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Autore: firewalkwithme_2_53    19/08/2015    2 recensioni
La seconda guerra magica è finita già da qualche anno quando Draco Malfoy si trova a dover intraprendere un viaggio alla ricerca di qualcosa da cui dipende il futuro del suo Mondo, della sua famiglia, della sua stessa vita. Ad aiutarlo nell’affrontare i pericoli della Montagna Nera e gli sconosciuti nemici che vogliono il suo fallimento, ci sono alcune “serpi” che conosciamo bene e anche una presenza decisamente indesiderata.
Dal testo:
“E’ per questo che ti ho fatto venire qui con tanta urgenza.” Lucius era tornato ad accomodarsi poggiando la schiena senza smettere di fissare suo figlio neanche per un attimo.
“Impossibile.” Il giovane Malfoy aveva di nuovo scosso il capo, alzandosi con impeto dalla sedia.
“Niente è impossibile.”
“Sì, se mi chiedi di trovare un mago scomparso anni fa! Un pazzo assassino che, stando a quello che dici, sta decimando coscientemente il nostro Mondo, come se non bastasse il resto dei crimini di cui si era già macchiato prima.”
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Gregory Goyle, Hermione Granger, Theodore Nott | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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9. Corri da sconsiderato e caschi in un buco. (La sfera del buio – Stephen King)

 

Dopo aver strisciato sulla pancia per ultima parte di salita del dosso indicato dalla strega, Draco ed Hermione erano riusciti a scorgere gli altri compagni di quella strana spedizione, ancora prigionieri, senza venire scoperti e il mago aveva fatto mentalmente il punto della situazione: non vedeva tutti ma Nott, Goyle e Zabini sembravano legati così come lo era stato lui fino a pochi attimi prima, mentre a fare loro da sentinella c’erano solo due dei maghi in rosso, in piedi ai due lati del campo improvvisato. Il ‘capo’, con cui aveva parlato lui, e gli altri seguaci sembravano scomparsi nel nulla.

Dopo aver atteso qualche minuto, tanto per essere sicuro che la situazione fosse precisamente quella che vedeva, Malfoy aveva fatto un lieve cenno a Hermione, il dito puntato a terra per farle intendere che non doveva muoversi da quel punto, poi si era spinto indietro, strisciando sui gomiti ed imbarcando inesorabilmente foglie secche e terriccio sotto la giacca. Solo quando era stato certo che fosse impossibile per gli altri vederlo, era tornato in piedi e si era chinato in avanti, spingendosi con una corsa veloce e silenziosa verso una delle due sentinelle.

La cosa sicura era che non doveva fare troppa confusione per evitare di mettere in allarme l’altra, per questo il mago si era fermato dietro un cespuglio ed aveva preso una pietra, scagliandola poco oltre la sua destra. La guardia aveva sentito quel rumore e lo aveva seguito lentamente, bacchetta alla mano. Pochi passi nella boscaglia e Malfoy gli era saltato sopra con uno scatto agile.

Silencio.” L’incantesimo appena sussurrato aveva provocato una leggera fitta alla mano di Draco, ma aveva funzionato perfettamente e il mago in rosso non aveva potuto chiedere aiuto né evocarne uno per toglierselo da sopra. “Petrificus Totalus.” Solo quando aveva sentito la sentinella sotto il suo corpo dura come il marmo, Malfoy aveva allentato la presa e si era sollevato prendendo aria a pieni polmoni, promettendo a se stesso giorni di puro relax non appena fosse riuscito ad uscire da quella situazione del cavolo in cui suo padre lo aveva (di nuovo) invischiato.

In quel momento, però, non aveva di certo tempo da perdere, quindi il mago aveva voltato le spalle a quella che sarebbe stata una statua per qualche ora e si era mosso, di nuovo silenziosamente e velocemente, verso l’altra guardia. Questa volta non era stato necessario agire con cautela e Draco si era portato allo scoperto non appena era stato a pochi passi dall’altro.

