suo viso. 
Nel frattempo Kendall era entrato di scatto in casa, sbattendo il portone. 
James, lo aveva seguito a ruota, preoccupato a morte. 
-James per favore!- urlò Kendall spazientito. -In casa cerco io, tu va a cercare in spiaggia!- 
-Kendall io non mi muovo di qua- sibilò James. 
Il biondo, che fino a quel momento aveva controllato ogni possibile nascondiglio in salotto, si voltò verso l'amico stravolto. 
-James, te ne prego- sussurrò, sull'orlo delle lacrime. -E' mia sorella, io non posso credere di non riuscire a trovarla. Non riesco nemmeno a pensare al fatto che potrebbe esserle successo qualcosa. Io, io ho paura James.- 
Il biondo si lasciò cadere sul divano, portando le mani sul viso ed appoggiando i gomiti sulle ginocchia. 
-E' il mio tutto- si lasciò sfuggire Kendall. 
La casa fu invasa da un silenzio surreale. James respirò profondamente, ancora in piedi davanti alla porta spalancata. Solo allora, sentì dei singhiozzi provenire dal piano di sopra. 
Non perse tempo, e salì di corsa le scale, lasciando Kendall sul divano. 
Christina, di nuovo in piedi davanti allo specchio, non sentì la porta aprirsi. 
Riuscì solo a vedere la figura di James, riflessa nello specchio dietro di lei, e si limitò ad osservarla in silenzio, senza voltarsi. 
-Dio- sussurrò James entrando e chiudendo la porta dietro di se. 
Christina si asciugò velocemente le lacrime, e puntò i piedi, mentre James si avvicinava a lei. 
-I ragazzi ti stanno cercando ovunque- 
-Credo che Sarah stia cercando te invece- sibilò Christina, ancora voltata verso lo specchio. 
Vide James serrare gli occhi, quasi fosse stato colpito da una fitta tremenda al cuore. 
-Non credevo- iniziò James, ma fu subito interrotto da Christina che si era finalmente voltata verso di lui. 
-Credevi di averla fatta franca vero James?- domandò lei, con sarcasmo. -Bene, non ci sei riuscito. Ti ho visto, e va bene così. Tanto la nostra relazione era una relazione fantasma, giusto? Io, io credevo che tu fossi davvero innamorato di me James, credevo di potermi fidare di te. Ma Dio, sei pur sempre James Maslow, il ragazzo a cui ogni singola gallinella di Los Angeles cade dietro, il ragazzo che attira l'attenzione di chiunque con il suo metro e ottantacinque ed il suo sorriso smagliante- urlò questa volta la ragazza, cominciando a piangere di nuovo. -Ed io, ed io mi sono illusa che uno come te, notasse una come me! Io ero la tua sorellina, la piccolina Schmidt a cui volevi solo tanto bene e seriamente credevo, credevo che qualcosa fosse cambiato? Io non faccio per te, è, è ovvio, insomma, guardami- si voltò di nuovo verso lo specchio, arrabbiata. -Questi capelli castani cosa sono in confronto al biondo platino? E questi occhi, questi occhi così, così comuni cosa sono rispetto a quelli celesti e glaciali? Per non parlare del mio corpo!
Le persone mi danno sedici anni e credevo veramente che tu, avresti scelto me, in confronto a Sarah, con il corpo da modella che si ritrova ed il suo metro e settanta che ha fatto sognare mezza popolazione maschile di questa città!- 
Christina si voltò di nuovo verso James, ed il ragazzo sentì il cuore fermarsi, sotto lo sguardo penetrante della ragazza, che sorreggeva il suo.
Sul volto della giovane comparve un sorriso amaro. -Sai, credevo che il nostro primo litigio sarebbe stato per colpa mia, davvero. Credevo che avremmo litigato perché, non so, sarei stata troppo gelosa, o troppo possessiva. Ma a quanto pare non è andata così. Ma dovevo aspettarmelo. Da il primo giorno, dal giorno in cui ti sei presentato e mi hai detto che assomigliavo ad un angelo- si bloccò, trattenendo un singhiozzo. 
-Io mi fidavo di te, Jamie. Io mi ero innamorata.- concluse la ragazza, mentre le lacrime riprendevano il loro corso sul viso della giovane. 
James la osservò per un secondo, incapace di parlare. Ogni parola era stata come un pugno nello stomaco. 
-Chris- 
James si avvicinò a lei e vide la ragazza sedersi sul letto, scoraggiata. 
-Per prima cosa, sappi che sono distrutto. E potrai anche non credermi, ma è stata lei a baciarmi. Io, io mi sono allontanato subito, non appena ho capito che stava succedendo. Credeva di essermi mancata e mi ha chiesto se avevo un'altra. Le ho detto di no, non potevo dirle che uscivo con te, avrebbe fatto di tutto pur di farci lasciare.-
Vide gli occhi di Christina addolcirsi, e la vide abbozzare un mezzo sorriso.  
James si inginocchiò davanti a lei, in modo da poterla guardare negli occhi. 
-Ed ora lasciami spiegare una cosa, te ne prego.- le disse dolcemente e vide la ragazza alzare gli occhi, per farli scontrare con i suoi. 