Expelliarmus!”

Il fascio di luce rossa era deflagrato dalla bacchetta con forza e la sentinella era stata sbalzata contro l’albero vicino a Blaise, perdendo i sensi.

“Tutto bene?” Aveva chiesto Draco al suo compagno, concitato mentre non smetteva un attimo di guardarsi intorno.

“Siamo ancora interi, quindi direi di sì.”

“Mai stati così contenti di vederti comunque.” Aveva ammesso Goyle roco.

“E lui?” Draco aveva rivolto un cenno del capo verso Greyback, che giaceva svenuto con la testa penzoloni.

“Non gli piaceva essere legato: ha quasi staccato un orecchio ad una guardia con un morso e lo hanno Cruciato.” Aveva risposto Nott lanciando uno sguardo alla strega che, nel frattempo, li aveva raggiunti mentre Draco si portava alle spalle di Zabini.

“E dov’è Lionel?” Hermione aveva notato l’assenza del più giovane e la domanda gli era salita spontanea dalle corde vocali.

I tre maghi ancora legati si erano lanciati un’occhiata senza che nessuno si decidesse a rispondere e Draco si era evidentemente innervosito.

“Allora? Ha chiesto dov’è Lionel. Siete diventati d’improvviso tutti sordi?”

“E’ andato con loro.” Goyle aveva sputato per terra. “Hanno detto per interrogarlo.”

Malfoy aveva stretto la verga tra le dita qualche istante, inspirando profondamente. “Appena vi avrò liberati, andremo a cercarlo.” Aveva deciso, apprestandosi quindi a tagliare la corda magica del compagno più vicino a lui. “Diffindo.”

“Aspetta.” Zabini si era mosso per quanto poteva, facendo fallire l’incantesimo, che aveva finito per colpire il tronco dell’albero.

“Ma che ti prende Blaise!”

“Aspetta Draco, ragiona: siamo in minoranza e senza le nostre bacchette. Sai bene che non abbiamo speranza di poterli battere in questo modo.”

“Ha ragione.” Theodore aveva annuito con calma mentre l’unico in pieno panico sembrava essere rimasto Goyle.

“E quindi la soluzione sarebbe quella di restare qui, legati come salami, aspettando che Crucino anche noi?!” Aveva infatti domandato Gregory, agitando i piedi sul terriccio.

“Guardate il cielo.” Blaise aveva sollevato lo sguardo e tutti lo avevano imitato. “Fra poco sarà il tramonto.” Il mago era tornato a rivolgersi a Draco, spostando indietro il viso per poterlo guardare negli occhi. “Quello che devi fare è sfilacciare le nostre corde senza reciderle. Soprattutto quella di Greyback.”

“Quando sorgerà la luna sicuramente riprenderà i sensi e sarà arrabbiatissimo, così…” Malfoy aveva cominciato a seguire il ragionamento dell’amico, annuendo piano.

“…penserà lui a farli fuori per noi.” Blaise aveva sorriso furbo. “Poi recupereremo le bacchette e ci ritroveremo tutti dove ha indicato Fenrir. Ti ricordo, del resto, che solo io, tu, lui e la strega sappiamo con esattezza dove siamo diretti.”

“E’ una follia.” Hermione sembrava la sola a non essere d’accordo. “Questo piano fa buchi da tutte la parti! Se si accorgessero che le vostre corde sono sfilacciate e le sostituissero con altre?”

“Non succederà.” Blaise aveva risposto con tranquilla sicurezza mentre Draco cominciava a lanciare dei leggeri Diffindo sulla fune che gli legava i polsi.

“Come fai a saperlo?”

“Perché saranno troppo occupati a cercare voi per preoccuparsi di controllare le nostre corde.”

“E se non fossero abbastanza sfilacciate da permettervi di liberarvi? Se Greyback perdesse completamente la testa e attaccasse anche voi?”