 
*
Cause I don’t wanna lose you now
I’m lookin’ right at the other half of me
The biggest scene is set in my heart
There’s a space, but now you’re home



-Io non ti voglio perdere, perché devi sapere che stavo cercando l'altra parte di me e l'ho trovata in te. Se devo essere sincero, inizialmente non avrei mai pensato di potermi innamorare di te, lo ammetto. Insomma, tu eri la mia piccola, proprio come hai detto tu, quella da proteggere. Mi ero, come dire, preso un impegno nei tuoi confronti. Dovevo proteggerti qualunque cosa ti fosse successa, dovevo impedire che tu soffrissi. Ed è vero- alzò le braccia in segno di resa, abbozzando un sorriso e scuotendo la testa -ancora oggi mi domando come sia possibile che uno come me, si sia innamorato di una come te. Ma se devo essere sincero, non mi interessa. Io sono innamorato di te Chris, e non mi importa se tu non sei il mio tipo. 
E' vero, avrei potuto scegliere una ragazza come Sarah, ma è questo che mi piace di te. Mi fai sentire insicuro come un adolescente durante la sua prima cotta, mi fai arrossire, mi fai esitare davanti allo specchio, cose che le altre bionde platino californiane non fanno affatto. Ed ora- le prese le mani e le sorrise teneramente -Se tu te ne vai resterà un enorme vuoto nel mio cuore, che esiste solo per te e che nessun'altro potrà colmare.- 
James cercò di cogliere la reazione di Christina, ma restò deluso non appena lei abbassò gli occhi.


 
Show me how to fight for now
And I’ll tell you baby, it was easy
Comin’ back into you once I figured it out
You were right here all along




-Okay, okay- continuò lui, sempre più preoccupato. -Non credevo sarebbe stato così facile, non credevo di riuscire a scoprire che l'amore che cercavo fosse davanti a me. Tu ci sei sempre stata ed io ero talmente cieco da non rendermene conto. Vuoi sapere come ho capito di essere innamorato di te?- domandò il ragazzo, asciugando dolcemente una lacrima sfuggita alla ragazza, che annuì lentamente. 
-Circa un mese fa. Era sera, eravamo a passeggio per Venice ed io e tuo fratello stavamo commentando compiaciuti il fatto che un gruppo di ragazze si fosse voltato per guardarci e tu ti sei avvicinata. Avevi le guance rosse per le risate e gli occhi luminosi. Hai detto a tuo fratello che avevi voglia di un frullato, mentre io ero concentrato a fissare quel gruppo di ragazze. Tu mi hai guardato ed hai riso. "Dio, Maslow, non diventarmi un montato" mi hai detto ridendo, io ti ho guardato ed ho realizzato che tu saresti stata l'unica ragazza che non mi avrebbe mai dato soddisfazione.-
-Mi, mi ricordo di quel giorno- sussurrò la ragazza, con un mezzo sorriso in volto. 
James sorrise. -Anche io e penso che non me lo scorderò mai- 
Rimasero in silenzio per qualche minuto, poi lo sguardo di James fu attraversato da un lampo. 


 
It’s like you’re my mirror
My mirror staring back at me
I couldn’t get any bigger
With anyone else beside of me
And now it’s clear as this promise
That we’re making two reflections into one
Cause it’s like you’re my mirror
My mirror staring back at me

 


Accarezzò di nuovo la ragazza, prima di parlare. 
-Tu sei il mio specchio piccola, ed io non potrei essere migliore con qualcun'altro al mio fianco. Piccola tu mi completi, se ci guardassimo ora allo specchio saremmo un unico riflesso. E Dio, rimangia quello che hai detto sul tuo aspetto fisico. I tuoi capelli, i tuoi occhi, il tuo corpo per me sono perfetti. Non mi importa delle bionde dai corpi mozzafiato, a me vai bene tu. E potrò sembrare monotono, ma io sono innamorato di questa Chris e non voglio che cambi, chiaro?- domandò infine il ragazzo. 
Christina rimase un attimo in silenzio, gli occhi bassi. 
-James scusa, io ti ho aggredito senza nemmeno darti il tempo per spiegare.-  
La ragazza aveva capito perfettamente la situazione di James, c'era d'aspettarselo da Sarah, aveva agito allo stesso modo prima di partire per Miami.
-E' tutto okay, l'importante è che tu stia bene.-
-Grazie- 
James sorrise, prima di avvicinare il suo viso a quello della ragazza e baciarlo dolcemente. 
-Che ne dici di andare giù? I ragazzi ti stanno cercando per tutta Los Angeles e tuo fratello e sull'orlo di una crisi di pianto- le sussurrò James, provocando una leggera risata da parte della ragazza che annuì. 
Un attimo dopo, erano entrambi in salotto con gli occhi di tutto il gruppo puntati su di loro. 
-Dio, stai bene- sussurrò Kendall, seduto sul divano, prima di alzarsi ed abbracciare la sorella. 
Chris si concesse di piangere ancora, fra le braccia del fratello, esattamente al centro del salotto, mentre nella stanza, la luce del crepuscolo rendeva tutto leggermente nostalgico. 
-Non farlo mai più- sussurrò Kendall, baciando la testa della sorella, che annuì sul suo petto. 
La prima ad avvicinarsi fu Alex, che l'abbracciò insieme a Kendall. Poi lentamente, quasi con la paura di spezzare il momento, gli altri si avvicinarono, scivolando nell'abbraccio di gruppo. 
-Kendall- 
Il biondo alzò gli occhi su James e gli sorrise, sollevato. 
James non aspettò un secondo prima di parlare. 
-Io e tua sorella- esitò, cercando con lo sguardo Christina, che nel frattempo si era liberata dall'abbraccio e che adesso lo fissava. 
-Io e James stiamo insieme
A parlare fu Christina, spostando gli occhi tra James e Kendall. 
Il biondo spalancò gli occhi, per poi spalancare la bocca.
-Non uccidermi- pregò James. 
Ci fu un secondo di silenzio, poi Carlos parlò. 
-Hai perso la scommessa, bello
Christina spalancò gli occhi sorpresa. -Scommessa?- chiese James, scatenando le risa di tutti. 
-Io e Logan ci eravamo accorti di qualcosa- spiegò Carlos. -Quindi abbiamo scommesso con Kendall sul fatto che voi due vi stavate frequentando- continuò il latino.
-Ed abbiamo vinto- concluse Logan, guardando Kendall. 
-E cosa c'era in palio?- domandò Alexandra, sorridendo. 
Kendall roteò gli occhi, incrociando le braccia al petto con fare imbronciato. 
-Diglielo tu, Kindle- lo prese in giro Carlos ridendo. 
Kendall si morse un labbro, prima di spostare gli occhi su James e Christina che sorridevano. 
Poi finalmente si decise a parlare, scatenando le risate di tutti. 
-Un maglioncino rosa, dovrò girare per Los Angeles con un maglioncino rosa-



 
Chris' corner
Okay ho scoperto di non essere brava nei finali. Insomma, che finale di capitolo è questo? E' orrbile. 
Ma in compenso posso dire di essere fiera del capitolo in generale dato che ci ho messo anima e corpo. Effettivamente oggi è anche strano il fatto che aggiorni di mercoledì cosa che non succede particamente mai, però beh è andata così. Spero che il capitolo sia piaciuto tanto anche a voi, dato che io, lo ripeto, ne sono abbastanza orgolgiosa. Ringrazio tutti gli angeli che seguono, leggono e che recensiscono questa storia (scusate, ma sono in ritardo e non riesco a ringraziarvi personalmente), GRAZIE MILLE DAVVERO. 
Questo corner fa schifo, ma come ripeto, sono in ritardo, e devo assolutamente scappare. 
Prometto di farmi perdonare nel prossimo capitolo con un bel corner. 
Ancora grazie mille piccole, un bacione. 
Chris
   
 
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