“Ehi, su questo la Grifondoro potrebbe avere ragione!” Gregory aveva assunto una posa preoccupata mentre Draco passava alle sue spalle.

“Avrà di che divertirsi cacciando chi gli ha fatto del male, non perderà tempo con noi.” Aveva cercato di tranquillizzarlo Nott.

“Non potete saperlo.” Hermione non voleva cedere assolutamente. “I lupi mannari possono essere imprevedibili, ecco perché Greyback è stato esiliato dai suoi compari o sbaglio?” Aveva domandato retorica. “Se invece tornassimo indietro, al Ministero, ora che abbiamo l’indizio di un posto in cui cercare, e chiedessimo aiuto…”

“No.” Malfoy aveva risposto per tutti, secco, portandosi alle spalle di Nott e continuando poi con i suoi Diffindo.

“Ma perché no?” Hermione si era avvicinata di più a lui, esasperata. “Possibile che tu preferisca mettere in pericolo i tuoi compagni e te stesso piuttosto che condividere le tue informazioni con altri che potrebbero aiutarti?”

“Wow, sei davvero molto intuitiva come si dice.” Nott aveva sorriso ironico e la strega aveva stretto i pugni lungo i fianchi.

“Davvero trovi tutto questo divertente? Potresti perdere la vita. Tutti noi potremmo.”

“Sul serio: tutta questa positività te l’hanno insegnata nella vostra Sala Comune o è proprio una delle caratteristiche richieste per entrare nella vostra Casa?”

“E’ una delle cose che serve per essere un Grifondoro e si chiama intelligenza, Nott.”

Diffindo. Ora che siamo tutti d’accordo su come procedere…” Draco stava armeggiando con le corde di Fenrir, ancora svenuto, e aveva posto fine alla discussione con Hermione ignorando sostanzialmente ogni sua parola “…Diffindo…se tutto va bene ci ritroveremo al luogo dell’appuntamento al massimo per mezzogiorno di domani.” Soddisfatto del risultato, si era quindi sollevato. “Se invece ci fossero problemi…”

“Non ce ne saranno.” Blaise aveva annuito e poggiato la nuca la tronco. “Ma se ce ne fossero, chiunque sarà lì dovrà procedere senza guardarsi indietro.” Prima Malfoy poi tutti gli altri, tranne la strega ovviamente, avevano fatto un cenno di assenso.

“Prigionieri in fuga!” In quell’esatto momento uno dei maghi in rosso, probabilmente mandato a controllare la situazione, si era parato poco distante e aveva dato l’allarme puntando la bacchetta contro di loro. “Expelliarmus!”

Per fortuna Draco era stato più veloce dell’incantesimo ed era riuscito ad evitarlo scartando verso destra, contrattaccando e sbalzando l’avversario, mettendolo fuori gioco almeno per un po’. Tornato eretto il mago aveva notato le scope delle due sentinelle che aveva atterrato inizialmente poggiate da una parte.

“Non saranno l’ultimo modello ma ci permetteranno di andare più veloci dei piedi. Spero solo che tu saprai starmi dietro Granger.”

“Attenti!” L’urlo di Goyle non aveva fatto in tempo ad avvisarli del pericolo e un incantesimo aveva praticamente fatto a pezzi una delle due scope che Malfoy aveva già preso in mano, rischiando seriamente di fargli saltare anche l’arto.

“Per il mantello verde di Salazar!” Aveva quindi urlato il mago, schiantando il nuovo avversario giusto in tempo per notare che ormai tutti i nemici in rosso erano stati richiamati dalla loro fuga e si precipitavano verso di loro. “A questo punto conviene che tu rimanga qui!” Aveva dunque ordinato ad Hermione salendo in sella alla scopa ancora sana.

“Non credo proprio!” La strega non ci aveva pensato due volte e si era aggrappata a lui, imitando il suo gesto.

“Ma…” Le proteste di Draco erano passate in secondo piano quando un paio di incantesimi offensivi gli erano sibilati davvero troppo vicini alle orecchie, facendogli capire che non avrebbe avuto tempo per litigare con lei. “Giuro che se ci fai ammazzare, Granger, PRIMA ti uccido io con le mie mani!” Aveva quindi urlato lanciando la scopa in fuga.

Dopo aver sfiorato gli arbusti del boschetto, Malfoy aveva puntato verso l’alto, evitando ogni volta per un soffio i rami che trovava sulla sua strada, fino a raggiungere le cime degli alberi e ritrovarsi ad imprimere al mezzo maggiore velocità nell’orizzonte libero da ostacoli.

Hermione aveva sentito quasi all’improvviso il vento freddo sferzarle il viso e aveva stretto a sé il mantello nero, che ancora aveva lei, in modo che svolazzando non facesse attrito, voltando poi la nuca leggermente indietro. “Ci stanno inseguendo!” Aveva quindi urlato per farsi sentire dal pilota.

Naturalmente Draco sapeva di avere i suoi nemici alle calcagna, ma l’avviso e un incantesimo rotolato a pochi centimetri da loro, lo avevano indotto ad accucciarsi ancora di più sul manico della scopa, aumentandone la velocità mentre la strega si stringeva con maggiore forza ai suoi fianchi per non cadere.

“Ci stanno raggiungendo!”

Di nuovo Hermione si era guardata indietro e questa volta i maghi in rosso erano talmente vicini da poter distinguere chiaramente le loro maschere. Poi li aveva persi completamente, risucchiata a sorpresa verso il basso da una manovra di Malfoy che era sceso in picchiata dritto dritto verso una gola tra le montagne.

La strega aveva urlato e serrato gli occhi mentre lui risollevata il manico a pochi metri dal suolo e percorreva la stretta gola zigzagando nel tentativo arduo di tenere sotto controllo la scopa. Con la spalla il mago aveva strusciato un paio di volte contro le pareti di roccia, rischiando di rovinare a terra, ma era riuscito a riprendere in mano la situazione ed era volato di nuovo in alto, voltandosi di poco giusto per notare che il numero degli inseguitori era diminuito ma non si era di certo azzerato. Anzi, quelli che erano rimasti sembravano incredibilmente veloci e guadagnavano terreno.

Con un altro movimento improvviso, Draco aveva sterzato verso sinistra e si era di nuovo tuffato in picchiata provocando un nuovo urlo da parte del suo passeggero. Questa volta sotto di loro scorreva veloce un torrente e arrivarono talmente vicini all’acqua da bagnarsi i piedi.

“Allenta la presa, Granger, o finirai per togliermi il respiro!”

“Non ci penso proprio!”

“Non avrai paura di un po’ di azione vero?”

Non arrivò nessuna risposta perché un incantesimo colpì la coda della scopa, distruggendo la parte che serviva per mantenerla in equilibrio e facendo perdere ad entrambi la presa proprio nel momento in cui erano arrivati a sorvolare la cascata in cui si tuffava il torrente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Aloha!
Ed eccomi qui, dopo quello che sembra un secolo, a postare un nuovo capitolo di questa mia piccola fatica.
Spero che vi siate emozionati voi a leggerlo come io a scriverlo, perché è stato divertente immaginare Draco ed Hermione a cavallo di una scopa in una corsa folle tra le vette delle montagne. Per non parlare poi della caduta inevitabile e, diciamolo, decisamente poco elegante.
Ah, come sempre Goyle ha espresso al massimo le mie perplessità, oltre alle sue ;) 

Ringrazio coloro che hanno inserito la storia tra le seguite\ricordate\preferite e le anime gentili che mi hanno lasciato una recensione su come la pensano sulla storia.
Un grosso abbraccio (finalmente con il fresco),
B.

 

  
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